zappa ha scritto:
Non ho capito?
Traduco il mio tentativo di ironia, evidentemente mal riuscito:
in questo topic si parla di coerenza e il nostro New age si scaglia violentemente contro escursionisti e camminatori che vanno in rifugio ad "ingozzarsi di polente" e, non riuscendo a salire con i propri mezzi, hanno bisogno di cavi e scalette.
In altro topic lo stesso personaggio pubblicizza una falesia a 2500 m, perfettamente attrezzata inox, dove, se non hai voglia di camminare un'ora e un quarto (!), puoi farti venire a prendere dai cortesi gestori.
Volevo semplicemente evidenziare che una palestra o una fila di spit in parete non sono di per sè più nobili di una ferrata e che i fruitori di queste strutture, se non ci fossero i fixe in loco, non sarebbero in grado di salire quelle stesse pareti, nè più nè meno degli escursionisti che vanno in ferrata.
Come al solito siamo indulgenti con noi stessi e intransigenti con gli altri.
Zappa, tu dici che in apertura si può far quel che si vuole, nel rispetto di chi è venuto prima. Io ci starei molto attenta con affermazioni del genere, altrimenti chiunque, compratosi un trapano e calandosi dall'alto potrebbe sfregiare per sempre una parete, in nome della sua libertà? e il rispetto di chi è venuto prima dove finisce? A un metro di distanza dalla via aperta da chi è venuto prima? a 5 metri? Incrociare una volta è lecito, due no? e arare un tiro?
Enzo, non fare proclami che chiunque si guardi intorno vede che sono aria fritta: sulla torre Brunico-Mur de Pissadù 3 anni fa c'erano due vie a spit, ora ce ne sono cinque credo. Sui lastoni di Formin e in Tofane si è perso il conto. Lo scandalo della Bertoldi in prima torre è ancora là che grida vendetta. E di esempi ce ne sono tanti. E il bello è che tutti noi accorriamo, se appena l'obbligatorio è alla nostra portata... Sono tra le vie più frequentate e ambite in Dolomiti, no?
Faccio un'altra considerazione: tutti noi a scagliarci contro Cipriani, che comunque mi risulta aprisse dal basso e non arava altre vie (magari erano pareti dove illustri sconosciuti salivano slegati e senza dir nulla a nessuno quando avevano voglia di fare una passeggiata ...). Alcune sue vie sono state smantellate. Ma a me pare che Cipriani non abbia fatto tendenza, o sbaglio? Nessuno lo ha seguito nell'apertura di vie facili e più o meno spittate su pareti anonime, mi sbaglio? Viceversa l'apertura di vie più o meno plaisir trapano alla mano e magari calandosi dall'alto o raddrizzando vie che "tanto non faceva nessuno", questo sì mi pare abbia trovato un seguito consistente...
Torno sul discorso ferrate e sentieri:
mi capita andando in giro di notare sentieri invasi dalla vegetazione o interrotti da frane e smottamenti, dove è chiaro che nessuno fa manutenzione e che la frequentazione è scarsa. Quasi tutti i sentieri delle Dolomiti, anche certi molto impervi, sono antichi percorsi di cacciatori o pastori, o usati dai valligiani per spostarsi in altre valli o per accedere a zone particolari o percorsi di guerra. Che vadano persi è perdere una parte di storia e tradizione. Ora gli unici che frequentano questi percorsi sono gli animali, gli escursionisti e qualche cacciatore.Se c'è qualche iniziativa per recuperare un percorso dimenticato non mi dispiace, anzi. Se il recupero è fatto con discrezione e criterio lo trovo una iniziativa meritevole, anche se comporta qualche cavo o qualche piolo o qualche cartello di legno. E ricordiamoci anche che siamo in democrazia, pare, e che gli escursionisti sono molti di più degli alpinisti!