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Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda Raven » lun set 08, 2008 14:02 pm

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Messaggioda Raven » lun set 08, 2008 14:08 pm

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Messaggioda Enzolino » lun set 08, 2008 16:39 pm

L'idea per cui la vera arrampicata sia quella da primi di cordata, secondo me, e' un retaggio dell'alpinismo che viene applicato ad altre forme di arrampicata, inclusa quella sportiva.

Raven,
dal mio punto di vista, quindi, tu sei un'arrampicatrice che ama il gesto ma non la sfida psicologica.

Un po' come una ginnasta che ama volteggiare in sicurezza sul materasso, circondata da ambienti mozzafiato.

Ma non puoi considerarti alpinista, perche', lo vogliamo o no, il rischio e l'avventura devono far parte dell'alpinismo.

Detto questo, in generale io amo di piu' arrampicare da primo.
Per questo motivo ho felicemente condiviso delle ascensioni con climber che salivano insieme a me da secondi di cordata.
Io potevo arrampicare da primo ed allo stesso tempo condividere con una persona piacevole una bella ascensione.

Le uniche volte in cui non ho goduto questo tipo di ascensioni e' stato quando il/la secondo/a di cordata non erano all'altezza della via e ho dovuto parancare la persona nei tratti piu' duri.
Per questo motivo penso che, comunque, anche se uno va da secondo, dovrebbe salire vie con difficolta' non troppo lontane dal proprio livello, sia per rispetto nei confronti del primo, sia per la possibilita' di affrontare traversi in cui, essere primi o secondi, puo' far poca differenza ...
Per lo stesso motivo cerco di evitare di salire vie che posso subire per la loro eccessiva difficolta' rispetto alle mie capacita' ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Re: seconda di cordata

Messaggioda scheggia » lun set 08, 2008 17:01 pm

Raven ha scritto::oops: :oops: :oops: lo ammetto............

al di là della paura


al di là della capacità o non capacità



al di là di tutto


ma sopra a tutto



lo sento........ è quello che voglio. è lì il mio posto. è lì dove vivo al meglio ciò che è per me l'arte della scalata............

ultimamente ho ripreso ad andare da prima, l'ho fatto per vincere un peso che mi sentivo schiacciare i polmoni, il maledetto peso della paura......... però............ è completamente un'altra roba quella che mi ritrovo a fare, una sfida con me stessa, una ricerca del superamento di un mio limite........ non è quello che voglio............

allora mi chiedo se sono o non sono una scalatrice........... forse no, visto quanto spazio e quante parole vengono date sull'importanza di andare da prima..........


allora che sono??? 8O 8O 8O

io cerco il movimento, l'essenzialità del gesto, la nitidezza della linea tracciata dal corpo nel fendere l'aria.......... è una sorta di estasi quella in cui mi trovo a muovere seguendo quella corda che scende dall'alto, che mi porta via ogni altro pensiero, che mi lascia libera di perdermi nella mia danza............ la seguo abbandonandomi completamente come una ballerina di flamenco tra le braccia del suo cavaliere.............. e mi ci perdo dentro, così tanto e così a fondo che poi mi ritrovo negli angoli più sperduti di me.........per questo non può essere uno a caso il mio "cavaliere"

per questo ho avuto molti compagni di scalata ma pochi compagni di cordata........


per questo non mi bastano i trenta metri di una falesia per inseguire la mia anima danzante...........

per questo amo la montagna per quel suo chiederti e darti tempo senza condizioni.......... ..........

no, non lo sò se sono una scalatrice ............... ma sicuramente sono.....

felice :D


e che mi stavo perdendo!!!

ma chissenefrega se si arrampica da primi o da secondi??? l'unico vantaggio di andar da secondi e che sai già dove passare, poi l'importante è non volare e divertirsi, stare bene con il compagno/a e stare bene con se stessi ... poi puoi essere obblicato a stare da secondo dopo una vita passata a stare da primo e magari da solo ... ma l'importante è sempre quello divertirsi! uno può provare i propri limiti, quello che è sbagliato è provare rabbia ... se non provi quella magica rilassatezza nel fare una cosa allora non farla!

