UN UOMO, UN MITO, UN PAZZO?

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

UN UOMO, UN MITO, UN PAZZO?

Messaggioda jurimbert » ven ott 12, 2007 16:04 pm

http://www.youtube.com/watch?v=Fpm0m6bVfrM

http://www.youtube.com/watch?v=viy9pWTGNys


Dan Osman (11 febbraio 1963 - 23 novembre 1998) era un arrampicatore e praticante di sport estremi.

Era conosciuto per il pericoloso sport di "free soloing" (arrampicata senza corde o altro sistema di sicurezza) e "controlled free-falling" (salto nel vuoto con l'uso di una normale corda semielastica da arrampicata come sistema di sicurezza) con il quale ha stabilito il record di 305 metri. Conduceva un stile di vita libero e anticonformista, non ebbe mai un lavoro fisso e viveva per mesi in una capanna in mezzo agli alberi. Era la star di vari video di arrampicata con i quali portò il "free soloing" al grande pubblico.

Morì il 23 novembre del 1998 all'età di 35 anni, dopo che la sua corda si spezzò mentre tentava di battere il record (di free-falling stabilito da lui stesso pochi giorni prima) dalla Leaning Tower, formazione rocciosa alta 700 metri situata nel parco nazionale dello Yosemite. Le cause esatte della rottura della corda sono tuttora sconosciute, ma potrebbero essere imputate alla fornitura di una corda usata oppure al cambio della zona di lancio con il conseguente cambiamento della parabola di decelerazione.
...E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE...
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Messaggioda Enzolino » ven ott 12, 2007 16:48 pm

Senza dubbio ... un mito!!! :D
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Messaggioda Roberto » ven ott 12, 2007 21:11 pm

Enzolino ha scritto:Senza dubbio ... un mito!!! :D

... e un pazzo 8)
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Messaggioda RUDE » ven ott 12, 2007 22:31 pm

che cazzate.. perfortuna che gli hanno dato un nome a sè per questo sport... a me fa solo cagare!!
Allenarsi è un male necessario, NECESSARIO per farsi male da soli!!
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Messaggioda n!z4th » ven ott 12, 2007 23:14 pm

Non condividevo le sue*cazzate* che di alpinismo non avevano nulla.
Apprezzo la sua arrampicata e, checchesenedica ( 8) ), ci sapeva fare. :wink:
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Messaggioda Cine » sab ott 13, 2007 12:11 pm

Un gran personaggio, davvero.
Capisco e rispetto il free-solo, ma il free-falling proprio non lo concepisco :roll: soprattutto con una famiglia al seguito.
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Messaggioda matitrial » sab ott 13, 2007 20:25 pm

Quando scegli il rischio per passione, accetti l'imprevedibilità dell'incidente.
Lui però ha solo scelto l'imprevedibilità dell'incidente (senza togliere sulle sue capacità di freeclimbing).
Sono daccordo con quelli che dicono che quella non è passione per la montagna ... è solo incoscenza suicida per emergere e farsi un nome.

Bè il nome se lo è fatto ...

Ciao

matitrial
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Messaggioda SCOTT » sab ott 13, 2007 20:34 pm

UN UOMO, UN MITO, UN PAZZO?


Tutte e tre le cose :!:

[youtube]http://www.youtube.com/v/VtP6D7S5LAk[/youtube]


Se ti piacciono i video QUI ne trovi parecchi... :wink:

Scott.
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Messaggioda Roberto » sab ott 13, 2007 21:11 pm

Essendoci passato, anche se in condizioni ben diverse e con motivazioni altrettanto lontane, mi domando cosa pensasse mentre cadeva, dopo che la corda si è rotta.
Sono attimi, ma il tempo non ha lo stessa velocità di quello di tutti i gg, si ha modo di fare bei ragionamenti .... almeno a me è accaduto così.
Solo che poi mi sono fermato, ed anche se ero tutto scassato, ero vivo. Dan è filato dritto contro il duro terreno e credo abbia realizzato che la corda era rotta e che non avrebbe fermato la caduta.
Infatti, nel mio caso (caduto durante l' avvicinamento), una delle cose che ricordo nettamente è la consapevolezza che sarei morto perchè era senza corda, nessun mezzo barcaiolo mi avrebbe blocato la caduta ....
Di cero non ha sofferto, ne ha avuto paura, ha solo capito che stava per finire la sua vita.
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Messaggioda Cine » sab ott 13, 2007 21:14 pm

