Aperture... a zonzo...

[n!z4th]

per quanto ancora?

[mamo]

per quanto ancora?

Ehhhh hai voglia ...




siamo solo all'inizio !!!



Mi permetto di consigliarti : cambia nick



anzi , meglio



CLONATI !!!

ciao mamo

[grizzly]

Come al solito ci siamo persi. O meglio, mica abbiam trovato nemmeno l?attacco.
Era ad agosto. Sul Valsoera. Noto becco del Piantonetto. Si voleva salire una via facile, classica. Gira di qui, gira di là, l?attacco nun se trova. Presi dal dubbio di essere troppo bassi abbiam seguito un canale di sfasciumi? Sali e sali, ormai invece si era sicuri d?esser troppo alti, comunque il colletto è lì e andiam fin lì.
Qualche ometto? uhmm da qui scendono. C?è un altro colle molto più su, sulla cresta.
Vabbè, oggi la via non si fa. Ideona però, saliam comunque sul Becco dalla via di discesa, è sempre una bella gita.
Però, però? guarda un po? lì che belle placchette che ci sono. Sembran non difficili, portano lassù. Più vicino alla vetta, almeno quella che da qui sembra la vetta principale, sembra ci sia anche una cengia. E poi guarda lassù che diedrone! Caspita! Dev?essere bello alto e sembra che esca direttamente sulla cresta? Andiamo!
I primi 100, 120 metri si fan slegati. Volendo si potrebbe cercar la placca duretta. Far qualche tiro. Insomma una via, ma a noi non ci frega. Si punta al diedrone lassù, questo è solo un transito.
Poi le placche invece si raddrizzano. Meglio legarsi.
E via. Difficoltà modeste, sul IV qualcosa di V. Placchette ruvide ruvide, qualche diedrino. Metto un friendino va.
Uhm? ora è meglio pensare alla sosta, di là mi sembra un buon posto poi è quasi finita la corda, sorpresa? un vecchissima sosta a chiodi. Uno ad anello, una fettuccia vetusta che penzola. Madddai, da qui qualcuno è passato. Chissà quanti anni fa. Chissà chi era. Che bella sorpresa!
Si procede, sempre su muretti granitici, placchette. Ecco un altro vecchio chiodo!
Tiro dopo tiro si arriva al diedrone. Alto è alto. Saran almeno 3 tiri a vedere da qui.
Cominciamo. Il primo tiro è incassato, mi tengo sulle placche di sinistra. Poi un muretto verticale, una fessurina che sale dritta, un friend, poi gira a destra, la seguo altro friend e si arriva ad un terrazzino, proprio nel fondo del diedro. Ecco lì, avanzi di fetuccia sfilacciata.
E bravo l?ignoto salitore di un dì, ehh? ehh? puntava anche lui a ?sto diedrone eh? il furbastro!
Ora però si guarda l?orologio, tra cercar la via e andarsene a zonzo s'è fatto tardi.
Il rifugio è laggiù, quasi in verticale. Ma tra salire e poi ridiscendere per la cresta ci van ore. Meglio cominciare a calarsi. E via con le doppie, spuntoni, anelli di fettuccia, qualche chiodino lasciato. Tanto chi ripasserà mai di qui, e se fosse poi, gli faremo una sorpresa. Noi ritorneremo senz?altro.

[morgana]

