Slowrun ha scritto:Fokozzone ha scritto:Se pensi fosse riferito a te c' è un equivoco, mi riferivo al protagonista del dialogo iniziale, che è stato qualificato così, giusto per intenderci.
ma no dai non c'è problema ...
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... tutte a senso unico !
Anche se nessuno ha capito bene ciò che volevo dire (Eva e Giacco a parte ... che erano due dei "ragazzi" , magari non sono d'acordo ma almeno hanno capito ...) ... il problema è che sono io "fuori" dal vostro mondo ... e ogni tanto penso che gli altri siano "dentro" nel mio ...
non è che tu abbia chiarito più di tanto la tua posizione, ma non è che mi sembrassero proprio ciecamente a senso unico.. certo che se avessi lasciato il messaggio originale, forse sarebbe un po' più chiaro per tutti e forse renderebbe più facile questa chiacchiera da bar
comunque al riguardo di questa frase dal "vecchio" contestualizzata nel discorso del non prender su il martello: "è un ?attività che presenta dei rischi, anzi qualche rischio è anche bello prenderselo in cambio dell?onestà con se stessi e la parete ? ci sono anche altre attività più sicure nella vita che si possono fare in alternativa ?."
è vero, ma per me un conto è assumersi la responsabilità dell'aver scelto di andare a fare una determinata via , coi rischi annessi e connessi a quella via, ed un conto è assummersi la responsabilità del fatto di non poter ribattere un chiodo di sosta o di passaggio se balla, o mettercelo (e toglierlo) se se ne sente la necessità. proprio perché è già di suo un'attività con dei rischi insiti, mi sembra "sciocco" (concedermi il termine) cercarseli dove non ci sarebbero.
Certo, meno si aggiunge e più vuol dire che si era sulla difficoltà, ma faccio fatica a capire la distinzione etica tra chiodi e friend o nut (questo in un contesto generale, non in una via che era stata salita volutamente solo con protezioni veloci).
Alla pari allora ci sarebbe da lasciare giù anche le protezioni veloci. un discorso di questo tipo lo faceva Bernard nella sua guida del Catinaccio riferendosi però all'impegno delle vie relazionate, non all'etica delle ripetizioni.
Parlando di fessure, penso che tutto sommato tutto si risolva con tanta onestà verso se stessi, per sapere se si era sulla difficoltà o si è spinto troppo sull'accelleratore. Certo la più sincera di tutte è la placca mellica, non ci sono balle, chiodi o friend che tengano: o si sale o non si sale.. sempre che si rispetti l'etica del primo salitore e questa, secondo me, è la cosa più importante