Scarto a vista/lavorato

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda Fokozzone » mer dic 14, 2005 9:47 am

Eh sì Herman, le foto che hai postato non smentiscono il mio discorso che la placca perdona. Quelli sono muri estremi (e allora a quel livello tutto è estremo, diedro compreso) ma non mi puoi dire che siano movimenti di impostazione. Nella prima foto l' arrampicatore sta lanciando, nella terza sta strizzando come un forsennato due prese a distanza di totale apertura alare. Direi che la seconda e la terza foto presentino movimenti di forza, la prima un lancio.... dov' è finito il discorso della tecnica e dell' equilibrio che dovrebbero contraddistinguere l' arrampicata in placca?
Io ho detto che la placca perdona errori tecnici, ovvero che l' impostazione dei movimenti è meno determinante che in altre situazioni. A meno che per tecnica non si intenda grattare con le unghie e con la punta della scarpetta, ma quello è un mestiere che fa chiunque arrampica da qualche anno, qualcuno ha dei vantaggi dimensionali (dita e piedi piccoli)...e comunque è qualcosa che rientra anche nella forza.

F.
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Messaggioda Enzolino » mer dic 14, 2005 10:11 am

Fokozzone ha scritto: E infine, avere forza non mi sembra un difetto.
A volte, invece, lo e'.
A volte la forza va a discapito della scioltezza, coordinazione, flessibilita', repertorio gestuale, ecc. Forza e' un concetto troppo generico. Una forza limitata a certi muscoli fa si che risolviamo certi problemi a livello motorio usando principalmente quei muscoli, limitando la nostra fantasia gestuale. Ultimamente, anche per problemi fisici, arrampico solo il finesettimana facendo stretching durante la settimana. Perche' il mio obiettivo principale ora e' rilassare i muscoli, che spesso erano troppo contratti persino nei momenti di riposo. Ed ho notato dei miglioramenti da diversi punti di vista. Arrampico meglio, godo di piu' la scalata, ed alla fine mi sento anche meno stanco.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Herman » mer dic 14, 2005 13:54 pm

Fokozzone ha scritto:Eh sì Herman, le foto che hai postato non smentiscono il mio discorso che la placca perdona. Quelli sono muri estremi (e allora a quel livello tutto è estremo, diedro compreso) ma non mi puoi dire che siano movimenti di impostazione.


Secondo me è sempre e tutto relativo a se stessi. Per me la placca "grossomodo" perdona dal 7a in giù, di solito riesco a correggere errori su quei livelli, parlando di arrampicata a vista. Il lavorato è tutt'altro argomento.

Per il soggetto della foto la placca perdona o consente di correggere errori di impostazione probabilmente da 7c in giù...

Per qualche amico forumista dal 6a in giù...

La foto centrale è "solo" un 7b, non si direbbe vero? Per arrivare in quella posizione penso che ci voglia forza di dita, equilibrio e piedi nel posto giusto, se solo una di queste non è impostata/dosata correttamente secondo me si viene giù...
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Messaggioda giudirel » mer dic 14, 2005 17:21 pm

Io sono un acceso sostenitore che la tecnica arrampicatoria si sia evoluta con lo strapiombo: gli exploit in placca infatti risalgono già ai primordi dell' arrampicata sportiva, quando i movimenti erano naif nonché notevolmente imperfetti.