Roberto ha scritto:Essendoci passato, anche se in condizioni ben diverse e con motivazioni altrettanto lontane, mi domando cosa pensasse mentre cadeva, dopo che la corda si è rotta.
Sono attimi, ma il tempo non ha lo stessa velocità di quello di tutti i gg, si ha modo di fare bei ragionamenti .... almeno a me è accaduto così.
Solo che poi mi sono fermato, ed anche se ero tutto scassato, ero vivo. Dan è filato dritto contro il duro terreno e credo abbia realizzato che la corda era rotta e che non avrebbe fermato la caduta.
Infatti, nel mio caso (caduto durante l' avvicinamento), una delle cose che ricordo nettamente è la consapevolezza che sarei morto perchè era senza corda, nessun mezzo barcaiolo mi avrebbe blocato la caduta ....
Di cero non ha sofferto, ne ha avuto paura, ha solo capito che stava per finire la sua vita.


Paura chissà :roll: era consapevole sì del rischio, ma chissà se l'attimo prima di morire, quando realizzi davvero, chissà che si pensa.....cosa si prova :?
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Messaggioda Roberto » sab ott 13, 2007 21:22 pm

Cine ha scritto:
Roberto ha scritto:Essendoci passato, anche se in condizioni ben diverse e con motivazioni altrettanto lontane, mi domando cosa pensasse mentre cadeva, dopo che la corda si è rotta.
Sono attimi, ma il tempo non ha lo stessa velocità di quello di tutti i gg, si ha modo di fare bei ragionamenti .... almeno a me è accaduto così.
Solo che poi mi sono fermato, ed anche se ero tutto scassato, ero vivo. Dan è filato dritto contro il duro terreno e credo abbia realizzato che la corda era rotta e che non avrebbe fermato la caduta.
Infatti, nel mio caso (caduto durante l' avvicinamento), una delle cose che ricordo nettamente è la consapevolezza che sarei morto perchè era senza corda, nessun mezzo barcaiolo mi avrebbe blocato la caduta ....
Di cero non ha sofferto, ne ha avuto paura, ha solo capito che stava per finire la sua vita.


Paura chissà :roll: era consapevole sì del rischio, ma chissà se l'attimo prima di morire, quando realizzi davvero, chissà che si pensa.....cosa si prova :?

Non è come ci fanno immaginare nei film, non c' è terrore in una caduta simile.
Si ha una sorta di rassegnazione, cerchi di limitare i danni e cadi.
Nel caso di Dan, non poteva fare altro che aspettare, consapevole di quallo che accadeva. Fino allo schianto e alla fine.
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Messaggioda Cine » sab ott 13, 2007 21:26 pm

Roberto ha scritto:
Cine ha scritto:
Roberto ha scritto:Essendoci passato, anche se in condizioni ben diverse e con motivazioni altrettanto lontane, mi domando cosa pensasse mentre cadeva, dopo che la corda si è rotta.
Sono attimi, ma il tempo non ha lo stessa velocità di quello di tutti i gg, si ha modo di fare bei ragionamenti .... almeno a me è accaduto così.
Solo che poi mi sono fermato, ed anche se ero tutto scassato, ero vivo. Dan è filato dritto contro il duro terreno e credo abbia realizzato che la corda era rotta e che non avrebbe fermato la caduta.
Infatti, nel mio caso (caduto durante l' avvicinamento), una delle cose che ricordo nettamente è la consapevolezza che sarei morto perchè era senza corda, nessun mezzo barcaiolo mi avrebbe blocato la caduta ....
Di cero non ha sofferto, ne ha avuto paura, ha solo capito che stava per finire la sua vita.


Paura chissà :roll: era consapevole sì del rischio, ma chissà se l'attimo prima di morire, quando realizzi davvero, chissà che si pensa.....cosa si prova :?

Non è come ci fanno immaginare nei film, non c' è terrore in una caduta simile.
Si ha una sorta di rassegnazione, cerchi di limitare i danni e cadi.
Nel caso di Dan, non poteva fare altro che aspettare, consapevole di quallo che accadeva. Fino allo schianto e alla fine.


Beh, se è così forse è meglio :roll: ma sicuramente funziona solo con una persona dal coraggio come quello di Dan.
Cavoli, ci sei passato pure tu? Per fortuna sei ancora con noi a raccontarlo....
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Messaggioda Roberto » sab ott 13, 2007 21:33 pm

Cine ha scritto:
Roberto ha scritto:
Cine ha scritto:
Roberto ha scritto:Essendoci passato, anche se in condizioni ben diverse e con motivazioni altrettanto lontane, mi domando cosa pensasse mentre cadeva, dopo che la corda si è rotta.
Sono attimi, ma il tempo non ha lo stessa velocità di quello di tutti i gg, si ha modo di fare bei ragionamenti .... almeno a me è accaduto così.
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Infatti, nel mio caso (caduto durante l' avvicinamento), una delle cose che ricordo nettamente è la consapevolezza che sarei morto perchè era senza corda, nessun mezzo barcaiolo mi avrebbe blocato la caduta ....
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Paura chissà :roll: era consapevole sì del rischio, ma chissà se l'attimo prima di morire, quando realizzi davvero, chissà che si pensa.....cosa si prova :?

