Ueli, non sei più l'unico.

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Ueli, non sei più l'unico.

Messaggioda n!z4th » sab apr 23, 2011 13:03 pm

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Messaggioda Enzolino » sab apr 23, 2011 18:59 pm

Ieri, 22 Aprile, ero a Grindelwald ... con la famiglia ... la Lauper si snodava senza tratti di roccia che intersecassero la linea di neve ... :-(
La Heckmair non si vedeva bene ... ma ho capito perche' quasi tutti la fanno in questo periodo ...
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Messaggioda giuba » lun apr 25, 2011 19:23 pm

sono macchine...

Bravo a Dani Arnold!!!

Intanto un filmatino del vecchio record che fa ancora sognare:

http://www.youtube.com/watch?v=G-dPjDYVKUY
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Messaggioda Roberto » lun apr 25, 2011 19:25 pm

Bravi e fortissimi, ma secondo me non ha senso correre in 'sto modo.
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Messaggioda North Face » lun apr 25, 2011 23:13 pm

..correre cosi anche secondo me non ha senso, se non nell' abbattere record strabilianti..e quindi forse un senso ce lo possono anche avere..ma a me quello che fà molto senso è la facilità di movimento in quelle condizioni con quel tipo di attrezzatura... si muovono con rapidità e precisione incredibile....nel video di steck, durante la salita alla nordwand dell'eiger, perde per un attimo l'appoggio del rampone sx, ma pare non farci neanche troppo caso...
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Messaggioda casaro » mar apr 26, 2011 9:10 am

....io non arrivo nemmeno all'attacco in quel tempo.... :? :lol:
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Messaggioda Enzolino » mar apr 26, 2011 11:16 am

I video che ci fa vedere Ueli sono preparati, nel senso che riproducono la sua ascensione in velocita' ... lo raccontava in una sua presentazione a Zurigo ...

I record, secondo me, si allineano con quello che puo' essere definito "alpinismo da pista" ... esistono o montagne/vie-icona e c'e' chi esibisce le proprie capacita' nel farle il piu' velocemente possibile ... e' successo col Cervino, il Nose, l'Everest, l'Eiger, ecc ...

Il senso ce l'ha come puo' avercelo i 100 metri piani ... una sorta di "competizione" non scritta, anche se estrema, che comunque suscita stupore ed interroga sulle capacita' ed i limiti dell'essere umano ...

Bisogna anche chiedersi da dove comincino a far partire il cronometro ... secondo me dovrebbero mettere un cartello alla partenza ed all'arrivo con su scritto "START" e "FINISH" ... :D
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Messaggioda Roberto » mar apr 26, 2011 12:17 pm

Si tratta di grandi prestazioni atletiche, fatte da atleti eccezionali, ma non è più alpinismo.
Per essere alpinismo manca l' ingrediente fondamentale: l' avventura e l' incognita.
Per me alpinismo vuol dire scoperta, avventura, possibilità di sbagliare strarda o ricerca di una nuova strada. Questi sono atleti che corrono su una "pista" che conoscono bene, dove non devono "inventare" o scoprire nulla, solo filare veloci senza sbagliare.
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Messaggioda .:eZy:. » mar apr 26, 2011 12:23 pm

Roberto ha scritto:Si tratta di grandi prestazioni atletiche, fatte da atleti eccezionali, ma non è più alpinismo.
Per essere alpinismo manca l' ingrediente fondamentale: l' avventura e l' incognita.
Per me alpinismo vuol dire scoperta, avventura, possibilità di sbagliare strarda o ricerca di una nuova strada. Questi sono atleti che corrono su una "pista" che conoscono bene, dove non devono "inventare" o scoprire nulla, solo filare veloci senza sbagliare.

sono d'accordo... ricordo però come Dani Arnold (con Siegrst e Senf) abbia liquidato la prima invernale alla torre Egger, una delle cose 'più' alpinistiche viste la scorsa stagione. Non solo uno specialista quindi ...
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Messaggioda Enzolino » mar apr 26, 2011 12:44 pm

