Paura post-caduta

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda Gigi64 » dom feb 24, 2008 1:52 am

Raven ha scritto:
gug ha scritto:Infatti la cosa peggiore è la paura della paura di volare.............



già......... dopo quasi sei mesi ancora non riesco a controllare ilpanico che mi prende all'improvviso quando decido che quella roccia forse cade, anzi sicuramente cade............... un pensiero che afferra il cervello e che costringe il cervello ad afferrare i muscoli e ad immobilizzarli............ rendendo tutto estremamente più difficoltoso.


sono riuscita a tornare a scalare da seconda, pur dovendomi confrontare con questi momenti improvvisi di pazzia extraordinari......... ma da prima :smt009 :smt009 :smt009


Raven, mi sembra di aver letto di una tua spiacevole esperienza in montagna, se è così, è la causa di questa paura?
Perchè mi sembra che tu scali da tempo e scali anche bene...
Poi, quanto scrivi riguarda solo la montagna o anche la falesia? Te lo chiedo perchè per logica sembrerebbe riferito alla montagna, ma quando si instaurano paure di questo genere in noi spesso sono irrazionali, perciò non mi sorprenderebbe se mi dici che la provi anche in falesia... (se vai anche in falesia ovviamente!)
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Messaggioda Gigi64 » dom feb 24, 2008 2:12 am

gug ha scritto:Infatti la cosa peggiore è la paura della paura di volare: il timore di quei momenti irrazionali, quando si lascia la sicurezza e non si ha il coraggio di lasciarsi andare.


Infatti! Per me in quella situazione non è stato di certo il volo o le tutto sommato leggere conseguenze, ma quei pochi interminabili attimi in cui mi rendevo conto che stavo per cadere alla fine del secondo run out più lungo di tutto il tiro (il più lungo è su una parte più facile) e in un punto abbastanza impressionante (questo a detta di diversi scalatori che lo hanno fatto, compreso il chiodatore), se fossi volato senza rendermene conto penso che a livello psicologico ne avrei sofferto molto meno, certo, a meno che non mi fossi fatto male, allora subentrerebbe una paura più "razionale" e probabilmente più duratura, un po come quella descritta da altri utenti i questo thread, quali Luigi, Federico e altri...

Per finire questa serie di risposte rimarco che è mia intenzione affrontare la cosa rifacendo lo stesso passo, magari prima lavorandomelo meglio per trovare un equilibrio più efficace, ma penso che sia la cosa migliore per scacciare questo strascico di paura che un po va e un po viene, il lato positivo è che sino a qualche mese fa mi è capitato in un paio di occasioni di rinunciare ad un passo per la paura di cadere, adesso se la caduta mi sembra non pericolosa vado sino a passare o eventualmente a cadere... forse avendo iniziato a scalare dopo i 40 anni non ho quel pizzico di incoscienza in più che avrei avuto 10 o 20 anni fa, non so, però dai, mi sembra di stare facendo dei buoni progressi e va bene anche così... :)
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Messaggioda lingerie » lun feb 25, 2008 8:54 am

Gigi64 ha scritto:
lingerie ha scritto:Immagine

dopo l'ultima caduta ....


8O 8O 8O

Mi lamento io delle mie abrasioni da concrezioni (tempo fa avevo qualcosa di simile a quanto si vede al tuo avabraccio) ma anche tu non scherzi!!!


ho visto di peggio quando gicavo a calcetto ...

comunque le prime due notti dopo il volo ho fatto fatica a dormire ..... :cry:

sono contento di non aver patito psicologicamente tre giorni dopo ha ripreso ad arrampicare tranquillo... :wink:
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
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Messaggioda gug » lun feb 25, 2008 23:51 pm

Gigi64 ha scritto:Per finire questa serie di risposte rimarco che è mia intenzione affrontare la cosa rifacendo lo stesso passo, magari prima lavorandomelo meglio per trovare un equilibrio più efficace, ma penso che sia la cosa migliore per scacciare questo strascico di paura che un po va e un po viene


