Ciao,
grazie per aver citato la relazione della ferratina al Sass Tavarac di
www.vieferrate.it.
Una sola piccola annotazione: la ferrata è chiaramente didattica, da divertimento ed apprendimento. Non avrebbe alcun senso percorrerla "di solo cavo". Confermo quanto scritto nella relazione, ovvero che nei primi 30 metri giriamo sul 4 grado. E, considerato che si trova solo il cavo (le catene le troviamo dopo), non sarebbe male approfittare degli ancoraggi ravvicinati e della relativa sicurezza per arrampicare tranquillamente su una roccia per niente brutta, anzi...
Per amanti delle ferrate, posso dire (ma è un parere mio) che farsi la ferratina del Tavarac e subito dopo quella nuova del XXVennale al Corno Occidentale di Canzo sono la migliore preparazione per andare poi a farsi ferrate di tipo "arrampicoso" come la ferrata degli Alpini al Medale o quella del Centenario CAO Como al Grona.
Ferrate di stampo dolomitico, non "di concezione moderna". ferrate studiate per consentire la progressione in arrampicata assicurata, non per tirarsi su per cavi, scalette o pioli...
Ovviamente sono considerazioni mie, assolutamente opinabili, ci mancherebbe...
Altra ferratina breve, di sicuro gusto per chi ama mettere le mani sulla roccia è la De Franco Silvano al Resegone, rifatta da un paio d'anni, che consente la risalita di un bello spigoletto.
Sempre molto divertente e più "alpinistica" è la Mario Minonzio al Dente di Campelli (Zuccone Campelli), con passaggi di terzo grado ed una sana messe di salite, discese e risalite che, a farle usando la catena solo per assicurazione, permettono un sano allenamento ed un sano divertimento assicurato...
Molot più divertenti, di sicuro, della XXX OSA al Corno Orientale, deturpata dai troppi appoggi artificiali, o della ex-Rebuzzini ora CAI Barzio allo Zucoc di Pesciola, che segue una linea cervellotica per alternare tratti facili a tratti assolutamente privi di senso come il paretone, servito da una catena lasca che costringe ad acrobazie per il cambio id moschettone, offre pochissime possibilità di arrampicata su roccia e serve ben po co a chi si vuol tirare su di braccia, col risultato che, per fare quei pochi metri, più diqualcuno si fotte inutilmente le braccia.
Meglio mettersi un paio di scarpette ed andare a farsi la Gamma2, che alterna passaggi davvero duri a molti punti di riposo. Passaggi duri, si intenda, per una risalita col solo ausilio della catena, mentre a saper usare un minimo di sana tecnica alpinistica anche il caminone finale risulta davvero divertente, anche se faticoso. Quella che si dice una piacevolissima fatica.
Sono tornato - volente o nolente - sulla cara vecchia questione, ovvero di come is debba affrontare una ferrata e se ha senso isgiungere la progressione su sentieri attrezzati dalla progressione su terreno roccioso...
Un discoros destinato a durare.
Buon divertimento sulle ferrate (le Prealpi Lombarde ne hanno anche troppe), ma, soprattutto, in montagna, con o senza cavi o catene
Arterio