il problema è trovarne di primi, essì perché ci sono primi e primi di cordata

ah dietro ad ogni forte primo di cordata esiste un secondo altretanto forte, perché il primo senza il secondo non sarebbe primo! :lol:
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio ott 16, 2008 8:25 am

citazione da andrea gobetti, "l'uomo che scala":

"Noi 'secondi storici' ci vogliamo bene. Siamo una setta a parte fra i gladiatori della verticale. Professiamo la necessità dei chiodi per tirarsi, delle fettucce lunghissime, delle corde tirate e delle maniglie dentate per morderle. Non c'è la scuola per il secondo, ci recuperano nelle steppe d'Afghanistan, nelle bettole dell'angiporto o altrove contumaci (...)
Sappiamo non invidiare, noi secondi: sciogliere lentamente il lungo cordone ombelicale che nutre di sicurezza l'angelo da una sosta all'altra e poi percorrere strisciando le sue rotte volanti. Siamo l'uomo goffo, il Sancho Panza buffone che imita la danza del cavaliere senza macchia e senza paura, che lo raggiunge sbuffando dopo la battaglia per dirgli: - Sei stato bravo, davvero (...)
neanche il nostro compagno semidio non capirà mai che gusto ci proviamo, noi secondi."

finalmente qualcuno che ci capisce... :D
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Messaggioda rocciaforever » gio ott 16, 2008 8:32 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:citazione da andrea gobetti, "l'uomo che scala":

"Noi 'secondi storici' ci vogliamo bene. Siamo una setta a parte fra i gladiatori della verticale. Professiamo la necessità dei chiodi per tirarsi, delle fettucce lunghissime, delle corde tirate e delle maniglie dentate per morderle. Non c'è la scuola per il secondo, ci recuperano nelle steppe d'Afghanistan, nelle bettole dell'angiporto o altrove contumaci (...)
Sappiamo non invidiare, noi secondi: sciogliere lentamente il lungo cordone ombelicale che nutre di sicurezza l'angelo da una sosta all'altra e poi percorrere strisciando le sue rotte volanti. Siamo l'uomo goffo, il Sancho Panza buffone che imita la danza del cavaliere senza macchia e senza paura, che lo raggiunge sbuffando dopo la battaglia per dirgli: - Sei stato bravo, davvero (...)
neanche il nostro compagno semidio non capirà mai che gusto ci proviamo, noi secondi."

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Messaggioda Saint Bernard » gio ott 16, 2008 13:10 pm