Tempo fa si parlava di questa cosa e Maurizio (o era già alter-ego :roll: ) sosteneva che il lavorato non aiuta assolutamente a superare la paura di volare e io, per esperienza, so che ha ragione. Quando cerchi di liberare una via che hai lavorato, la paura del volo passa quasi del tutto, perchè sei troppo occupato a pensare alla sequenza per cui, anche se non la riesci a concatenare e voli, non scatta la paura di volare.
La vera paura del volo credo che si possa superare solo a vista, avanzando su terreno sconosciuto, ma al limite, dato che se si ha margine allora anche in quel caso la paura del volo scompare.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda lingerie » mar feb 26, 2008 9:08 am

gug ha scritto:
Gigi64 ha scritto:Per finire questa serie di risposte rimarco che è mia intenzione affrontare la cosa rifacendo lo stesso passo, magari prima lavorandomelo meglio per trovare un equilibrio più efficace, ma penso che sia la cosa migliore per scacciare questo strascico di paura che un po va e un po viene


Tempo fa si parlava di questa cosa e Maurizio (o era già alter-ego :roll: ) sosteneva che il lavorato non aiuta assolutamente a superare la paura di volare e io, per esperienza, so che ha ragione. Quando cerchi di liberare una via che hai lavorato, la paura del volo passa quasi del tutto, perchè sei troppo occupato a pensare alla sequenza per cui, anche se non la riesci a concatenare e voli, non scatta la paura di volare.
La vera paura del volo credo che si possa superare solo a vista, avanzando su terreno sconosciuto, ma al limite, dato che se si ha margine allora anche in quel caso la paura del volo scompare.



in effetti è cosi' l'altro giorno provando un tiro a vista ho assaporato l'ebbrezza del volo e di quella paura di non trovare l'appiglio giusto dopo essermi alzato di un bel po sopra la protesione.... :wink:

mi è capitato anche sul lavorato di arrivare in un punto dove il passo è obbligatorio non riesci a farlo non riesci a prendere lo spit manco con una staffa prova e riprova sale la ghisa et voila' devi volare che a volte è peggio .... :wink:
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Messaggioda vecioalpin » mar feb 26, 2008 9:46 am

gug ha scritto:
Gigi64 ha scritto:Per finire questa serie di risposte rimarco che è mia intenzione affrontare la cosa rifacendo lo stesso passo, magari prima lavorandomelo meglio per trovare un equilibrio più efficace, ma penso che sia la cosa migliore per scacciare questo strascico di paura che un po va e un po viene


Tempo fa si parlava di questa cosa e Maurizio (o era già alter-ego :roll: ) sosteneva che il lavorato non aiuta assolutamente a superare la paura di volare e io, per esperienza, so che ha ragione. Quando cerchi di liberare una via che hai lavorato, la paura del volo passa quasi del tutto, perchè sei troppo occupato a pensare alla sequenza per cui, anche se non la riesci a concatenare e voli, non scatta la paura di volare.
La vera paura del volo credo che si possa superare solo a vista, avanzando su terreno sconosciuto, ma al limite, dato che se si ha margine allora anche in quel caso la paura del volo scompare.


Sono d'accordo, sul "lavorato" il volo te lo aspetti, sai che sul passo chiave potresti cadere e lo sa anche il compagno che ti assicura. Nell'arrampicata a vista (sul tuo limite) potresti cadere in qualsiasi momento e qui per potersi esprimere al massimo si deve mettere nel conto la caduta nel momento in cui si parte e poi non pensarci più fino alla catena (o alla caduta :lol: )...
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Messaggioda spiderpinettis » mar feb 26, 2008 19:36 pm

Per me la peggiore è stata la prima.
Non sono caduto molte volte, anzi credo poche e senza mai grosse conseguenze per fortuna.
Ma la prima volta non l'ho scordata.
Diciamo che da allora so che si cade, prima lo potevo solo immaginare :oops:
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Messaggioda Gigi64 » ven feb 29, 2008 15:59 pm

