25 anni fa ....

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

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Messaggioda Lorenz » gio feb 01, 2007 13:22 pm

... Renato Casarotto attaccava il trittico del Freney, forse l'impresa piu' grande nella storia dell'alpinismo del Monte Bianco.
Vi segnalo questo bell'articolo

http://www.intotherocks.net/

Mi sembrava doveroso ricordare quest'Uomo, l'alpinista che piu' di tutti mi ha affascinato. Di lui si parla poco, si scrive poco, per me e' un personaggio carico di mistero... eppure cosi' grande, a mio modesto parere quanto Bonatti.

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Messaggioda Roberto » gio feb 01, 2007 13:26 pm

Il "solitario" più grande di tutti i tempi, per me un riferimento assoluto, sia come alpinista che come uomo!
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Messaggioda paolo s4 » gio feb 01, 2007 13:46 pm

Ho una conoscenza superficiale del personaggio... e me ne dispiaccio :oops: :(

potete consigliarmi qualche lettura interessante a proposito?
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Messaggioda il.bruno » gio feb 01, 2007 13:49 pm

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Messaggioda marco* » gio feb 01, 2007 20:25 pm

probabilmente è l'impresa solitaria che più mi ha impressionato tra tutte quelle che conosco...insiemea quella al pilastro casarotto al fitz roy (via Goretta se non mi ricordo male...sempre roba sua comunque)...certo che quando penso a starsene quindici giorni da solo nella zona più selvaggia del bianco...sticazzi!!!!!!!!
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Messaggioda Roberto » gio feb 01, 2007 20:29 pm

La nord del Huascaran è stata una solitaria irripetibile, solo Casarotto poteva farla

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Messaggioda scheggia » gio feb 01, 2007 21:10 pm

che bello ho scoperto un'altra pagina fantastica del libro dell'alpinismo...

ne voglio sapere di più di quest'uomo, voi che lo conoscete meglio sapete indicarmi una pubblicazione o devo recuperarmi soltanto le due riviste che vengono citate nel link di Lorenz?

Lorenz veramente tantissimi complimenti e ringraziamenti per questo 3d...

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Messaggioda marco* » gio feb 01, 2007 21:34 pm

Roberto ha scritto:La nord del Huascaran è stata una solitaria irripetibile, solo Casarotto poteva farla

Immagine



questa non la sapevo nenach'io 8O 8O sticazzi
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Messaggioda marco* » gio feb 01, 2007 21:43 pm

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Messaggioda marco* » gio feb 01, 2007 21:44 pm

pilastro casarotto
Immagine[/img]
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Messaggioda Davide62 » gio feb 01, 2007 21:45 pm

Bravo Lorenz :!:

OT
Ricordo perfettamente l'impresa dello Huascaran, avevo 14 anni e mi ero da poco avvicinato all'Alpinismo, naturalmente (e inevitabilmente) quella salita mi impressionò.
Ricordo anche la fotografia in bianco e nero sul Corriere della Sera.

Tornando al trittico di Casarotto, capolavoro di bravura e coraggio, e leggendo il libro postumo scritto da sua moglie, una delle cose che mi è rimasta più impressa riguarda una "passeggiata" di casarotto fin sotto la ovest nella Noire per lasciare uno zaino.
Non so se mai ci siete stati in estate, ma posso assicurarvi che d'inverno arrivare al Monzino è già un bel fatto
:wink:
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Messaggioda simo il 4 CG » ven feb 02, 2007 0:34 am

mi sono sempre chiesto come mai un personaggio del genere, affascinante, sia stato sempre snobbato dal grande pubblico...

la risposta? forse è meglio che sia così....
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Messaggioda il.bruno » ven feb 02, 2007 0:38 am

Casarotto è diventato un personaggio mitico per le solitarie, però anche in cordata con altri ha fatto ascensioni grandiose.