sono ore che camminiamo....camminiamo? Parola grossa!!!...
sono ore che avanziamo carponi seguendo le tracce dei camosci che hanno disegnato cengette sui fianchi di questo dirupo. l'abbiamo vista, salendo con la macchina verso il paese. una linea di roccia di una bellezza ammaliatrice....l'abbiamo vista dunque c'è. da qualche parte, nascosta tra questi faggi così fitti da non lasciar passare i raggi del sole, che, giuro!, pure lui c'era, mentre salivamo in macchina.....
un gufo ci segue canticchiando...preferisce perdere qualche ora di sonno piuttosto che perdere lo spettacolo di due esseri umani che tentano di imitare degli agili quadrupedi....
qua i camosci devono aver aperto il paracadute perchè tutto a un tratto finisce tutto: faggi, rocce, terra...c'è solo il cielo. un albero ci presta un braccio e noi accettiamo l'offerta e ci caliamo in doppia. scendiamo nel vuoto a precipizio e...no, non ci sono parole, non c'è posto neanche per l'ossigeno dentro di me tanto lo stupore mi ha riempita fino all'ultimo angolo del mio corpo. sto calando davanti ad una placca bianca, verticale, levigata, stupenda, slanciata, alta, tanto alta...quant'è bella. diavolo, quant'è bella. però sì...ci sono dei buchetti, di tanto in tanto delle fessure...ecco una lama, quella presa traversa......

tocco terra con i piedi ma non con il corpo che continua a svolazzare cullato dalle emozioni...mi sono innamorata di questa meraviglia e non c'è dubbio, guardo negli occhi il mio compagno: è perdutamente partito....

ci vestiamo a festa. dobbiamo essere bellissimi quando avverrà l'incontro. imbrago a posto, moschettoni in fila, chiodarelli, martello....ci leghiamo eccitati e commossi. nessuno in questo posto ci ha messo mano. chissà da quanto tempo questa roccia immobile sta qui ad aspettare che qualcuno la raggiunga. per lei non fa differenza. una carezza è sempre una carezza, sia che a darla sia il vento o una lucertola o un ragno o...un essere umano. speriamo di essere all'altezza che se ci comportiamo male avrà una pessima opinione di questa nostra razza.... scaliamo, nel silenzio più totale, diavolo mi scivola il piede...lo sapevo, lo sapevo!!!! controlla il respiro, morgana, smetti di tremare metti a posto l'emozione e lasciati andare in questa danza. i passi non li decidi tu. è lui, questo filo di roccia il tuo cavaliere, lasciati guidare. non pensare, danza....

la musica esplode in un crescendo e poi tace. siamo usciti su questa distesa di verde e grigio sapientemente mischiati insieme....il gufo canta, ancora.

[sax]

sono ore che camminiamo....camminiamo? Parola grossa!!!...
sono ore che avanziamo carponi seguendo le tracce dei camosci che hanno disegnato cengette sui fianchi di questo dirupo. l'abbiamo vista, salendo con la macchina verso il paese. una linea di roccia di una bellezza ammaliatrice....l'abbiamo vista dunque c'è. da qualche parte, nascosta tra questi faggi così fitti da non lasciar passare i raggi del sole, che, giuro!, pure lui c'era, mentre salivamo in macchina.....
un gufo ci segue canticchiando...preferisce perdere qualche ora di sonno piuttosto che perdere lo spettacolo di due esseri umani che tentano di imitare degli agili quadrupedi....
qua i camosci devono aver aperto il paracadute perchè tutto a un tratto finisce tutto: faggi, rocce, terra...c'è solo il cielo. un albero ci presta un braccio e noi accettiamo l'offerta e ci caliamo in doppia. scendiamo nel vuoto a precipizio e...no, non ci sono parole, non c'è posto neanche per l'ossigeno dentro di me tanto lo stupore mi ha riempita fino all'ultimo angolo del mio corpo. sto calando davanti ad una placca bianca, verticale, levigata, stupenda, slanciata, alta, tanto alta...quant'è bella. diavolo, quant'è bella. però sì...ci sono dei buchetti, di tanto in tanto delle fessure...ecco una lama, quella presa traversa......

tocco terra con i piedi ma non con il corpo che continua a svolazzare cullato dalle emozioni...mi sono innamorata di questa meraviglia e non c'è dubbio, guardo negli occhi il mio compagno: è perdutamente partito....

