etica, conservazione, manutenzione.

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda yinyang » gio ago 31, 2006 14:20 pm

Paolo Marchiori ha scritto:
yinyang ha scritto:scusa gian, ma se il problema sono i maleducati, un'associazione cosa risolverebbe?


I "maleducati" ci saranno sempre, ma credo che una diffusione di "linee-guida" (perdonatemi il termine) forse aiuterebbe a limare il numero di chi considera la parete casa sua...


perchè la "linea guida"
*non bisogna sporcare*
non ti sembra che la sappiano già tutti? :roll:
in che senso limare il numero? in che modo?
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Messaggioda Paolo Marchiori » gio ago 31, 2006 14:35 pm

yinyang ha scritto:
Paolo Marchiori ha scritto:
yinyang ha scritto:scusa gian, ma se il problema sono i maleducati, un'associazione cosa risolverebbe?


I "maleducati" ci saranno sempre, ma credo che una diffusione di "linee-guida" (perdonatemi il termine) forse aiuterebbe a limare il numero di chi considera la parete casa sua...


perchè la "linea guida"
*non bisogna sporcare*
non ti sembra che la sappiano già tutti? :roll:
in che senso limare il numero? in che modo?


beh, se tutti lo sapessero forse ci troveremmo un mondo più pulito...e comunque è chiaro che un'associazione di questo tipo non sarebbe una panacea a tutti i mali...ma magari per alcuni si...
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Messaggioda Gianbo » gio ago 31, 2006 14:43 pm

yinyang ha scritto:
Paolo Marchiori ha scritto:
yinyang ha scritto:scusa gian, ma se il problema sono i maleducati, un'associazione cosa risolverebbe?


I "maleducati" ci saranno sempre, ma credo che una diffusione di "linee-guida" (perdonatemi il termine) forse aiuterebbe a limare il numero di chi considera la parete casa sua...


perchè la "linea guida"
*non bisogna sporcare*
non ti sembra che la sappiano già tutti? :roll:
in che senso limare il numero? in che modo?


beh, in un mondo mediamente "maleducato", l'esistenza di un'associazione che si preoccupa di definire un'etica di responsabilità (per i chiodatori e per gli utilizzatori) secondo me rappresenterebbe un segnale forte

poi è chiaro che, come dice Paolo, solo questo non risolverà d'incanto tutti i problemi né mi porterà a fare il 7a :mrgreen:
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Messaggioda Rampegon » gio ago 31, 2006 15:51 pm

- associazione no-profit con un comitato di garanzia composto da 5-6 "rappresentanti" (gente che chioda e conosce le realtà locali, mi viene in mente il Caio della situazione per esempio)
- tra gli obiettivi dell'associazione: 1) definire linee-guida per evitare problemi tipo val di mello (accordo con enti locali, proprietari dei terreni, ecc.) 2) supportare chi chioda (secondo delle regole minime condivise) con acquisto dei materiali necessari
- l'associazione si autofinanzia, chiedendo agli arrampicatori un contributo annuale
- le scelte sulle falesie da supportare sono prese coinvolgendo gli iscritti (anche via web) su una selezione di proposte presentate dal comitato di garanzia
- tutti possono chiedere i contributi, semplicemente impegnandosi ad attrezzare seguendo i criteri concordati


scusa ma:

1. chi elegge i rappresentanti??
2. non tutti sono disposti a tirare fuori due lire per chiodare
3. Con questo comitato di garanzia mi sa che stiamo già andando verso la burocrazia all'italiana creando regni e reami

Paolo nessuno ti vieta di mettere gli spit sul pesce (Valbelluna deve ancora organizzare i presidi :lol:) certo magari fai una cazzata, magari poi li tolgono e magari ti bruciano la casa.... 8O ma di fatto tu puoi farlo tranquillamente.....

Purtroppo quello che manca è un po' di cultura e di rispetto per l'ambiente che poi in via indiretta è anche rispetto per noi stessi; la cosa migliora da fare è continuare a martellare con quelle poche ma penso ormai condivise regole di comportamento. Le scelte poi di governo del territorio in senso lato spettano agli enti locali per lo stato di diritto in cui viviamo. In fin dei conti son loro che vengono eletti in modo democratico e a suffragio universale quindi.....se loro non fanno partecipazione bisogna andare a scassare le p..... a loro. Ricordo anche che il CAI ha un organo che si dovrebbe occupare dei queste ed altre questioni il T.A.M. solo che a volte rimane un po' nell'ombra.....
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Messaggioda Gianbo » gio ago 31, 2006 16:08 pm

