Minorenni e responsabilità

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Minorenni e responsabilità

Messaggioda cinetica » mer giu 24, 2009 17:29 pm

ultimamente a scalare si aggregata a noi una simpatica ragazza di sedici anni, così giovane sembra proprio una promessa. :D

quel che mi chiedo è che responsabilità abbiamo noi adulti maggiorenni nei suoi confronti,
preciso che nessuno di noi è un parente,
se le accade qualcosa, vuoi per errore suo o nostro o per pura fatalità potremmo andare incontro a problemi maggiori ?
Meglio chiedere qualcosa di formale ai suoi genitori ?

Aspetto consigli da chi sa di piu. Thanks.
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Messaggioda Pié » mer giu 24, 2009 17:42 pm

da quello che so, minorenne o meno, in caso di denuncia vanno ad interpellare il più esperto della cordata o del gruppo per verificare eventuali negligenze, imperizie e/o imprudenze. questo sia in attività organizzate che non.

non so se per i minorenni ci siano anche altre indicazioni..
ciao pié
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Messaggioda n!z4th » mer giu 24, 2009 18:53 pm

Pié ha scritto:da quello che so, minorenne o meno, in caso di denuncia vanno ad interpellare il più esperto della cordata o del gruppo per verificare eventuali negligenze, imperizie e/o imprudenze. questo sia in attività organizzate che non.

non so se per i minorenni ci siano anche altre indicazioni..
ciao pié


Anche io sapevo qualcosa di questo tipo...
ma ad esser sincero mi è sempre sembrata un po' troppo sempliciotta visto la quantita di cavilli che avvolge la burocrazia legale...

:roll:
Michele
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Messaggioda monteleone » mer giu 24, 2009 19:28 pm

Io starei molto molto attento. Soprattutto nei confronti di genitori consenzienti ma che in caso di incidente si rivoltano contro il "capogita" sul quale in pratica ricade la responsabilità dell'affidamento del minore.

link interessante:
http://www.avvocatomessina.it/faq.php?p=faq_montagna
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Messaggioda grenoble » mer giu 24, 2009 19:28 pm

Essendo minorenne in teoria servirebbe un'autorizzazione scritta dei genitori per praticare questo genere di attività.
Nel malaugurato caso succeda qualcosa (e vi auguro di no) se i genitori si impuntano possono anche dire che loro non erano d'accordo a farla andare e li passate guai grossi visto che sta sotto la vostra responsabilità (non solo perche la portate in montagna ma anche e soprattutto perche è minorenne).
Come ti ho scritto tutto questo in teoria.. sempre in teoria è sarebbe sufficiente l'autorizzazione orale dei genitori.
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Messaggioda grenoble » mer giu 24, 2009 19:39 pm

"Al capogita non qualificato non si potranno ovviamente attribuire le medesime capacità e responsabilità di un accompagnatore qualificato, ma comunque si può profilare anche a suo carico un profilo di responsabilità civile e penale...."
Responsabilita civile:
"...secondo i principi del nostro diritto, in caso di sinistro, il capogita potrà essere chiamato a rispondere, a livello di responsabilità extracontrattuale, per non aver tenuto un comportamento improntato alle capacità medie che sono attribuite ad una persona avente la sua qualifica, e a seconda della specifica qualifica assunta (es. istruttore CAI, accompagnatore escursionistico, accompagnatore di alpinismo giovanile, capogita non qualificato), ed essere dichiarato tenuto al risarcimento dei danni subiti dall'accompagnato, le cui conseguenze, da un punto di vista meramente patrimoniale possono essere attenuate o addirittura eliminate con la stipula di un'apposita polizza assicurativa della responsabilità civile."
Responsabilità penale:
"per determinare la sussistenza di profili di responsabilità penale è la presa in carico del soggetto accompagnato: in sostanza, il capogita assume su di sé una posizione di garanzia nei confronti dell'affidato.
In pratica è responsabile secondo la legge colui che durante una gita fa da guida/ha una conoscenza superiore del territorio/tecnica rispetto ai altri."
"il capogita ha il dovere-potere di escludere i partecipanti che non ritiene in grado di affrontare la gita, sia tecnicamente sia per l'equipaggiamento di cui sono dotati.
Il mancato rispetto di tali criteri, può far sì che, in caso di incidente, si possa ragionevolmente configurare un'ipotesi di responsabilità penale colposa."

:?
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Messaggioda Dolmen » gio giu 25, 2009 9:25 am

Una volta mi è capitato di fare un giro con due ragazzi minorenni. Prima dell'uscita feci 2 parole con un amico che è pure guida alpina. Lui mi mise in guardia sul fatto che essendo meno pratici di me e minorenni la responsabilità in caso di incidenti sarebbe stata mia! di più non so!
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Messaggioda baston_contrario » gio giu 25, 2009 9:45 am

Tecnicamente non sono esperto, ma a volte mi è capitato di parlarne con qualcuno competente.
Ne ho ricavato l'impressione che - se succede qualcosa, anche solo per fatalità - possono essere grossi cazzi per gli adulti accompagnatori (che sono cosiderati a tutti gli effetti come affidatari).
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Messaggioda pasasò » gio giu 25, 2009 9:59 am

dipende se è consenziente o meno...

