[Manuale] - Il grande libro della montagna

Libri, riviste, web, link ecc.

Messaggioda brunovaldez » dom set 11, 2005 12:30 pm

si però così non sai che:
- "se apri troppo tardi la valvola di regolazione di un fornello lo fai scoppiettare" :idea:
- "per ogni arrampicata occorre un bravo leader" 8)
- "se vedete un orso che si dirige verso il gruppo, mettete il cibo nei sacchetti e chiudeteli ermeticamente" :)
- "se dopo diverse ore di ricerca non avete trovato traccia del vostro compagno, probabilmente è arrivato il momento di richiedere un intervento esterno" 8O
:wink: :wink: :wink: :mrgreen:
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Messaggioda brunovaldez » dom set 11, 2005 12:34 pm

ah, ho imparato un'altra cosa, non ci avevo mai pensato:
"partire con il passo giusto sin dall'inizio è la giusta premessa per una giornata lunga e piacevole. L'errore più comune è quello di camminare troppo in fretta, forse per l'ansia di arrivare, o magari per il desiderio di fare bella figura con i compagni" :twisted:
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Messaggioda lavoisier » dom set 11, 2005 16:01 pm

Visto che non si riusciva a scucire un'opinione da nessuno di "serio", mi sono deciso e ho investito parte dei punti-sconto di Feltrinelli e l'ho comprato.

Visto che io non sono uno "serio", la mia opinione è inficiata dalla mia pipponaggine.
Diciamo che confrontando quello che sapevo già con quanto descritto, direi che il libro non è fatto male.
Ho però riscontrato delle "anomalie" che forse potevano essere curate ed eliminate facendolo leggere a qualche alpinista italiano.
1) c'è qualche svarione di traduzione: p.es. in alcuni passaggi del capitolo dedicato all'orientamento (che viene chiamato "Navigazione"...mah, forse pensavano di stare su una barca o in aereo) il traduttore ha...perso la bussola! Credo che il paragrafo su questo prezioso strumento sia stato tradotto sotto effetto di stupefacenti: non si spiegherebbe in altro modo infatti come mai passando da una riga all'altro il termine "compass" (bussola) viene tradotto a volte come "bussola" e a volte come "compasso"!!! Per chi non sa manco una parola di inglese, risulta quanto meno strano capire che cosa c'entra il compasso quando si deve trovare il nord.
2) Questa è una curiosità mia: nel capitolo dedicato all'arrampicata in artificiale c'è un paragrafo dedicato alle "Grandi pareti". Presumo che sia la traduzione di "Big Wall", ma in italiano si usa questo equivalente o si adotta la dicitura inglese?
3) Una cosa che si nota molto è il punto di vista di chi scrive: è americano! Per questo motivo p.es. nel capitolo "Spedizioni" si parla di "spedizioni in Europa"
4) Il punto 3 diventa fondamentale -e catastrofico!- nell'appendice "Scale di difficoltà".
A parte il fatto che la povera Lynn Hill è stata trasformata in un MASCHIO - "Lynn Hill (accompagnatO da un assicuratore)" e sarebbe bastata una ricerca di mezzo secondo su google per capire che pure se è un tipo tosto, somiglia innegabilmente a una donna, a parte questo dicevo, viene spiegata con dovizia di particolari la scala decimale Yosemite, mentre quella francese si trova solo in una tabella di confronto e anche per la scala UIAA sono spese solo poche parole.
Idem per i gradi di difficoltà dell'artificiale: non corrispondono a quelle che ho trovato in altri libri (A0=usare i chiodi per progressione, A1= 1 staffa...) ma usano una logica tutta loro:
A0=sul posto ci sono delle protezioni fisse
A1=le protezioni sono facili da posizionare e virtualmente in grado di sostenere una caduta.
fino ad arrivare a
A5=le protezioni sono in grado di sopportare solo il peso del corpo dello scalatore. Una caduta da capocordata su un tiro A5 significa un VOLO DI 90 METRI!!!
E ancora
A5+ (solo teorica) = A5 con ancoraggi di cattiva qualità. In caso di caduta lo scalatore PRECIPITA A TERRA!!!
Sul bulder e sul ghiaccio non mi pronuncio perchè non ho termini di paragone.
Una chicca che ho scoperto ieri sera (e mi sono addormentando pensando a come dovesse essere una parete del genere) è nel sistema aggettivale francese (F, PD ecc.). Ho sempre pensato che il limite fosse ED (extremement difficile), al massimo ED+, invece ho scoperto che esiste un "grado" ulteriore: ABO (abominable). Mi piacerebbe vedere la faccia di un alpinista che parte per una via classificata "abominevole" :lol:
5) sempre variante del punto 3): la bibliografia è costituita INTERAMENTE da volumi americani o inglesi! Mi sarebbe piaciuto leggere qualche riferimento anche a testi italiani, ma evidentemente si sono limitati a tradurre e stop (o forse non esistono testi italiani?). Idem anche per i cenni di storia dell'alpinismo (messi qua e la nei paragrafi introduttivi), mi è parso di vedere solo nomi di alpinisti anglo-americani. Non è una questione di campanilismo, ovviamente, ma di completezza.

