Maurizio ha scritto:Bene, dico, non si mettono gli spit nelle fessure (tra l'altro noi la salimmo senza), anche se li ho messi io. Aaaaahhhhhhhhh!!!! Mi sono appena auto-pizzicato la mano nel cassetto, per autopunirmi. Allora però non li mettiamo in nessuna fessura...non è che su quelle di 6a no e a partire dal 6c/7a si

Io sono anche d'accordo a togliere tutto, sia dalla Valle dell'Orco e dal Monte Bianco...dove c'è una fessura si toglie lo spit. Poi passiamo anche alla Sbarua

Secondo me, a parte il fatto che oggi come oggi è un'utopia, la scalata su queste pareti riguadagnerebbe molto del suo fascino.
ciao
Maurizio
Se posso umilmente intromettermi..
Ho arrampicato in Valle Orco dall'82 (perchè io sono valdostano come tu sei sardo..) e gli spit o i pressione allora non c'erano o erano rarissimi. I friend costavano troppo, per cui ne avevamo in tutto solo 3 a barra rigida (in quattro soci).
Venivamo da Torino in Valle Orco con un timore reverenziale forse eccessivo, ma tutte le vie che salivamo per la prima volta ce le siamo veramente guadagnate con tentativi ripetuti, tremiti di gambe e braccia, gemiti di sforzo e insicurezza, l'occhio all'excentric piazzato magari a 6/7 metri ("chissà se l'ho messo bene..") e mani abbondantemente sudate su fessure tipo l'orecchio del pachiderma o la disperazione... e sognavo quando incontravo Roby Perucca che mi mostrava ogni volta cosa voleva dire salire su quelle fessure semplicemente "divertendosi".
Mi rendevo però conto che ogni volta che ritornavamo in valle miglioravamo! Le mani sudavano meno, il nut entrava al primo colpo ed era quasi sempre della misura giusta, la fessura la prendevamo immediatamente nel modo giusto, i resting diminuivano, ci stancavamo meno negli incastri... sembrava addirittura che le mani si spellassero di meno!
D'accordo, il trovare così lungo le prime volte era soprattutto legato ad una questione di livello che io non avevo e non avrò mai, ma credo che adesso con gli spit, quelle stesse vie (per fare un esempio già citato: Impressioni di settembre) siano.. diverse.
Nel senso che resta immutata la bellezza del gesto ma il tipo di approccio non è ne' migliore nè peggiore, semplicemente è diverso.
Ed è qui che ti do ragione: togliere le protezioni da tutte le fessure, per chi ha provato i tremori di cui parlavo prima, sarebbe forse un bel ritorno alle origini perchè alla fine del tiro, con l'adrenalina calante, ci si riteneva dei leoni e alla sera in piola e poi a casa si banfava come aquile, ma oggi è un'utopia anacronistica.
Credo che oggi si scali diversamente. Stop.
Nel mio piccolo, e semplicisticamente, dico: pratichiamo questa attività come più ci piace.. imho, spazio al momento ce n'è ancora per tutti i gusti, trad o spit..
Poi, con il regresso dei ghiacciai

, chissà quali mirabilanti fessure ci attendono ancora!
schen
Namastè!.. masste mac nen.