"Ciao a tutti, ben ritrovati, sono 4 mesi che non bevo" - scusate - "che non scrivo sul forum" volevo dire. Ma alcuni argomenti, come questo, fan tornare la voglia di partecipare.
Dunque - legato all'argomento - una vicenda che non so "accettare" nè interpretare:
Ho una compagna di arrampicata (falesia piuttosto che montagna) che scala da prima soltanto sulle vie che ha già fatto tante volte senza mai esitazioni o difficoltà. Se c'è mai stata la minima esitazione su una via, non ci va da prima neanche col fucile puntato addosso: solo corda dall'alto, ammesso che trovi qualcuno che gliela tira, la via. (tutta la paura, dice, gli è scattata dopo una brutta caduta mentre caminava, dunque NON VUOLE MAI PIU VOLARE E BASTA!). Al tempo stesso, si lamenta che non la portano più a fare vie in montagna, che quelli "bravi" vanno per conto loro, mentre per le vie facilissime non trova compagnia etc.
Io stessa (considerata da lei una principiante), in montagna sola con lei non mi ci legherei, perchè ritengo che l'impegno psicologico, la voglia di mettersi in gioco e di portare su la cordata (se stessi e l'altro) deve essere più o meno pari tra i due compagni; e non si tratta di andare da primo o da secondo, ma di partecipare anima e corpo alla scalata, sua e del compagno. Ho fatto a tiri alterni con compagni pari o più bravi di me vie lunghe anche di V-VI, anche qualche classica locale, ma con un compagno che sento che scala con me solo perchè forse riesco a portarlo in cima, mentre se si tratta di "portarci su l'un l'altro" non se ne fa di nulla, allora rinuncio a tale compagno persino su vie facili: se tanto devo sentirmi sola, allora vado da sola per davvero.
Detto questo, sapiate che mi vergogno di pensare cosi di una compagna che si è fatta male, che ora ha tanta paura di rifarsi male da perdere il gusto stesso dell'arrampicata, che scalo volentieri con COMPAGNI che vanno da secondi perchè meno preparati o meno tenaci di me, ma che scalo malvolentieri con quei "secondi" che compagni non sono, perche considerano l'altro alla stregua della funivia che porta in cima - un veicolo.
PS - :!: Non conosco Raven, non penso ovviamente che questo sia il caso suo, ma l'argomento del topic ha riportato a gala il mio dilemma con questa compagna.
Non cedere mai, perchè potresti farlo proprio un attimo prima che capiti un miracolo!
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Messaggioda gug » gio ott 16, 2008 14:48 pm

rocciaforever ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:citazione da andrea gobetti, "l'uomo che scala":

"Noi 'secondi storici' ci vogliamo bene. Siamo una setta a parte fra i gladiatori della verticale. Professiamo la necessità dei chiodi per tirarsi, delle fettucce lunghissime, delle corde tirate e delle maniglie dentate per morderle. Non c'è la scuola per il secondo, ci recuperano nelle steppe d'Afghanistan, nelle bettole dell'angiporto o altrove contumaci (...)
Sappiamo non invidiare, noi secondi: sciogliere lentamente il lungo cordone ombelicale che nutre di sicurezza l'angelo da una sosta all'altra e poi percorrere strisciando le sue rotte volanti. Siamo l'uomo goffo, il Sancho Panza buffone che imita la danza del cavaliere senza macchia e senza paura, che lo raggiunge sbuffando dopo la battaglia per dirgli: - Sei stato bravo, davvero (...)
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grazie per questa perla! mi sa che andrò a comprarmi il libro. davvero bella citazione! :wink:


Davvero bellissimo brano: ma del resto Gobetti lo conoscevo già come un grande narratore della passione per queste attività già dal suo libro sulla speleologia.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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paradosso

Messaggioda Davide.Gaggino67 » lun ott 20, 2008 16:22 pm

Ciao Raven,
ho letto per caso questo topic, e devo dire che stai parlando di un paradosso, ovvero di te che sei perfettamente in grado di andare da prima o da seconda o slegata (cito il 'senza corda') e decidi liberamente che scalare da seconda ti dà più piacere che farlo da prima.
In questo caso hai perfettamente ragione sei in grado, se vuoi, di 'prendere il comando' in ogni momento ed in ogni evenienza ed il tuo essere seconda di cordata è motivato da ragioni di piacere (di danza) di gesti insomma una scelta.
Penso che il tuo caso rappresenti l'uno su un milione della popolazione arrampicatoria.
Le persone che non scalano secondo il ritmo normale della cordata (a tiri alterni o con un numero di tiri da primo per ogni componente) normalmente non sono in grado di gestire la difficoltà tecnica e/o psichica (intesa come energia ed autocontrollo) necessari a compiere in sicurezza la salita.
Penso, perchè a me succede spesso (xchè scalo poco ed ho paura), che si scala da secondo quando ci si accorge di non avere più la 'testa' per farlo in alternato; e sono ben conscio che se parto per una salità con l'idea di non poterla gestire da primo/alternato allora questa deve essere di difficoltà tali che il mio socio la cammini, perchè se non sono in grado di superare le difficoltà da primo difficilmente potrò salvare la cordata nel caso di imprevisto.
E' ben conscio e con i piedi per terra Cristiano, anche se credo che il suo pensiaro valga soprattutto per le vie in montagna (da proteggere o a spit) e per le vie multipitch dove discesa in doppia o avvicinamento rendono il tutto terreno d'avventura, in falesia o su più tiri spittati da falesia ad avvicinamento nullo è diverso (non cè il fattore rischio per la cordata) ed il discorso decade in parte, il primo può tirare anche il suo limite al massimo il secodno se non è capace passa puppando ogni rinvio.
Consiglio, a tutti, specialmente a chi inizia, di prendere la decisione 'danzare da secondo' solo dopo aver provato più vie da primo (come la stessa Raved dice), solo in questo modo protrete garantire la sicurezza vostra e quella del vostro compagno/a di cordata.
Una cosa curiosa che mi succede spesso è questa, se parto sul primo tiro duro da primo riesco a proseguire in alternato se invece ci arrivo da secondo poi il tiro successivo mi si presenta sempre problemantico.... a qualcuno è già capitato ?

