quadernini e fogli ecsel!

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda cuorpiccino » lun ott 16, 2006 17:17 pm

Mago del gelato ha scritto:
Enzolino ha scritto:Esistono in Inghilterra dei personaggi chiamati "Trainspotter".

Prendono nota delle partenze e degli arrivi di tutti i treni di una data stazione e conoscono a memoria gli orari di tutti i treni relativi ad una certa localita'.

Secondo me i climber che annotano ogni via nel loro database gli assomigliano un po' e potrebbero essere chiamati "climbspotter" (compresi i Shardrockisti o quelli di 8a.nu! :D ).

Il confronto tra trainspotters e climbspotters e' utile per capire dove finisce la ragionevolezza e dove comincia l'ossessione nel riportare le proprie esperienze.

Credo che alla fine comunque ognuno sia diverso.
Personalmente non annoto quasi niente se non per vie lunghe in grandi pareti, le cui esperienze che mi possono essere utili (tempi di percorrenza, attrezzatura, ecc) per delle scalate future o per dare qualche dritta agli amici che le ripercorrono.

Penso inoltre che per chi lavora con l'arrampicata possa essere indispensabile prendere nota delle vie percorse.

Ciao :wink:

Lorenzo


Sono però 2 cose diverse: un conto è tenere un diario su cui annotare esperienze ed emozioni legate a qualcosa che si è fatto, un conto è fare un elenco delle cose fatte solo per ricordarsele quantitativamente. Nel secondo caso secondo me è perfettamente inutile al fine di una crescita personale

Ma potrebbe essere fondamentale, ad esempio, per allenarsi.
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda Andreino » mar ott 17, 2006 22:22 pm

Ebbene sì, lo ammetto volentieri: segno tutto!!!!!!!!!!!!!! :lol:
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Messaggioda xee » mar ott 17, 2006 22:46 pm

Prima segnavo tutte le scialpinistiche. E solo quelle.
Ora nemmeno quelle. Non mi aggiunge nulla :)
Perché voglio dormire il sonno delle mele
per apprendere un pianto che mi purifichi dalla terra;
perché voglio vivere con quel bimbo oscuro
che voleva tagliarsi il cuore in alto mare.
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Messaggioda Herman » mer ott 18, 2006 0:41 am

cuorpiccino ha scritto:
Mago del gelato ha scritto:un conto è fare un elenco delle cose fatte solo per ricordarsele quantitativamente. Nel secondo caso secondo me è perfettamente inutile al fine di una crescita personale

Ma potrebbe essere fondamentale, ad esempio, per allenarsi.


Preciso preciso, quoto il medioverme :wink:
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Messaggioda Mago del gelato » mer ott 18, 2006 14:28 pm

cuorpiccino ha scritto:
Mago del gelato ha scritto:
Enzolino ha scritto:Esistono in Inghilterra dei personaggi chiamati "Trainspotter".

Prendono nota delle partenze e degli arrivi di tutti i treni di una data stazione e conoscono a memoria gli orari di tutti i treni relativi ad una certa localita'.

Secondo me i climber che annotano ogni via nel loro database gli assomigliano un po' e potrebbero essere chiamati "climbspotter" (compresi i Shardrockisti o quelli di 8a.nu! :D ).

Il confronto tra trainspotters e climbspotters e' utile per capire dove finisce la ragionevolezza e dove comincia l'ossessione nel riportare le proprie esperienze.

Credo che alla fine comunque ognuno sia diverso.
Personalmente non annoto quasi niente se non per vie lunghe in grandi pareti, le cui esperienze che mi possono essere utili (tempi di percorrenza, attrezzatura, ecc) per delle scalate future o per dare qualche dritta agli amici che le ripercorrono.

Penso inoltre che per chi lavora con l'arrampicata possa essere indispensabile prendere nota delle vie percorse.

Ciao :wink:

Lorenzo


Sono però 2 cose diverse: un conto è tenere un diario su cui annotare esperienze ed emozioni legate a qualcosa che si è fatto, un conto è fare un elenco delle cose fatte solo per ricordarsele quantitativamente. Nel secondo caso secondo me è perfettamente inutile al fine di una crescita personale

Ma potrebbe essere fondamentale, ad esempio, per allenarsi.