Sul discorso della paura in rapporto al lavorato a al "a vista" sono in parte d'accordo con voi, dico in parte perchè se è vero che l'addentrarsi nell'ignoto sul proprio limite potrebbe implicare una caduta per vari motivi, è anche vero che psicologicamente se hai un qualcosa, un singolo, o anche tutto un tiro, che conosci e che ti fa particolarmente paura, potrebbe farti più paura dell'addentrarti nell'ignoto, su questo c'è un interessante capitolo nel libro di Jolly, in quel caso parla non della paura della caduta ma di quella della difficoltà in rapporto al lavorato, dell'ingigantimento della stessa difficoltà a livello mentale, più probabile su cose che conosci piuttosto che su quelle sconosciute ma solo ipotizzate, penso che la difficoltà e la probabilità della caduta nella nostra attività spesso si colleghi inevitabilmente, perciò il tutto vale anche per il discorso che stiamo facendo, comunque, il principio è che a volte la mente è autolimitante, ci sono dei motivi, non è così per un sorta di masochismo ma anzi lo fa per proteggerci dai pericoli, però, ripeto, a volte è limitante, perciò un punto, come potrebbe essere il mio... "passo incriminato", che colleghi ad una caduta paurosa, tutte le volte che te lo immagini fai fatica a staccarti da quella immagine che ti fa (abbondantemente!) sudare le mani al solo pensarci!!!
Poi magari lo fai, col cuore in gola (e non solo per lo sforzo!!!), e scopri che magari perchè ti ricordi meglio la sequenza nel tratto per arrivarci e questo ti fa economizzare energie, e arrivi con molta più forza, oppure bastava un po più di concentrazione e trovi degli appoggi un po più alti, o un cambio piede ti permette di trovare il giusto equilibrio, non sbandierare e di rinviare con molto meno sforzo, alla fine magari ti chiedi "tutto qui?!", ma... non sempre è così, il pensiero, la sfida di questo passaggio, da una parte ti attrae, e da una parte ti respinge, ma... questo fa parte del gioco! ;) :D
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Messaggioda Gigi64 » mar mar 04, 2008 1:17 am

A proposito di cadute, sabato ho fatto la mia prima caduta arrivando a terra, beh, spero anche l'ultima fatta in questo modo!!! :mrgreen:

Mi sentivo in forma e volevo liberare un tiretto che ho già fatto altre volte ma il cui passaggio iniziale, nei primi 3 spit, dove è concentrata tutta la difficoltà, non ero mai riuscito a farlo senza almeno un resting, comunque, rinvvi già su in quanto l'aveva fatto un amico prima di me, parto e passo la corda nel primo, guardo verso l'alto e in un secondo mi ripasso mentalmente la sequenza per passare la parte più ostica, quella che mi porterà al terzo spit, peccato che nella sequenza non... includo il secondo spit!!! :(
Riparto, dopo pochi movimenti mi ritrovo con una tacchetta nella sinistra e una verticale nella destra, più per l'equilibrio che per altro, piedi discreti ma nel complesso una posizione di quelle che non puoi tenere per troppo tempo, con la coda dell'occhio vedo... la mia dimenticanza, cerco di posizionarmi meglio per staccare la mano sinistra e passare la corda nel secondo rinvio, ma... boom, scivolo, picchio il ginocchio sinistro contro una sporgenza, per fortuna senza grosse conseguenze, questo però mi fa girare di 180 gradi, con la schiena contro la parete, arrivo a terra e istintivamente molleggio molto sulle gambe e sposto il busto in avanti per non picchiare la schiena contro la roccia, scoprendo che in palestra (artificiale) la mia idea di sapere cadere da alcuni metri (quando mi trovo al top di alcuni circuiti) per la prima volta mi serve veramente!!!

Mi rialzo e vedo il mio amico che mi faceva sicura (che ha fatto un lavoro magistrale riuscendo ad ammortizzarmi un po con la corda nonostante la situazione) e altri che mi guardano spaventati, mi sento un serie di "va bene?!", "tutto ok?", io dico di si accennando un sorriso, poi però sento un dolore nella parte anteriore del torace e faccio fatica a respirare, la compressione violenta quando mi sono piegato in avanti da i suoi effetti, cerco allora di respirare lentamente e a fondo, dopo pochi minuti la respirazione torna normale, al chè esordisco con "se cadi da cavallo devi tornare subito in sella!" (un po da spaccone, lo so :mrgreen: ma ha un fondo di verità!!! ;) ), mi giro verso la parete e ricomincio, però non riesco a passarlo subito, faccio qualche resting, gli amici mi dicono "sei ancora un po teso", io rispondo (simpaticamente!) qualcosa del tipo "...e grazie al c***o!!!" :mrgreen: però poi trovo la combinazione e passo, arrivo al terzo spit (questa volta senza dimenticanze!!!), dove il tiro diventa più facile, proseguo e arrivo in catena... tutto è bene ciò che finisce... :D

