funkazzista ha scritto:EvaK ha scritto:[...] quando suonavo [...]
Anvedi!
Il mio sax contralto giace purtroppo trascurato in fondo a qualche armadio, si è offeso e non si vuole più lasciare suonare... penso che adesso emetterebbe solo delle musichette elementari o degli sgraziati barriti... per ri-addomesticarlo ci vorrebbe tempo (e magari dei vicini tolleranti, visto che non è esattamente uno degli strumenti più silenziosi)

Tu cosa suon(av)i?
PS
Ma in fondo scalare (interpretare) un tiro non è un po' come suonare (interpretare) un brano musicale?!?

Io dai 14 ai 23 anni ho suonato la chitarra classica, durante l'università ho frequentato una scuola parificata al conservatorio e ho smesso perchè il prof era un po' il Jollypower dell'arrampicata (tanto per semplificare), e io non gli stavo dietro. Ho smesso di suonare definitivamente un anno dopo a causa del Preludio di Bach BWV999.
Si, hai ragione... si somigliano per l'impegno e la dedizione che richiedono, per il mix di sensibilità e tecnica, per le sconfitte e le gioie che entrambe possono regalare.
Sugli altri sport, no, non sono d'accordo.
Forse voi pensate alla corsa, al nuoto e al trekking come attività "collaterali". A parte il trekking, che di per se ha una finalità che è fare il giro o arrivare in cima, negli altri sport superare il proprio limite è per i praticanti un po' come chiudere un tiro. Andare a correre per prendere aria o fare un giro in bici per fare una pedalata è come andare a scalare ogni tanto perchè è divertente, senza pretese.
Lavorare i tiri o preparare una stagione alpinistica in modo serio non è diverso da chi (tanti) si allena nella corsa con le tabelle facendo ripetute, lunghi corti e esercizi posturali, o chi va a nuotare con tabelle alla mano e si prende i tempi. Certo non è pregnante come in arrampicata la componente mentale, infatti di solito più ci si allena e più si diventa forti, senza gli scherzi maligni che la testa con le sue paure e i suoi scherzetti può giocare. Ma c'è la componente dello "stringere i denti", che a suo modo va allenata. Assicuro che quando fai le ripetute sui 100 m stile, arrivi all'ultima, spingi al massimoS, ti si sbiellano le braccia e la lancetta del contasecondi alla fine non è dove vorresti, ti girano...
Per come la vedo io, in tutti questi sport (che sono quelli che conosco), funziona un po' così:
- sotto il proprio limite: relax e dopo un po' noia
- vicino al proprio limite: divertimento e sfida, fatica allenante
- tentare di oltrepassare il limite: dipende dalle condizioni psicofisiche e dal risultato
Come praticare ciascuna attività è scelta personale. Forse l'arrampicata più degli altri si presta al discorso dell'oltrepassare il limite, questo anche per un fattore sociale (solitamente l'arrampicata si pratica in compagnia di almeno una persona, le altre attività non necessariamente).