Fuga dal Monte Agner

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda Keto da Barp » ven ago 04, 2006 11:52 am

Paolo Marchiori ha scritto:
xee ha scritto:Habla, habla...


sono veneziano...dunque malizioso x definizione :twisted:
:wink:


I VENEZIANIIII!!!!

tòni tòni ... elo chè ...
l'è rivadi i veneziani.....
ie vestidi com Toeni...
scarpe lustre coi pomei.....

I VENEZIANIIII!!!!
:lol: :lol: :lol: :lol:[/quote]
Ultima modifica di Keto da Barp il ven ago 04, 2006 12:02 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda alberto60 » ven ago 04, 2006 11:58 am

Mortimer ha scritto:
alberto60 ha scritto:
Z ha scritto:
alberto60 ha scritto:
Z ha scritto:
alberto60 ha scritto: Che senso ha andare in Marmolada a fare la via del Pesce e siccome non sono in grado di farla come la (l'ha) salita Koller ....

cioè mandando avanti Sustr... :twisted: :twisted: :twisted:


si hai ragione Sustr che all'epoca aveva solo 17 anni. Grande!!!!

Grande chi?
Koller, per essersi trovato un "attrezzo" così efficiente!
:twisted:
ma è etico?


grande Sustr mi sembra chiaro.


a quel tempo i due non erano tanto 'etici', o almeno per l'attuale (e anche di allora) way of climbing. Mariacher da tempo provava a salire quella parete in rigorosa arrampicata libera senza appendersi per chiodare... lasciò perdere, pensando che quella salita doveva essere portata a termine by fair means o niente, riproponendosi di tornare più preparato, ma arrivarono i due, che nel tratto che in libera fermò l'Heinz non si fecero problemi a tirar fuori skyhooks. e ne venne fuori il pesce.

a confronto con lo stile di mariacher anche quello di koller-sustr era 'non etico, quindi. l'etica è un bel condimento per tutto.... altrimenti 'no tiene sabor'...

cara virgy, per restare in tema....cali la mutandina subito dopo l'aperitivo o aspetti eticamente la fine della cenetta? :wink: scherzo....non serve essere tanto vecchi eroici e barbosi uomini duri degli anni 30 per trovare etica in tutto quello che facciamo. regole... se è per quello potremmo prendere la funivia dall'altra parte, ma per rispetto dell'etica del gioco-arrampicata non è la stessa cosa ...e il gioco-alpinismo (?) ne ha di diverse ancora... non comperiamo national geographic per leggere dell'asfaltatura della transamazzonica, eppure è uguale...è sempre geografia..andare da A a B, no? 8)



Se per te artificiale = non etico.

Allora anche Mariacher sul primo tiro duro di Tempi Moderni quando l'ha
aperto non è stato molto etico visto che per quello che ne so io per mettere le protezioni si è appeso ma posso anche essere informato male.
Il problema non è Libera etico , Artificiale non etico. Koller e Sustr avranno fatto dell'artificiale ma Mariacher ha affermato che Sustr per fare quello che ha fatto doveva essere un pò fuori di testa. Quindi ganci o non ganci la loro salita è stata grande perchè si sono comunque adattati alla parete e non hanno forato.
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Messaggioda baston_contrario » ven ago 04, 2006 12:03 pm

Keto da Barp ha scritto:insomma visto che non esistono regole si cerca di porre un etica per vedere se uno è bravo o no....ma sopratutto...che alla fine è la cosa più importante per gli uomini...vedere chi ha i coglioni più grossi!!!!!!!!


Mi sembra che tu abbia evidenziato un punto significativo :wink:
Z dice:

Z ha scritto:Nella maggior parte degli aspetti della vita e negli sport normali il bisogno di un'etica non è sentito semplicemente perchè ci sono le REGOLE!