Poi ho usato l'adrenalina residua per massacrarmi su altri tiri (preciso, nel senso di scalare, non di cadere!!!), e il giorno dopo sono anche andato a trovare il buon Caio (per la prima volta) con Abrax & family, ma questa è un'altra storia... :D
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Messaggioda lingerie » mar mar 04, 2008 8:52 am

Gigi64 ha scritto:A proposito di cadute, sabato ho fatto la mia prima caduta arrivando a terra, beh, spero anche l'ultima fatta in questo modo!!! :mrgreen:

Mi sentivo in forma e volevo liberare un tiretto che ho già fatto altre volte ma il cui passaggio iniziale, nei primi 3 spit, dove è concentrata tutta la difficoltà, non ero mai riuscito a farlo senza almeno un resting, comunque, rinvvi già su in quanto l'aveva fatto un amico prima di me, parto e passo la corda nel primo, guardo verso l'alto e in un secondo mi ripasso mentalmente la sequenza per passare la parte più ostica, quella che mi porterà al terzo spit, peccato che nella sequenza non... includo il secondo spit!!! :(
Riparto, dopo pochi movimenti mi ritrovo con una tacchetta nella sinistra e una verticale nella destra, più per l'equilibrio che per altro, piedi discreti ma nel complesso una posizione di quelle che non puoi tenere per troppo tempo, con la coda dell'occhio vedo... la mia dimenticanza, cerco di posizionarmi meglio per staccare la mano sinistra e passare la corda nel secondo rinvio, ma... boom, scivolo, picchio il ginocchio sinistro contro una sporgenza, per fortuna senza grosse conseguenze, questo però mi fa girare di 180 gradi, con la schiena contro la parete, arrivo a terra e istintivamente molleggio molto sulle gambe e sposto il busto in avanti per non picchiare la schiena contro la roccia, scoprendo che in palestra (artificiale) la mia idea di sapere cadere da alcuni metri (quando mi trovo al top di alcuni circuiti) per la prima volta mi serve veramente!!!

Mi rialzo e vedo il mio amico che mi faceva sicura (che ha fatto un lavoro magistrale riuscendo ad ammortizzarmi un po con la corda nonostante la situazione) e altri che mi guardano spaventati, mi sento un serie di "va bene?!", "tutto ok?", io dico di si accennando un sorriso, poi però sento un dolore nella parte anteriore del torace e faccio fatica a respirare, la compressione violenta quando mi sono piegato in avanti da i suoi effetti, cerco allora di respirare lentamente e a fondo, dopo pochi minuti la respirazione torna normale, al chè esordisco con "se cadi da cavallo devi tornare subito in sella!" (un po da spaccone, lo so :mrgreen: ma ha un fondo di verità!!! ;) ), mi giro verso la parete e ricomincio, però non riesco a passarlo subito, faccio qualche resting, gli amici mi dicono "sei ancora un po teso", io rispondo (simpaticamente!) qualcosa del tipo "...e grazie al c***o!!!" :mrgreen: però poi trovo la combinazione e passo, arrivo al terzo spit (questa volta senza dimenticanze!!!), dove il tiro diventa più facile, proseguo e arrivo in catena... tutto è bene ciò che finisce... :D

Poi ho usato l'adrenalina residua per massacrarmi su altri tiri (preciso, nel senso di scalare, non di cadere!!!), e il giorno dopo sono anche andato a trovare il buon Caio (per la prima volta) con Abrax & family, ma questa è un'altra storia... :D



potevi dirmelo che venivi a traversella... :roll: :roll:
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Messaggioda Gigi64 » mar mar 04, 2008 12:09 pm

lingerie ha scritto:potevi dirmelo che venivi a traversella... :roll: :roll:


Guarda Lingerie, mi ha mandato un messaggio sabato sera dopo le 19 Abrax e sinceramente avrei dovuto andare con altri in una falesia a Villadossola, e anche per lì avevo dei dubbi perchè sabato ero veramente a pezzi dal punto di vista fisico e per domenica ero quasi tentato di riposare, non per la caduta, mi ha lasciato meno strascichi psicologici di quella di cui parlo nel post di apertura (strascichi che di tanto in tanto si fanno sentire ancora :(, anche se sempre meno), ma perchè dopo mi sono messo a lavorare dei passaggi boulder su dei tiri che mi hanno sfinito, però ero molto curioso di vedere Traversella, un posto di cui avevo molto sentito parlare, in questi forum e in altri (di qua e di là! ;) ), così ho deciso all'ultimo momento sabato sera, però ti dico che mi è piaciuta molto, perciò tornerò sicuramente al più presto, sicuramente con Abrax e famiglia, ma vorrei organizzare qualche spedizione anche con altri amici perchè il posto merita, magari quando riapre il rifugio per starci due giorni, o dormire in tenda, non so, per dirti ho comprato anche la guida, perciò la prossima volta che vengo te lo faccio sapere sicuramente! ;) :)

PS: posto qualche impressione più specifica (anche su Caio!!! :D ) riuppando qualche thread dedicato all'argomento...
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Messaggioda gug » mer mar 05, 2008 10:33 am

Gigi64 ha scritto:Guarda Lingerie, mi ha mandato un messaggio sabato sera dopo le 19 Abrax e sinceramente avrei dovuto andare con altri in una falesia a Villadossola, e anche per lì avevo dei dubbi perchè sabato ero veramente a pezzi dal punto di vista fisico e per domenica ero quasi tentato di riposare, non per la caduta, mi ha lasciato meno strascichi psicologici di quella di cui parlo nel post di apertura (strascichi che di tanto in tanto si fanno sentire ancora :(, anche se sempre meno), ma perchè dopo mi sono messo a lavorare dei passaggi boulder su dei tiri che mi hanno sfinito, però ero molto curioso di vedere Traversella, un posto di cui avevo molto sentito parlare, in questi forum e in altri (di qua e di là! ;) ), così ho deciso all'ultimo momento sabato sera, però ti dico che mi è piaciuta molto, perciò tornerò sicuramente al più presto, sicuramente con Abrax e famiglia, ma vorrei organizzare qualche spedizione anche con altri amici perchè il posto merita, magari quando riapre il rifugio per starci due giorni, o dormire in tenda, non so, per dirti ho comprato anche la guida, perciò la prossima volta che vengo te lo faccio sapere sicuramente! ;) :)


Gigi vuoi battere il record di righe senza punti? Otto righe di post e non ne hai messo neanche uno: quando ho finito di leggere mi usciva il sangue dal naso! :wink: :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda Enzolino » mer mar 05, 2008 11:25 am

Per me, un ottimo antidoto alla paura di volare, e' l'uso dell'immaginazione ...

Immaginarsi arrampicando felici lontano dallo spit.

Quando ci si trova nella situazione, poi, si e' piu' tranquilli (e sicuri) rispetto al caso in cui si immagina di cadere ...

I pensieri negativi, invece, come quello di cadere, accentuato da un'esperienza recente, hano effetti deleteri perche' attraverso l'immaginazione viene dato un messaggio all'inconscio di cadere, mentre il conscio non vuole.
Alla fine in questo conflitto mentale ci si irrigidisce e si vive l'esperienza della salita con tensione e paura e dis-piacere ... :wink:
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Messaggioda Gigi64 » mer mar 05, 2008 14:19 pm

gug ha scritto:Gigi vuoi battere il record di righe senza punti? Otto righe di post e non ne hai messo neanche uno: quando ho finito di leggere mi usciva il sangue dal naso! :wink: :lol: :lol: :lol:


Gug.
Seguirò i tuoi consigli.
Nel frattempo...
spero che l'emoraggia non ti si fermi e che tu ti dissangui nel leggere i miei post!!! :twisted: :P :mrgreen:
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Messaggioda Gigi64 » mer mar 05, 2008 15:17 pm

Enzolino ha scritto:Per me, un ottimo antidoto alla paura di volare, e' l'uso dell'immaginazione ...

