se è vero ciò che dici, cioè che:
1) non sei un clone...anche se ho i miei dubbi;
2) i buoni consigli sono sempre ben acectti;
ti riporto quanto ti ha scritto Caio a pag. 3,
perchè pare che sia sfuggito il senso...
La mia riflessione partiva dal questito iniziale per osservare come si sia evoluto (o involuto) l'approccio all'arrampicata oggigiorno. Gli antichi come me e come molti altri hanno iniziato a scalare su protezioni il piu' delle volte arrugginite, spesso ancorate in parete con tasselli da 8 o addirittura da 6mm. e facendo quasi sempre manovra alle soste dei monotiri. Il piu' delle volte si andava a scalare con qualcuno piu' bravo e l'esperienza ce la si faceva cosi'..... senza corsi, guide o istruttori della fasi.
Oggi molte cose sono cambiate, ma NON e' sostanzialmente cambiato il criterio che regola la chiodatura... in linea di massima gli ancoraggi forgiati a mano in qualche cantina non si usano piu', molte aziende han messo sul mercato spit, piastrine e resinati di ottima fattura, ma la stragrande maggioranza delle vie o sono nate o nascono ancora grazie alla passione e al volontariato di gente comune. Sempre autofinanziando i lavori e sempre in un regime di libero pensiero ed azione (che io sostengo ed apprezzo!.... ma da qui si svicolerebbe in un altro capitolo).
La maggioranza dei corsi di arrampicata che si tengono oggigiorno (e a me capita di vederne decine e decine ogni stagione) sono spesso molto incompleti perche' danno per scontate parecchie questioni e partono gia' dal capitolo II..... i nodi, la progressione, i movimenti ecc.ecc.....
E' sempre il capitolo I che viene saltato a pie' pari e nel capitolo I ci sarebbero un sacco di argomenti da trattare: comportamento civico nei posti dove si va a scalare, rispetto per gli abitanti del luogo, come e dove parcheggiare, accessi alle falesie (che tante volte hanno creato grossissimi problemi con i contadini, tanto da portare alla chiusura di molti siti), nascita di un itinerario di salita, rispetto per i luoghi e per chi ci permette di scalare.
..... e senza arrivare a chissa' quali estreme spiegazioni, illustrare che in giro non si troveranno sempre e solo le soste fatte in un solo modo (si possono trovare anche con un moschettone di calata moooolto consumato o con la ghira che non si apre, ad esempio!) mi pare una informazione di base.
nessuno ti ha attaccato, anzi.
quello che a te è successo in parete, è successo a tutti.
ti è stato detto, in maniera estremamente cortese, che il corso che hai fatto presentava delle lacune. tutto qui.
...e poi si è partiti chi per lo svaccatopic, chi per riflessioni sullo stato attuale dell'arrampicata.
per come la vedo io, la diffusione di massa di questa disciplina sposta le turbe personali dalla metropoli alla base delle falesie.
e credo - paradossalmente - che sia un bene.
cioè che l'arrampicata (intesa appunto come disciplina) possa migliorare le persone. a patto che queste:
- non si prendano troppo sul serio, concedendosi il beneficio del dubbio in merito alle loro opinioni
- che siano pronte a mettersi in discussione. la pietra riesce a mostrarci tutti i nostri limiti. siamo fortunati perchè abbiamo l'opportunità di migliorarci!
ovviamente con qualche eccezione.
ps. non oso immaginare la tua reazione ad una risposta di AM
pps. emmò sentiamo il Drugo che dice....
peace.