Azz. ch'hai ragione, non ci ho pensato perchè è una cosa a me quasi totalmente estranea...
La liberazione dello spirito generò la liberazione del gesto, e nacque il Free Climbing
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Messaggioda paolo s4 » mer ott 18, 2006 15:50 pm

paolo s4 ha scritto:...Altra cosa il foglio ecsel (di Cialtrone :mrgreen: )con gradi, tentativi, rotpunkt, on sight? anche questo potrebbe avere un senso 8O 8) ...
:roll:


Appunto. :mrgreen:
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Messaggioda marinoroma » gio ott 19, 2006 10:27 am

adoro scrivere anche poche righe sulle esperienze vissute e a volte mi forzo vista la naturale pigrizia nel cominciare a scrivere. i piacere che provo a distanza nel rileggere i commenti fatti a caldo é immenso.

certo un po' m'impressiona questo mio lato catalogatore- ragioniere ma non si puo' passare la vita a combattere le proprie indoli, eppoi so' ingegnere dentro, che ce devo fà
....no, non ora, non qui, questa pingue immane frana....
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Messaggioda motosega » mar ott 24, 2006 14:02 pm

Io scrivo le impressioni delle uscite (alpinistiche), brevi note che rilette a distanza di tempo mi fanno piacere perchè rievocano stati d'animo vissuti. Mi piace vedere come lo scorrere degli anni muti il mio carattere e i punti di vista, e mi piace anche constatare come alcune cose siano invece imprescindibili. Senza però indugiare nella pericolosa "laudatio temporis acti" altrimenti non se ne esce più !! :wink:
...mancò la fortuna, non il valore !
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer ott 25, 2006 3:19 am

Mago del gelato ha scritto:
Enzolino ha scritto:Esistono in Inghilterra dei personaggi chiamati "Trainspotter".

Prendono nota delle partenze e degli arrivi di tutti i treni di una data stazione e conoscono a memoria gli orari di tutti i treni relativi ad una certa localita'.

Secondo me i climber che annotano ogni via nel loro database gli assomigliano un po' e potrebbero essere chiamati "climbspotter" (compresi i Shardrockisti o quelli di 8a.nu! :D ).

Il confronto tra trainspotters e climbspotters e' utile per capire dove finisce la ragionevolezza e dove comincia l'ossessione nel riportare le proprie esperienze.

Credo che alla fine comunque ognuno sia diverso.
Personalmente non annoto quasi niente se non per vie lunghe in grandi pareti, le cui esperienze che mi possono essere utili (tempi di percorrenza, attrezzatura, ecc) per delle scalate future o per dare qualche dritta agli amici che le ripercorrono.

Penso inoltre che per chi lavora con l'arrampicata possa essere indispensabile prendere nota delle vie percorse.

Ciao :wink:

Lorenzo


Sono però 2 cose diverse: un conto è tenere un diario su cui annotare esperienze ed emozioni legate a qualcosa che si è fatto, un conto è fare un elenco delle cose fatte solo per ricordarsele quantitativamente. Nel secondo caso secondo me è perfettamente inutile al fine di una crescita personale


perchè, bisogna per forza crescere?

io son stufo e voglio tornare/restare bambino e fare cose perfettamente inutili e irrazionali basta mi diano una qualche soddisfazione ma non perchè è apprezzato e/o ritenuto positivo dagli altri o ha una qualche utilità...

almeno in montagna e nello sport... :wink:

a proposito mio padre da buon montanaro le prime volte che andavo su per divertimento quando tornavo mi chiedeva sempre cosa avevo portato a casa (legna, funghi, selvaggina....) questo è stata l'utilità per secoli dell'andare in montagna quì in montagna :wink:
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Messaggioda ghisino » sab ott 28, 2006 18:42 pm

io mi limito a segnare sulle guide, non sempre, qualche commento telegrafico per le vie lunghe...roba sulla linea da seguire in un certo punto, sul materiale necessario, sui punti chiodati lunghi e/o pericolosi, su come sembrano le vie a fianco, su avvicinamenti e discese, etc...

Unica eccezione la guida di céuse, su cui ho segnato con un pallino i tiri fatti "puliti" e la data...

in generale però quando chiudo un tiro che per me ha il sapore di "realizzazione", o che è particolarmente bello indipendentemente dalla difficoltà, me lo ricordo molto bene nelle sensazioni, spesso anche con dettagli precisi su intere sequenze di movimenti.
tenere una statistica oggettiva non m'interessa...

Non tanto perchè non me ne freghi nulla di alzare il livello e cercare la difficoltà, quanto perchè per me in questo senso conta quello che (forse) farò , non quello che ho fatto.
Se volessi sapere con precisione scientifica un qualcosa, sarebbe il limite attuale delle mie potenzialità fisiche , tecniche e mentali, quello che potrebbe riuscirmi in una giornata molto fortunata. Oppure cosa proverò riuscendo finalmente a tenere la tal tacca del tal tiro. O passando tranquillo sull'obbligato della tal via lunga. O girandomi verso valle dalla sosta mentre recupero il compagno. O facendomi calare nel vuoto dal bordo di una grotta. O...
Ma per quello non esiste statistica utile!
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