Corrispondenza grado UIAA-scala francese

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Corrispondenza grado UIAA-scala francese

Messaggioda rtorresa » sab mag 29, 2004 11:38 am

So che un tema simile era già stato trattato, ma vorrei riproporlo.

Spiego subito il problema.
Comparando grado UIAA e scala francese sembrerebbe che un 6a in falesia sia un VI+ in montagna.
Ora, se uno ha il 6a come grado max, può ragionevolmente farsi dei V/V+ in montagna o rischia di trovare delle vie con passi che sono ben più duri?

Il problema credo abbia diverse sfaccettature:

1) scala UIAA, compressa per troppo tempo in 6 gradi
2) valutazione soggettiva delle difficoltà
3) protezioni (a prova di bomba per le vie sportive, valutate in scala francese, più aleatorie o assenti nel caso di vie su terreno d'avventura),
e relativo "ingaggio" mentale (forse l'aspetto maggiore?)

Io mi sono trovato psicologicamente più impegnato su vie di IV+/V- in montagna che non su monotiri di 6a...
Non credo che, camminando sui 5x n falesia, sbuffando sui 6a e volando sui 6b si possa ritenere che una via di V/V+ sia alla portata.
Voi che ne pensate?

Per una superpippa come me, il problema è capire quali vie sono fattibili in montagna e quali no.
Se in falesia posso provare un 6b, volare, riprovare, resting, rivolare e arrivare in catena sbuffando e con gli occhi iniettati di sangue :oops: , qual'è il grado che uno può fare in montagna (senza volare!!!! 8) )
Se si hanno degli amici molto forti ci si può far portare da bravi secondi, ma altrimenti...

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Messaggioda alfaomega » sab mag 29, 2004 11:57 am

in montgna non si vola (o almeno bisogna evitarlo il più possibile) proprio per l'aleatorietà delle protezioni, la distanza tra queste, la natura della roccia che può giocare brutti scherzi (diversa da una falesia ben disgaggiata), scarsa (o nulla) possibilità di tornare facilmente indietro in caso di incidente, etc... etc... ed è normale che l'impegno psicologico sia molto maggiore a parità di grado.
Si è sempre detto di andare, in montagna, almeno un grado sotto al proprio limite, dove il limite non è il lavorato ma un ragionevole "a vista".
Perciò se il tuo è un 6a sbuffante, il V/V+ è già ben oltre quella soglia, e il IV+/V- rappresenta proprio il border line...

Quanto alla compressione della scala non penso che questo sia più un problema, oramai con la scala allargata le gradazioni sono state adeguate.
Ben difficilmente troverai una via data "sesto, sesto più, duro" (cit.) e che invece è un 7a+/7b.
La citazione è di un Manolo d'antan.... ;-)
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Re: Corrispondenza grado UIAA-scala francese

Messaggioda maxx » sab mag 29, 2004 15:06 pm

rtorresa ha scritto:
Il problema credo abbia diverse sfaccettature:

1) scala UIAA, compressa per troppo tempo in 6 gradi
2) valutazione soggettiva delle difficoltà
3) protezioni (a prova di bomba per le vie sportive, valutate in scala francese, più aleatorie o assenti nel caso di vie su terreno d'avventura),
e relativo "ingaggio" mentale (forse l'aspetto maggiore?)

Roberto


Il problema non e' secondo me la compressione della scala UIAA, ma il fatto che nelle classiche in montagna spesso ci si trova di fronte a strutture rocciose molto diverse rispetto allo stile tipico delle falesie moderne. Per dire, puoi anche "avere il 6b a vista" che, se non sai fare un incastro di mano e di piede, su certi V gradi in fessura non stacchi il culo da terra. Insomma, il mio consiglio e' di lasciar perdere la matematica (spesso fuorviante) dei gradi, e piuttosto cercar di capire se il tuo bagaglio tecnico e' "solido"... :wink:

Ciao,

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Messaggioda Enzolino » sab mag 29, 2004 19:58 pm

Per me il sesto grado dolomitico e' duro. Non paragonabile al 6a in falesia. Ovviamente dipende dalle vie, ma secondo me spesso sul sesto grado c'e' una discrepanza tra grado UIAA e quello francese. QUando le difficolta' vanno sul VII i gradi piu' o meno si equivalgono.