Non è la prima volta che sento un asinata di questo calibro... una volta un tipo (vorrei dire uno scimmione da sottoscala) parlando di Cornalba disse che era un posto con un genere di arrampicata "obsoleto". Forse si voleva fare bello con una parola che aveva letto la sera prima sul vocabolario... ma in sostanza si fregiava del fatto di essere uno strapiombista puro. Fortunatamente l'evoluzione della tecnica arrampicatoria si pulisce il didietro di affermazioni di questo genere.
Quelli che scalano bene lo fanno su tutti i terreni.
Lo fanno con naturalezza (quindi in modo naif).
Il placchista che si pianta sugli strapiombi e lo strapiombista che si ingromma sulle placche sono degli incompleti e farebbero meglio ad applicarsi dove sono più deboli... perchè imparare è la cosa più bella ed arrampicare solo per il risultato esteriore (il grado) e non per quello interiore (il miglioramento della propria capacità... anche di divertirsi) è una cosa che ti logora in breve...
In effetti devo ammettere che vedere un orangotango da pannello in difficoltà su un tiro come popolo verticale mi fa sogghignare... mi viene in mente un famoso slogan pubblicitario: la potenza non è nulla senza controllo.
In effetti straquoto Enzolino perchè dice delle cose supergiuste...
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Messaggioda Fokozzone » mer dic 14, 2005 23:00 pm

Sto esagerando un po' per demistificare. E' ovvio che arrampicare bene su tutti i terreni sia la cosa migliore, ma secondo me resiste un pregiudizio per cui la placca sia il regno della tecnica e lo strapiombo quello della forza. Trovo che sia un luogo comune assolutamente falso, basta paragonare la varietà e la complessità dei movimenti che si praticano in strapiombo rispetto alla sostanziale monotonia della placca. Inoltre in placca l' uso della forza è sì concentrato nelle punte delle dita, mani e piedi, ma spesso esasperato fino al dolore. Negli strapiombi si usa di più tutto il corpo, è richiesta una preparazione fisica più armoniosa.
Quanto poi al fatto che storicamente l' arrampicata in strapiombo sia coincisa con uno sviluppo della tecnica, intesa come conoscenza razionale del movimento, oggetto di codifica e di insegnamento, mi sembra semplicemente vero.

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Messaggioda HappyFra » mer dic 14, 2005 23:31 pm

Fokozzone ha scritto:Sto esagerando un po' per demistificare. E' ovvio che arrampicare bene su tutti i terreni sia la cosa migliore, ma secondo me resiste un pregiudizio per cui la placca sia il regno della tecnica e lo strapiombo quello della forza. Trovo che sia un luogo comune assolutamente falso, basta paragonare la varietà e la complessità dei movimenti che si praticano in strapiombo rispetto alla sostanziale monotonia della placca. Inoltre in placca l' uso della forza è sì concentrato nelle punte delle dita, mani e piedi, ma spesso esasperato fino al dolore. Negli strapiombi si usa di più tutto il corpo, è richiesta una preparazione fisica più armoniosa.
Quanto poi al fatto che storicamente l' arrampicata in strapiombo sia coincisa con uno sviluppo della tecnica, intesa come conoscenza razionale del movimento, oggetto di codifica e di insegnamento, mi sembra semplicemente vero.

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Non è che sono tanto d'accordo, e mi viene il dubbio che forse abbiamo esperienze diverse di scalata su placca. Un punto di partenza che credo difficilmente negabile è che esiste una relazione forte forza - strapiombo e tecnica - placca, perché nella maggior parte delle vie di strapiombo se ho forza sovrabbondante e poca tecnica si va su, ma non il contrario, mentre in placca è tutto l'opposto.
Hai mai scalato in Antimedale? O nei settori tradizionali di Arco (San Paolo, Spiaggia delle Lucertole...) Lì, anche se hai un barile di forza, se non hai tecnica e precisione del movimento semplicemente non vai su. La stessa cosa, con leggere differenze, vale anche per posti di placca più verticale tipo Cornalba, dove forza e resistenza sono più importanti ma di nuovo senza una buona tecnica non si va molto lontano.
Ci sono tiri monotoni in placca e tiri monotorni in strapiombo. In generale, ma questa è solo un'opinione totalmente soggettiva, a me sembra che sia molto più facile trovare il tiro monotono in strapiombi alla ciapa e tira che su placche verticali o appena appoggiate.
Certo che se invece per "placca" intendi quelle più spianate di aderenza, allora tendo ad essere d'accordo.
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


Siamo qui per scalare, mica per divertirci!
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Messaggioda giudirel » gio dic 15, 2005 1:02 am

to esagerando un po' per demistificare.