.:eZy:. ha scritto:
Roberto ha scritto:Si tratta di grandi prestazioni atletiche, fatte da atleti eccezionali, ma non è più alpinismo.
Per essere alpinismo manca l' ingrediente fondamentale: l' avventura e l' incognita.
Per me alpinismo vuol dire scoperta, avventura, possibilità di sbagliare strarda o ricerca di una nuova strada. Questi sono atleti che corrono su una "pista" che conoscono bene, dove non devono "inventare" o scoprire nulla, solo filare veloci senza sbagliare.

sono d'accordo... ricordo però come Dani Arnold (con Siegrst e Senf) abbia liquidato la prima invernale alla torre Egger, una delle cose 'più' alpinistiche viste la scorsa stagione. Non solo uno specialista quindi ...
Alpinismo in velocita' non significa necessariamente "alpinismo da pista" ...
Twight, Profit, Boivin, House, ecc insegnano ...

Come fa notare Roberto, quelle vie, i velocisti, le conoscono bene ... un'altro conto e' affrontare un'ascensione usando la velocita' come strategia per un'ascensione efficace e sicura ...

Comunque sia, non sara' un alpinismo d'avventura o di ricerca, ma a me affascina lo stesso ...
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Messaggioda Roberto » mar apr 26, 2011 13:32 pm

Enzolino ha scritto:
.:eZy:. ha scritto:
Roberto ha scritto:Si tratta di grandi prestazioni atletiche, fatte da atleti eccezionali, ma non è più alpinismo.
Per essere alpinismo manca l' ingrediente fondamentale: l' avventura e l' incognita.
Per me alpinismo vuol dire scoperta, avventura, possibilità di sbagliare strarda o ricerca di una nuova strada. Questi sono atleti che corrono su una "pista" che conoscono bene, dove non devono "inventare" o scoprire nulla, solo filare veloci senza sbagliare.

sono d'accordo... ricordo però come Dani Arnold (con Siegrst e Senf) abbia liquidato la prima invernale alla torre Egger, una delle cose 'più' alpinistiche viste la scorsa stagione. Non solo uno specialista quindi ...
Alpinismo in velocita' non significa necessariamente "alpinismo da pista" ...
Twight, Profit, Boivin, House, ecc insegnano ...

Come fa notare Roberto, quelle vie, i velocisti, le conoscono bene ... un'altro conto e' affrontare un'ascensione usando la velocita' come strategia per un'ascensione efficace e sicura ...

Comunque sia, non sara' un alpinismo d'avventura o di ricerca, ma a me affascina lo stesso ...

Ma si, non è mica da sminuire uno che si fa in un paio d' ore l' Eiger o il Nose.
E' la logica evoluzione dei tempi, dello sport. L' alpinismo cambia e segue i tempi. Oggi si corre ovunque, non solo in montagna, è divenatata una fissazione.
Poi, come giustamente dici tu, c' è chi corre perché è meglio andare veloci e chi perché vuole arrivare prima degli altri. Il primo fa dell' alpinismo, il secondo dell' agonismo e nell' alpinismo l' agonismo c' è solo con se stessi, al massimo con una cordata rivale che ti vuole anticipare sulla via nuova, la prima invernale, la prima solitaria e così via.
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Messaggioda Pié » mar apr 26, 2011 14:45 pm

Aveva dato una bella risposta House nella sua serata di Milano, quando gli avevano chiesto quale fosse il limite tra salite "in velocità" e salite "record". da una parte è lo stile leggero che si sceglie ad imporre la velocità, dall'altra si sceglie la velocità per battere un record, eventualmente ripetendo la salita per migliorarsi.

Penso anch'io siano due cose molto diverse: queste salite record sono prestazioni alpinistiche eccezionali, ma magari sono altre le salite che mi fanno sognare.
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Messaggioda al » mar apr 26, 2011 15:05 pm

