da flaviop » mer lug 14, 2004 22:42 pm
da Silvio » gio lug 15, 2004 0:32 am
da flaviop » gio lug 15, 2004 7:11 am
Silvio ha scritto:a) Cozzolino ha aperto la Via dei Fachiri a Cima Scotoni d'inverno con scarpe da PALLACANESTRO, se la memoria non mi tradisce era il gennaio 1972 (ah, l'età avanza, in altri tempi mi sarei ricordato anche il giorno, mi pare 30 e 31 ma non ci metterei le mani sul fuego);
b) Pierluigi Bini ha aperto fior di vie sul Gran Sasso con le SUPERGA, e ha ripetuto fior di vie in Dolomiti sempre con le SUPERGA;
c) Koller e socio (Sustr ???) hanno aperto la Via del Pesce nell'agosto del 1981 con materiale decisamente poco tecnologico;
detto questo, sorvolerei su questioni relative al materiale con cui Comici ha aperto le sue vie;
per quanto detto, a mio modesto parere, o ricominciamo tutti a scalare coi canaponi facendo sicura a spalla e calzando scarponi chiodati, oppure si usano i mezzi che i nostri tempi ci offrono.
tanto se uno è pippa (io, sia chiaro), è pippa a prescindere dai mezzi;
se uno è forte, ci passa comunque, con o senza le 5.10 (che poi tre numeri più piccole in montagna è peggio dello stivaletto malese);
con simpatia vera.
da krissx » gio lug 15, 2004 12:23 pm
flaviop ha scritto:Io ho detto la mia sul passaggio falesia "MONTAGNA" dove ripeto conta + il cervello che il piazzare le protezioni, volevo sentire altre opinioni.
Cmq penso che la tecnica e la tecnologia sino a certi livelli siano irrilevanti,
se si pensa con che scarpe Cozzolino ha fatto la "FACHIRI" mi vergognerei delle five ten tre numeri +piccole .
da flaviop » gio lug 15, 2004 22:31 pm
da Silvio » ven lug 16, 2004 0:00 am
flaviop ha scritto:Silvio ha scritto:a) Cozzolino ha aperto la Via dei Fachiri a Cima Scotoni d'inverno con scarpe da PALLACANESTRO, se la memoria non mi tradisce era il gennaio 1972 (ah, l'età avanza, in altri tempi mi sarei ricordato anche il giorno, mi pare 30 e 31 ma non ci metterei le mani sul fuego);
b) Pierluigi Bini ha aperto fior di vie sul Gran Sasso con le SUPERGA, e ha ripetuto fior di vie in Dolomiti sempre con le SUPERGA;
c) Koller e socio (Sustr ???) hanno aperto la Via del Pesce nell'agosto del 1981 con materiale decisamente poco tecnologico;
detto questo, sorvolerei su questioni relative al materiale con cui Comici ha aperto le sue vie;
per quanto detto, a mio modesto parere, o ricominciamo tutti a scalare coi canaponi facendo sicura a spalla e calzando scarponi chiodati, oppure si usano i mezzi che i nostri tempi ci offrono.
tanto se uno è pippa (io, sia chiaro), è pippa a prescindere dai mezzi;
se uno è forte, ci passa comunque, con o senza le 5.10 (che poi tre numeri più piccole in montagna è peggio dello stivaletto malese);
con simpatia vera.
Possibile che sfugga il senso di quello che dico.
Non bisogna tornare ai canaponi, ma nemmeno farsi troppe menate sui mezzi.
In montagna conta + la testa che la scarpetta(sempre parlando delle mie vie da pippa)
da bradipo » ven lug 16, 2004 9:07 am
da yinyang » ven lug 16, 2004 9:19 am
da Buzz » ven lug 16, 2004 9:34 am
da Silvio » ven lug 16, 2004 9:48 am
Buzz ha scritto:pensiamo a noi,
a vivere senza ansia quello che facciamo...
da krissx » ven lug 16, 2004 12:12 pm
Buzz ha scritto:Secondo me occorre fare uno sforzo e pensare in "modo laterale"...![]()
i materiali, l'allenamento a secco, la maggiore quantità di tempo "liberato" dal lavoro, l'alimentazione...
tutto concorre ad innalzare il livello medio della prestazione
permettendo anche a dei minus habens (nel senso specifico del gesto arrampicatorio ovviamente) di andare facilmente oltre quello che per decenni è stato un vero e proprio muro, le colonne d'ercole dell'arrampicata, il mitico VI grado!