Io aggiungerei: ciò che differenzia l'arrampicata dagli altri sport è anche il concetto di vittoria. Italia batte Francia 5 a 4 (o come piffero sia finita) è assolutamente inequivocabile... poco importa se il comportamento di Materazzi non è stato *etico*, nulla avrebbe importato se avessimo vinto con goal irregolari o scorrettezze di vario genere. Il risultato finale è numerico, cosa che fino a prova contraria mi risulta incontrovertibile ed inopinabile.
Ma nell'arrampicata cos'è una vittoria ? Arrivare in cima ? Arrivarci senza tirare chiodi ? Senza aggiungerne a quelli già presenti ? Vale attrezzare i primi tiri con le fisse e considerare *buoni* quei tiri arrampicati il giorno prima ? Potrei andare avanti a piacere.
Ognuno ha il suo personale concetto di vittoria.
Al di là di tutte le ipocrisie che mi capita di leggere qua e là, mi viene da pensare che una buona parte di noi identifichi la vittoria proprio con questo concetto del "... tengo i coglioni più grossi", espresso poi in un caleidoscopio di varianti che non ne alterano di fatto la sostanza.

A me al suono della parola *etica* cominciano a rizzarsi tutti i peli... perchè è così facile usare questa parola altisonante come paravento per i propri piccoli orgogli, o semplicemente per vestire le proprie - legittime - convinzioni ed inclinazioni di drappi immacolati.
Sfido chiunque a definire un'etica dell'andar per rocce che possa e debba essere condivisa da tutti... tutti quanti.
Personalmente preferisco di gran lunga lasciare nell'armadio i paramenti da cerimonia e indossare i più dozzinali panni del buon senso.
Certo anche il buon senso è un concetto del tutto appartenente al mondo delle opinioni, ma nel dissertare su di esso forse scenderemmo tutti quanti dai nostri piedistalli e potremmo parlarci un pochino più rilassati.

Ciao !
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Messaggioda Z » ven ago 04, 2006 12:09 pm

Mi dispiace, le palle non centrano un bel niente! :evil:
Conta solo chi ce l'ha più lungo, e basta!
:wink:
e prendere il viagra non è etico...
ora mi viene un dubbio...
oppure chi ce l'ha più duro?
o chi dura di più?
:?
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Messaggioda alberto60 » ven ago 04, 2006 12:55 pm

Z ha scritto:Mi dispiace, le palle non centrano un bel niente! :evil:
Conta solo chi ce l'ha più lungo, e basta!
:wink:
e prendere il viagra non è etico...
ora mi viene un dubbio...
oppure chi ce l'ha più duro?
o chi dura di più?
:?


duro che duri !
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Messaggioda Z » ven ago 04, 2006 13:16 pm

ci sono!!!!
conta chi lo sa usare ....
:twisted:
ma i più non lo sanno
:wink:
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven ago 04, 2006 13:42 pm

verrà il giorno in cui si tirerà via tutto


e si ricomincerà a parlare di frittola :lol:
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda Z » ven ago 04, 2006 14:18 pm

quilodicoequilonego ha scritto:verrà il giorno in cui si tirerà via tutto
e si ricomincerà a parlare di frittola :lol:

tu faresti bene a cominciare già ora, visto che di soste è meglio che non parli troppo, Enzo
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Messaggioda virgy » ven ago 04, 2006 14:47 pm

Ragazzi.....
che bello, quante risposte.....
ora non vi posso leggere, però.

