Galleria del Piccolo Lagazuoi

Vie ferrate ed escursioni impegnative nelle Dolomiti e nelle Alpi

Galleria del Piccolo Lagazuoi

Messaggioda Rotax » mar gen 08, 2008 23:54 pm

Salve, qualcuno di voi l'ha fatta?
Deve essere molto bella sapendo quello che hanno fatto i nostri alpini nella grande guerra.

Come ferrata è semplice giusto? ho letto che il kit da ferrata serve solo per non rischiare di scivolare dagli scalini della galleria.

Per arrivare al rifugio Lagazuoi posso arrivarci anche tramite sentiero giusto?
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Messaggioda Gale79 » mer gen 09, 2008 10:27 am

Chiamarla ferrata è esagerato....è una via ricavata lungo una galleria con partenza (a valle) lungo la famosa cengia martini (teatro di numerose operazioni militari durante la 1° guerra mondiale!). il cavo infatti serve solo come scorrimano e sinceramente l'autoassicurazione serve solo se si hanno bambini. Indispensabili invece il caschetto e la torcia (ogni componente della comitiva ne deve avere una).
La consiglio se fatta concatenata con il sentiero Kaiserjager che attraversa il fronte austriaco partendo dalla cima del piccolo lagazuoi!
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Messaggioda Rotax » mer gen 09, 2008 14:26 pm

e il sentiero Kaiserjager com'è?
E' per caso quello che passa sopra le tavole lungo il monte?
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Messaggioda Gale79 » mer gen 09, 2008 15:39 pm

Rotax ha scritto:e il sentiero Kaiserjager com'è?
E' per caso quello che passa sopra le tavole lungo il monte?


Uhmmm..queste tavole non le ho mai sentite...
Il kaiserjager è un sentiero alpino con qualche punto esposto e tratti attrezzati! Per il resto è spettacolo puro, si attraversano trincee e cenge della prima linea austriaca, dove anche qui sono state costruite gallerie e postazioni fisse...si passa anche uno spettacolare ponticello aereo fatto da qualche anno nei lavori di ripristino dei vecchi camminamenti.

Un bel giro ad anello può essere quello di partire dal passo val parola o dal falzarego seguendo le direzioni per il seniero kaiserjager. Si sale quindi in ripida salita la cima del piccolo lagazuoi passando i suddetti tratti (700m di dislivello circa). Dalla croce del piccolo lagazuoi in 10m si raggiunge la stazione a monte della funivia e da lì si prende si scende per l'antecima del lagazuoi (fatta espoldere dagli italiani per conquistare la vetta) dove parte la galleria che scende fino alla cengia martini. Per poi in 30m ridiscendere ancora e raggiungere il passo falzarego.

Se vuoi altri chiarimenti chiedi pure ho percorso questo itinerario (l'ultima volta) proprio lo scorso agosto e sono fresco di notizie
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Messaggioda Rotax » mer gen 09, 2008 16:48 pm

Premetto che la funivia non la voglio prendere :D , mi faccio il sentiero.

La galleria del piccolo lagazuoi quindi la faccio in discesa?

Durata dell'itinerario totale?

Deve essere stupendo lassù...

ah, se questa estate per caso ci vuoi tornare fammi sapere :D
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Messaggioda AlbertAgort » mer gen 09, 2008 17:52 pm

Rotax ha scritto:Deve essere stupendo lassù...

:D


a guarda, na meraviglia tra funivie, piste, cartelli, corrimani affollamenti vari
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Messaggioda Rotax » mer gen 09, 2008 23:26 pm

bè, bisogna prenderla come un "appuntamento con la storia"...
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Messaggioda AlbertAgort » mer gen 09, 2008 23:40 pm

Rotax ha scritto:bè, bisogna prenderla come un "appuntamento con la storia"...


ricordo un episodio..
avrò avuto 11 anni, ero li con i miei. La galleria è banale, nessuno di noi tre era mai stato in montagna a fare + che una passeggiata. Saliti in seggiovia, la galleria era molto tranquilla. Ma a uno spiazzo vediamo un ragazzo sui 20anni che piange. Era preso dal panico, temeva di scivolare sul ghiaione come se fosse un pendio ghiacciato, non era mai stato in montagna evidentemente. Mio padre lo accompagnò a valle tenedolo praticamente per mano.
poi ci hanno oagato da bere, ma per quei giovani è stato un momento spiacevole :roll:
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Messaggioda Rotax » mer gen 09, 2008 23:58 pm

capisco...
uno che magari non è mai stato in montagna e gli prende un attimo di panico è un bel casino...
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Messaggioda Gale79 » gio gen 10, 2008 10:51 am

Rotax ha scritto:Premetto che la funivia non la voglio prendere :D , mi faccio il sentiero.