Come non pensare ad esempio ai due diedri sullo Spiz di Lagunaz, uno fatto con Bruno De Donà, prima ascensione per la quale il "nostro" parlò di VII grado, l'altro con Piero Radin, oggi noto come "il più bel diedro delle Alpi"?
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Messaggioda Lorenz » ven feb 02, 2007 1:37 am

perche' non proviamo a stendere una bibliografia sulla figura di Casarotto ? Sarebbe un bel modo per farlo conoscere un po di piu' a tutti noi.
Io so che ha scritto un solo libro, che peraltro non sono mai riuscito a trovare, sulla sua esperienza al McKinley sulla 'ridge of no return'
E' questo: http://www.intraisass.it/recstor2.htm

in fondo a questo link sono indicati anche due libri della moglie:
- Goretta e Renato Casarotto - Una vita tra le montagne
- I monti di ghiaccio

ci sarano pure altri libri, no ?

Intanto segnalo quest'altro link http://www.caivaldagno.it/renato_casarotto.htm con il doloroso racconto dell'incidente mortale al K2, che peraltro e' stato descritto anche da Diemberger nel suo "K2, Nodo Infinito"

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Messaggioda scheggia » ven feb 02, 2007 19:38 pm

grazie per le info...

purtroppo molti grandi terminano la loro esistenza in montagna...
anche se personalemente mi piacerebbe che il mio ultimo domicilio sia su di una montagna... il più in la nel tempo possibile... spero

anche uno dei miei miti è finito così, Gianni Comino.
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Messaggioda Roberto » ven feb 02, 2007 19:44 pm

Le solitarie di Casarotto fanno impallidire gli atletici e mirabolanti exploit dei solitari free-solo, dove il grado permette imprese da sogno, ma l' impegno non è assolutamente paragonabile.
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Messaggioda marco* » ven feb 02, 2007 20:29 pm

Roberto ha scritto:Le solitarie di Casarotto fanno impallidire gli atletici e mirabolanti exploit dei solitari free-solo, dove il grado permette imprese da sogno, ma l' impegno non è assolutamente paragonabile.


gia...anche se non bisogna generalizzare...

comunquetornando alla sua via in solitaria al fitz roy ho in mente un aneddoto che ogni volta che ci penso mi fa rabrividire...Casarotto racconta "mentre salgo lungo una corda fissa,vedo il suo capo che penzola nel vuoto.Ache cosa sono appeso?salgo con circospezione arrampicando senza tirare sulle jumar...arrivo nel punto incriminato:la corda siè spezzata. l'ha tranciata il vento facendola sfregare in continuazione contro le rocce e cadendo è andata ha infilarsi tra una fessura e la parete.Poi il ghiaccio la bloccata.."

8O 8O 8O 8O 8O
io dopo una cosa del genere non so se avrei avuto la testa per continuare...
comunque per la cronaca la via Casarotto al ppilastro Goretta è stata valutata VII e A2,ha uno sviluppo di 1200 metri e è stata laprima via nonchè la prima salita in solitaria del fitz roy.....una montagnetta da niente. :wink: :lol: :lol: :lol: 8O
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Messaggioda Roberto » ven feb 02, 2007 20:38 pm

Non è questione di rischio, ma di impegno fisico, assolutamente non paragonabile a chi sale slegato.
Casarotto stava in parete vari gg, a volte di inverno e spesso in condizioni assurde. La fatica di salire, scendere, tirare su il materiale, bivaccare .... è al di la delle capacità di sopportazione di molti.
Se si ha il margine giusto di grado, un conto è ripetere una via in solitaria freesolo, un altro è aprire una mostruosità in un luogo lontano e in quelle condizioni.
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Messaggioda paolo s4 » ven feb 02, 2007 20:53 pm

Certo, a proposito di sopportazione, anche la moglie non scherzava!
(non è una battuta)
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Messaggioda marco* » ven feb 02, 2007 21:24 pm

in effetti ci ho pensato spesso anch'io...
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