Rampegon ha scritto:1. chi elegge i rappresentanti??

all'inizio il comitato è designato dai soci fondatori, cioé da chi si prende la briga di far partire la cosa, poi decade una volta stabilito lo statuto dell'associazione e viene sostituito da uno eletto dai soci

Rampegon ha scritto:2. non tutti sono disposti a tirare fuori due lire per chiodare
e allora? se vuoi ti associ (e metti la mano al portafoglio), se non vuoi non ti associ (e continui a fare il "portoghese")

Rampegon ha scritto:3. Con questo comitato di garanzia mi sa che stiamo già andando verso la burocrazia all'italiana creando regni e reami
e perché mai, scusa? comunque se hai un'alternativa di metodo esponila pure

Rampegon ha scritto:Le scelte poi di governo del territorio in senso lato spettano agli enti locali per lo stato di diritto in cui viviamo. In fin dei conti son loro che vengono eletti in modo democratico e a suffragio universale quindi.....se loro non fanno partecipazione bisogna andare a scassare le p..... a loro.
è ovvio che le scelte di governo del territorio spettano agli organi preposti, l'associazione però ne può diventare l'interfaccia, una specie di "lobby" buona degli arrampicatori più coscienti e responsabili. Altrimenti che facciamo, ci vanno Rampegon e Gianbo a parlare al sindaco di Masino?

Rampegon ha scritto:Ricordo anche che il CAI ha un organo che si dovrebbe occupare dei queste ed altre questioni il T.A.M. solo che a volte rimane un po' nell'ombra.....
il CAI lo lascerei stare dov'é, che è meglio...
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Messaggioda Rampegon » gio ago 31, 2006 16:20 pm

con 'sta storia della lobby si rischia di fare la fine della FASI e del CAI ovvero che saranno sempre espressioni parziale di alcuni interessi .... anche giusti se vuoi, ma non del popolo che di fatto è quello che crea problemi (nel senso di movimenti di massa) e che è quello che va educato
è necessario spingere maggiormente sull'informazione e sulla formazione!!! :wink:
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Messaggioda g_i_g_i » ven set 01, 2006 22:05 pm

Premetto che mi piacerebbe molto che esistesse l'equivalente dell'access fund in Italia, e che se effettivamente funzionasse come in America non ci penserei su molto a pagare la mia quota.

Purtroppo pero' dire che in Italia il problema e' la mancanza dell'access fund e' come dire, che "i problemi della Sicilia sono l'Etna, la Siccita' ma soprattutto il Traffico".

In America, in molte falesie la gente non usa i moschettoni delle soste fisse per fare moulinette, ma mette le proprie fettuccie e moschettoni, usando la sosta come backup, per non rovinarla, e ne fa una questione di principio piu' che pratica. L'idea comune, diffusa e soprattutto messa in pratica e' "Leave No Trace", altro che nuovi spit sulla marmolada.
la reson l'e' 'n gran lares
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Messaggioda federicopiazzon » sab set 02, 2006 17:03 pm

E se l'arrampicatore medio italiano non sentisse realmente la necessità di una simile istituzionalizzazione della propria attività?
Il sistema lobbystico americano a me fà cagare, come tutta la politica americana, è una sorta di legalizzazione di mafia e corruzzione, se quel che è li venisse instaurato qui sarebbe un disastro, non stò parlando solo di arrampicata...
A parte questo personalmente credo che ciò che è più naturale, anche dal punto di vista "storico-culturale",sia anche la cosa migliore: la salvaguardia dei luoghi e delle pareti, come gli interessi di chi ne fruisce senza arrecarvi reale danno, dovrebbero essere curati dai locali, rispettando cultura e tradizione del posto nonchè la sua storia alpinistica!
A mio avviso quindi non dovremmo auspicare decisioni del CAI o del collegio nazionale delle guide ma aiutare ed incoraggiare i gruppi locali di guide e associazioni più o meno caiane (tipo ragni di lecco o simili) perchè più legate al territorio con senso di appartenenza e meno invischiate in questioni economiche.

Detto questo non mi si scambi per leghista...ben lungi!!!!!!!!!!
In politica è tutta un altra storia.
HASTA LA CUMBRE SIEMPRE!
daghe a lo spit!!!!!!!!
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Messaggioda Paolo Marchiori » dom set 03, 2006 0:57 am

mi pare che abbiate frainteso....non si parla di impotare l'America in Italia...ci mancherebbe...non si parla di porre dictact o obblighi di nessun tipo ne di imporre stile non nostri.
Si parla di unire le persone con una stssa passioni e cercare di sviuppare idee.
Nessuna istituzione, nessuna "polizia", sono idee di possibile sviluppo, mantenimento e medizione.
'notte.
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Messaggioda gomo » lun set 04, 2006 11:44 am

L'idea di creare un gruppo cosi' e' buona. Bisogna pero' definire chiaramente gli obiettivi. Idealmente pochi obiettivi per poter essere efficaci.