La galleria del piccolo lagazuoi quindi la faccio in discesa?

Durata dell'itinerario totale?

Deve essere stupendo lassù...

ah, se questa estate per caso ci vuoi tornare fammi sapere :D


Sii, io la farei in disccesa! Kaiserjager in salita e la galleria per la discesa!
Te la gusti meglio, nel senso che ti puoi leggere con calma tutti i cartelli che la descrivono (eh eh effettivamente più che una via di montagna sta diventando un museo all'aperto) e anche visitare i tanti cuniculi e gallerie che intersecano quella principale. In più se hai tempo mi farei anche un giro sulla cengia martini dove hanno ricostruito i vecchi alloggi militari...

Come tempistica direi che il giro ad anello in 5-6 ore si fà, però vista la peculiarità dell'itinerario ti consiglio di prenderla con la calma per vedere meglio trincee, gallerie postazioni etc per capire in che razza di condizioni si combatteva 90 anni fa!!!
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Messaggioda Gale79 » gio gen 10, 2008 11:01 am

AlbertAgort ha scritto:
Rotax ha scritto:Deve essere stupendo lassù...

:D


a guarda, na meraviglia tra funivie, piste, cartelli, corrimani affollamenti vari


Effettivamente nei pressi della stazione a monte della funivia è così!
Però dai...se alzi un attimo lo sguardo il panorama lascia senza fiato...a nord tutto il regno del fanes (cime fanis-scotoni etc), ad ovest gruppo sella, col di lana ed il puez. A sud Marmolada, averau, nuvolau fino al civetta, ad est ti sembra di toccare le tofane, c'è il sorapiss (sicuramente ambiente più selvaggio del lagazuoi), croda da lago, il pelmo ed infine in lontananza anche l'antelao!
Se uno guarda solo la funivia, la pista sottostante ed il cartello secondo me si limita...no?
e delle volte condivedere queste bellezze con della gente mica è tanto male...
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Messaggioda brookite » lun giu 16, 2008 12:24 pm

Leggo un pò in ritardo questo topic. Per mè rimarrà un posto molto particolare, tanto che qualche anno fà scrissi proprio un racconto basato sulla mia esperienza di quei posti. Per chi ha voglia di leggere ... :wink:

