c.caio ha scritto:ma qui c'e' qualcuno che chioda?
Nessuno quanto te, baby. Ma tu sai che apprezzo le tue chiodature a prescindere!!







da Vigorone » mar ott 27, 2015 12:20 pm
c.caio ha scritto:ma qui c'e' qualcuno che chioda?
da Persephone84 » mar ott 27, 2015 12:22 pm
da Vigorone » mar ott 27, 2015 12:23 pm
rf ha scritto:Sono dell'avviso che ormai c'è una tale scelta che se quel tiro è chiodato ch non mi va bene, o la prendo come sfida personale e mi ingaggio, cerco di migliorare, di vincere le mie paure etc etc... o lascio stare, ce ne sono altri 100.000!
da Persephone84 » mar ott 27, 2015 12:31 pm
rf ha scritto:c.caio ha scritto:ma qui c'e' qualcuno che chioda?
bella domanda!![]()
due cose di pratica e due cose di buon senso
A) Chiodare è una rottura, è difficile e si sbaglia sempre.
B) Nessuno ti obliga a scalare.
Questi sono i postulati.
detto questo, spesso, soprattutto sui tiri "facili", uno forte che chioda mette lo spit dove A LUI sembra meglio, poi arriva il pippon, quello alto, quello basso e non gli va bene. È così... Le donne sono fighe ma rompono le balle? È così... È intrinseco nella natura delle cose...
Poi le contingenze, ovvero il tempo rubato alle mogli/birre/lavoro che comporta il chiodare ti portano, soprattutto a fine giornata, a chiodare un tanto al chilo, e l'errore capita sempre... (mi paghi per chiodare? No, e allora magna e tasi!)
Una prassi di buon senso direbbe questo: se c'è uno o più spit "sbagliati", si parla col chiodatore e:
a) gli si segna dove mettere lo spit meglio e gli si paga la birra/disturbo
b) concordandolo col chiodatore, si va in falesia col proprio trapano e si sposta lo spit dove più opportuno
c) si fa un viaggio in inghilterra, e si ringrazia anche per gli spit sbagliati
Poi ogni chiosatore e ogni falesia hanno il proprio stile e carattere. Ci sarà quella chiodata plaisir, quella sempre obbligata ma sicura, quella pericolosa, quella vecchia ma storica, quella schiodata. L'omologazione è la morte della scalata!
Sono dell'avviso che ormai c'è una tale scelta che se quel tiro è chiodato ch non mi va bene, o la prendo come sfida personale e mi ingaggio, cerco di migliorare, di vincere le mie paure etc etc... o lascio stare, ce ne sono altri 100.000!
da ThePuchu! » mar ott 27, 2015 13:44 pm
da Strapazzon » mar ott 27, 2015 14:21 pm
c.caio ha scritto:ma qui c'e' qualcuno che chioda?
da Kinobi » mar ott 27, 2015 14:31 pm
ThePuchu! ha scritto:Come Vs. futuro nuovo presidente del Pippon's Club la risposta è sempre e solo:
Distanza massima consentita 1,5 metri.
Qualora ci fossero falesie che non rispettassero queste precise indicazioni si prega segnalare al club. Un nostro incaricato andrà ad aggiungere spit in maniera tale da regolarizzare la falesia in difetto.
Un sincero saluto
Il vs. futuro presidente
da tacchinosfavillantdgloria » mar ott 27, 2015 14:46 pm
rf ha scritto:Sono dell'avviso che ormai c'è una tale scelta che se quel tiro è chiodato ch non mi va bene, o la prendo come sfida personale e mi ingaggio, cerco di migliorare, di vincere le mie paure etc etc... o lascio stare, ce ne sono altri 100.000!
da coniglio » mar ott 27, 2015 14:56 pm
da c.caio » mar ott 27, 2015 16:09 pm
Strapazzon ha scritto:c.caio ha scritto:ma qui c'e' qualcuno che chioda?