Oggi, dopo due mesi che si arrampica, è normale avventurarsi su un 6a, (VI+) cristonando contro il chiodatore della via se ha protetto lungo o ha gradato stretto...
e si dimentica facilmente che per tutta la storia dell'alpinismo quello è stato l' "hic sunt leones" dell'alpinista.
Per cui secondo me,
in questo come in tante altre cose della vita che facciamo,
sarebbe necessario a volte fare un piccolo passo indietro,
relativizzarci...
e GUARDACI DENTRO, rivolgersi a noi oltre che all'esterno.
Questa "ingordigia" di far gradi non è diversa dalla spinta ad avere la macchina sempre più grossa, la casa con la piscina, lo stereo rimbombante, l'attrezzatura ultracostosa, la vacanza sempre più lontani, il telefonino che fa pure le uova, la donna ultrafiga...
compiangiamo certe esibizioni di status symbol o chi insegue questi valori che per noi magari contano poco,
ma siamo sicuri che poi, nel nostro campo, non siamo animati dalla stessa molla?
Apparire, esibire, mostrare, in una parola AUTOAFFERMARSI (sugli altri per misurare se stessi e compiacersi del proprio successo)
Ci si può divertire sul II, sul III, sul IV grado, senza morire per le scarpe strette, imparando a proteggere ma muovendosi per non cadere, guardandosi attorno, godendosi la montagna, l'ambiente, il colore della roccia, il rumore del vento, la solitudine, il volo del gracchio...
non preparandosi ad una via come se fosse una corsa di formula 1...
come se la vita fosse tutta una corsa di formula 1...
incazzandosi quando il pit stop dura troppo
Non prendete a paragone Comici, Preuss, ...
o Gullich...
quelli erano fuoriclasse!
erano eroi eponimi del gesto...
pensiamo a noi,
a vivere senza ansia quello che facciamo...
da pf » ven lug 16, 2004 14:28 pm
da pietrodp » ven lug 16, 2004 16:03 pm
pf ha scritto:...Buzz ha scritto cose molto belle, ma c'è un punto che voglio sottolineare: per chi in arrampicata dà molta importanza alla qualità della roccia e alla complessità dei movimenti ( e io sono uno di quelli ) il grado è molto importante, perchè tante cose meravigliose sono difficili. Mi è capitato di salire dei quinti gradi e dei 6a da antologia, ma sono molto rari. Te ne accorgi quando migliori e vai a fare cose più difficili. A meno che il difficile non si tramuti, semplicemente, in prese più piccole/dolorose/lontane etc. In quel caso il 6a è uguale all'8a, solo con prese più grandi. Ma molti tiri difficili o vie difficili hanno una varietà di movimenti e combinazioni che i tiri facili non possono avere. So che questa particolarità spiazza chi in montagna cerca anche altre cose ( la cima, l'avventura, etc, etc...), ma è una contaminazione dell'arrampicata che l'alpinismo ha ricevuto e su qualcuno, me per esempio, ha avuto influenza...
da Buzz » ven lug 16, 2004 16:12 pm
da Enzolino » ven lug 16, 2004 16:19 pm
da biemme » ven lug 16, 2004 18:48 pm
Buzz ha scritto:Secondo...........................................................................................................facciamo...
da flaviop » ven lug 16, 2004 22:07 pm
da bradipo » lun lug 19, 2004 9:51 am
da flaviop » ven lug 23, 2004 7:17 am
tuyky ha scritto:ciao flaviop, il tuo cruccio è il cuore, la tecnica o il grado
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