da Cubo » lun nov 17, 2008 22:04 pm
da lingerie » mar nov 18, 2008 9:18 am
Roberto ha scritto:grizzly ha scritto:Roberto ha scritto:Abbiamo un "grado consolidato" a vista e sul lavorato.
Ovvio che sul "a vista", significa che generalmente quel grado riesce a vista (con i rinvii messi, senza i rinvii messi, con il primo passato, pigliando la catena a volo: sono tutte seghe mentali).
Generalmente per me significa quasi sempre, che ne sbagli uno ogni tanto ... uno ogni 10/8 vie provate.
Sul "lavorato" è la stessa cosa, senza stabilire un numero definito di tentativi. Più o meno tutti noi, dopo un periodo di prova, se la via non viene non viene e si cambia progetto.... a meno che non ci siano problemi psicologici del tipo autistico, che si vive per quella via e finchè non viene si continua a sbattere il grugno su quei maledetti 20 metri di roccia
Bueno, merci. Per "consolidato" sarebbe il realizzare dall'87-90% in su le vie al primo tentativo se si è sul "a vista", e in non troppi tentativi sul lavorato. Giusto così per avere una idea numerica, che poi se si va nel dettaglio, allora anche le diverse zone con i diversi stili di arrampicata, i diversi tipi di roccia ecc... magari influiscono.
Invece per quel che dici sull'accanimento scalatorio per una particolare via, io vedo che sui boulder è molto più una pratica diffusa che sui monotiri. Dico soprattutto in palestra (poi magari sul massi è ancora diverso), ognuno per il suo livello vedo però che l'iperlavorato imperversa, e anche su singoli passaggi.
Gli "iperlavoratori" sono una piaga sociale
da alemaiale » mar nov 18, 2008 9:26 am
Cubo ha scritto:è bel argomento sul quale discutere...secondo me l'unica cosa su cui non sono pienamente d'accordo è :se non si ha un grado consolidato non si dovrebberò provare monotiri più duri.....ad esempio:uno che ha fatto circa 6 7a e/o 7a+ può provare qualche 7b/+,di questi ultimi ne realizza solamente 3....prò non è detto che non può provare un 7c anzi sicuramente almeno per quello che so,se lo prova gli alza la forza e tornando al discorso che si è fatto all'inizio quando scende di grado si troverà sicuramente meglio........
da gug » mar nov 18, 2008 9:30 am
da grizzly » mar nov 18, 2008 9:38 am
lingerie ha scritto:... poi che gusto c'è a ravanare ore ed ore su un tiro impossibile magari da secondi mungendo i rinvii da parte mia nessuno ...secondo me il metodo dev'essere progressivo consolidare bene un livello x poi passare all'altro piu' preparati sia fisicamente che psicologicamente non è che se domani chiudo un 6a il giorno dopo sono attaccato ad un 6b+ magari riprovero dei pari grado portandone a casa il piu' possibile e ogni volta che vado in falesia azzardare a provare qualcosina di piu' a volte si potra' scoprire che x qualche motivo strano vi risultera' anche piu' facile quello che prima vi pareva impossibile...
da VYGER » mar nov 18, 2008 9:55 am
grizzly ha scritto:Certo non dico di mettersi dal 5a all'8a... ma da dei 6a+/6b lavoricchiati, chiusi bene, ecc. a provare dei 7a per me ci sta eccome.
da ilgiovo » mar nov 18, 2008 10:05 am
da lingerie » mar nov 18, 2008 10:08 am
grizzly ha scritto:lingerie ha scritto:... poi che gusto c'è a ravanare ore ed ore su un tiro impossibile magari da secondi mungendo i rinvii da parte mia nessuno ...secondo me il metodo dev'essere progressivo consolidare bene un livello x poi passare all'altro piu' preparati sia fisicamente che psicologicamente non è che se domani chiudo un 6a il giorno dopo sono attaccato ad un 6b+ magari riprovero dei pari grado portandone a casa il piu' possibile e ogni volta che vado in falesia azzardare a provare qualcosina di piu' a volte si potra' scoprire che x qualche motivo strano vi risultera' anche piu' facile quello che prima vi pareva impossibile...
Sulla prima parte sono d'accordissimo. Da secondi è utile ma a patto che ti fa sicura stia all'occhio nel dare corda senza tirare, allora il movimento è quasi uguale, certo l'aspetto psicologico viene annullato, ma se interessa capire il movimento va anche bene. Per tirare i rinvii invece è una belinata senza senso, cioè può andar bene per portare su la corda in qualche modo, e non star lì a volare sempre, per poi provare in moulinette, ma il tiro del rinvio pregiudica la comprensione del movimento, la falsifica, quindi non è tanto questione di etica ma di operatività, se si vuole capire come salire un tiro il rinvio non serve.
Invece sulla progressione passo passo, dal 6a al 6a+, dal 6a+ al 6b ecc... per me, come dicevo, è abbastanza limitante. Certo non dico di mettersi dal 5a all'8a... ma da dei 6a+/6b lavoricchiati, chiusi bene, ecc. a provare dei 7a per me ci sta eccome. Mi ripeto, ma dalla sala boulder ho mediato questa impostazione molto più, si potrebbe dire, "menefreghista" del grado, proprio non so nemmeno che cosa siano rispetto ai gradi "normali" eppure provo e riprovo senza nessun problema, scoprendo, spesso, che è più questione di movimento che non di avere una pinzata oleopneumatica nelle dita... La questione del grado consolidato (fatto salvo i discorsi sui possibili infortuni, che trovo corretti), se vista come una soglia da non superare se non dopo aver salito X tiri di quel grado per me diventa autolimitante, una barriera psicologica autoimposta.
da VYGER » mar nov 18, 2008 10:14 am
ilgiovo ha scritto:
...
da bgm » mar nov 18, 2008 12:03 pm
da grizzly » mar nov 18, 2008 12:07 pm
VYGER ha scritto:D'accordo.