Di fronte a queste performance si ha come l'impressione di assistere, insieme ad un exploit sportivo, ad una banalizzazione dell'alpinismo.
L'alpinismo sportivo è la naturale evoluzione dell'arrampicata sportiva: tutte le polemiche che hanno accompagnato la seconda accompagneranno il primo.
Così come polemiche hanno scatenato tutte le innovazioni tecnologiche - in questo caso tecniche di allenamento, uso di materiali, etc etc - che hanno favorito progressi in questa attività.
Io non penso che queste salite non siano alpinismo perchè mancano l' avventura e l' incognita; anzi, guardando questi filmanti ho pensato a quale viaggio dentro se stessi siano queste ascensioni.
Lo stesso viaggio che compie ognuno di noi quando va alla ricerca del suo limite. In fondo la montagna è solo un terreno di gioco.
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Messaggioda Pié » mar apr 26, 2011 15:06 pm

ps: sono andato a vedermi il filmato di Steck sull'Eiger... porca miseria! certo che ti fanno proprio sentire una m... :oops: :oops: :oops: :lol:
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Messaggioda Enzolino » mar apr 26, 2011 15:15 pm

Bisogna chiedersi cosa sia per noi l'avventura.

Per me e' un viaggio ed una sfida verso l'ignoto in cui ci si mette in gioco ricercando di se stessi, i propri limiti.

Uno stile diverso, come una solitaria, lo stile alpino, ecc possono rendere l'ascensione un'avventura se l'esperienza ci apre ad una conoscenza piu' ampia e profonda di noi stessi.

Quindi non sara' alpinismo esplorativo, sara' piu' uno "sport", ma a mio avviso anche esperienze come l'Eiger in velocita' puo' rappresentare un'avventura verticale per chi le pratica.

Intendiamoci, anche aprire vie alpinistiche nuove puo' essere una routine lontana dall'avventura.

Allo stesso modo, c'e' chi magari vive l'alpinismo come un'avventura senza pero' mettersi in gioco nella vita di tutti i giorni ...
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Messaggioda Roberto » mar apr 26, 2011 15:16 pm

Quale viaggio dentro se stessi c' è in una corsa? Non fai in tempo a viaggiare, devi correre e stare attento allo stesso momento. Per viaggiare bisogna incantarsi ("Viaggiatore incantato"), avere il tempo di vivere il vioggio.
Resto della mia idea: grandi prestazioni atletiche, superuomini, tecnica, capacità, tutto quallo che vi pare, ma l' alpinismo è un' altra cosa.
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Messaggioda Enzolino » mar apr 26, 2011 15:25 pm

Roberto ha scritto:Quale viaggio dentro se stessi c' è in una corsa? Non fai in tempo a viaggiare, devi correre e stare attento allo stesso momento. Per viaggiare bisogna incantarsi ("Viaggiatore incantato"), avere il tempo di vivere il vioggio.
Resto della mia idea: grandi prestazioni atletiche, superuomini, tecnica, capacità, tutto quallo che vi pare, ma l' alpinismo è un' altra cosa.
Robbe',
apri il tuo orizzonte ogni tanto ...
Non tutti vivono le esperienze come le vivi tu ...
C'e' anche chi vive esperienze sportive come un'avventura ... non pensa mentre le vive, ma analizza in seguito il percorso seguito ...

Figuriamoci le esperienze verticali ...

Ogni prestazione e' come la cima di un iceberg ... al vertice appare un numero, ma dietro quel numero c'e' l'intera storia di una vita ...
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Messaggioda al » mar apr 26, 2011 15:48 pm

Roberto ha scritto:Quale viaggio dentro se stessi c' è in una corsa?
Non fai in tempo a viaggiare, devi correre e stare attento allo stesso momento. Per viaggiare bisogna incantarsi ("Viaggiatore incantato"), avere il tempo di vivere il vioggio.
Resto della mia idea: grandi prestazioni atletiche, superuomini, tecnica, capacità, tutto quallo che vi pare, ma l' alpinismo è un' altra cosa.


Dimmelo, che me lo segno
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Messaggioda Pié » mar apr 26, 2011 15:56 pm

Io non credo che queste salite corrispondano ad una banalizzazione dell'alpinismo, penso che ogni "impresa" vada rapportata al suo tempo.

Per Roberto, non so... inizialmente ero anch'io dell'idea che queste salite in fondo fossero più imprese sportive che alpinistiche, ma non so più che pensare... nel senso che in ogni solitaria, anche di una via conosciuta, il nostro "io" diventa l'incognita, per non parlare di una salita di misto dove le condizioni sono mutevoli.

Ho visto il filmato di Steck sull'Eiger, onestamente faccio fatica a non pensarlo alpinismo, anche se non corrisponde al mio modo di vivere la montagna.
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