Ciao
Davide

P.S. : anche a me piace, specie in montagna, andare da 2, su vie tecnicamente difficili e godermi il gesto, ma bisogna dividersi tutto piecere e rischio.-






Raven ha scritto:
cristiano_bonetti ha scritto: ...
Ecco perchè ritengo che, in montagna, se uno dei due vuole andare con l'idea di fare l'anima danzante ... la cordata parte già male ... andare in due ed usare la testa di uno solo, in montagna è un lusso che non ci si può permettere ...


non credo di aver capito o meglio spero di non aver capito!

è vero che non è poi tanto tempo che scalo ma mi sembra di poter dire con certezza che la cordata è sempre formata da due o più persone, mai da una sola, ognuna con un suo posto ed un suo ruolo. il secondo di cordata può essere un'anima danzante esattamente quanto può esserlo un primo. a nessuno dei due è permesso di non usare la testa. il secondo ha in mano la vita del primo e questo già da sè indica il motivo principale per il quale la testa deve stare sul collo anche se l'anima va a spasso. per giunta un secondo di cordata non è uno che si fa parancare per il gusto di andare in ascensore lungo le pareti. il secondo di cordata è uno che ama scalare e che sta bene lì, in quel posto ben sapendo che non si deve fare male nessuno e che se serve deve prendere in mano la situazione. ciò non toglie che possa preferire, non essendocene la necessità di rimanere a fare da secondo........... non è uno che gioca, esattamente come non gioca il primo. se ci sono i traversi se li fa e se deve prendere il comando lo fa.........

ma forse certiuni di voi sono abituati a considerare i secondi fantocci........ sono contenta di non averli incontrati questi certiuni ma di aver avuto sempre l'onore di legarmi con chi mi lascia la libertà di danzare senza per questo perdere la fiducia nella mia testa.
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Messaggioda Raven » lun ott 20, 2008 17:15 pm

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Re: paradosso

Messaggioda Raven » lun ott 20, 2008 17:31 pm

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Re: paradosso

Messaggioda primularossa » ven ott 31, 2008 21:39 pm

Raven ha scritto:
Davide.Gaggino67 ha scritto:Ciao Raven,
ho letto per caso questo topic, e devo dire che stai parlando di un paradosso



non hai letto molto di me............... io spesso quando parlo cado nel paradosso :oops:



forse perchè vivo anche nel paradosso :roll: e allora stai pure lì...nel paradosso..e falla finita di scrivere bagianate..vai da seconda e tientelo per te.ma chi sei?????



