Fatti di montagne, fatti di ga...grandi passioni..(':wink:')
Lunedì alle undici il mio socio mi propone di anticipare il ritrovo a subito, guardare un film e partire a notte fonda in direzione Alpe Devero. Arriviamo alle quattro, ci rilassiamo mezz'oretta ed invece di dormire ammiriamo l'alba a suon di battute cretine (silenziosamente, il posto è fantastico)..
La luce rivela che la via scelta è sporca, troppo, allora via alla volta di Cima Cusio al Mottarone, proviamo un concatenamento di vie di Paleari. Scendiamo dall'auto dopo ulteriore relax ed arriviamo all'attacco verso le undici, col sole a venticinque gradi, e roccia da cuocere le uova. I primi quattro tiri tranquilli, poi facciamo un solo pesante zaino (poca acqua e tanto ferro (':oops:')) e il socio leggero come una farfalla si tira sessanta metri saltando qualche protezione per l'attrito. Salgo io carico e il grande tira forte (grazie) tirandomi la corda su varianti toste (tra noi non c'è comunicazione perchè io son un pò duro di orecchi). Arrivo e il tiro dopo ricambio il favore, inventando il tiro su qualche passaggio lungo..i papaveri erano alti alti ma il socio no (':D')
Altri quattro-cinque tiri e siamo in vista della cima, su cresta facile. Mi confermo un pirla perchè faccio su corda e materiale, faccio su, ammiriamo il panorama e ci incamminiamo verso . la.. faci..casco! manca un tiro, da fare slegati, sudati e stufi..usciamo e risaliamo alla macchina (al Mottarone c'è questo inconveniente), senz'acqua, stanchi e scottati.
Torniamo, torno a casa per rilassarmi un pò e mangiare (a digiuno dal giorno prima) mi chiama un crucco sceso da Berlino che c'è solo stasera, usciamo e alle due e trenta organizziamo(':?') la giornata successiva in Grigna. Dopo un corroborante sonno di quattro ore partiamo, sole per le due ore di avvicinamento e cordata lenta sul primo tiro della via. Uniamo qualche tiro per il sorpasso e sbuchiamo divertendoci in cima. Sul sentiero di discesa mi sentivo bene, ma appena a casa, dopo una tazza di cereali ((':oops:') non ho fatto la spesa) terrorizzato rispondo ad un terzo che mi chiede una vietta per l'indomani mattina presto, il corpo urla il suo disappunto ma la mente, troppo provata e rilassata dalle ultime ore risponde subito di si, snocciolando vie su vie con meteo incerto. Stamattina su un sesto appigliato, dopo aver nuovamente girato il dito col tendine "rotto" (non so cos'ha, ho paura dell'ortopedico(':oops:') ) qualcosa ha mollato..
Se però, adesso, qualche ossolano/valsesiano/lecchese mi chiama almeno saprei come impegnare la temporalesca giornata di domani..
Siamo davvero "fatti" così?
Drogati?