A proposito di falesie

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

A proposito di falesie

Messaggioda rugge » gio gen 20, 2005 16:46 pm

http://www.federclimb.it/crollo_monsummano.html

L'articolo è firmato da Aristo Aloi.

Ne è comparso uno anche sull'ultimo numero di SPort Arrampicata, non firmato, assai equilibrato e diplomatico.

Cosa ne pensate?
Ultima modifica di rugge il ven feb 18, 2005 17:51 pm, modificato 16 volte in totale.
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Messaggioda Enzolino » gio gen 20, 2005 17:04 pm

Ad una prima lettura lo trovo sostanzialmente ridicolo.

Ciao

Lorenzo
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Messaggioda rugge » gio gen 20, 2005 17:14 pm

argomento spinoso e scivoloso, ma io sono d'accordo: l'anarchia, l'avventura, il romanticismo vanno bene per l'alpinismo, non per le falesie
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Messaggioda rugge » gio gen 20, 2005 17:19 pm

Enzolino ha scritto:Ad una prima lettura lo trovo sostanzialmente ridicolo.

Ciao

Lorenzo


Anch'io, alla prima lettura. Ma alla seconda lettura ho pensato: se un domani mio figlio volesse godersi il piacere e il divertimento dell'arrampicata in falesia, perchè mai dovrebbe rischiare di beccarsi uno stupido frigo in testa solo per la superficialità , l'arretratezza e lo spirito di romanticismo di chi lo ha preceduto?
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Messaggioda yinyang » gio gen 20, 2005 17:24 pm

rugge ha scritto:
Enzolino ha scritto:Ad una prima lettura lo trovo sostanzialmente ridicolo.

Ciao

Lorenzo


Anch'io, alla prima lettura. Ma alla seconda lettura ho pensato: se un domani mio figlio volesse godersi il piacere e il divertimento dell'arrampicata in falesia, perchè mai dovrebbe rischiare di beccarsi uno stupido frigo in testa solo per la superficialità , l'arretratezza e lo spirito di romanticismo di chi lo ha preceduto?


la superficialità , l'arretratezza li butto volentieri, ma rugge ti prego, con i tempi che corrono, lasciami almeno il romanticismo! Immagine
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Messaggioda pietrodp » gio gen 20, 2005 17:27 pm

La fasi e' una federazione di arrampicata Sportiva, affiliata al CONI, secondo me e' normale che cerchi di irregimentare i chiodatori e certificare le falesie (definite "palestre a cielo aperto" :x ).
Il pericolo pero' effettivamente c'e', ed e' che questo atteggiamento puramente e pedantemente sportivo nei confronti della nostra attivita' finisca col togliere spazi d'avventura a coloro per i quali la scalata e' un po' piu' che uno sport.
Vicino a casa mia c'era un piccolo campo sportivo pubblico, erba rasata tutto l'anno e le porte bianche con le reti.
Non so perche' ma finivamo sempre a giocare nel prato a fianco, coi cappotti al posto dei pali.
mandi
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Messaggioda Enzolino » gio gen 20, 2005 17:27 pm

rugge ha scritto:Anch'io, alla prima lettura. Ma alla seconda lettura ho pensato: se un domani mio figlio volesse godersi il piacere e il divertimento dell'arrampicata in falesia, perchè mai dovrebbe rischiare di beccarsi uno stupido frigo in testa solo per la superficialità , l'arretratezza e lo spirito di romanticismo di chi lo ha preceduto?
Il frigo che vedrebbe il chiodatore e' lo stesso frigo che vede mio figlio. Io insegnerei a mio figlio prima a pensare e poi ad arrampicare.

Ci sono un'infinita' di motivi per cui l'articolo e l'intenzione che c'e' dietro sono ridicoli.

1. L'impossibilita' di stabilire con certezza la sicurezza di una falesia.
2. L'arroganza della fasi di pretendere che una falesia sia una struttura sportiva analoga e suscettibile delle stesse regole relative ad una palestra indoor.
3. Il possibile boicottaggio verso liberi chiodatori che non fanno parte della FASI.
4. L'ignoranza culturale rispetto a quello che e' il concetto di falesia di arrampicata. Tanto per fare un'esempio, che significato avrebbero delle falesie "clean" (proteggibili a nut e friend) che in paesi come UK o altri paesi sono la norma?

Questo mi viene in mente giusto dopo una prima superficiale lettura ... :wink:

Ciao

Lorenzo
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Messaggioda rugge » gio gen 20, 2005 17:52 pm

Ho visto che c'è anche l'AIPIA che marcia all'incirca nella direzione della Fasi.

http://www.geocities.com/a_garanzini/ai ... duno02.htm
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Messaggioda rugge » gio gen 20, 2005 18:06 pm

Chi vivrà vedrà... comunque se ci saranno falesie " certificate " questo non significherà certo che sarà proibito ad ogni libero arrampicatore di fare le scelte che preferisce....certamente non sarà la fasi a proibire a chiunque di arrampicare dove più gli piace...
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Messaggioda rugge » gio gen 20, 2005 18:09 pm

yinyang ha scritto: ma rugge ti prego, con i tempi che corrono, lasciami almeno il romanticismo! Immagine


ok, romanticismo concesso 8)
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Messaggioda Enzolino » gio gen 20, 2005 18:15 pm

rugge ha scritto:Chi vivrà vedrà... comunque se ci saranno falesie " certificate " questo non significherà certo che sarà proibito ad ogni libero arrampicatore di fare le scelte che preferisce....certamente non sarà la fasi a proibire a chiunque di arrampicare dove più gli piace...
Per comuni e istituzioni il passo di proibire la fruizione di falesie sicure non certificate e' molto facile.
Si creerebbe una situazione pericolosa (non in termini di sicurezza) per tutti gli arrampicatori di cui solo una minimissima parte e' iscritta alla FASI. E questo e' uno dei motivi per cui la FASI si arrogherebbe (se applicasse quanto scritto nel link) diritti che non le appartengono.