Quando sono libera lo faccio e molto volentieri.
A dopo. ora devo scappare

Ciao ciao
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Messaggioda animamorbida » ven ago 04, 2006 15:43 pm

Z ha scritto:Virgy, guarda che stai quasi vaneggiando...
Intanto cosa vuol dire "etica"?
E' l'insieme di norme e regole di comportamento che una persona o un gruppo di persone si dà in un certo ambito, secondo la propria natura e volontà, o, nel caso di un gruppo secondo un sentire condiviso.
Tu dici che nella vita quotidiana e in tutte le altre attività sportive e di altro tipo non c'è questa esigenza?
Palle.
Nella maggior parte degli aspetti della vita e negli sport normali il bisogno di un'etica non è sentito semplicemente perchè ci sono le REGOLE!
Se ci sono leggi e regolamenti non hai bisogno di porti il problema se è o meno giusto fare o non fare una cosa: se resti all'interno delle regole sei nel giusto, se ne esci sbagli. E' etico ciò che hanno fatto Zidane e Matarazzi? E etico doparsi? E' etico imbrogliare o pagare giudici e arbitri? NO!
E' etico rubare, tradire, ammazzare, imbrogliare ecc ecc ? NO!
Nessuno discute su questo.
Tu parli di morire e uccidere in guerra. Il problema dell'eticità o meno di combattere è molto recente e relativamente poco condiviso. In caso di aggressione la maggior parte sarebberero convinti che sia etico combattere. E così via.
In alpinismo il problema etico viene sentito perchè, pur sentendosi parte di una comunità per condivisione di interessi, il singolo non trova regole condivise. Da qui lo sconcerto e il bisogno per molti di crearsele, almeno a livello individuale, salvo poi a cercare di imporle agli altri. Da qui Preuss sì, Piaz no, spit sì spit no, cell sì cell no, libera sì artificiale no, dry tooling no, freeclimb sì, Yosemite sì ecc ecc ecc. Da quando gli alpinisti hanno cominciato a riconoscersi come "comunità". Che poi voi sott'acqua di regole non ne abbiate eppure non ne sentiate il bisogno, questo non lo so, ma se è vero, mi conferma che dall'acqua è meglio star lontani... :wink:
Cool baby, cool


Nella maggior parte degli aspetti della vita e negli sport normali il bisogno di un'etica non è sentito semplicemente perchè ci sono le REGOLE!

Credo che con questa frase tu abbia riassunto e semplificato il concetto nel migliore dei modi ... e concordo sul fatto che le regole (o etica che dir si voglia) si applicano più o meno a tutti gli aspetti della vita quotidiana ... altrimenti non si riesce a vivere in una società.

Che poi voi sott'acqua di regole non ne abbiate eppure non ne sentiate il bisogno, questo non lo so, ma se è vero, mi conferma che dall'acqua è meglio star lontani...

In questo caso invece mi permetto di smentire. Io sono subacquea ... e che cappero se ce ne sono di regole!! In un qualsiasi ambiente che non sia il "nostro" ci sono e vanno rispettate nell'interesse dell'ambiente e di noi stessi. E che cavolo :D :D :D !!!

Volevo quotarti in altro modo ... ma dopo ripetuti tentativi sono riuscita a fare solo questo!! :?
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se vuoi essere amato, ama!" (Seneca)
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Messaggioda federicopiazzon » ven ago 04, 2006 16:06 pm

virgy ha scritto:Nella più umile umiltà
mi spiegate perchè solo quando si parla di andare in montagna viene fuori tutta questa "eticità"?

E' etico, non è etico, anche quando si parla di chiodi, di spit ecc ecc.
Perchè in altri ambienti non si parla così apertamente di etica?
Anzi...chi si rifà all'etica a volte è scemo!

Cos è, a questi punti, per uno che va in montagna, ma che vive nel 2006 e non alla fine dell'ottocento, cos'è, ripeto la ricerca dell'etica, per forza e senza mezze misure?

Questa domanda non c'entra forse con questo episodio o forse sì, ma mi è venuta questa curiosità, leggendo questo topic e un altro.

Cos'è l'etica per un alpinista moderno? E perchè percepisco che il bisogno dell'etica è molto forte tra gli alpinisti e non forse tra gli uomini che sono dietro a questi alpinisti che vivono anche una vita normale e moderna?

Vabbè, scusate era solo una mia constatazione/curiosità......
Non badate a questa mia uscita e continuate pure........