:wink:
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Re: paradosso

Messaggioda Raven » sab nov 01, 2008 1:22 am

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Messaggioda medon » sab dic 27, 2008 15:50 pm

io ho solo compagne che coronano la salita con la fusione completa della cordata in vetta :oops:
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Messaggioda SCOTT » sab dic 27, 2008 22:23 pm

medon ha scritto:io ho solo compagne che coronano la salita con la fusione completa della cordata in vetta :oops:


EWWIWA i cloni... :roll: :roll: :roll: ...di fuso mi sa che hai solo il cervello... :P

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Messaggioda primularossa » mer dic 31, 2008 18:07 pm

medon ha scritto:io ho solo compagne che coronano la salita con la fusione completa della cordata in vetta :oops:
io ho solo compagni...però al di là di ogni equivoco...non condivido la fusione COMPLETA della cordata.....mi tornerebbe male,ahi..
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Messaggioda klettern10 » mar gen 06, 2009 22:46 pm

Penso ceh a tutti sia capitato di avere una paura adosso che in quel momento ti sei pentito di essere partito a scalare ma poi stranamente quando si ha la possibilita nn si esita un secondo a ripartire a scalare o di ritornare su quel passaggio che tanto aveva terrorizzato per avere una rivincita personale.

Penso che sia sopratutto questo il bello di questo sport stai attenta a nn perdertelo!!
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Messaggioda Gardenia » mer feb 18, 2009 10:45 am

Saint Bernard ha scritto:"Ciao a tutti, ben ritrovati, sono 4 mesi che non bevo" - scusate - "che non scrivo sul forum" volevo dire. Ma alcuni argomenti, come questo, fan tornare la voglia di partecipare.
Dunque - legato all'argomento - una vicenda che non so "accettare" nè interpretare:
Ho una compagna di arrampicata (falesia piuttosto che montagna) che scala da prima soltanto sulle vie che ha già fatto tante volte senza mai esitazioni o difficoltà. Se c'è mai stata la minima esitazione su una via, non ci va da prima neanche col fucile puntato addosso: solo corda dall'alto, ammesso che trovi qualcuno che gliela tira, la via. (tutta la paura, dice, gli è scattata dopo una brutta caduta mentre caminava, dunque NON VUOLE MAI PIU VOLARE E BASTA!). Al tempo stesso, si lamenta che non la portano più a fare vie in montagna, che quelli "bravi" vanno per conto loro, mentre per le vie facilissime non trova compagnia etc.
Io stessa (considerata da lei una principiante), in montagna sola con lei non mi ci legherei, perchè ritengo che l'impegno psicologico, la voglia di mettersi in gioco e di portare su la cordata (se stessi e l'altro) deve essere più o meno pari tra i due compagni; e non si tratta di andare da primo o da secondo, ma di partecipare anima e corpo alla scalata, sua e del compagno. Ho fatto a tiri alterni con compagni pari o più bravi di me vie lunghe anche di V-VI, anche qualche classica locale, ma con un compagno che sento che scala con me solo perchè forse riesco a portarlo in cima, mentre se si tratta di "portarci su l'un l'altro" non se ne fa di nulla, allora rinuncio a tale compagno persino su vie facili: se tanto devo sentirmi sola, allora vado da sola per davvero.
Detto questo, sapiate che mi vergogno di pensare cosi di una compagna che si è fatta male, che ora ha tanta paura di rifarsi male da perdere il gusto stesso dell'arrampicata, che scalo volentieri con COMPAGNI che vanno da secondi perchè meno preparati o meno tenaci di me, ma che scalo malvolentieri con quei "secondi" che compagni non sono, perche considerano l'altro alla stregua della funivia che porta in cima - un veicolo.
PS - :!: Non conosco Raven, non penso ovviamente che questo sia il caso suo, ma l'argomento del topic ha riportato a gala il mio dilemma con questa compagna.



Certo che se tu hai pensato questo di me allora le volte che abbiamo parlato nn hai capito assolutamente nulla. Mi dispiace. Il tuo dilemma potevi riportalo anche a me, magari ne potevamo discutere.

Ti ho scritto in privato ma mi da errore, non so se ti è arrivato il messaggio
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