Immaginarsi arrampicando felici lontano dallo spit.

Quando ci si trova nella situazione, poi, si e' piu' tranquilli (e sicuri) rispetto al caso in cui si immagina di cadere ...

I pensieri negativi, invece, come quello di cadere, accentuato da un'esperienza recente, hano effetti deleteri perche' attraverso l'immaginazione viene dato un messaggio all'inconscio di cadere, mentre il conscio non vuole.
Alla fine in questo conflitto mentale ci si irrigidisce e si vive l'esperienza della salita con tensione e paura e dis-piacere ... :wink:


Enzolino, "Rock Warrior's Way"?! ;)

Beh, che ne dicano in positivo o in negativo a me piace e me lo sto rileggendo... :)

Comunque, la tua è una buona strategia e voglio provarla, certo che non è facile superare la paura di cadere quando si arriva ai propri limiti, cioè, se si padroneggia la situazione anche una chiodatura un po lunga fa meno paura, ma più sei in difficoltà e più senti la paura di cadere...
Ad esempio io vedo anche soci di arrampicata che nonostante siano generalmente molto sicuri nella maggior parte delle situazioni, quando superano il loro limite cambiano decisamente, spesso anche da secondi continuano a chiederti di tenere la corda tesa, cioè, non di parancarli, intendiamoci, ma di tenerla ben tesa, anche quando non ce ne sarebbe bisogno perchè è già tesa!

Io tempo fa usavo l'immaginazione in passaggi di equilibrio sopra lo spit, immaginandomi che li stavo facendo vicino a terra, come a volte faccio su di un muraglione vicino al Ticino (il fiume) che si presta bene a questi esercizi, però è una strategia un po... ingannatoria e non so sino a che punto possa tenere, invece adesso cerco di prendere coscienza delle effettive conseguenze di una eventuale caduta nei vari passaggi e di metterla in conto, pur cercando di evitarla ovviamente, così spesso mi rendo conto di avere una paura eccessiva anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
A volte penso che dovrei includere veramente qualche caduta come riscaldamento, solo una volta l'ho fatto, con una persona che per la sua inesperienza mi dava veramente poca sicurezza, l'ho fatto mentre mi stava calando, fermandomi su di una pancia con sotto un leggero strapiombo e lasciandomi andare, la cosa è stata utile per lei, per farle capire la dinamica di una caduta su chi fa sicura, ma anche per me, abbiamo provato 3 volte, con sempre più lasco, e le cadute sono state persino... divertenti!!!
Devo dire che poi quel giorno ho arrampicato veramente bene e sentivo molto meno la paura della caduta!

Sarei curioso di sapere quanti fanno o hanno fatto cadute volontariamente per prendere confidenza e fiducia con questa situazione, possiamo fare un piccolo sondaggio se vi va... ;)
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Messaggioda Enzolino » gio mar 06, 2008 9:33 am

Gigi64 ha scritto: Enzolino, "Rock Warrior's Way"?! ;)

Beh, che ne dicano in positivo o in negativo a me piace e me lo sto rileggendo... :)

Comunque, la tua è una buona strategia e voglio provarla, certo che non è facile superare la paura di cadere quando si arriva ai propri limiti, cioè, se si padroneggia la situazione anche una chiodatura un po lunga fa meno paura, ma più sei in difficoltà e più senti la paura di cadere...
Ad esempio io vedo anche soci di arrampicata che nonostante siano generalmente molto sicuri nella maggior parte delle situazioni, quando superano il loro limite cambiano decisamente, spesso anche da secondi continuano a chiederti di tenere la corda tesa, cioè, non di parancarli, intendiamoci, ma di tenerla ben tesa, anche quando non ce ne sarebbe bisogno perchè è già tesa!