Ciao ciao :wink:



Sarà anche parzialmente offtopic...ma davvero molto molto interessante!!!

La risposta più semplice(spero che non sia anche la più scema) che mi viene è la seguente...

1)In pochi ambiti come in alpinismo una "corretta"(e qui ci starebbero pagine di dibattito) etica è l'unica cosa che consente reale progresso senza che ciò intacchi i risultati del passato e la loro storia.

2) per l'incredibile "relatività" che ogni impresa o risultato hanno in ambito alpinistico

3)perchè bene o male nelle sue luci ed ombre per chi lo pratica l'alpinismo è una realtà fortemente distinta dal"mondo civile" dai suoi usi e costumi, per la sua (presunta?) purezza e sublime inutilità.
Le stesse molle psicologiche , il "germe" che ci spinge è sempre legato -se non figlio- di una fuga dal mondo che ci siamo costruiti dalla sua logica assurda, contorta, forse troppo umana?
E allora ci costruiamo quest'altra realtà retta-crediamo- da altri principi, da altri valori, più selvaggia e primitiva, ma che poi domiamo e pieghiamo al servizio dei nostri desideri e delle nostre aspirazioni, ancora una volta con la tecnologia e la macchina...ma allora questo paradiso selvaggio forse non fa' che ricalcare il mondo dal quale eravamo partiti?
L'etica spesso è ciò che mantiene netta , per quanto possibile, questa divisione, che da' un limite al riprodurre in montagna ciò che facciamo ogni giorno...e forse per questo ci è tanto cara.
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Messaggioda baston_contrario » ven ago 04, 2006 16:10 pm

Mortimer ha scritto:ma dire che si lasciano a casa i paramenti da cerimonia per indossare panni del buon senso, anch'esso però dettato da personalissimi metri, mi fa un po' ridere. non avere un etica, o non avere buonsenso, o comunque plasmarlo alla giornata, al momento (...si, si, son contro, ma visto che c'è...) è piuttosto un discorso di comodo, non una presa di posizione.


:?: :?: :?:
Non lo so... mi sembra che tu abbia infilato questa considerazione dentro un discorso che - per il resto - non c'entra una beata fava con il mio intervento. La metafora - ti do atto - è un po' affettata, ma non ha nulla a che fare col prendere o non prendere posizioni.
Intendo semplicemente dire che sarebbe più facile discutere se, nel prendere ciascuno la posizione che più gli aggrada, non chiamassimo in causa concetti altisonanti ed abusati quali l'*etica* o la *morale* ma ci attenessimo a concetti più umili.
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Messaggioda Keto da Barp » ven ago 04, 2006 16:45 pm

federicopiazzon ha scritto:
..................

2) per l'incredibile "relatività" che ogni impresa o risultato hanno in ambito alpinistico

3)perchè bene o male nelle sue luci ed ombre per chi lo pratica l'alpinismo è una realtà fortemente distinta dal"mondo civile" dai suoi usi e costumi, per la sua (presunta?) purezza e sublime inutilità.
Le stesse molle psicologiche , il "germe" che ci spinge è sempre legato -se non figlio- di una fuga dal mondo che ci siamo costruiti dalla sua logica assurda, contorta, forse troppo umana?
E allora ci costruiamo quest'altra realtà retta-crediamo- da altri principi, da altri valori, più selvaggia e primitiva, ma che poi domiamo e pieghiamo al servizio dei nostri desideri e delle nostre aspirazioni, ancora una volta con la tecnologia e la macchina...ma allora questo paradiso selvaggio forse non fa' che ricalcare il mondo dal quale eravamo partiti?
L'etica spesso è ciò che mantiene netta , per quanto possibile, questa divisione, che da' un limite al riprodurre in montagna ciò che facciamo ogni giorno...e forse per questo ci è tanto cara.


