scaliamo per star bene,,e ce ne freghiamo dei nostri cari
vorremmo sempre andar da primi..e ce ne freghiamo dei nostri compagni
addirittura preferiamo scalare invece di scaldar il materasso con le nostre donne


ma ci sono cose che sono maledettamente piu avanti di tutte queste,dove niente ha piu un senso..dove il presente e' solo asfissiante e si torna volentieri(anima e corpo) nel passato!
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fine anni 70'...scendo a valle piuttosto provato da una invernale sulla nord del Camino,non di alte difficolta' ma dove tutto era girato storto..una di quelle giornate nella quale dopo poche centinaia di metri capisci subito di essere nel posto sbagliato..dal martello che scivola..e lo vedi sempre piu piccolo..dal chiodo che suona male SEMPRE..dalla grappa lasciata in baita..insomma a 3/4 la testa non connessa..riesce a connetetrsi quel secondo che fa la differenza..e che ti dice di buttare le doppie..e cosi sia!
arrivo in paese quando le campane suonano 8 ritocchi..e la luna quasi beffardamente illumina a giorno la parete che mi ha respinto..faccio fatica a riguardarla,ma me ne faccio una ragione e mi infilo nella prima bettola del paese..
il tempo scorre lento..tra 1 calice e l'altro..quando entra un forte alpinista scalvino..uno di quellic he appena lo vedevi,non potevi far altro che pensare che facesse l'alpinista,dopo tutto ci si riconosce al volo tra noi che giriamo per becchi e crode
la serata fu piacevole..parlando di salite e ritirate..ma in quella balorda serata fu pianificata forse una delle mie invernali che ricordo con piu piacere..ed anche con sofferenza perche' lascio segni indelebili..purtroppo!
2 settimane dopo..in notte fonda risalivamo verso i contrafforti del Poris..alla volta della parete nord..che attaccammo quando il sole non era ancora sorto..ne usci una scalata bellissima,che dopo 10 ore ci vedeva uscire in vetta..la ricordo ancora come una lotta durissima,che non ci avav fatto sconti,ma che comunque con il senno di poi rifarei senza ripensamenti!
e strranamente sulla cima lasciai da parte l'orgoglio ed il piacere personale..mi buttai in terra stravolto e rimasi con lo sguardo fisso sulle emozioni del mio socio..aveva toccato il cielo con 1 dito nel vero senso della parola,e questo e' forse il ricordo piu bello di quella invernale!
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oggi...dopo piu di 30 anni sono andato a mettere mano a questa vecchia via..e come allora non per piacere personale..ma per ricordare un amico che non ce' piu..
sono uscito alo stesso modo stanco sulla cima..mi sono gettato al suolo..e con le ultime forze guardando al cielo son riuscito a sorridere

e' soprattutto per queste emozioni che riesco ad amare ancora tanto la montagna..anche se mi ha tolto veramente tanto..ma tanto mi restituisce!