Non è come ci fanno immaginare nei film, non c' è terrore in una caduta simile.
Si ha una sorta di rassegnazione, cerchi di limitare i danni e cadi.
Nel caso di Dan, non poteva fare altro che aspettare, consapevole di quallo che accadeva. Fino allo schianto e alla fine.


Beh, se è così forse è meglio :roll: ma sicuramente funziona solo con una persona dal coraggio come quello di Dan.
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Non posso parlare per gli altri, ma credo che certe difese innate in noi aiutino a superare certi traumi.
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Messaggioda SCOTT » dom ott 14, 2007 2:30 am

Roberto ha scritto:
Cine ha scritto:
Roberto ha scritto:
Cine ha scritto:
Roberto ha scritto:Essendoci passato, anche se in condizioni ben diverse e con motivazioni altrettanto lontane, mi domando cosa pensasse mentre cadeva, dopo che la corda si è rotta.
Sono attimi, ma il tempo non ha lo stessa velocità di quello di tutti i gg, si ha modo di fare bei ragionamenti .... almeno a me è accaduto così.
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Infatti, nel mio caso (caduto durante l' avvicinamento), una delle cose che ricordo nettamente è la consapevolezza che sarei morto perchè era senza corda, nessun mezzo barcaiolo mi avrebbe blocato la caduta ....
Di cero non ha sofferto, ne ha avuto paura, ha solo capito che stava per finire la sua vita.


Paura chissà :roll: era consapevole sì del rischio, ma chissà se l'attimo prima di morire, quando realizzi davvero, chissà che si pensa.....cosa si prova :?

Non è come ci fanno immaginare nei film, non c' è terrore in una caduta simile.
Si ha una sorta di rassegnazione, cerchi di limitare i danni e cadi.
Nel caso di Dan, non poteva fare altro che aspettare, consapevole di quallo che accadeva. Fino allo schianto e alla fine.


Beh, se è così forse è meglio :roll: ma sicuramente funziona solo con una persona dal coraggio come quello di Dan.
Cavoli, ci sei passato pure tu? Per fortuna sei ancora con noi a raccontarlo....


Non posso parlare per gli altri, ma credo che certe difese innate in noi aiutino a superare certi traumi.


E' proprio cosi, non paura, interminabili attimi in cui la percezione di ciò che avviene è decuplicata...
...c'è incredulità, delusione, freddo ragionamento su ciò che sta accadendo e accadrà...
...nessuna paura, nessun film della propria vita che scorre davanti agli occhi...
...ricordo una punta di vergogna per il fatto che stavo cadendo, che avevo sbagliato...

...l'arresto improvviso e...
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Messaggioda n!z4th » dom ott 14, 2007 9:21 am

Cosa succede nella mente di un alpinista quando compie un volo mortale?

Nessuno è mai tornato indietro dall'al di là per raccontarcelo. Cadute mortali da grandi altezze, avvengono anche nei lavori edili e nell'industria in genere, non solo in alpinismo.Questi decessi portano con sé il grande segreto del pre-morte,di quelle modificazioni percettive, dovute ad alterazioni biochimiche a livello di Sistema Nervoso Centrale, che intervengono quando una persona ha la certezza di starsi inevitabilmente approssimando alla morte.

Reinhold Messner ha - in questo libro- interpellato medici e psicologi, nel tentativo di svelare in parte il grande mistero. Libro sempre attuale nonostante sia stato scritto vent'anni fa, "Il limite della vita", raccoglie anche una lunga casistica di pre-morte,raccontati da alpinisti sopravvissuti a voli dall'esito che solo la fortuna non ha reso mortali. "Casi clinici" raccontati con la precisione dell'esame medico.Dall'analisi dei vissuti, emerge che il volo "non controllato", con alte probabilità di morte, induce in chi lo vive una dilatazione della dimensione spaziotemporale, a causa dell'effetto di "rassegnazione" che la morte - ormai vissuta come certa in chi vola - produce a livello psichico. La rassegnazione, in condizioni di volo non controllato, scatena una reazione biochimica nel Sistema Nervoso Centrale, chiamando in causa le endorfine, producendo durante il volo una sensazione di grande, infinito piacere; reazione che la natura ha predisposto per alleviare il dolore imminente della morte.Ciò non accade in palestra: in condizione di volo "controllato" - anzi - l'alpinista ha paura, perché sapendo di non morire - non beneficia della rassegnazione, unica condizione psichica favorevole allo scatenamento biochimico delle endorfine.