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Messaggioda pietrodp » sab mag 29, 2004 21:16 pm

Enzolino ha scritto:Per me il sesto grado dolomitico e' duro. Non paragonabile al 6a in falesia. Ovviamente dipende dalle vie, ma secondo me spesso sul sesto grado c'e' una discrepanza tra grado UIAA e quello francese. QUando le difficolta' vanno sul VII i gradi piu' o meno si equivalgono.

Lorenzo


Vero. Per ragioni storiche il "sesto" e' un grado molto compresso, soprattutto nelle dolomiti dove e' stato il grado massimo per 40 anni..., si possono trovare tiri di VI che in falesia potrebbero andare tranquillamente dal 5b al 6b+. Come dice Enzolino, piu' sopra le discrepanze tra i gradi si attenuano.
Comunque sice bene anche Maxx, meglio lasciar perdere le conversioni matematiche tra falesia e montagna, ci sono tante e tali componenti in piu' di cui tener conto in ambiente, che l'unico modo per acquisire sicurezza e' fare vie in ambiente.
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Messaggioda maxx » dom mag 30, 2004 10:02 am

pietrodp ha scritto:Comunque sice bene anche Maxx, meglio lasciar perdere le conversioni matematiche tra falesia e montagna, ci sono tante e tali componenti in piu' di cui tener conto in ambiente, che l'unico modo per acquisire sicurezza e' fare vie in ambiente.


Mi permetto di aggiungere un'altra grande verita': col sole che c'e' fuori, molto meglio trovarsi su un sesto dolomitico duro marcio e sprotetto piuttosto che in ufficio a trafficare powerpoint... :evil:
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Messaggioda eiaKlim » dom mag 30, 2004 12:25 pm

maxx ha scritto:
pietrodp ha scritto:Comunque sice bene anche Maxx, meglio lasciar perdere le conversioni matematiche tra falesia e montagna, ci sono tante e tali componenti in piu' di cui tener conto in ambiente, che l'unico modo per acquisire sicurezza e' fare vie in ambiente.


Mi permetto di aggiungere un'altra grande verita': col sole che c'e' fuori, molto meglio trovarsi su un sesto dolomitico duro marcio e sprotetto piuttosto che in ufficio a trafficare powerpoint... :evil:

Ed è anche meglio che stare a casa a studiare... :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil:
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun mag 31, 2004 7:18 am

...come già detto da altri ci sono cose "diverse" dal grado in se', che aumentano la difficoltà del VI° in montagna, rispetto a quello in falesia. In falesia sai che fatti 20 metri, fatta la via; in montagna magari ti fai 200 metri prima del passaggio difficile e altri 200 metri dopo o, peggio, ti trovi il passaggio chiave all'uscita della via. Ad esempio molti preferiscono avere il duro all'inizio e poter uscire tranquilli. C'entra molto l'aspetto psicologico. Se ti trovi un diedro di VI° sprotetto ti sembrerà molto più difficile di uno strachiodato, anche se il grado è identico. Ma anche questo è il bello della montagna: la soddisfazione quando hai superato la via, aumenta se le difficoltà superate sono state maggiori (non solo per il grado ma nell'"insieme", grado, protezioni, friabilità, esposizione, lunghezza, intuizione del tracciato, ecc.) :roll:
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Messaggioda fscazzol » lun mag 31, 2004 13:42 pm

Secondo me bisogna stare all' occhio! Anch'io più o meno sono nella stessa situazione, a vista ho il 6a ed il 6b lo libero in pochi giri, ma però quando vado in ambiente calo di brutto il grado, finora non ho mai superato il V grado dolomitico (se invece la via è sportiva si può azzardare qualcosa in più!) anche perchè lo trovo bello tosto.

Anche lo spigolo giallo è dato VI, ma dei miei amici che l'han fatto mi hanno assicurato che è più duro di un 6b!
Questo perchè come antivipato prima per 40 anni non si è scesi sotto il VI grado. Eppoi bisogna valutare il tiro, se è in placca, in diedo, camino, strapiombo, dulfer, ecc...