Per il resto, il libro mi è piaciuto parecchio, anche per le descrizioni di attrezzi da arrampicata che non ho mai visto o semplicemente per soddisfare delle curiosità riguardo campi sconosciuti ("come si fa a...?"). Mi pare ovvio che la pratica sia un'altra cosa e che è impossibile imparare l'alpinismo da un libro...però (da pippon, quale sono) credo che ci si possano trovare dei buoni spunti. Poi la pratica (e qualche buon maestro) è naturalmente fondamentale.

Altra osservazione velocissima: come ha scritto bruno, talvolta la banalità e la scontatezza di certi consigli è veramente disarmante :lol:
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Messaggioda alfaomega » dom set 11, 2005 16:20 pm

lavoisier ha scritto:Ho sempre pensato che il limite fosse ED (extremement difficile), al massimo ED+, invece ho scoperto che esiste un "grado" ulteriore: ABO (abominable).

ehm, che io sappia il limite superiore è EX, EX+ e ABO per l'appunto...
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Messaggioda lavoisier » dom set 11, 2005 16:47 pm

Si, vero, EX l'avevo visto su qualche relazione (me so scordato scrivendo)...è stata ABO la sorpresa (nel senso che non l'avevo mai letto da nessuna parte)


******

NOTA alla parte in cui parlavo della scala in artificiale

Dopo aver trovato delle bellissime foto di "Big Wall" in Yosemite, mi sono fatto un giro sul web e ho beccato il sito di Valerio Folco, dove (oltre al resto) sono spiegati per bene i gradi di difficoltà dell'arrampicata artificiale adottati in Yosemite. Ho così capito che il "libro della montagna" riporta anche per l'artificiale la scala di Yosemite, che differisce -più o meno, a seconda dei casi- dalla scala di difficoltà "del CAI" (quella, per intenderci, che si trova in alcune guide della serie TCI-CAI e che è possibile trovare anche su qualche sito internet).

P.S. Miii che ganze le foto di "Big Wall"... :!:
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Messaggioda Buzz » dom set 11, 2005 21:46 pm

ci sono diverse vie ABO (abominable) anche nel gruppo del bianco, se non sbaglio

ma anche sul gran sasso... (falco albino per esempio :roll: )
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Messaggioda brunovaldez » dom set 11, 2005 22:01 pm

lavoisier ha scritto:Per il resto, il libro mi è piaciuto parecchio, anche per le descrizioni di attrezzi da arrampicata che non ho mai visto o semplicemente per soddisfare delle curiosità riguardo campi sconosciuti ("come si fa a...?"). Mi pare ovvio che la pratica sia un'altra cosa e che è impossibile imparare l'alpinismo da un libro...però (da pippon, quale sono) credo che ci si possano trovare dei buoni spunti. Poi la pratica (e qualche buon maestro) è naturalmente fondamentale.
Altra osservazione velocissima: come ha scritto bruno, talvolta la banalità e la scontatezza di certi consigli è veramente disarmante :lol:


Seriamente, il libro è una figata galattica, alcune parti sono estremamente dettagliate, certo è un'americanata, ma sono certo che alcune cose che vengono descritte anche il più esperto di voialtri non le sa. Essendo poi io una nota pippa, che si aggira pericolosamente perloppiù per le dolomiti, staccando valanghe qua e la e precipitando da pareti ghiacciate qua e la, forse qualcosa posso anche impararla almeno in teoria.
Ah ho imparato un'altra cosa fondamentale:
"prima di fare affidamento sulle vostre capacità topografiche durante un'escursione è opportuno che facciate un po' di pratica nel luogo in cui vivete" :idea:
e un'altra ancora:
"la bussola indica la direzione del nord magnetico, l'altimetro indica l'altitudine" 8O
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