Secondo me
1. 2 gradi francesi sopra il proprio limite ordinario è un buon gap per lavorare vie scopo miglioramento [forse i due gradi sono troppo, quando il limite ordinario è intorno al 7b/7c]; probabilmente un buon criterio per valutare il gap corretto è che si riesca a fare tutti i singoli fermandosi; se si devono tirare rinvii, si è probabilmente oltre il proprio limite di forza o di tecnica;
2. Ottimi sia boulder che lavorato per alzare il livello a vista: aumentano competenza motoria e fluidità;
3. Altrettanto buono il fatto di arrampicare molto [lunghe vie in ambiente durante l'estate]: automatizzazione dei movimenti;
4. Riscaldamento: se si provano vie sopra il proprio limite, può essere utile fare una via facile per sciogliere i muscoli, poi un giro sulla via impegnativa fermandosi non appena se ne sente il bisogno [o ci si accorge di tirare troppo], e poi... via di lavorato... [ho notato che le vie difficili richiedono l'attivazione di gruppi muscolari specifici, che un lungo riscaldamento soft non riesce a risvegliare]; comunque, ribadisco, prestando occhio ai traumi!
da SCOTT » mar nov 18, 2008 12:14 pm
da grizzly » mar nov 18, 2008 12:15 pm
lingerie ha scritto: andare dal 6a al 6c/7a è molto piu' facile piuttosto che passare dal 7a al 7c ..e me ne sto rendendo conto solo ora...
poi ci sara' chi non ha problemi dal 7a al 7c /8a tipo il mio amico socio Andrea non ha avuto problemi ora dall'8a in su ie tocca allenarsi ..
purtroppo x quanto riguarda me è anche una questione di tempi scalo 6 ore a settimana quando va bene e mi alleno anche 6 ore ...non posso permettermi di superlavorare i tiri forse preferisco un pelo piu' di qualita'...sto' un pelo piu' basso di grado ma con ottime sensazioni (e scalo)piuttosto che alzare il tiro a dismisura sapendo che potrei farlo ...ma mi farebbe perdere un sacco di tempo secondome ci arrivo un pelo piu' piano ma ci arrivo .
da lingerie » mar nov 18, 2008 12:31 pm
da alemaiale » mar nov 18, 2008 12:38 pm
da lingerie » mar nov 18, 2008 13:18 pm
da alemaiale » mar nov 18, 2008 13:21 pm
lingerie ha scritto:il metodo alla fine lo trovi e lo senti dentro di te ..cosi saprai quando è ora di agire in un modo o nell'altro comunque ci vuole tempo e malizia bisogna salire metri e metri di roccia e consumare corde e scarpette ..bisogna entrarci veramente dentro e cercare di ascoltare il proprio corpo e le proprie sensazioni l'istinto è quello che ti guida...
ci sono giorni che dopo essermi scaldato su di un tiro capisco che è la volta buona, o che mentre sul tiro che provo non sento ghisa e la respirazione è buona sono tranquillo anche li forse devo crederci, a volte basta che ti scivola un piede la mano stringe stringe e tu perdi tutto in un secondo ,dei giorni che gia' mentre ti scaldi ti senti pieno e tutto comincia a girarti male poi a fine giornata dopo che ti sei imbronciato stranamente prestazioni e torna il sorriso .
x esempio ieri dopo un volo di alcuni metri dopo ver visto la botta che aveva preso chi mi assicurava ..voila' finita giornata scalavo come un palo e mi sono dedicato a scassarmi salendo e scendendo dai tiri...
troppi fattori influenzano .."il metodo".... basta una virgola e il metodo va cambiato..
da Cubo » mar nov 18, 2008 13:48 pm
lingerie ha scritto:il metodo alla fine lo trovi e lo senti dentro di te ..cosi saprai quando è ora di agire in un modo o nell'altro comunque ci vuole tempo e malizia bisogna salire metri e metri di roccia e consumare corde e scarpette ..bisogna entrarci veramente dentro e cercare di ascoltare il proprio corpo e le proprie sensazioni l'istinto è quello che ti guida...
ci sono giorni che dopo essermi scaldato su di un tiro capisco che è la volta buona, o che mentre sul tiro che provo non sento ghisa e la respirazione è buona sono tranquillo anche li forse devo crederci, a volte basta che ti scivola un piede la mano stringe stringe e tu perdi tutto in un secondo ,dei giorni che gia' mentre ti scaldi ti senti pieno e tutto comincia a girarti male poi a fine giornata dopo che ti sei imbronciato stranamente prestazioni e torna il sorriso .
x esempio ieri dopo un volo di alcuni metri dopo ver visto la botta che aveva preso chi mi assicurava ..voila' finita giornata scalavo come un palo e mi sono dedicato a scassarmi salendo e scendendo dai tiri...
troppi fattori influenzano .."il metodo".... basta una virgola e il metodo va cambiato..
da Fokozzone » mer nov 19, 2008 13:32 pm
da gug » mer nov 19, 2008 15:14 pm
Fokozzone ha scritto:L' altra insidia del metodo grizzly, è quella di mettersi sempre su vie di resistenza di grado superiore al proprio, in cui i singoli sono semplici ma non si regge la continuità. Allora nasce l' illusione della difficoltà, spezzata dai resting, ma la difficoltà non la si affronta, perché è data proprio dalla continuità.
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