:?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?:
qualcosa di più semplice no???????
:?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?:
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Messaggioda baston_contrario » ven ago 04, 2006 17:00 pm

Virgy ha scritto: Quello che volevo capire è perchè, anche se i tempi sono cambiati e di eroico non c'è quasi più nulla...


Forse la soluzione è semplice: di ciò che metti come premessa forse non tutti si sono accorti... :wink:
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Messaggioda federicopiazzon » ven ago 04, 2006 17:09 pm

Keto da Barp ha scritto:
federicopiazzon ha scritto:
..................

2) per l'incredibile "relatività" che ogni impresa o risultato hanno in ambito alpinistico

3)perchè bene o male nelle sue luci ed ombre per chi lo pratica l'alpinismo è una realtà fortemente distinta dal"mondo civile" dai suoi usi e costumi, per la sua (presunta?) purezza e sublime inutilità.
Le stesse molle psicologiche , il "germe" che ci spinge è sempre legato -se non figlio- di una fuga dal mondo che ci siamo costruiti dalla sua logica assurda, contorta, forse troppo umana?
E allora ci costruiamo quest'altra realtà retta-crediamo- da altri principi, da altri valori, più selvaggia e primitiva, ma che poi domiamo e pieghiamo al servizio dei nostri desideri e delle nostre aspirazioni, ancora una volta con la tecnologia e la macchina...ma allora questo paradiso selvaggio forse non fa' che ricalcare il mondo dal quale eravamo partiti?
L'etica spesso è ciò che mantiene netta , per quanto possibile, questa divisione, che da' un limite al riprodurre in montagna ciò che facciamo ogni giorno...e forse per questo ci è tanto cara.


:?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?:
qualcosa di più semplice no???????
:?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?:



eh la parte semplice/scontatella erano i punti 1e 2....
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Messaggioda Keto da Barp » ven ago 04, 2006 17:29 pm

federicopiazzon ha scritto:
Keto da Barp ha scritto:
federicopiazzon ha scritto:
..................

2) per l'incredibile "relatività" che ogni impresa o risultato hanno in ambito alpinistico

3)perchè bene o male nelle sue luci ed ombre per chi lo pratica l'alpinismo è una realtà fortemente distinta dal"mondo civile" dai suoi usi e costumi, per la sua (presunta?) purezza e sublime inutilità.
Le stesse molle psicologiche , il "germe" che ci spinge è sempre legato -se non figlio- di una fuga dal mondo che ci siamo costruiti dalla sua logica assurda, contorta, forse troppo umana?
E allora ci costruiamo quest'altra realtà retta-crediamo- da altri principi, da altri valori, più selvaggia e primitiva, ma che poi domiamo e pieghiamo al servizio dei nostri desideri e delle nostre aspirazioni, ancora una volta con la tecnologia e la macchina...ma allora questo paradiso selvaggio forse non fa' che ricalcare il mondo dal quale eravamo partiti?
L'etica spesso è ciò che mantiene netta , per quanto possibile, questa divisione, che da' un limite al riprodurre in montagna ciò che facciamo ogni giorno...e forse per questo ci è tanto cara.


:?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?:
qualcosa di più semplice no???????
:?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?: :?:



eh la parte semplice/scontatella erano i punti 1e 2....



a dire il vero ho capito solo il punto 1)
:oops: :oops:
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven ago 04, 2006 17:54 pm

Z ha scritto:
quilodicoequilonego ha scritto:verrà il giorno in cui si tirerà via tutto
e si ricomincerà a parlare di frittola :lol:

tu faresti bene a cominciare già ora, visto che di soste è meglio che non parli troppo, Enzo


infatti spero di convincermi in fretta a tirar via tutto
enzo
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Messaggioda virgy » ven ago 04, 2006 18:43 pm