Io tempo fa usavo l'immaginazione in passaggi di equilibrio sopra lo spit, immaginandomi che li stavo facendo vicino a terra, come a volte faccio su di un muraglione vicino al Ticino (il fiume) che si presta bene a questi esercizi, però è una strategia un po... ingannatoria e non so sino a che punto possa tenere, invece adesso cerco di prendere coscienza delle effettive conseguenze di una eventuale caduta nei vari passaggi e di metterla in conto, pur cercando di evitarla ovviamente, così spesso mi rendo conto di avere una paura eccessiva anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
No, e' semplicemente psicologia applicata allo sport.

Insieme al rilassamento, l'immaginazione e' il mezzo mentale piu' efficace per ottimizzare una prestazione, e per sbloccare le nostre inibizioni motorie.

Comunque io separerei due aspetti.

Uno e' l'analisi sulle conseguenze di un volo, l'altro l'immaginazione positiva, come ad esempio immaginarsi felici lontani dallo spit.

Nell'analisi si puo' pensare asetticamente la traiettoria di un corpo e dove arriva, nell'immaginazione positiva si puo' pensare emotivamente all'esito positivo di una salita vissuto felicemente.

Il nostro inconscio lavora per immagini ed emozioni ed ignora la parola "non" (difatti dirsi di "non cadere" crea dei conflitti conscio-inconscio). Quindi immaginarsi di cadere o dirsi di "non cadere" aumenta semplicemente la probabilita' che questo evento accada.
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Messaggioda gug » gio mar 06, 2008 10:40 am

Gigi64 ha scritto:
gug ha scritto:Gigi vuoi battere il record di righe senza punti? Otto righe di post e non ne hai messo neanche uno: quando ho finito di leggere mi usciva il sangue dal naso! :wink: :lol: :lol: :lol:


Gug.
Seguirò i tuoi consigli.
Nel frattempo...
spero che l'emoraggia non ti si fermi e che tu ti dissangui nel leggere i miei post!!! :twisted: :P :mrgreen:


:evil: :evil: :evil:

:wink: :lol:
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Messaggioda Gigi64 » gio mar 06, 2008 12:48 pm

Enzolino ha scritto:
Gigi64 ha scritto:
No, e' semplicemente psicologia applicata allo sport.

Insieme al rilassamento, l'immaginazione e' il mezzo mentale piu' efficace per ottimizzare una prestazione, e per sbloccare le nostre inibizioni motorie.

Comunque io separerei due aspetti.

Uno e' l'analisi sulle conseguenze di un volo, l'altro l'immaginazione positiva, come ad esempio immaginarsi felici lontani dallo spit.

Nell'analisi si puo' pensare asetticamente la traiettoria di un corpo e dove arriva, nell'immaginazione positiva si puo' pensare emotivamente all'esito positivo di una salita vissuto felicemente.

Il nostro inconscio lavora per immagini ed emozioni ed ignora la parola "non" (difatti dirsi di "non cadere" crea dei conflitti conscio-inconscio). Quindi immaginarsi di cadere o dirsi di "non cadere" aumenta semplicemente la probabilita' che questo evento accada.


In realtà avevo fatto riferimento a Rock Warrior's Way perchè mi sembra di ricordare che nella discussione su questo libro tu eri uno di quelli che l'ha apprezzato, però dovrei andare a vedere...

Riguardo a quanto dici sull'immaginazione positiva, la proverò, in effetti mi accorgo di avere una differenza sino ad un grado tra quanto riuscirei a fare tecnicamente e fisicamente e quanto invece faccio da primo, sto lavorando su di me per diminuire questo gap, e più che spostare le mie capacità tecniche e fisiche con gli allenamenti, cosa che comunque faccio, so che il superare certe paure tutto sommato immotivate e su dei rischi accettabili mi porterebbe a fare un buon salto di qualità nell'arrampicata.

Anche sui termini usati nei nostri dialoghi interiori, cambiando anche solo le parole spesso ottieni dei vantaggi, se non altro perchè cambi il punto di vista e l'approccio alla cosa a cui stai pensando, ad esempio il "provo questo tiro" intende già la possibilità del fallimento, mentre il "faccio questo tiro" intende un lavoro per risolvere il tiro, anche se non ci si riesce subito ma ci si predispone ad un lavoro di apprendimento finalizzato al riuscire a farlo, non so se mi sono spiegato...

