Ancora arrampicata solitaria

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Ancora arrampicata solitaria

Messaggioda x » mer mag 31, 2006 17:15 pm

Mi é venuto un dubbio: "Chi percorre le vie in solitaria, lo fá perché non trova compagni di cordata o perché ha voglia di andare via da soli?"
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Messaggioda Paolo Marchiori » mer mag 31, 2006 17:17 pm

perchè vuole provare il gri-gri modificato.
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Messaggioda Karl » mer mag 31, 2006 17:21 pm

...ha fissato col solito amico...che gli ha dato buca! :D
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Messaggioda red » mer mag 31, 2006 17:29 pm

Steve House (che non è mio amico e non conosco personalmente...) sostiene che l'errore più grande è andare in solitaria perchè manca il compagno. Il suo è un viaggio per cercare il proprio limite e perchè, in fondo, si fida veramente solo di se stesso
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Messaggioda biemme » mer mag 31, 2006 17:32 pm

:roll:

....perchè i suoi compagni sono tutti morti (morti in solitaria, perchè i loro compagni.........8) )
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Messaggioda Buzz » mer mag 31, 2006 17:38 pm

perchè il compagno è distratto e si dimentica di legarsi
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Messaggioda red » mer mag 31, 2006 17:40 pm

perchè chi fa da sè fa per tre!
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Messaggioda x » mer mag 31, 2006 17:43 pm

red ha scritto:Steve House (che non è mio amico e non conosco personalmente...) sostiene che l'errore più grande è andare in solitaria perchè manca il compagno. Il suo è un viaggio per cercare il proprio limite e perchè, in fondo, si fida veramente solo di se stesso


Tratto da "I Solitari" vero?

Comunque non mi riferisco tanto a i Big...
In fondo loro vanno da soli per compiere l´impresa. Mi interessano di piú le motivazioni degli alpinisti "normali". (Saranno tanto normali ad andare da soli? :roll: )
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Messaggioda x » mer mag 31, 2006 17:44 pm

red ha scritto:perchè chi fa da sè fa per tre!


Meglio soli che male accompagnati.....
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Messaggioda bummi » mer mag 31, 2006 17:49 pm

x ha scritto:
Tratto da "I Solitari" vero?

Comunque non mi riferisco tanto a i Big...
In fondo loro vanno da soli per compiere l´impresa. Mi interessano di piú le motivazioni degli alpinisti "normali". (Saranno tanto normali ad andare da soli? :roll: )


Facciamo tutti tante cose normali ed anormali nella vita...
Se chiedi ad ognuno di quelli che sta qui dentro perchè pratica l'alpinismo avrai un sacco di risposte diverse. Alcune per te saranno normali, altre anormali. Stessa cosa vale per l'alpinismo solitario.
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Messaggioda Buzz » mer mag 31, 2006 17:50 pm

x ha scritto:
red ha scritto:Steve House (che non è mio amico e non conosco personalmente...) sostiene che l'errore più grande è andare in solitaria perchè manca il compagno. Il suo è un viaggio per cercare il proprio limite e perchè, in fondo, si fida veramente solo di se stesso


Tratto da "I Solitari" vero?

Comunque non mi riferisco tanto a i Big...
In fondo loro vanno da soli per compiere l´impresa. Mi interessano di piú le motivazioni degli alpinisti "normali". (Saranno tanto normali ad andare da soli? :roll: )


fai qualche ricerca sul forum

se ne è parlato per dritto e per rovescio dall'alto e dal basso
e cmq già se pensi che i "big" lo fanno per forza per l'impresa sei fuori di parecchio
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Messaggioda red » mer mag 31, 2006 17:53 pm

x ha scritto:
red ha scritto:Steve House (che non è mio amico e non conosco personalmente...) sostiene che l'errore più grande è andare in solitaria perchè manca il compagno. Il suo è un viaggio per cercare il proprio limite e perchè, in fondo, si fida veramente solo di se stesso


Tratto da "I Solitari" vero?

Comunque non mi riferisco tanto a i Big...
In fondo loro vanno da soli per compiere l´impresa. Mi interessano di piú le motivazioni degli alpinisti "normali". (Saranno tanto normali ad andare da soli? :roll: )


Esatto, bello scritto di Fabio Palma.
Secondo me un alpinista normale ha sostanzialmente le stesse motivazioni (affidamento solo alle proprie capacità, voglia di mettersi alla prova, desiderio di sana solitudine); cambiano i gradi e le montagne (difficile che un lavoratore vada un we sulle torri di trango...)
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Messaggioda biemme » mer mag 31, 2006 18:04 pm

Secondo me un alpinista normale ha sostanzialmente le stesse motivazioni (affidamento solo alle proprie capacità, voglia di mettersi alla prova, desiderio di sana solitudine); cambiano i gradi e le montagne (difficile che un lavoratore vada un we sulle torri di trango...)


:roll:

esatto, e poi per gli alpinisti normali ci sono le vie normali (ogni montagna ce ne ha almeno una) 8)
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Messaggioda cuorpiccino » mer mag 31, 2006 19:59 pm

biemme ha scritto:
Secondo me un alpinista normale ha sostanzialmente le stesse motivazioni (affidamento solo alle proprie capacità, voglia di mettersi alla prova, desiderio di sana solitudine); cambiano i gradi e le montagne (difficile che un lavoratore vada un we sulle torri di trango...)


:roll:

esatto, e poi per gli alpinisti normali ci sono le vie normali (ogni montagna ce ne ha almeno una) 8)


Mi basterebbero la Normale al Cerro Torre, al Fitz Roy, al K2 ....
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda berni » mer mag 31, 2006 20:00 pm

x ha scritto:
red ha scritto:Steve House (che non è mio amico e non conosco personalmente...) sostiene che l'errore più grande è andare in solitaria perchè manca il compagno. Il suo è un viaggio per cercare il proprio limite e perchè, in fondo, si fida veramente solo di se stesso


Tratto da "I Solitari" vero?