Credo che al forum sia iscritto quello che ha chiodato la falesia di Traversella. E' un po che non si sente.
da rf » mar ott 27, 2015 16:23 pm
c.caio ha scritto:ma qui c'e' qualcuno che chioda?
da c.caio » mar ott 27, 2015 17:26 pm
Persephone84 ha scritto:la chiodatura in falesia, e ribadisco in falesia, deve essere indipendente dal grado ma coerente con la pericolosità del volo.
se il pericolo è di cadere con i piedi su una cengia e spaccarsi le caviglie allora la chiodatura deve essere corta, indipendentemente che si tratti di un 4a o un 7c.
poi vorrei spezzare un'arancia in favore di noi piccolini: ma per quale quazzo di motivo spesso le catene sono messe scomode per chi è sotto l'1.60?
esempio pratico: falesia di Croveo, nel settore sinistro c'è un tiro, Trilli, 5, un tiro bello e oggettivamente facilino. si sale in un diedrino e poi lungo una lama staccata dalla parete sulla quale si rimonta dopo aver rinviato. la lama fa da "mensola" per rinviare in catena, ci si sale con i piedi con un passo atletico ma tenendo la lama il passo si fa.
il rinvio a quel punto è circa 1 metro sotto i piedi. non c'è catena, ma due fittoni con gancio piazzati a oltre 170 cm dalla "mensola"... bene io che sono 150 cm non arrivo ai due fittoni, mi mancano 10 cm buoni. la parete davanti è liscia... metterli 15 cm più giù no?
da Persephone84 » mar ott 27, 2015 17:42 pm
c.caio ha scritto:Persephone84 ha scritto:la chiodatura in falesia, e ribadisco in falesia, deve essere indipendente dal grado ma coerente con la pericolosità del volo.
se il pericolo è di cadere con i piedi su una cengia e spaccarsi le caviglie allora la chiodatura deve essere corta, indipendentemente che si tratti di un 4a o un 7c.
poi vorrei spezzare un'arancia in favore di noi piccolini: ma per quale quazzo di motivo spesso le catene sono messe scomode per chi è sotto l'1.60?
esempio pratico: falesia di Croveo, nel settore sinistro c'è un tiro, Trilli, 5, un tiro bello e oggettivamente facilino. si sale in un diedrino e poi lungo una lama staccata dalla parete sulla quale si rimonta dopo aver rinviato. la lama fa da "mensola" per rinviare in catena, ci si sale con i piedi con un passo atletico ma tenendo la lama il passo si fa.
il rinvio a quel punto è circa 1 metro sotto i piedi. non c'è catena, ma due fittoni con gancio piazzati a oltre 170 cm dalla "mensola"... bene io che sono 150 cm non arrivo ai due fittoni, mi mancano 10 cm buoni. la parete davanti è liscia... metterli 15 cm più giù no?
a beh certo.... le vie vanno chiodate su misura.
da crodaiolo » mar ott 27, 2015 17:50 pm
c.caio ha scritto:Persephone84 ha scritto:la chiodatura in falesia, e ribadisco in falesia, deve essere indipendente dal grado ma coerente con la pericolosità del volo.
se il pericolo è di cadere con i piedi su una cengia e spaccarsi le caviglie allora la chiodatura deve essere corta, indipendentemente che si tratti di un 4a o un 7c.
poi vorrei spezzare un'arancia in favore di noi piccolini: ma per quale quazzo di motivo spesso le catene sono messe scomode per chi è sotto l'1.60?
esempio pratico: falesia di Croveo, nel settore sinistro c'è un tiro, Trilli, 5, un tiro bello e oggettivamente facilino. si sale in un diedrino e poi lungo una lama staccata dalla parete sulla quale si rimonta dopo aver rinviato. la lama fa da "mensola" per rinviare in catena, ci si sale con i piedi con un passo atletico ma tenendo la lama il passo si fa.
il rinvio a quel punto è circa 1 metro sotto i piedi. non c'è catena, ma due fittoni con gancio piazzati a oltre 170 cm dalla "mensola"... bene io che sono 150 cm non arrivo ai due fittoni, mi mancano 10 cm buoni. la parete davanti è liscia... metterli 15 cm più giù no?
a beh certo.... le vie vanno chiodate su misura.