Credo che ognuno di noi non si bravo allo stesso modo su tutte le tipologie dei tiri
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Messaggioda eiaKlim » lun mag 31, 2004 13:47 pm

fscazzol ha scritto:Secondo me bisogna stare all' occhio! Anch'io più o meno sono nella stessa situazione, a vista ho il 6a ed il 6b lo libero in pochi giri, ma però quando vado in ambiente calo di brutto il grado, finora non ho mai superato il V grado dolomitico (se invece la via è sportiva si può azzardare qualcosa in più!) anche perchè lo trovo bello tosto.

Anche lo spigolo giallo è dato VI, ma dei miei amici che l'han fatto mi hanno assicurato che è più duro di un 6b!
Questo perchè come antivipato prima per 40 anni non si è scesi sotto il VI grado. Eppoi bisogna valutare il tiro, se è in placca, in diedo, camino, strapiombo, dulfer, ecc...

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Messaggioda fscazzol » lun mag 31, 2004 13:53 pm

eiaKlim ha scritto:
fscazzol ha scritto:Secondo me bisogna stare all' occhio! Anch'io più o meno sono nella stessa situazione, a vista ho il 6a ed il 6b lo libero in pochi giri, ma però quando vado in ambiente calo di brutto il grado, finora non ho mai superato il V grado dolomitico (se invece la via è sportiva si può azzardare qualcosa in più!) anche perchè lo trovo bello tosto.

Anche lo spigolo giallo è dato VI, ma dei miei amici che l'han fatto mi hanno assicurato che è più duro di un 6b!
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Messaggioda AlbertAgort » lun mag 31, 2004 14:14 pm

per me il punto è che in palestra è difficile che trovi camini e diedri. Poi quando sei in montagna trovi un camino di terrificante quarto che fa paura solo a guardarlo, e allora preferisci usire sulla parete esterna che sarà un 5° ma almeno è proteggibile. Non so se preferirei un sesto in placca o un 4+ in camino bagnato!
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Messaggioda eiaKlim » lun mag 31, 2004 16:35 pm

AlbertAgort ha scritto:per me il punto è che in palestra è difficile che trovi camini e diedri. Poi quando sei in montagna trovi un camino di terrificante quarto che fa paura solo a guardarlo, e allora preferisci usire sulla parete esterna che sarà un 5° ma almeno è proteggibile. Non so se preferirei un sesto in placca o un 4+ in camino bagnato!



IO OOOODIO I CAMINI /DIEDRI....
Mi fanno venire un po' di cacchetta...
Mi fa una brutta sensazione il vuoto sotto (oddio stavo per dire "mi da una brutta sensazione il vuoto in mezzo alle gambe" ma poteva essere malinteso... :lol: )
Mi capitato una volta di rimanere inchiodata un sacco di tempo su una via perchè non riuscivo a fare l'utimo passo per uscure da un camino in pseudo traverso e il passo era tecnicamente facilissimo :oops: :oops:
Che vergogna... :oops: :oops:
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Messaggioda Roberto » lun mag 31, 2004 16:36 pm

Annosa discussione, non se ne verrà mai a capo...

Comunque, in montagna conta molto l'impatto psichico della difficoltà; spesso tutto sembra più difficile, sempre restando il fatto che, a volte, il fatidico VI è davvero più duro di tanti 6A palestrari.
Altra cosa è che, generalmente, i gradi in montagna sono sul singolo passo e non sul tiro, con la ovvia sembianza di essere più duri, come del resto accade in falesia su vie boulderose, dove la valutazione è più compressa che su quelle di resistenza.
Un tiro con 20 metri di 6B+ sostenuto, in falesia è 7A (+o-), in montagna resta una serie di passi di VII (anche se non sempre, visto che da un po di tempo si danno le valutazioni nella scala francese anche in montagna)!
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun mag 31, 2004 16:54 pm

fscazzol ha scritto:Secondo me bisogna stare all' occhio! Anch'io più o meno sono nella stessa situazione, a vista ho il 6a ed il 6b lo libero in pochi giri, ma però quando vado in ambiente calo di brutto il grado, finora non ho mai superato il V grado dolomitico (se invece la via è sportiva si può azzardare qualcosa in più!) anche perchè lo trovo bello tosto.