La stavamo pianificando da tanto tempo, la salita (o meglio la discesa) della galleria dei Lagazuoi, ma o per altro programmi o perchè da Canazei è un pò lontana l'avevamo sempre rimandata.
Stamattina, appena svegli e vista anche la bella giornata partiamo. Previdentemente quest'anno avevo anche portato la mia acetilene da speleo e un casco in più con la frontale, quasi come sprone a partire.
Dopo aver sopportato con diligenza le eguali raccomandazioni, lui di sua moglie (nonchè mia madre) e io di mia madre e mia moglie (dose doppia ma tanto ho le spalle larghe) buttiamo tutto in macchina e partiamo.
Aggredisco quasi con impazienza i tornanti del Pordoi per poi ridiscendere ad Arabba e quindi la risalita fino al Passo dei Lagazuoi. Arriviamo e come delle furie ci catapultiamo fuori verso la biglietteria quasi come se fosse l'ultima corsa, poi ci guardiamo in faccia e con una risata capiamo che tanto non ci corre dietro nessuno. Mentre saliamo in funivia guardiamo la parete cercando di capire dove si sviluppa l'intinerario, soprattutto cercando quegli sfoghi verso l'esterno di cui ho letto in vari documenti.
A casa ho un libro di storia per ragazzi (regali della prima comunione) che tratta anche della prima guerra modiale ed in particolare del fronte a 3000 mt che si creò in queste zone. La storia della galleria costruita dai soldati per far esplodere la postazione austriaca sulla cima dei Lagazuoi (con annessa fotografia dell''esplosione) l'ho letta tante volte da perderci il conto, ripromettendomi sempre di andarla a vedere.
Oggi sto per mantenere la promsssa che mi facevo ogni volta che guardavo quella fotografia. Con un leggero scossone la cabina arriva a destinazione e insieme ad un gruppetto di americani scendiamo per dirigerci verso il rifugio. Un caffè è d'obbligo dato che con la furia che avevamo quasi non abbiamo fatto colazione stamattina. La giornata è bellissima, il panorama è bello da mozzare il fiato. Un pò di neve settembrina fa brillare le cime come quarzi, se potessi ne staccherei un pezzo da portarmi a casa in collezione. Il mio vulcanico genitore con uno scossone mi toglie dalla contemplazione e capisco che il momento di tuffarci nel buio è arrivato. Prendiamo il sentiero che porta all'imbocco della galleria ove arriviamo in pochi minuti. Fuori l'attrezzatura, do a lui il casco con la frontale elettrica e comincio a preparare l'acetilene. I gesti sono oramai talmente abitudinari che potrei farli ad occhi chiusi, affinati da anni di discese in grotta e miniera alla ricerca di emozioni nelle prime e minerali nelle seconde.
L'odore dell'acetilene che comincia a sprigionarsi mi fa sentire a mio agio, indosso il casco, sistemo lo zaino, i guanti e poi l'abituale schiocco dell'accensione della fiamma.
Mentre facciamo tutto ciò , un altro gruppo di gitanti ci sorpassa per scendere, armati di torce a mano e senza casco. Ci guardano con mal celata ironia, e con un sorrisetto a mezza bocca. Capisco perfettamente cosa pensano, e mi scappa da ridere se penso cosa potrebbero pensare se sapessero che nello zaino ho pure una mezza corda, due imbraghi, cordini e moschettoni. Ovviamente per questa gita sono del tutto inutili, ma così mi tengo in allenamento e poi, non si sa mai.
Cominciamo la discesa, su gradini scavati nel calcare ormai liscio dai tanti turisti che lo hanno percorso, tenendoci al cavo ancorato alla parete della galleria. Guardandoci intorno cerchiamo di intuire lo sviluppo del tracciato, affacciandoci ogni tanto alle aperture che danno sulla parente, probabili scarichi per il materiale durante lo scavo. Mio papà vorrebbe avere venti occhi per guardarsi tutto intorno, cogliere ogni particolare. Mi fa notare vecchi segni di perforatrice, le scalpellate sulla roccia e anche qualche piccola stalattite che ha cominciato a formarsi sulla volta. La galleria prosegue in discesa, a volte ripida, a volte bassa tanto da obbligarci a procedere abbassando il busto. Mentre scendo mi viene da pensare a tutti coloro che hanno lavorato qui. Questo genere di posti, come in special modo le vecchie fabbriche, mi piacciono perchè mi sembra che possano assorbire e rilasciare poi i pensieri, le speranze, gli stati d'animo di coloro che vi hanno lavorato. Intendiamoci, non tutti i luoghi sono così, mi piacciono solamente quelli dove l'uomo ha svolto un'attività magari intensa o creativa e se fosse per me ora mollerei lo zaino e me ne starei seduto, in silenzio e al buio per cercare di carpire qualcosa di queste emozioni. Ma il mio vulcanico genitore ovviamente non ne vuole sapere, si muove come fosse morso da una tarantola: tutte le deviazioni, le finestre o gli sbocchi tramite i quali accede direttamente in parete attirano la sua attenzione e non si ferma trenta secondi. Ad un certo punto sentiamo delle voci davanti a noi e raggiungiamo il gruppetto che ci ha sorpassato all'ingresso; una delle ragazze è seduta a terra con un panno bagnato sulla testa lamentandosi. Ci fermiamo e chiediamo cosa è successo e se possiamo essere di aiuto. Un ragazzo ci dice che in un punto basso della galleria ha dato una zuccata molto forte sulla volta e oltre ad aver rimediato un mal di testa tremendo ha pure un taglio da cui perde sangue.
"Se vuoi ho qualcosa con me, medicine e disinfettante, posso aiutarti. Va bene ?"