da c.caio » mar ott 27, 2015 18:17 pm
Persephone84 ha scritto:c.caio ha scritto:Persephone84 ha scritto:la chiodatura in falesia, e ribadisco in falesia, deve essere indipendente dal grado ma coerente con la pericolosità del volo.
se il pericolo è di cadere con i piedi su una cengia e spaccarsi le caviglie allora la chiodatura deve essere corta, indipendentemente che si tratti di un 4a o un 7c.
poi vorrei spezzare un'arancia in favore di noi piccolini: ma per quale quazzo di motivo spesso le catene sono messe scomode per chi è sotto l'1.60?
esempio pratico: falesia di Croveo, nel settore sinistro c'è un tiro, Trilli, 5, un tiro bello e oggettivamente facilino. si sale in un diedrino e poi lungo una lama staccata dalla parete sulla quale si rimonta dopo aver rinviato. la lama fa da "mensola" per rinviare in catena, ci si sale con i piedi con un passo atletico ma tenendo la lama il passo si fa.
il rinvio a quel punto è circa 1 metro sotto i piedi. non c'è catena, ma due fittoni con gancio piazzati a oltre 170 cm dalla "mensola"... bene io che sono 150 cm non arrivo ai due fittoni, mi mancano 10 cm buoni. la parete davanti è liscia... metterli 15 cm più giù no?
a beh certo.... le vie vanno chiodate su misura.
non ho detto questo. io mi ritrovo spesso a rinviare dovendo fare un passo in più degli altri. certo mi "lamento" ma so che fa parte del gioco. quello che lamento nel caso specifico è che, una volta messi i piedi sul basello oggettivamente comodo (saranno buoni buoni 30 cm di mensola) la parete di fronte è totalmente priva di appigli (ho provato a cercarli). forse chi fa l'8b saprebbe fare un passo in più per rinviare, ma il tiro è di 5 ed è previsto che finisca lì, ma io non potrei mai farla da prima montando io i rinvii... avrei bisogno almeno di qualcuno che mi allunghi la sosta in catena per poter mungere, altrimenti non ci arrivo. e sinceramente questo mi pare poco lungimirante da parte del chiodatore, caso specifico.
poi se vuoi ti nomino qualche tiro di Montestrutto o Traversella dove mi trovo spesso a rinviare con passettini aleatori quando dieci centimetri sotto avrei avuto un basello, ma mica mi lamento! lì sono corta io e il passo mi decido a farlo!!!![]()
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da crodaiolo » mar ott 27, 2015 18:41 pm
da coniglio » mar ott 27, 2015 19:06 pm
Abbiamo chiesto a Maurizio Oviglia, che ringraziamo, di mandarci le sue considerazioni sull’attrezzatura delle pareti per arrampicata sportiva. Eccole!
Qualche giorno fa il collega (di aperture) Gianni mi ha invitato a scrivere qualcosa sulle “chiodature malfatte” che spesso si vedono in giro per l’Italia (e non solo). Pur ritenendo importante farlo (fino ad ora tutti se ne sono stati zitti zitti, anzi sarebbe meglio dire che hanno brontolato in silenzio), ritengo di aver già fin troppo fatto “lo sceriffo” in passato acquistando esponenzialmente un gran numero di “nemici”, dunque ormai passo volentieri ad altri questo genere di incombenze…
D’altra parte è sempre fastidioso, in tutti i campi, criticare i colleghi… figuriamoci poi farlo nell’ambito delle aperture in arrampicata, dove tutto è nebuloso ed opinabile, e dove poi ti puoi sempre sentir rispondere che se la via non ti piace com’è puoi andare a farne un’altra, visto che non te l’ha ordinato il dottore (ogni riferimento è puramente casuale) di fare proprio quella. Inoltre, solo per il fatto che spesso i chiodatori fanno puro volontariato, ciò basta a rendere allergizzante e spesso inadeguata ogni critica scritta, specie se a farla è chi non ha mai preso in mano un trapano ed un martello.