Ho letto e qualcosa di più ho capito, grazie a tutti gli interventi.
Ho capito di più e
ho percepito tra le vostre righe che l'alpinista, più di ogni altra persona o sportivo forse, attraverso la ricerca di eticità, ricerca fondamentalmente una certa purezza e autenticità che il mondo moderno non può più offrire. (si, gli altri sport o altre attività umane hanno REGOLE, ma non la necessità forse di viverle con "etica", perchè se è vero che l'etica è l'insieme di regole, non è altrettanto vero che l'insieme di regole che io rispetto mi portano necessariamente a essere "etico")

ho percepito tra le righe che chi ricerca eticità forse nasconde una certa fragilità nel confrontarsi e nel condividere con altri, e si rifugia nel bisogno comune di regole evidenti e quindi uguali per tutti. Il "distinguersi" forse porta insicurezze...

ho percepito fra le righe la contraddizione tra il desiderio di "innalzare" fortemente questa bellissima attività e nello stesso tempo il desiderio di mettere paletti o obblighi come qualsiasi altra attività sportiva....insomma c'è bisogno di libertà e incontro con se stessi nella magicità di pareti e vette, ma anche di vedere l'arbitro col fischietto e completino nero che ci indica come farlo

ho percepito tra le righe il vostro bisogno di spiegarmi, di farmi capire, ma anche di domandarsi, di mettersi in gioco, di ridimensionare anche il mondo alpinistico, ma sempre facendolo con amore e rispetto

ho percepito tra le righe che avete voluto sorvolare, a parte baston-contrario, sulla mia premessa..."di eroico non c'è poi molto di questi tempi", o meglio, il concetto di "eroismo" forse va modificato un pò.....chi è oggi per voi il vero "eroe"? Io ho la mia idea naturalmente, ma non posso dirla qui, altrimenti vado una seconda volta in OT e qualcuno mi MANGIA

Questo e altro ancora ho percepito "tra le righe", ma ho anche letto il nero sul bianco
e nonostante la lettura, vera, di tanti interventi, mi sfugge ancora qualcosina...
però, in tutti i casi ho letto volentieri e capito, tanti interventi li condivido, altri meno, tanti sono PROFONDI, soprattutto quello sulle "mutandine" di Mortimer (spiacente Morti....ma non posso risponderti, scusa tanto, ma io non porto mai le mutandine!) :oops:

Ho capito che l'uomo è, a volte, un animale strano:
ha tanto bisogno di regole, di divieti o obblighi e poi quando ci sono, le rispetta con difficoltà e rassegnazione.....o non le rispetta.
poi c'è un campo dove ancora non sono arrivate regole, come forse è l'alpinismo e l'uomo/alpinista/etico anela che arrivi presto anche qui una regolamentazione comune per tutti......
mah! Sì, strano animale
Peccato che non basti il buon senso, vero? Ma siamo in tanti nel mondo e forse ultimamente siamo in tanti anche sulle pareti verticali di questo mondo....

Ora mi viene un pò di tristezza, però.. forse è la fame, non ho ancora mangiato da stamani!....
ma penso a come ci vogliono o a come ci vogliamo (senza dar la colpa agli altri).....tutti uguali, tutti con le stesse macchine che hanno gli stessi colori, tutti con gli stessi bisogni, con gli stessi desideri, con lo stesso cibo e gli stessi divertimenti, tutto deciso, inculcato e regolamentato....tutto, tutto....

non sarebbe bello che almeno la montagna potesse essere "vissuta" veramente da noi, in libertà, con buon senso, spontaneità e allegria?

