Sbob ha scritto:Che bella legge del c***o.
Questa legge rappresenta un precedente pericolosissimo per la frequentazione della montagna: la regolamentazione di cio' che possiamo o non possiamo fare in montagna. Di quali rischi e' lecito prendersi e quali no. Quindi: parete nord slegato bene, pianoro innevato ma con rischio 4 male...
Più o meno questa e l?obiezione che avrei fatto io trenta o quarant?anni fa, non perché avevo trenta o quarant?anni di me ma perché la frequentazione della montagna allora era completamente diversa.
Soprattutto d?inverno, anzi d?inverno si andava in giro abbastanza poco, lo sci-alpinismo lo si praticava in primavera.
Oggi la montagna invernale è aperta a tutti, non solo agli ?esperti? ma anche ai semplici turisti, magari portati su con qualche impianto.
Naturalmente non si può fare una legge per ?esperti? (chi sono? Quelli certificati da un patentino come in URSS?) e una per turisti ma una legge che tenga conto delle esigenze di tutti.
E? chiaro che occorre prevedere l?incolumità dei meno esperti, ricordo che le ultime valanghe sono cadute a quote piuttosto basse e hanno coinvolto persone che camminavano senza attrezzatura.
E nel caso dell?Ossola credo che il pericolo fosse stato segnalato, ma ciò non è stato sufficiente.
Un segnale non può essere un foglietto dattiloscritto messo all?inizio di un sentiero (oltre il quale magari si arriva da qualche altra parte) ma un segnale più vistoso, valido per una certa zona, indice di un divieto che va fatto rispettare, se no è inutile metterlo, è solo uno scaricarsi la coscienza degli enti preposti.
Da ricordare poi che molto spesso sono coinvolte persone ?esperte? che hanno sottovalutato il pericolo, che mettono in pericolo altre persone che si trovano in zona (ricordo la valanga della val di Tartano) o gli eventuali soccorritori come recentemente accaduto.
Per non parlare dei giovani con la tavola.
Sbob ha scritto:Per non parlare dell'inutilita' di una legge del genere: la maggior parte degli incidenti avviene con rischio 3, ovvero in condizioni piu' o meno sicure ma che richiedono valutazione personale dei pendii. Cioe' quando non si puo' vietare lo scialpinismo perche' non esiste una condizione oggettiva di rischio e solo sul posto si puo' capire cosa e' sicuro e cosa no.
Questo ragionamento non vale quando il rischio 3 è a bassa quota e quindi può coinvolgere i turisti come è avvenuto ieri.
Sbob ha scritto:Spero sinceramente che il CAI faccia sentire la sua voce visto che si stanno dichiarando contrari a leggi del genere.
Il cai gestisce la ?montagna giocattolo?.
Di conseguenza appena vede qualcuno che gli tocca il suo giocattolo subito si mette in difensiva.
Vorrei aggiungere che sono felicemente pensionato, che dopo una vita mi godo e conosco la montagna in maniera completamente diversa da quei ragazzotti scriteriati che la vedono solo come un campo di gioco dove esaltarsi.
E di conseguenza smetteranno di frequentarla molto prima di raggiungere l?età che ho adesso.