Ciò non vuol certo dire che non si debba dire niente, nè che tutto sia fatto a regola d’arte, anzi! Oltre alle righe scritte da Gianni, che sottoscrivo, mi limito a dire che molti iniziano a chiodare in maniera assolutamente fai-da-te, da soli o leggendo qualche cosa su internet, più raramente “imparando l’arte” da qualcuno di provata esperienza. Questo tipo di approccio, che sarebbe il più consigliato, viene spesso accantonato per questioni di gelosia: “a quello là, il reuccio del pollaio, io non chiederò mai nulla!”. Così è inevitabile ritrovarsi delle falesie con palesi errori di chiodatura, dettati dall’inesperienza in primo luogo, e dall’imperizia poi… D’altra parte chi di noi, chiodatori di lungo corso, ha mai messo nero su bianco come bisogna fare e quale modus operandi adottare? Siamo noi i primi a non volere esporci con i colleghi dichiarando “come” chiodiamo!
E poi..si parla tanto di materiali, ma ben poco di come fare a posizionarli in modo corretto. Gianni ha parlato di soste: bene, ma io trovo che uno degli errori più frequenti sia il chiodare dall’alto in basso, senza provare la via. Chiodiamo spesso da soli, lo so, ma esistono anche gli autobloccanti! mentre si scende su una fissa, la percezione dello spazio è alterata, è facilissimo fare errori, anche per chiodatori di provata esperienza. Ho visto chiodatori mettere la mano col guanto su una presa e dire, sempre stando appesi: “di qui si moschettona bene, lo metto qui!” Già, ma come fai a sapere se, arrampicando, lì sarà il punto giusto? Come fai a percepire il grado di inclinazione della parete, che è poi quello che determina “quanto” più su della presa puoi mettere lo spit???
Su pareti non troppo strapiombanti è preferibile sempre provare prima la via, da sotto in su, bollando con la magnesite i punti esatti e variandoli eventualmente in funzione della solidità della roccia. Generalmente i moschettonaggi incrociati sono da evitare, mentre ad un secondo troppo alto è preferibile un primo un po’ più su, che comunque non annulla la nostra percezione del pericolo e, se non ce la sentiamo, possiamo sempre rinunciare, farcelo passare da un altro, usare la canna!
Ad una chiodatura expo (che non dovrebbe mai superare i 4 metri in una falesia di arrampicata sportiva) è preferibile una sicura, ma se si vuol dare “carattere” ad una falesia allungando i chiodi e dando gradi di mezzo step più stretti trovo che non debba essere vietato farlo. Sappiate però che chiodare (bene) lungo è ancora più difficile e richiede grande esperienza e responsabilità. Cioè: è molto più difficile chiodare lungo che corto, perchè il margine di errore concesso si assotiglia. Come dice Gianni, se siete appesi ad una corda e chiodate lungo semplicemente per aggiungere “sale” all’arrampicata spesso lo fate in una condizione diversa (cioè privilegiata) rispetto al ripetitore, che invece sale da sotto. Potrebbe non arrivare a moschettonare, semplicemente perchè non conosce cosa troverà dopo, o non vede la presa mentre voi, che state chiodando la via appesi ad una corda, valutate comodamente e senza acido lattico agli occhi tutte le possibilità. Quindi, se proprio volete chiodare expo, pensate cento volte a dove mettere gli spit, perchè un volo lungo potrebbe non esser privo di conseguenze. Se invece non avete molta esperienza, come dicevo prima, rinunciateci direttamente. Meglio uno spit messo male con il precedente solo un metro sotto, che dopo un runout pericoloso!
Infine vorrei spendere un’ultima parola a riguardo della “revisione” del proprio lavoro. Capisco che non sia mai bello ammettere di aver sbagliato di fronte a tutti, ma se un punto è palesemente messo male (a detta di diversi ripetitori) è necessario farlo, per il bene di tutti, senza alcuna remora. Ammetto di essere sempre stato maniacale in questo, spostando gli spit (delle mie vie) che ritenevo malmessi anche solo di 30 cm. Addirittura, non ho quasi mai messo cordoni (che odio e ritengo fortemente antiestetici), preferendo spostare lo spit. Sul posizionamento dei punti, ho ricevuto ben poche critiche nella mia carriera ma ciò potrebbe essere dovuto alla moda attuale di provare le vie con i rinvii già messi.