Comunque non mi riferisco tanto a i Big...
In fondo loro vanno da soli per compiere l´impresa. Mi interessano di piú le motivazioni degli alpinisti "normali". (Saranno tanto normali ad andare da soli? :roll: )


Credo che lo si faccia ognuno con motivazioni diverse, in po' come per la scalata in generale:

"Credo che ognuno di noi viva con effetti diversi le stesse situazioni, scalo da più 20anni e non ho mai pensato di conquistare nulla, solo il momento, quello in cui entri nell'intimità della materia semplicemente carezzandola...come quando fai l'amore e pensi unicamente alla bellezza del gesto, agli equilibri che ti permettano di salire godendo appieno di ciò tocchi...vivere il vuoto ha tante similitudini con il quotidiano...non devi pensare a ciò che lasci, ma a dove devi arrivare e nel modo migliore."

Lo stesso vale per quelle salite che ho fatto da solo...puro godimento, il non doversi fermare ad ogni sosta, l'egoismo dato dal non voler in quel frangente dividere la propia felicità con nessuno.

Leggendo il libro di Palma mi è venuto di fatto qualche dubbio; avete notato, chi lo ha letto, che non c'è molta allegria nei vari racconti, ma spesso angoscia? ...ovvio che le vie che ho fatto io erano di un livello spesso al di sotto dei miei limiti, e di quelli dei protagonisti, però non ho percepito...leggerezza. :(
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Re: Ancora arrampicata solitaria

Messaggioda ErniBrown » mer mag 31, 2006 20:09 pm

x ha scritto:Mi é venuto un dubbio: "Chi percorre le vie in solitaria, lo fá perché non trova compagni di cordata o perché ha voglia di andare via da soli?"


Guarda, ero sotto la parete, ho detto "ok, vado", sono partito, sono arrivato alla sosta, ho recuperato la corda e non c'era nessuno dall'altra parte. A quel punto che fai? Butti giù la corda e aspetti che quel pigro del tuo compagno finisca di legarsi? Eh, no, a quel punto ho tirato dritto fino alla cima! Così la prossima volta si sbriga!
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Messaggioda Roberto » mer mag 31, 2006 20:31 pm

Mi piace stare da solo, dipendere da me e fare quello che mi pare, oltre all' egoistica ed egocentrica sensazione di non dover dividere con altri la soddisfazione della salita.
A parte queste sincere spiegazioni, mi sono reso conto che dopo la perdita di Ezio (il mio compagno di scalata per eccellenza), le scalate solitarie sono diventate per me una costante. E' innegabile che il rapporto che c'era con lui superava i miei egoismi.
Comunque, scalare da soli è talmente piacevole ed appagante che quando inizi è difficile tornare indietro, a meno che la via scelta abbia caratteristiche tali che in solitaria sarebbe troppo difficile.
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Messaggioda berni » mer mag 31, 2006 20:45 pm

Roberto ha scritto:Mi piace stare da solo, dipendere da me e fare quello che mi pare, oltre all' egoistica ed egocentrica sensazione di non dover dividere con altri la soddisfazione della salita.
A parte queste sincere spiegazioni, mi sono reso conto che dopo la perdita di Ezio (il mio compagno di scalata per eccellenza), le scalate solitarie sono diventate per me una costante. E' innegabile che il rapporto che c'era con lui superava i miei egoismi.
Comunque, scalare da soli è talmente piacevole ed appagante che quando inizi è difficile tornare indietro, a meno che la via scelta abbia caratteristiche tali che in solitaria sarebbe troppo difficile.


Ciao Roberto,
ma tu vivi le stesso sensazioni sia nel solo "integrale" che autoassicurato?
Ho fatto una sola salita autoassicurato e davvero mi sono sentito in "prigione", non c'era gioia, sali scendi risali, compagni di cordata di se stessi...
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Messaggioda Roberto » mer mag 31, 2006 20:50 pm

marco bernini ha scritto:Ciao Roberto,
ma tu vivi le stesso sensazioni sia nel solo "integrale" che autoassicurato?
Ho fatto una sola salita autoassicurato e davvero mi sono sentito in "prigione", non c'era gioia, sali scendi risali, compagni di cordata di se stessi...
Se si vogliono fare cose al proprio limite bisogna assicurarsi e, siccome per me la soddisfazione c'è se la via mi impegna, faccio le vie assicurato.
Le poche che ho fatto slegato sono sempre state molto al di sotto delle mie possibilità ed anche se il piecere arrampicatoria non ha confronti, mi sento sempre un tantino insoddisfatto.... ma la pelle è una :wink:
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Messaggioda federicopiazzon » gio giu 01, 2006 0:33 am

le sensazioni che ti da la montagna -specie scalando- quando sei lì da solo sono difficilmente spiegabili ma sicuramente sono di un intensità incredibile, appaganti, esaltanti...
io ho fatto solo 3 solitarie brevi e facili(1 grado in meno di quello che facevo con il compagno) ma sempre legato,tanto ingaggio, solitudine fisica ma per nulla interiore...ti porti dietro tutto te stesso e tutto quello che è la tua vita nel senso più intimo,senti ancora più vivi in te i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti....può far sorridere ma io ad esempio è come se avessi la mia ragazza li con me che mi osserva e controlla che faccia tutto per bene!Poi è bello sentirsi pervasi da quella concentrazione così profonda da farti vedere le cose da una prospettiva più alta e assieme vivere così a pieno l'ambiente in cui scali.
HASTA LA CUMBRE SIEMPRE!
daghe a lo spit!!!!!!!!
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