da n!z4th » sab gen 10, 2009 13:38 pm
da erricoilfico » sab gen 10, 2009 14:54 pm
da tacchinosfavillantdgloria » sab gen 10, 2009 17:34 pm
da valli » sab gen 10, 2009 18:40 pm
da sergio-ex63-ora36 » sab gen 10, 2009 19:08 pm
n!z4th ha scritto:Caro Messner,
spesso sei solito criticare i numerosi alpinisti che ogni anno affrontano, con pretese e ambizioni più o meno ingenti, i vari monti del globo. Siano essi le piccole -ma grandiose- Alpi, o siano essi i grandi giganti andino-himalayani.
Le critiche per lo più si rifanno a quella che tu ami chiamare -e son d'accordo- commercializzazione dell' Alpinismo. Farsi trainare da un commando di sherpa fin sul tetto del mondo non è alpinismo. Ne siamo tutti convinti. Anche affrontare grossi colossi con una guida sa di commercializzazione. Tuttavia ogni qualvolta si compie una tragedia, la colpa è, in fin della fiera, sempre riconducibile a questa maledetta commercializzazione dell'alpinismo. La montagna è periolosa, bisogna conoscerla, bisogna essere esperti, bisogna essere allenati.... E visto che so bene che tu mai leggerai queste mie presuntuose righe, mi concedo il lusso -tra l'altro vergognoso- di sinettizzare la lettera, evitando inutili giri di parole e eufemismi che annoierebbero solo i veri lettori. Una cosa alla buona insomma. Ecco, in tutta sincerità questo tuo sparare a zero su qualsivoglia scalatore mediocre che si cimenta in un impresa un po' mi lascia amareggiato. Perchè io mi identifico in quel qualsivoglia scalatore mediocre. E per tale non intendo chissà quale imbranato della domenica (ti ricordo il lusso che mi son concesso a usare un basso retaggio) bensì uno che abbia -aimhè- la montagna come prepotente hobby e non -riaimhè- come lavoro. Non nascondo come io mi stia rifacendo alla recente notizia degli italiani sull'aconcagua. Ma anche se in quello stralcio di articolo che letto le tue parole erano state pronunciate magari tempo prima in riferimento a qualche altra tragedia e che il cronosta -per sua fittizia licenza- ha riportato come attuali, la sostanza del mio discorso non cambia. Insomma, chi bisogna essere per frequentare la montagna? Per forza alpinisti di fama mondiali, conosciuti e affermati? per forza guide alpine (ma denigri poi coloro che vi si affidano) ? Facendo così, non te ne accorgi, ricadi inevitabilmente nella tanto criticata commercializzazione dell'alpinismo, dove solo chi è conosciuto vale. La montagna viene privata del suo lato umano, di colui che a buon diritto ci va perchè gli piace. La montagna è per chi ci trae profitto. Ripeto, posso anche darti ragione sulla tragedia appena consumata. Magari erano minimamente allenati e illusi di far chissà cosa. (Le notizie lette parlavano di gente decisamente allenata, ma gli autori riportano chissà quali notizie...e poi non è questa la sede per discuterne). Ma in generale, chi può andarci su in montagna? Se sul Rosa, nelle mie estati dovesse succedermi qualcosa? Sentirmi dare dell'incapace, del sempliciotto, dell' incauto non mi sta bene. Potevo esserci io tra quei quattro. Non li vedevo molto lontano da me.
E siccome so che non leggerai mai, mi permetto di ricordarti un tasto dolente. Conscio proprio che ciò non ti arrecherà alcun dolore. Un po' uno spunto per i miei amici del forum. Sembra da bastardo toccare un tasto così, ma è per me e per gli altri, non per te. Non lo farei mai per davvero un gesto tanto meschino. Ecco lo faccio, Nanga Parbat. Fatto. Con questo mi scuso e attendo gentile risposta.
Scusa la presunzione.