Ho visto che se lo spit è lontano, non si esita a mettere tre o 4 rinvii a catena mentre la prima volta si sale con la canna di spit in spit: vorrei vedere se poi ti permetti anche di criticare il posizionamento! Ormai ognuno si posiziona il moschettonaggio dove gli pare e piace! Un tempo non era così, queste cose non erano valide, ma a costo di essere un po’ retrò o come direbbe Manolo “Verticalmente demodè” … continuo a chiodare per chi sale mettendosi i rinvii e a vista… ammesso che ancora qualcuno lo faccia! Pensate che ho visto anche chiodatori posizionare i punti contando che i rinvii su una via fossero già installati!
Finisco il mio commento con un breve aneddoto che potrebbe strapparvi un sorriso amaro:
Diversi anni fa mi trovavo in visita alla falesia di Podenzoi, nei pressi di Belluno. Al parcheggio trovammo una macchina francese e con grande sorpresa scoprimmo di essere in compagnia dell’allora campione del mondo Francois Legrand. Ovviamente tutti noi, più che scalare, sbirciavamo Francois: dopo qualche via di riscaldamento, tra cui ricordo il 7c “Cara ti amo” in cui letteralmente, a vista, passeggiò… si diresse nel settore sinistro dove decise di fare un 7b+ per scaldarsi meglio e poi provare gli 8a della parete. Tuttavia, arrivato al moschettonaggio, un terribile movimento incrociato per andare a mettere un moschettone in un lunghissimo cordone (quindi già di per se uno spit posizionato sbagliato), il campione francese si contorse invano più volte senza riuscire a rinviare. Il local che assisteva vicino a me allo spettacolo disse quasi soddisfatto: “eh già, quel moschettonaggio è proprio difficile, lo sanno tutti, quasi “fa grado””. Dopo circa 5 minuti Francois cadde gridando una raffica di “putain, merde, la zoccolen de ta mère…” e via dicendo… Strano, perchè sembrava un tipo tranquillissimo sino a quel momento! Molto turbato dall’accaduto, mi rivolsi al mio vicino dicendo “scusa ma se il moschettonaggio è sbagliato, perchè non lo spostate?” Al che mi sentii rispondere “ma scherzi? Quella via è così da sempre!”
Maurizio Oviglia
da Danilo » mar ott 27, 2015 19:06 pm
c.caio ha scritto:Persephone84 ha scritto:la chiodatura in falesia, e ribadisco in falesia, deve essere indipendente dal grado ma coerente con la pericolosità del volo.
se il pericolo è di cadere con i piedi su una cengia e spaccarsi le caviglie allora la chiodatura deve essere corta, indipendentemente che si tratti di un 4a o un 7c.
poi vorrei spezzare un'arancia in favore di noi piccolini: ma per quale quazzo di motivo spesso le catene sono messe scomode per chi è sotto l'1.60?
esempio pratico: falesia di Croveo, nel settore sinistro c'è un tiro, Trilli, 5, un tiro bello e oggettivamente facilino. si sale in un diedrino e poi lungo una lama staccata dalla parete sulla quale si rimonta dopo aver rinviato. la lama fa da "mensola" per rinviare in catena, ci si sale con i piedi con un passo atletico ma tenendo la lama il passo si fa.
il rinvio a quel punto è circa 1 metro sotto i piedi. non c'è catena, ma due fittoni con gancio piazzati a oltre 170 cm dalla "mensola"... bene io che sono 150 cm non arrivo ai due fittoni, mi mancano 10 cm buoni. la parete davanti è liscia... metterli 15 cm più giù no?
a beh certo.... le vie vanno chiodate su misura.
da crodaiolo » mar ott 27, 2015 19:11 pm
Danilo ha scritto:ma a monte di tutto e di tutti,alla fine..
perchè un chiodatore chioda
da rf » mar ott 27, 2015 19:30 pm
crodaiolo ha scritto:realizzare una “difficoltà obbligata” (dalla distanza degli infissi) sopra la “difficoltà naturale” (opposta dalla roccia)
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