:lol: :lol:

scherzi a parte l'hanno fatto intravedere sopra però credo che nei casi peggiori (incidente grave e rognosità dei genitori) la responsabilità che ha il capo gita può attirare grosse grane legali.

Secondo me conviene fare due parole anche con i genitori ed in caso di malparata fare arrampicare la pulzella solo da seconda
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Messaggioda biga80 » gio giu 25, 2009 10:06 am

Per quello che ne so io uno dei problemi fondamentali di andare in giro con minorenni è che se dovesse succedere un incidente è l'accompagnatore o comunque il maggiorenne che deve dimostrare di aver mantenuto un comportamento in linea con le norme di sicurezza. Mentre se l'incidente avviene mentre sono in giro due maggiorenni è il danneggiato che deve dimostrare l'errore del compagno.
E' un procedimento che in giurisprudenza mi sembra si chiami: "inversione dell'onere della prova".
E persone più esperte mi dicono che c'è una differenza enorme.....
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Messaggioda Lorenz » gio giu 25, 2009 10:14 am

supponiamo che tu accompagni una persona meno esperta di te e a questa persona succede qualcosa, un incidente.
Secondo la legislazione italiana, c'e' una grossa differenza se l'incidentato e' minore oppure no. Nel primo caso la legge riconosce infatti la tua totale responsabilita', a prescindere. A meno che tu non sia in grado di dimostrare che la causa dell'incidente non e' dipesa da te.

notate quindi la differenza: se ti fa causa un maggiorenne e' lui che deve provare, secondo i criteri di diligenza, prudenza e perizia, che tu abbia fatto una cazzata.
Se si tratta di un minore invece, sei tu che devi dimostrare di non averla fatta, cosa molto ma molto piu' difficile.

Qui c'e' una dispensa di tipo divulgativo che spiega la responsabilita' in montagna:
http://www.caisem.org/didattica/Tecnica ... ntagna.pdf

ciao,
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Messaggioda grenoble » gio giu 25, 2009 10:25 am

biga80 ha scritto:Per quello che ne so io uno dei problemi fondamentali di andare in giro con minorenni è che se dovesse succedere un incidente è l'accompagnatore o comunque il maggiorenne che deve dimostrare di aver mantenuto un comportamento in linea con le norme di sicurezza. Mentre se l'incidente avviene mentre sono in giro due maggiorenni è il danneggiato che deve dimostrare l'errore del compagno.
E' un procedimento che in giurisprudenza mi sembra si chiami: "inversione dell'onere della prova".
E persone più esperte mi dicono che c'è una differenza enorme.....


In generale è il danneggiato che deve fornire la prova del danno. Se un membro di una gita si fa male spetta a lui provare che il capogruppo ha sbagliato.
C'è una distinzione se non ricordo male tra ambito civile e penale ma non mi ricordo bene i termini.
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Messaggioda biga80 » gio giu 25, 2009 10:36 am

In generale è il danneggiato che deve fornire la prova del danno. Se un membro di una gita si fa male spetta a lui provare che il capogruppo ha sbagliato.
C'è una distinzione se non ricordo male tra ambito civile e penale ma non mi ricordo bene i termini.




Esatto, ma se il danneggiato è un minorenne è il capogruppo che deve dimostrare di non avere responsabilità. Diciamo che "d'ufficio" la colpa è dell'accompagnatore poi se quest'ultimo riesce a provare che lui ha tenuto un comportamento in linea con le norme di sicurezza in teoria dovrebbe essere apposto.
Comunque sulla dispensa postata da Lorenz è ben spiegato e c'è anche un paragrafo dedicato proprio ai minorenni.
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Messaggioda cinetica » gio giu 25, 2009 10:46 am

pasasò ha scritto:
Secondo me conviene fare due parole anche con i genitori ed in caso di malparata fare arrampicare la pulzella solo da seconda


si le due parole coi genitori sono sottintese,
ma forse sarebbe meglio qualcosa di scritto ?

l'altro giorno in falesia la ragazza arrampicava da prima e si sa che anche in falesia qualcosa puo succedere.
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Messaggioda grenoble » gio giu 25, 2009 10:46 am

biga80 ha scritto:
In generale è il danneggiato che deve fornire la prova del danno. Se un membro di una gita si fa male spetta a lui provare che il capogruppo ha sbagliato.
C'è una distinzione se non ricordo male tra ambito civile e penale ma non mi ricordo bene i termini.