Unica consolazione che si può trarre da questo magnifico libro, è che, chi muore in parete,muore in maniera molto piacevole.


:wink:
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Messaggioda fabri » dom ott 14, 2007 10:11 am

Roberto ha scritto:
Non posso parlare per gli altri, ma credo che certe difese innate in noi aiutino a superare certi traumi.


SCOTT ha scritto:E' proprio cosi, non paura, interminabili attimi in cui la percezione di ciò che avviene è decuplicata...
...c'è incredulità, delusione, freddo ragionamento su ciò che sta accadendo e accadrà...
...nessuna paura, nessun film della propria vita che scorre davanti agli occhi...



Anche a me è capitato un episodio analogo con le stesse senzazioni.
Non in montagna, ma in mare. Con tutto il tempo per capire che ormai èra andata, sarei sicuramente morto.
Nessun film della vita che ti passa davanti, nessuna sofferenza o pensiero per i tuoi cari.......tutto ovattato......penso propio difese del corpo.
Ma anche reazioni positive. Al primo spiraglio, alla minima possibilità di salvezza ho sentito come una scossa ed ho ritrovato energie incredibili, nonostante fossi allo stremo dello forze.

Adrenalina, endorfine.....bhooo.....non lo sò.......ma funzionano... :wink:
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Messaggioda Roberto » dom ott 14, 2007 10:19 am

Se ne è parlato latre volte, ma è sempre un argomento stimolante, specie per chi ci è passato.
Cadevo e prendevo colpi terribili, ma non sentivo nessun dolore. Tutto era silenzio, a parti i sordi colpi che sembravano come ovattati.
Non avevo paura, ero sereno, consapevole di morire, anche se non rassegnato, infatti cercavo di aggrapparmi (inutilmente) alle asperità della parete.
Avendo avuto un altro incidente cinque anni prima, ma in cordata (e quindi alla fine la corda si è tesa), percepivo la mancanza di una corda come un motivo matematico dell' enevitabilità della fine.
Questa sensazione deve averla avuta anche Dan, al momento in cui, tesa la corda, questa si è rotta.
Quando mi sono fermato su una provvidenziale cengetta, sono rimasto quasi stupito e, non sentendo nessun dolore, ho provato a muovermi, realizzando subito che qualcosa mi dovevo essere fatto.
A qul punto ho cercato di chiamare il mio compagno, ma la voce non usciva dalla mia bocca e, solo dopo qualche tentativo, è uscito un flebile "Andreaaaa!", tremolante e doloroso: ho capito che ero messo davvero male!
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Messaggioda SCOTT » dom ott 14, 2007 14:19 pm

...
Ultima modifica di SCOTT il dom ott 14, 2007 15:12 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda virgulto » dom ott 14, 2007 15:01 pm

Dopo aver letto questo topic domani scalo solo dall'alto.....
Ciao Leo
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Messaggioda n!z4th » dom ott 14, 2007 20:06 pm

Roberto ha scritto:Se ne è parlato latre volte, ma è sempre un argomento stimolante, specie per chi ci è passato.
Cadevo e prendevo colpi terribili, ma non sentivo nessun dolore. Tutto era silenzio, a parti i sordi colpi che sembravano come ovattati.
Non avevo paura, ero sereno, consapevole di morire, anche se non rassegnato, infatti cercavo di aggrapparmi (inutilmente) alle asperità della parete.
Avendo avuto un altro incidente cinque anni prima, ma in cordata (e quindi alla fine la corda si è tesa), percepivo la mancanza di una corda come un motivo matematico dell' enevitabilità della fine.
Questa sensazione deve averla avuta anche Dan, al momento in cui, tesa la corda, questa si è rotta.
Quando mi sono fermato su una provvidenziale cengetta, sono rimasto quasi stupito e, non sentendo nessun dolore, ho provato a muovermi, realizzando subito che qualcosa mi dovevo essere fatto.
A qul punto ho cercato di chiamare il mio compagno, ma la voce non usciva dalla mia bocca e, solo dopo qualche tentativo, è uscito un flebile "Andreaaaa!", tremolante e doloroso: ho capito che ero messo davvero male!


cosa è successo?cosa ha ceduto? :roll:
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