Grazie a tutti, ora riscappo
vado a comprare delle mutandine.......così sono in grado di rispondere anche al mio amico Morty, se no si offende! :wink:
Ultima modifica di virgy il ven ago 04, 2006 18:48 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda sax » ven ago 04, 2006 18:47 pm

virgy ha scritto:Ho letto e qualcosa di più ho capito, grazie a tutti gli interventi.
Ho capito di più e
ho percepito tra le vostre righe che l'alpinista, più di ogni altra persona o sportivo forse, attraverso la ricerca di eticità, ricerca fondamentalmente una certa purezza e autenticità che il mondo moderno non può più offrire. (si, gli altri sport o altre attività umane hanno REGOLE, ma non la necessità forse di viverle con "etica", perchè se è vero che l'etica è l'insieme di regole, non è altrettanto vero che l'insieme di regole che io rispetto mi portano necessariamente a essere "etico")

ho percepito tra le righe che chi ricerca eticità forse nasconde una certa fragilità nel confrontarsi e nel condividere con altri, e si rifugia nel bisogno comune di regole evidenti e quindi uguali per tutti. Il "distinguersi" forse porta insicurezze...

ho percepito fra le righe la contraddizione tra il desiderio di "innalzare" fortemente questa bellissima attività e nello stesso tempo il desiderio di mettere paletti o obblighi come qualsiasi altra attività sportiva....insomma c'è bisogno di libertà e incontro con se stessi nella magicità di pareti e vette, ma anche di vedere l'arbitro col fischietto e completino nero che ci indica come farlo

ho percepito tra le righe il vostro bisogno di spiegarmi, di farmi capire, ma anche di domandarsi, di mettersi in gioco, di ridimensionare anche il mondo alpinistico, ma sempre facendolo con amore e rispetto

ho percepito tra le righe che avete voluto sorvolare, a parte baston-contrario, sulla mia premessa..."di eroico non c'è poi molto di questi tempi", o meglio, il concetto di "eroismo" forse va modificato un pò.....chi è oggi per voi il vero "eroe"? Io ho la mia idea naturalmente, ma non posso dirla qui, altrimenti vado una seconda volta in OT e qualcuno mi MANGIA

Questo e altro ancora ho percepito "tra le righe", ma ho anche letto il nero sul bianco
e nonostante la lettura, vera, di tanti interventi, mi sfugge ancora qualcosina...
però, in tutti i casi ho letto volentieri e capito, tanti interventi li condivido, altri meno, tanti sono PROFONDI, soprattutto quello sulle "mutandine" di Mortimer (spiacente Morti....ma non posso risponderti, scusa tanto, ma io non porto mai le mutandine!) :oops:

Ho capito che l'uomo è, a volte, un animale strano:
ha tanto bisogno di regole, di divieti o obblighi e poi quando ci sono, le rispetta con difficoltà e rassegnazione.....
poi c'è un campo dove ancora non sono arrivate regole, come forse è l'alpinismo e l'uomo/alpinista/etico anela che arrivi presto anche qui una regolamentazione comune per tutti......
mah! Sì, strano animale
Peccato che non basti il buon senso, vero? Ma siamo in tanti nel mondo e forse ultimamente siamo in tanti anche sulle pareti verticali di questo mondo....

Ora mi viene un pò di tristezza, però.. forse è la fame, non ho ancora mangiato da stamani!....
ma penso a come ci vogliono o a come ci vogliamo (senza dar la colpa agli altri).....tutti uguali, tutti con le stesse macchine che hanno gli stessi colori, tutti con gli stessi bisogni, con gli stessi desideri, con lo stesso cibo e gli stessi divertimenti, tutto deciso, inculcato e regolamentato....tutto, tutto....

non sarebbe bello che almeno la montagna potesse essere "vissuta" veramente da noi, in libertà, con buon senso, spontaneità e allegria?

Grazie a tutti, ora riscappo
vado a comprare delle mutandine.......così sono in grado di rispondere anche al mio amico Morty, se no si offende! :wink:



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Ma te la stai cercando dolce pulzella!!!!! :roll: :roll: :roll:

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Messaggioda alberto60 » ven ago 04, 2006 19:06 pm

virgy ha scritto:Ho letto e qualcosa di più ho capito, grazie a tutti gli interventi.
Ho capito di più e
ho percepito tra le vostre righe che l'alpinista, più di ogni altra persona o sportivo forse, attraverso la ricerca di eticità, ricerca fondamentalmente una certa purezza e autenticità che il mondo moderno non può più offrire. (si, gli altri sport o altre attività umane hanno REGOLE, ma non la necessità forse di viverle con "etica", perchè se è vero che l'etica è l'insieme di regole, non è altrettanto vero che l'insieme di regole che io rispetto mi portano necessariamente a essere "etico")

ho percepito tra le righe che chi ricerca eticità forse nasconde una certa fragilità nel confrontarsi e nel condividere con altri, e si rifugia nel bisogno comune di regole evidenti e quindi uguali per tutti. Il "distinguersi" forse porta insicurezze...

ho percepito fra le righe la contraddizione tra il desiderio di "innalzare" fortemente questa bellissima attività e nello stesso tempo il desiderio di mettere paletti o obblighi come qualsiasi altra attività sportiva....insomma c'è bisogno di libertà e incontro con se stessi nella magicità di pareti e vette, ma anche di vedere l'arbitro col fischietto e completino nero che ci indica come farlo

ho percepito tra le righe il vostro bisogno di spiegarmi, di farmi capire, ma anche di domandarsi, di mettersi in gioco, di ridimensionare anche il mondo alpinistico, ma sempre facendolo con amore e rispetto

ho percepito tra le righe che avete voluto sorvolare, a parte baston-contrario, sulla mia premessa..."di eroico non c'è poi molto di questi tempi", o meglio, il concetto di "eroismo" forse va modificato un pò.....chi è oggi per voi il vero "eroe"? Io ho la mia idea naturalmente, ma non posso dirla qui, altrimenti vado una seconda volta in OT e qualcuno mi MANGIA

Questo e altro ancora ho percepito "tra le righe", ma ho anche letto il nero sul bianco
e nonostante la lettura, vera, di tanti interventi, mi sfugge ancora qualcosina...
però, in tutti i casi ho letto volentieri e capito, tanti interventi li condivido, altri meno, tanti sono PROFONDI, soprattutto quello sulle "mutandine" di Mortimer (spiacente Morti....ma non posso risponderti, scusa tanto, ma io non porto mai le mutandine!) :oops:

Ho capito che l'uomo è, a volte, un animale strano:
ha tanto bisogno di regole, di divieti o obblighi e poi quando ci sono, le rispetta con difficoltà e rassegnazione.....o non le rispetta.
poi c'è un campo dove ancora non sono arrivate regole, come forse è l'alpinismo e l'uomo/alpinista/etico anela che arrivi presto anche qui una regolamentazione comune per tutti......
mah! Sì, strano animale
Peccato che non basti il buon senso, vero? Ma siamo in tanti nel mondo e forse ultimamente siamo in tanti anche sulle pareti verticali di questo mondo....

Ora mi viene un pò di tristezza, però.. forse è la fame, non ho ancora mangiato da stamani!....
ma penso a come ci vogliono o a come ci vogliamo (senza dar la colpa agli altri).....tutti uguali, tutti con le stesse macchine che hanno gli stessi colori, tutti con gli stessi bisogni, con gli stessi desideri, con lo stesso cibo e gli stessi divertimenti, tutto deciso, inculcato e regolamentato....tutto, tutto....

non sarebbe bello che almeno la montagna potesse essere "vissuta" veramente da noi, in libertà, con buon senso, spontaneità e allegria?

Grazie a tutti, ora riscappo
vado a comprare delle mutandine.......così sono in grado di rispondere anche al mio amico Morty, se no si offende! :wink:


Eroi sono quelli che tutte le mattine si alzano alle 6 e si fanno il culo fino alla sera per portare a casa la mesata che a mala pena basta per il mese.
E alla domenica non si possono permettere il lusso di andare in montagna e il lunedì ricomiciano .
Questi sono i veri eroi.

Poi non ho capito cosa intendi per montagna "vissuta" veramente da noi, in libertà, con buon senso, spontaneità e allegria?
alberto60
 
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