E' un ottima abitudine... non scherzo!

E' ovvio che arrampicare bene su tutti i terreni sia la cosa migliore, ma secondo me resiste un pregiudizio per cui la placca sia il regno della tecnica e lo strapiombo quello della forza.


Stravero!

basta paragonare la varietà e la complessità dei movimenti che si praticano in strapiombo rispetto alla sostanziale monotonia della placca.


Un po meno vero... anzi strafalso (IMHO of course!). Se parliamo di placca di aderenza (tipo Val Masino e ancora di più Grimsel) è vero ma se parliamo di muro verticale.... nonono ti sbagli... per punizione dieci giorni di Cornalba e dieci giorni di Parete del Lago (Zona "On the Road - Ambarabà) che alla fine non vedi l'ora di tornare ai soffittoni che così ti rilassi la mente...
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Messaggioda Enzolino » gio dic 15, 2005 19:46 pm

Placca/Strapiombo.
Son d'accordo che la convinzione per cui l'arrampicata su strapiombo non richieda tecnica sia errata. Spesso lo strapiombo richiede una buona tecnica e strategia (riposi), soprattutto per compensare la carenza di forza e resistenza.

E' tuttavia vero che molte circostanze in strapiombo, la forza e la resistenza puo' compensare la tecnica.
In placca no. Puoi essere forte quanto vuoi ma la tecnica e' una condizione necessaria per superare le placche. Certo, non bisogna dimenticare che la forza di piedi e' comunque forza, ma deve comunque essere supportata da una buona gestione degli equilibri.

E i muri? 8O :roll:

E le fessure? :? 8O :roll:

E le placche murate strapiombanti con fessure svasate/bagnate? :evil: :? 8O :roll:

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Herman » ven dic 16, 2005 14:48 pm

Enzolino ha scritto:fessure svasate/bagnate? :evil: :? 8O :roll:


occhio che con questa rischi l'off topic :wink:
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Messaggioda Max Z. » lun dic 19, 2005 12:25 pm

Fokozzone ha scritto:Sto esagerando un po' per demistificare. E' ovvio che arrampicare bene su tutti i terreni sia la cosa migliore, ma secondo me resiste un pregiudizio per cui la placca sia il regno della tecnica e lo strapiombo quello della forza. Trovo che sia un luogo comune assolutamente falso, basta paragonare la varietà e la complessità dei movimenti che si praticano in strapiombo rispetto alla sostanziale monotonia della placca. Inoltre in placca l' uso della forza è sì concentrato nelle punte delle dita, mani e piedi, ma spesso esasperato fino al dolore. Negli strapiombi si usa di più tutto il corpo, è richiesta una preparazione fisica più armoniosa.
Quanto poi al fatto che storicamente l' arrampicata in strapiombo sia coincisa con uno sviluppo della tecnica, intesa come conoscenza razionale del movimento, oggetto di codifica e di insegnamento, mi sembra semplicemente vero.

Fokozzone


Sono dell'idea che la placca sia ANCHE una questione di forza, anzi a volte diventa una questione molto fisica, ma come regola generale trovo che non sia assolutamente proponobile pensare che lo strapiombo sia un'evoluzione dell'arrampicata, al contrario.
Basta che pensi ad un principiante, giovane, gli insegni un minimo ad arrampicare e lo lasci che si alleni un casino. Ho conosciuto un ragazzo che in 2 anni 8O da quando lo abbiamo portato ad arrampicare per la prima volta ha chiuso un 8a, ovviamente in strapiombo, e di esempi simili ce ne sono molti altri. Non ho ancora sentito di nessuno che sia migliorato così velocemente su vie di placca, semplicemente perchè secondo me richiede un apprendimento motorio più complesso.
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