Luca A. ha scritto:Ehmm...
appunto, Grigne e Resegone non le conosci... quindi...
Del resto, le ferrate più vecchie sono in dolomiti, non sulle Grigne. Questa maggior "integrazione" storica suggerirebbe di continuare a costruire ferrate sulle Dolomiti, secondo te? Credo di no.
Quindi il tuo mi pare un discorso poco sostenibile.
Bene, allora siccome mi muovo su terreno minato non farò più nomi e cercherò di volare alto (in fondo sono un falco no?

)
E' evidente che in poche righe non riesco sempre a spiegarmi bene, e allora a volte per attirare l'attenzione uso frasi ad effetto che non possono essere sempre felici e politicamente corrette (già sono prolisso di mio e mi rendo conto di scrivere al limite della sopportabilità del lettore).
Comunque cerco di spiegare ulteriormente il mio pensiero.
Le dolomiti classiche non sono in discussione, lì purtroppo il danno è già fatto e non ne parliamo (e no assoluto alle ferrate nuove).
Ma in zone "minori" e facilmente raggiugibili anche dalle città non sarei contrario al limite a farne anche di nuove pur di concentrarvi la massa degli appassionati.
Poiché la gente da qualche parte deve pur andare, credo sia meglio concentrare il danno ambientale piuttosto che spalmarlo uniformemente.
Per danno non intendo la ferramenta delle ferrrate che di per sé è poca cosa e da lontano nemmeno si vede, ma parlo della processione di formiche umane che essa attira, molte delle quali non sono affatto rispettose dell'ambiente, e degli interessi e danni collaterali che questa affluenza può indurre.
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.