Una volta definiti e condivisi gli obiettivi bisogna anche concordare come fare ad ottenerli.
Secondo me un gruppo di questo genere dovra' lavorare inizialmente per creare una propria immagine e farla conoscere (al fine di farsi riconoscere come un interlocutore "serio"). Bisognera' anche creare delle relazioni con i vari giornali/riviste orientate al mondo della montagna e dell'arrampicata e posizionarsi opportunamente fra tutti gli altri "attori" (ad es. CAI, MW, FASI etc).
In conclusione l'idea e' bella, ma se si vogliono ottenere dei risultati la vedo dura (nel senso che ci sarebbe da lavorare tanto, ma tanto).

Personalmente io un po' di tempo ce lo dedicherei pure volentieri.....
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Messaggioda gomo » lun set 04, 2006 11:45 am

L'idea di creare un gruppo cosi' e' buona. Bisogna pero' definire chiaramente gli obiettivi. Idealmente pochi obiettivi per poter essere efficaci.

Una volta definiti e condivisi gli obiettivi bisogna anche concordare come fare ad ottenerli.
Secondo me un gruppo di questo genere dovra' lavorare inizialmente per creare una propria immagine e farla conoscere (al fine di farsi riconoscere come un interlocutore "serio"). Bisognera' anche creare delle relazioni con i vari giornali/riviste orientate al mondo della montagna e dell'arrampicata e posizionarsi opportunamente fra tutti gli altri "attori" (ad es. CAI, MW, FASI etc).
In conclusione l'idea e' bella, ma se si vogliono ottenere dei risultati la vedo dura (nel senso che ci sarebbe da lavorare tanto, ma tanto).

Personalmente io un po' di tempo ce lo dedicherei pure volentieri.....
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Re: etica, conservazione, manutenzione.

Messaggioda julius » gio set 07, 2006 23:24 pm

Paolo Marchiori ha scritto:Ieri raccontavo a mia morosa (americana) le vicende melliche...lei, innocentemente, mi risponde: "beh, non avete il Cai che puo' risolvere queste rogne?"
"Il Cai...sinceramente non credo..." rispondo io...e lei: "beh allora ci sarà un'organizzazione di scalatori tipo Access Fund che si prende cura a livello nazionale di problemi legati all'arrampicata, agli accessi, alla manutenzione ect".
"Boh...non credo proprio...se c'è qualcosa è a livello locale..."

L'Access Fund (http://www.accessfund.org/) come si legge nel sito è:
Since 1991, the Access Fund has been the only national advocacy organization that keeps climbing areas open and conserves the climbing environment. The Access Fund supports and represents over 1.6 million climbers nationwide in ALL forms of climbing; Rock Climbing, Ice Climbing, Mountaineering, and Bouldering. Five core programs support the mission on national and local levels: public policy, stewardship & conservation (including grants), grassroots activism, climber education, and land acquisition.


In Italia esiste qualcosa del genere? Qual'ora non esistesse (come credo) non sarebbe proprio una idea stupida cercare di creare qualcosa di simile...che ne dite?
Utopia?


Premesso che generalizzare è praticamente impossibile,perchè ogni zona vive situazioni anche diversissime...butto là qualche osservazione:
1) nel CAI qualcosa del genere esisteva, solo che erano pochissime persone e potevano fare qualcosa ma non certo coprire tutto il territorio, credo che il problema non sia tanto il disinteresse del CAI come istituzione, quanto piuttosto il menefreghismo e la scarsa partecipazione del 90% di soci, che si fanno la tessera per avere lo sconto nei rifugi e basta, ciò nonostante qua e là qualche esempio interessante c'è,vorrrei citare ad esempio la zona di Verona;
2) le associazioni tutte,in generale, stanno vivendo un periodo di crisi, perchè pochi sono disponibili a lavorare dedicando tempo libero e risorse, è molto più divertente e gratificante stare in famiglia o andare ad arrampicare giusto?
3) quindi...non possiamo delegare tutto alle associazioni,che spesso hanno troppi compiti e poche risorse...ogni appassionato VERO della montagna dovrebbe sentrisi maggiormente coinvolto e dare un piccolo contributo. Che poi oggigiorno,grazie a internet,è pure più semplice...
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