A questo punto mi chiedo cosa significa "Falesia"? Cosa rappresenta?
Per me non e' assolutamente una palestra a cielo aperto!

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda rugge » gio gen 20, 2005 18:59 pm

io sospendo il giudizio.... forse la parola spetta di più a coloro che chiodano....perchè io non sono un chiodatore....
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Messaggioda yena » gio gen 20, 2005 19:34 pm

chi pagherebbe i bolli le richiodature o le schiodature le messe in sicurezza ca@@i e mazzi?

andrà a finire che chi fa il 6b e vuole provare un 6c prima deve fare un esame cogli istruttori della fasi ( io a mio figlio i soldi non i darei!) :evil:
Leggi i miei articoli sulla patologia arrampicatoria www.patologia-arrampicatoria.it
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Messaggioda Roberto » gio gen 20, 2005 19:49 pm

Se la falesia è certificata ci deve essere un tecnico che firma la certificazione e quindi un professionista che si prende la responsabilità in caso di incidente.
Il tecnico, non avendo la certezza che la falesia possa essere perfetta, si dovrà fare una bella poliza assicurativa..... e così via.
Il risultato sono spese, soldi... chi li mette?
Va a finire che per arrampicare nelle falesie certificate si dovrà pagare!
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Messaggioda rugge » ven gen 21, 2005 3:43 am

ma io ti giuro che qualcosa a chi mi chioda le falesie glielo darei anche volentieri...una specie di contributo volontario come segno di riconoscenza. Il minimo che cerco di fare è comprarmi la guida originale ovunque vado ad arrampicare....
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Messaggioda drstein » ven gen 21, 2005 3:55 am

Mi associo ad Enzolino; è la mia testa che deve dirmi se è il caso di salire o no.. Non è un discorso del tipo "decido io per la mia vita" o cose simili, ma buona parte dell'andare in montagna si basa proprio su queste valutazioni, che uno deve saper fare da solo altrimenti è meglio lasciar perdere. Oppure cosa facciamo, eliminiamo anche lo sforzo di pensare?
Delegare questa valutazione a uno sconosciuto mi sembra ridicolo e fuorviante, nonchè poco "educativo"; senza dimenticare però che anche gli spit li ha messi uno sconosciuto..
Mi rendo poi conto che ci possono essere questioni al di sopra della mia portata.. come fa uno a sapere che, per un qualche gioco interno della roccia, non possa verificarsi un crollo proprio dove sto arrampicando? Ci deve essere una certa accettazione del rischio, o no?

Tralascio i dubbi pratici riguardanti la fasi e i comuni, che pure condivido, ma ci sarebbe spazio per un altro post ed è tardi.
Capisco l'importanza della sicurezza; tuttavia questa faccenda si trascina dietro un'idea di razionalizzazione a tappeto dell'arrampicata e della montagna che mi lascia perplesso..
Just believe, when you can't believe anymore..
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Messaggioda Roberto » ven gen 21, 2005 8:45 am

E la attuale mania di certezze della nostra società, dove su ogni attività umana bisogna avere un "certificato", tutto deve essere a norma, dalla pizza alle falesie.
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Messaggioda Enzolino » ven gen 21, 2005 9:30 am

Io considero ancora l'idea assurda, ridicola ed arrogante.
Non ho mai letto affermazioni da parte della FIN (Federazione Italiana Nuoto) del tipo "il mare, i laghi ed i fiumi sono piscine a cielo aperto che vanno certificati". Eppure la stragrande maggioranza di persone va al mare o in acqua dolce sebbene il pericolo oggettivo sia decisamente superiore alle piscine "certificate"! Ma il nuoto e' innanzitutto un'attivita' salutare che ci fa stare bene al di la' degli sport reclutati dal CONI. Ed una sua regolamentazione outdoor corrispondente a quella indoor sarebbe semplicemente ridicola.
Esistono divieti di balneazione, ma sono casi eccezionali e giustificati, come sarebbe comprensibile il divieto di arrampicata in pareti evidentemente pericolose.
Anche l'arrampicata e' un'attivita' salutare che, come altre, comporta rischi. Ma da qua, a pretendere di certificare pareti fruite da climbers di cui una minima percentuale e' iscritta alla FASI, fa proprio ridere. :roll: :)

Mah ...

Ciao

Lorenzo
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Messaggioda cuorpiccino » ven gen 21, 2005 10:27 am

Maledetti plasticari del c***o!
Sanno di arrampicata quanto un sorcio di astrofisica e non hanno meglio da fare che rompere i maroni.
Se ne stessero al chiuso, rintanati nelle loro palestre artificiali del ciufolo, a far gare!
Siamo tutti

Privilegi e doveri.
 
Noi tutti siamo tesserati ad una Federazione Sportiva affiliata al CONI e questo ci dà privilegi e doveri. 

Col c***o, manco se mi pagano se questa è la loro apertura mentale.

Vabbè scusate, sta volta mi sono moderato. :evil:
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda giannimiao » ven gen 21, 2005 11:02 am

cuorpiccino ha scritto:Maledetti plasticari del c***o!
Sanno di arrampicata quanto un sorcio di astrofisica e non hanno meglio da fare che rompere i maroni.
Se ne stessero al chiuso, rintanati nelle loro palestre artificiali del ciufolo, a far gare!


YESSSSSSSSSSSSS!!!!!!
Direi che hai detto tutto!!!
non spreco altre parole...
Ciao!
Piergiovanni
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