Un alpinista mediocre.
da lamontagnadiluce » sab gen 10, 2009 19:38 pm
da tatone » sab gen 10, 2009 23:08 pm
lamontagnadiluce ha scritto:
Quello che non torna è che il gruppo abbia proseguito senza la guida....
da Picchio » dom gen 11, 2009 21:37 pm
da Omselvadegh » dom gen 11, 2009 21:40 pm
da Siloga66 » lun gen 12, 2009 10:21 am
da arteriolupin » lun gen 12, 2009 11:11 am
da cinetica » lun gen 12, 2009 11:33 am
da pasasò » lun gen 12, 2009 12:19 pm
da arteriolupin » lun gen 12, 2009 12:39 pm
pasasò ha scritto:
Casarotto... non so se l'hai citato a caso o meno ...
No, Pasasò, non cito mai nulla per caso ogni parola è ponderata. Mi possono sfuggire orrori di battitura... Quello sì... Ma non nel pensare alle parole da usare o alle citazioni da inserire tra le righe. Il fatto che tu lo abbia notato è una riprova della bontà dell ami ascelta... Vuol dire che si capisce...
Chiusa parentesi. In merito alla lettera che hai scritto voglio andare oltre: a me piacerebbe che tutti, tu che rispondi ma anche il Messner che citi uscissero dagli schemi valutativi di matrice umana entrando se fosse possibile nell'ottica superiore delle montagne.
Impresa titanica e forse impossibile, almeno dal mio punto di vista. Pur amando il superomismo, ri-cito Nietzsche e rispondo di essere "umano, troppo umano" e, necessariamente, che la mia visione, per quanto la mi amente aneli all'alto, sarà capace di considerazioni solo umane... La mia ottiva valutativa, pertanto, sarà sempre e comunque condizionata dal mio essere un piccolo essere "umano".
Il che mi porta a dire, superomismo romantico a parte, che certe tragedie (quella targata Messner sul nanga Parbat o quella di Unterkircker recentemete successa) sanciscono materialmente, se qualcuno non se ne fosse accorto prima, che noi sapiens siamo polvere sul piatto della bilancia rispetto alla grandezza della natura. Non è un approccio panteistico fine a se stesso bensì la constatazione dell'evidenza che ha ben poco valore parlare di "pericoli soggettivi", per definizione difficilmente quantificabili soprattutto basandosi su conoscenze giornalistiche delle persone e delle situazioni, quando si affrontano salite ad alta quota. Più corretto mi sembra sia il postulare che, dati determinati obiettivi, l'alpinismo diventa una pratica che incorpora una quantità di pericoli oggettivi per cui chi lo affronta si assume a priori e coscientemente la possibilità di andare incontro a morte. Morte, e qui doso una certa retorica, che per chi la affronta non può che essere ricerca sotto altre spoglie di flusso vitale, in contrapposizione forse con altri tipi di esistenze magari "impiegatizie" di cui si parlava in un post sopra che comunque non potrei mai giudicare.
Signori, il gioco alpinistico per me è questo, la posta in palio è alta, io le passioni altrui non intendo giudicarle.
da grip » lun gen 12, 2009 12:45 pm
da giorgiolx » lun gen 12, 2009 13:08 pm
Omselvadegh ha scritto:l'unica cosa che riconosco al Mesnner è la mentalità aperta che lo ha portato a credere nell'apertura della Scala Welzenbach verso l'alto.
punto.
da giorgiolx » lun gen 12, 2009 13:09 pm
grip ha scritto:...
da n!z4th » lun gen 12, 2009 13:28 pm
Messner si è spesso scagliato contro vere e proprie gite aziendali che - col tempo - stanno diventando una sorta di costante nelle zone himalayane e in egenerale sulle montagne più alte dei vari continenti...
da agh » lun gen 12, 2009 14:08 pm
Siloga66 ha scritto:Io credo che Messner non si esprima tanto per fare. Ha ragione.
da n!z4th » lun gen 12, 2009 14:11 pm
Vivere di avventura e di incertezze, mentre la maggioranza di noi si accontenta del posto fisso...
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