Amore compulsivo

[SteP]

Mi capita spesso, ciclicamente.
Mi innamoro di una zona, e ossessivamente, uscita dopo uscita, continuo ad andare lì, a percorrere tutti i sentieri e le valli disponibili. Con la sensazione di non essere mai sazio, mai stufo, mai appagato.
Un'anno è la Valchiavenna, con le sue mille cime e valli laterali stupende e relativamente poco battute.
L'anno dopo le Grigne, anche qui ricche di sentieri che molti ormai non percorrono più.
L'anno dopo la zona Val Masino - Val Malenco ...
Per ora l'inverno si salvava: con ciaspole e ramponi andavo un pò da una parte un pò dall'altra; quest'anno invece ho l'attrazione viscerale per la Valsassina.
Quando ci penso, mi dico che è limitante questo atteggiamento, ma poi quando in settimana programmo la mia prossima uscita, ci ricasco, e cerco sulla cartina della zona oggetto del desiderio del momento sentieri che non ho mai percorso o cime e cimette senza nome sulle quali non sono mai salito.
E' un amore adolescenziale, travolgente, che so che prima o poi finirà, ma che appaga e spossa. E che lascia l'illusione, come per l'amore adolescenziale finito, che prima o poi ritornerà e la sicurezza che, quando ritornerà, sarà fantastico come prima.

[n!z4th]

non riesco a definirlo positivo o negativo.Se a te affascina è bene sia così

[MacOnions]

Assolutamente la stessa cosa, sono arrivato al punto di provare tutte le strade di una stessa zona, su e giù, incrociando posti dove ero già passato magari la settimana prima, mi piace specializzarmi, mettiamola così ... spesso andare in altri posti, che magari non conosco, non mi appaga tanto quanto l'esplorazioni in zone che conosco già per trovare qlc di nuovo ... forse perchè ho sempre inteso la montagna come ricerca.

Quest'anno sarà sicuramente l'anno dell'adamello, con qlc sconfinamento dolomitico.

[Roberto]

Anche io mi fossilizzo volentieri su un posto, anche lontano da casa.
Forse è un bisogno di certezze, o una forma blanda di autismo, ma quando scopro una montagna o una parete, mi viene di tornarci e tornarci, scopro sempre qualcosa di nuovo da provare.

[scheggia]

io è una vita che sono piantato sempre negli stessi luoghi, li conosco a memoria, ma mi sorprendono sempre!

[Cervino]

A me piace tornare dove sono stata...
Per noi la prima gita scialpinistica è generalmente quella del colle della cima Fallinere, nella bellisima conca di Cheneil nella Valtournanche.
Ogni anno mi misuro con il tempo che passa e se la gita l'affronto senza troppa fatica mi rallegro e mi dico... dai .... forse anche quest'anno qualche bella gita riuscirò a farla....
Ad una certa età (e lo dico a ragion veduta) tornare nei posti che si conoscono da sicurezza....
Si sa che dopo quel pendio ripido c'è un piccolo pianoro in cui si prenderà fiato, che si può fare un giro più lungo però meno faticoso....
E' come ritrovare una vecchia conoscenza.....

[gug]

..è che una zona non si riesce a conoscere in un solo assaggio. Per questo tornare più volte mi sembra più appagante, dato che spesso le cose più belle si conoscono dopo qualche visita. Poi c'è sempre da vedere cosa c'è dietro quello spigolo, quella spalla o al di là di quella sella....
Finchè un giorno ci si sente appagati e allora è ora di cambiare zona...