Anche lo spigolo giallo è dato VI, ma dei miei amici che l'han fatto mi hanno assicurato che è più duro di un 6b!
Questo perchè come antivipato prima per 40 anni non si è scesi sotto il VI grado. Eppoi bisogna valutare il tiro, se è in placca, in diedo, camino, strapiombo, dulfer, ecc...

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...probabilmente intendevi non si è saliti oltre il VI° grado (anche se in realtà la via era sopra il VI°) :wink:
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Messaggioda Fokozzone » lun mag 31, 2004 17:55 pm

Altro problema di valutazione delle classiche è che per molti anni nel gradare non si è fatta distinzione tra libera e artificiale, quindi un VI d' annata poteva essere V+ e A0 oppure IV e A2...
L' unico grado significativo per capire che difficoltà avrai a passare è l' obbligatorio. E anche riguardo a esso valgono tutte le indicazioni sopra riportate.

Fokozzone
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Messaggioda cuorpiccino » mar giu 01, 2004 10:13 am

Puoi fare tutte le tabelline di correlazione che vuoi, finché c'é gente che da i gradi come le estrazioni del lotto..... :lol: :lol:
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda Pierluigi Vesica » mar giu 01, 2004 12:04 pm

Fokozzone ha scritto:Altro problema di valutazione delle classiche è che per molti anni nel gradare non si è fatta distinzione tra libera e artificiale, quindi un VI d' annata poteva essere V+ e A0 oppure IV e A2...
L' unico grado significativo per capire che difficoltà avrai a passare è l' obbligatorio. E anche riguardo a esso valgono tutte le indicazioni sopra riportate.

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Giusta osservazione.
Nel VI - VI superiore, c'era di tutto e quando alla fine degli anni 70 l'UIAA decise di aprire la scala verso l'alto e introdusse ufficialmente il VII° grado perse un''occasione per fare chiarezza; già perchè nell'artificiale (A1,A2,A3, A4 e Amammeta) si dimenticarono l'A0 e un passo di questo genere può essere "tutto" e in tantissime classiche è presente, ma non nomenclato (Vedi il libro La Morte del Chiodo).
"Non m'importa la grana. Non m'importano le necessità della vita. M'importa solo quando mi provocano. Mi importa arrampicare, punto."
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Messaggioda quilodicoequilonego » mar giu 01, 2004 12:39 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:
Fokozzone ha scritto:Altro problema di valutazione delle classiche è che per molti anni nel gradare non si è fatta distinzione tra libera e artificiale, quindi un VI d' annata poteva essere V+ e A0 oppure IV e A2...
L' unico grado significativo per capire che difficoltà avrai a passare è l' obbligatorio. E anche riguardo a esso valgono tutte le indicazioni sopra riportate.

Fokozzone


Giusta osservazione.
Nel VI - VI superiore, c'era di tutto e quando alla fine degli anni 70 l'UIAA decise di aprire la scala verso l'alto e introdusse ufficialmente il VII° grado perse un''occasione per fare chiarezza; già perchè nell'artificiale (A1,A2,A3, A4 e Amammeta) si dimenticarono l'A0 e un passo di questo genere può essere "tutto" e in tantissime classiche è presente, ma non nomenclato (Vedi il libro La Morte del Chiodo).


...poi è arrivato chi ha "liberato" tiri che prima erano in artificiale ed ha tolto i chiodi che gli sembravano superflui.
Ed il cerchio si è chiuso :mrgreen:
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Messaggioda sergio63 » mar giu 01, 2004 16:08 pm

Da vecchio catorcio ho il problema opposto.

In montagna vado sul V-VI classico (Civetta, Marmolada, Brenta..) ho fatto anche qualche 6a sul Bianco (tipo Svizzeri o Machetto) ma in falesia non riesco a spremere niente di più del gia citato 6a da primo!
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