Non sapevo il fatto che il nostro inconscio processasse in quel modo la parola "non", interessante...

Questi approfondimenti sulla psicologia derivano da una attività professionale o da un tuo interesse personale?
Anche a me interessa molto questo argomento, io mi ero approcciato anni fa alla psicologia quando come commerciale mi interessava la parte finalizzata alla vendita, però poi anche tutti gli altri aspetti mi hanno affascinato, successivamente per diversi anni ho purtroppo sofferto di DAP (Disturbi da Attacchi di Panico), e lo studio di questa nevrosi mi ha fatto approfondire la parte inerente alle paure, per cercare di risolvere i miei problemi...
Inutile dire che la cosa mi sta tornando particolarmente utile anche nell'arrampicata, dove tutto sommato ci sono ragioni concrete per avere paura... ;)
Ultima modifica di Gigi64 il gio mar 06, 2008 12:51 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Gigi64 » gio mar 06, 2008 12:50 pm

gug ha scritto:
Gigi64 ha scritto:
gug ha scritto:Gigi vuoi battere il record di righe senza punti? Otto righe di post e non ne hai messo neanche uno: quando ho finito di leggere mi usciva il sangue dal naso! :wink: :lol: :lol: :lol:


Gug.
Seguirò i tuoi consigli.
Nel frattempo...
spero che l'emoraggia non ti si fermi e che tu ti dissangui nel leggere i miei post!!! :twisted: :P :mrgreen:


:evil: :evil: :evil:

:wink: :lol:


:mrgreen:
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Messaggioda Enzolino » gio mar 06, 2008 13:09 pm

Gigi64 ha scritto: In realtà avevo fatto riferimento a Rock Warrior's Way perchè mi sembra di ricordare che nella discussione su questo libro tu eri uno di quelli che l'ha apprezzato, però dovrei andare a vedere...

Riguardo a quanto dici sull'immaginazione positiva, la proverò, in effetti mi accorgo di avere una differenza sino ad un grado tra quanto riuscirei a fare tecnicamente e fisicamente e quanto invece faccio da primo, sto lavorando su di me per diminuire questo gap, e più che spostare le mie capacità tecniche e fisiche con gli allenamenti, cosa che comunque faccio, so che il superare certe paure tutto sommato immotivate e su dei rischi accettabili mi porterebbe a fare un buon salto di qualità nell'arrampicata.

Anche sui termini usati nei nostri dialoghi interiori, cambiando anche solo le parole spesso ottieni dei vantaggi, se non altro perchè cambi il punto di vista e l'approccio alla cosa a cui stai pensando, ad esempio il "provo questo tiro" intende già la possibilità del fallimento, mentre il "faccio questo tiro" intende un lavoro per risolvere il tiro, anche se non ci si riesce subito ma ci si predispone ad un lavoro di apprendimento finalizzato al riuscire a farlo, non so se mi sono spiegato...

Non sapevo il fatto che il nostro inconscio processasse in quel modo la parola "non", interessante...

Questi approfondimenti sulla psicologia derivano da una attività professionale o da un tuo interesse personale?
Anche a me interessa molto questo argomento, io mi ero approcciato anni fa alla psicologia quando come commerciale mi interessava la parte finalizzata alla vendita, però poi anche tutti gli altri aspetti mi hanno affascinato, successivamente per diversi anni ho purtroppo sofferto di DAP (Disturbi da Attacchi di Panico), e lo studio di questa nevrosi mi ha fatto approfondire la parte inerente alle paure, per cercare di risolvere i miei problemi...
Inutile dire che la cosa mi sta tornando particolarmente utile anche nell'arrampicata, dove tutto sommato ci sono ragioni concrete per avere paura... ;)
Si, apprezzo molto RWW perche' combina diversi (ma non tutti) aspetti della psicologia dello sport.
Uno di questi e' la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e poi altri.
Ma ignora l'imagery, che io traduco con "immaginazione", ed altri aspetti.

Non lavoro nel campo ma ho letto, leggo (la biblioteca di Zurigo e' molto ben fornita) e sperimento molto.
Il libri sull'allenamento mentale nello sport sono tanti e migliorano progressivamente ...
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