Esatto, ma se il danneggiato è un minorenne è il capogruppo che deve dimostrare di non avere responsabilità. Diciamo che "d'ufficio" la colpa è dell'accompagnatore poi se quest'ultimo riesce a provare che lui ha tenuto un comportamento in linea con le norme di sicurezza in teoria dovrebbe essere apposto.
Comunque sulla dispensa postata da Lorenz è ben spiegato e c'è anche un paragrafo dedicato proprio ai minorenni.


Sul fatto dei minorenni non ero a conoscenza.. so che ci sono differenze nell'onere della prova a seconda del tipo di responsabilità. Probabilmente l'onere della prova in caso ci siano minori di mezzo scaturisce proprio dal tipo di responsabilità particolare.


Si si la dispensa gli stavo dando una sbirciata. ;)
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Messaggioda grenoble » gio giu 25, 2009 10:50 am

cinetica ha scritto:
pasasò ha scritto:
Secondo me conviene fare due parole anche con i genitori ed in caso di malparata fare arrampicare la pulzella solo da seconda


si le due parole coi genitori sono sottintese,
ma forse sarebbe meglio qualcosa di scritto ?

l'altro giorno in falesia la ragazza arrampicava da prima e si sa che anche in falesia qualcosa puo succedere.


Scritto sarebbe meglio (però è sempre delicato chiedere una cosa del genere potrebbero farsi delle domande "ma dove porta nostra figlia" o cose del genere).
Secondo me (ma sarebbe da approfondire) basta un testimone che confermi che i genitori sono consenzienti alle attività che svolge la figlia. In quel caso la responsabilità ricadrebbe sui genitori (a meno che tu non faccia proprio una cappellata madornale).
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Messaggioda Rampegon » ven giu 26, 2009 19:44 pm

bisognerebbe chiedere a Turista Belga cosa ne pensa.... :lol:
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Messaggioda maurizio56 » lun giu 29, 2009 18:44 pm

grenoble ha scritto:"Al capogita non qualificato non si potranno ovviamente attribuire le medesime capacità e responsabilità di un accompagnatore qualificato, ma comunque si può profilare anche a suo carico un profilo di responsabilità civile e penale...."
Responsabilita civile:
"...secondo i principi del nostro diritto, in caso di sinistro, il capogita potrà essere chiamato a rispondere, a livello di responsabilità extracontrattuale, per non aver tenuto un comportamento improntato alle capacità medie che sono attribuite ad una persona avente la sua qualifica, e a seconda della specifica qualifica assunta (es. istruttore CAI, accompagnatore escursionistico, accompagnatore di alpinismo giovanile, capogita non qualificato), ed essere dichiarato tenuto al risarcimento dei danni subiti dall'accompagnato, le cui conseguenze, da un punto di vista meramente patrimoniale possono essere attenuate o addirittura eliminate con la stipula di un'apposita polizza assicurativa della responsabilità civile."
Responsabilità penale:
"per determinare la sussistenza di profili di responsabilità penale è la presa in carico del soggetto accompagnato: in sostanza, il capogita assume su di sé una posizione di garanzia nei confronti dell'affidato.
In pratica è responsabile secondo la legge colui che durante una gita fa da guida/ha una conoscenza superiore del territorio/tecnica rispetto ai altri."
"il capogita ha il dovere-potere di escludere i partecipanti che non ritiene in grado di affrontare la gita, sia tecnicamente sia per l'equipaggiamento di cui sono dotati.
Il mancato rispetto di tali criteri, può far sì che, in caso di incidente, si possa ragionevolmente configurare un'ipotesi di responsabilità penale colposa."

:?



Cavoli..........più chiara di così.......una volta che scatta l' affidamento si diventa responsabili civilmente e penalmente del soggetto che che ci si affida, perciò ragazzi occhio a portare in falesia o in ambiente persone (anche non minorenni) a fare attività, che non sono preparate, ricordate che paradossalmente anche in una gita di due o tre amici di quasi pari preparazione e conoscenze alpinistiche, in caso di incidente il primo ad essere indagato è sempre e comunque il più esperto sulla carta, che (ripeto) paradossalmente dovrà dimostrare di aver messo in atto tutte le catene di sicurezza atte alla salvaguardia della cordata, dimostrando che l' incidente è dovuto a fattori estranei alla catena stessa. :)
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Messaggioda cinetica » mar giu 30, 2009 10:56 am

grazie ragazzi,
gli spunti che mi avete fornito sono indubbiamente interessanti,

ecco...
anche in falesia, con me, se non in presenza dei genitori, un minorenne non andrà mai su da primo.
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Messaggioda grenoble » mar giu 30, 2009 15:48 pm

cinetica ha scritto:grazie ragazzi,
gli spunti che mi avete fornito sono indubbiamente interessanti,

ecco...
anche in falesia, con me, se non in presenza dei genitori, un minorenne non andrà mai su da primo.


Fai venire qualcuno più esperto di te con il tuo gruppo... :lol: :lol: :lol:
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