La ragazza alza la testa, guarda me e l'atro ragazzo che credo si tratti del fidanzato. Nei suoi occhi si leggono le frasi "ma chi me l'ha fatto fare", "col cavolo che ci ritorno" e "aspetta che esco di qui e poi vedi".
Molto velocemente apro lo zaino, tiro fuori il mio contenitore da regalo di uovo di Pasqua maxi e ne tiro fuori salviette disinfettanti e pastiglie antidolorifiche. In breve la ragazza è sistemata, e mentre il tizio mi ringrazia noto che il sorrisetto iniziale è sparito, mentre mio padre ricomincia a scalpitare.
Riaccendo l'acetilene e giù fino in fondo ove arriviamo dopo poco non senza esserci infilati prima in tutti i buchi e le diramazioni possibili.
Quando usciamo dalla galleria, non soddisfatto della giornata , mio papà mi ricorda che li a fianco c'è la cengia Martini, teatro di epiche battaglie tra Italiani e Austriaci. Non c'era bisogno di ricordarmelo, lo sapevo ma facevo finta di niente. Parte a razzo sul sentiero del ghiaione e sembra un bambino in un negozio di giocattoli; mi fa osservare tutte le postazione, dove stavano gli Italiani e dove gli Austriaci, il lavatoio in cemento che il tempo (spero non qualche vandalo) ha purtroppo spezzato. Il sentiero continua ancora, lui vorrebbe andare avanti, ma l'ora ormai tarda e brutti nuvoloni consigliano il ritorno. Quando incrocio i suoi occhi vedo non la soddisfazione, vedo l'appagamento, il realizzare finalmente un sogno cullato a lungo: fare questa gita con mè. In effetti sono ormai tanti anni che non andiamo più in montagna insieme, colpa mia e del mio carattere che ci ha portato lontano per troppo tempo e negli anni migliori. Adesso, io diventato padre e passati i trenta, ci siamo riavvicinati, parlati poi la montagna ha fatto il resto. Oggi abbiamo concluso il nostro percorso, nelle nostre gallerie personali che ci eravamo scavati incontrandoci e stringendoci idealmente la mano come i minatori nelle foto del secolo scorso quando abbattevano l'ultimo diaframma di una lunga galleria. Oggi mi sono nutrito letteralmente del tuo entusiasmo, della tua voglia di vedere e di conoscere, della tua impazienza. Ci siamo promessi di tornare qui l'anno prossimo a esplorare nuove cenge e i tunnel che oggi non abbiamo avuto il tempo di percorrere. Ma la tua fretta e impazienza, che oggi ti faceva sembrare un ragazzino e soprattutto il tuo cuore , ti hanno spinto in un tunnel nel quale hai voluto e dovuto entrare da solo e spero che alla fine tu abbia trovato la tua felicità. Io sono ancora qui, all'ingresso con la mia fida acetilene e quando verrà il momento anch'io affronterò l'ignoto.
Arrivederci papà.
Tutte le vie facili sono uguali. Quelle difficili lo sono a modo loro
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Messaggioda ash78 » mer lug 30, 2008 17:59 pm

Fatta 2 settimane fa!

Siamo saliti dal sentiero dei Kaiserjager e ridiscesi dalla galleria.
Passaggio sulla cengia Martini e poi a valle!

Il sentiero dei Kaiserjager è semplice e offre panorami bellissimi, la galleria è davvero un luogo che colpisce molto pensando alle condizioni di vita dei soldati!

Ottimo consiglio quello di prenderti il maggior tempo possibile al suo interno, sia per la lettura delle targhe, sia per l'esplorazione di tutti i passaggi secondari che portano spesso a posti di vedetta etc. con panorami bellissimi!

La cengia Martini è anch'essa semplice, ma molto esposta. Ne vale sicuramente la pena pensando soprattutto alla sua storia!
:)
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Messaggioda michelasso » gio lug 31, 2008 14:05 pm

ash78 ha scritto:Fatta 2 settimane fa!


Il sentiero dei Kaiserjager è semplice e offre panorami bellissimi, la galleria è davvero un luogo che colpisce molto pensando alle condizioni di vita dei soldati!



Oddio, proprio semplice non lo definirei, c'è un passaggio attrezzato non banale su una cengia esposta (e la corda è un po' lasca proprio in quel punto) a metà percorso, e altri passaggi discretamente esposti non attrezzati verso la fine (anche se ricordo dei fittoni per far passare un'eventuale corda da sicura).
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Messaggioda desio » gio lug 31, 2008 17:28 pm

AlbertAgort ha scritto:
Rotax ha scritto:Deve essere stupendo lassù...

:D


a guarda, na meraviglia tra funivie, piste, cartelli, corrimani affollamenti vari

Bene,del resto anche se vai agli Uffizzi a Firenze trovi affollamento!! :wink:
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