ci vestiamo a festa. dobbiamo essere bellissimi quando avverrà l'incontro. imbrago a posto, moschettoni in fila, chiodarelli, martello....ci leghiamo eccitati e commossi. nessuno in questo posto ci ha messo mano. chissà da quanto tempo questa roccia immobile sta qui ad aspettare che qualcuno la raggiunga. per lei non fa differenza. una carezza è sempre una carezza, sia che a darla sia il vento o una lucertola o un ragno o...un essere umano. speriamo di essere all'altezza che se ci comportiamo male avrà una pessima opinione di questa nostra razza.... scaliamo, nel silenzio più totale, diavolo mi scivola il piede...lo sapevo, lo sapevo!!!! controlla il respiro, morgana, smetti di tremare metti a posto l'emozione e lasciati andare in questa danza. i passi non li decidi tu. è lui, questo filo di roccia il tuo cavaliere, lasciati guidare. non pensare, danza....

la musica esplode in un crescendo e poi tace. siamo usciti su questa distesa di verde e grigio sapientemente mischiati insieme....il gufo canta, ancora.

[x]

[SCOTT]

sono ore che camminiamo....camminiamo? Parola grossa!!!...
sono ore che avanziamo carponi seguendo le tracce dei camosci che hanno disegnato cengette sui fianchi di questo dirupo. l'abbiamo vista, salendo con la macchina verso il paese. una linea di roccia di una bellezza ammaliatrice....l'abbiamo vista dunque c'è. da qualche parte, nascosta tra questi faggi così fitti da non lasciar passare i raggi del sole, che, giuro!, pure lui c'era, mentre salivamo in macchina.....
un gufo ci segue canticchiando...preferisce perdere qualche ora di sonno piuttosto che perdere lo spettacolo di due esseri umani che tentano di imitare degli agili quadrupedi....
qua i camosci devono aver aperto il paracadute perchè tutto a un tratto finisce tutto: faggi, rocce, terra...c'è solo il cielo. un albero ci presta un braccio e noi accettiamo l'offerta e ci caliamo in doppia. scendiamo nel vuoto a precipizio e...no, non ci sono parole, non c'è posto neanche per l'ossigeno dentro di me tanto lo stupore mi ha riempita fino all'ultimo angolo del mio corpo. sto calando davanti ad una placca bianca, verticale, levigata, stupenda, slanciata, alta, tanto alta...quant'è bella. diavolo, quant'è bella. però sì...ci sono dei buchetti, di tanto in tanto delle fessure...ecco una lama, quella presa traversa......

tocco terra con i piedi ma non con il corpo che continua a svolazzare cullato dalle emozioni...mi sono innamorata di questa meraviglia e non c'è dubbio, guardo negli occhi il mio compagno: è perdutamente partito....

ci vestiamo a festa. dobbiamo essere bellissimi quando avverrà l'incontro. imbrago a posto, moschettoni in fila, chiodarelli, martello....ci leghiamo eccitati e commossi. nessuno in questo posto ci ha messo mano. chissà da quanto tempo questa roccia immobile sta qui ad aspettare che qualcuno la raggiunga. per lei non fa differenza. una carezza è sempre una carezza, sia che a darla sia il vento o una lucertola o un ragno o...un essere umano. speriamo di essere all'altezza che se ci comportiamo male avrà una pessima opinione di questa nostra razza.... scaliamo, nel silenzio più totale, diavolo mi scivola il piede...lo sapevo, lo sapevo!!!! controlla il respiro, morgana, smetti di tremare metti a posto l'emozione e lasciati andare in questa danza. i passi non li decidi tu. è lui, questo filo di roccia il tuo cavaliere, lasciati guidare. non pensare, danza....

la musica esplode in un crescendo e poi tace. siamo usciti su questa distesa di verde e grigio sapientemente mischiati insieme....il gufo canta, ancora.

...bel racconto

Belle doti le tue ... la "danza"... ...e la capacità di emozionare scrivendo...

Buone scalate...

Scott.