Per me dipende molto dalla via e dal compagna/o con cui sono in quel momento.
Premetto che di solito affronto vie dove il più debole dei due sia in grado di tirare tutto, quindi in un certo senso "sceglie" il secondo
poi se sulla via in esame ho margine l'unica cosa che guardo è discesa (le patisco un pò), mi piace "cercarmela" un minimo e me la gusto di più non sapendo quali sono i tiri duri e quali no, anche se spesso anche solo cercando informazioni generali sulla via per forza di cosa vengo a sapere la distribuzione delle difficoltà (anche se poi non è detto visto che spesso ho avuto sorprese anche di una certa importanza

) comunque sicuramente non mi piace sapere per filo e per segno tutti i passaggi della via (anche per questo di solito non ripeto vie già fatte)
se la via è invece ingaggiante, potenzialmente pericolosa o vicino al mio limite tendo a cercare più informazioni possibili per non ficcarmi in situazioni pericolose per me e il compagna/o, sai trovarsi su di una via di 36 tiri, magari con difficoltà a ritirarsi, al penultimo tiro e infognarsi in un passaggio morfologico dal quale non riesci a venirne fuori non mi piacerebbe proprio
E comunque spesso capire qual'è il tiro chiave è pure difficile, su Tempi Moderni ci avevano detto che i tiri chiave erano il primo (non considero le roccette d'attacco) e la famosa Rigola mentre nella realtà (per me) il primo era duro si ma mica poi tanto (forse perchè azzerabile

) e la Rigola era talmente bella che mi è sembrata anche "morbida" mentre il primo tiro dopo la cengia e il penultimo (se non abbiamo sbagliato le soste) erano veramente incazzosi e con chiodatura e proteggibilità da "fa balà l'oc" (dove era meglio non cadere), per fortuna il mio socio aveva un grado secco (francese) di margine perchè se fosse stato per me
