di ciò che doveva essere, ma non sarà mai più.
Questo sono io.
Un sorso d'acqua per una sete appagata.
Un rammendo su un vestito di quand'eri bambino.
Una scusa da pronunciare, per un peccato che ormai è scordato.
L'inutile chiave di uno scrigno che è ormai perduto, passato.
Il rammarico, un'altra epigrafe scolpita finché perdono non ci separi.
salvatore currò
uno dei rammarichi che mi viene in mente in questo preciso momento è quello di non essere mai andato a
scalare alla corna di machaby prima della rifittonatura,a pensarci bene è una cosa che mi fa girare le palle ma oramai è tardi
voi non avete rammarichi?bravi,meglio per voi.
va beh dai,anche se si capisce...ho ripreso a bere
