
..salii tutte e tre le vie senza difficoltà.Al termine della prima giornata il
mio nome figurava molto in alto nella classifica,nel gruppo dei migliori.
Cosa che non avevo certo messo in conto.Così quella sera gironzolai per
la tendopoli a petto in fuori,tronfio come un pallone gonfiato.Per il giorno
seguente non nutrivo alcuna reale speranza,soprattutto nei confronti del
fuoriclasse e velocista francese Jacky Godoffe.
Uli mi sostenne psicologicamente e nel farlo superò se stesso.Così il
giorno successivo mi presentai cosciente del fatto che non avevo nulla da
perdere,ma tutto da guadagnare.Benchè fino a quel momento non avessi
mai arrampicato a tempo,all'attacco mi sentii come Spiderman e cercai di
dare il meglio di me stesso.Poi iniziò l'attesa.Solo Jacky Godoffe avrebbe
potuto battermi,tutti gli altri concorrenti avevano fatto tempi peggiori del
mio.Già all'intertempo Godoffe,come prevedibilmente,mi aveva dato
qualche secondo.Ma improvvisamente sbagliò.Esitò qualche secondo di
troppo-e quella esitazione gli costò la vittoria.Sarei quasi svenuto.
Nemmeno il botto della bottiglia di champagne stappata sul podio riuscì a
svegliarmi dal mio stato di trance.Nè il guasto che nel cuore della notte
mise fuori combattimento il mio furgone Volkswagen in un qualche punto
sull'autostrada Torino-Milano.E neppure il predicozzo che dovetti sorbirmi
da parte del mio datore di lavoro,quando mi ripresentai in officina solo il
martedì successivo.Niente riuscì a riportarmi coi piedi per terra..
