Max Grivel ha scritto:MICKA ha scritto:valgrande? uno dei luoghi preferiti di ivan guerini,vero dones?

Certo! Uno dei posti preferiti di Ivan Guerini per le sue "arrampicate esplorative", ha scritto anche un libro sulla Valgrande e le sue linee di arrampicata tracciate "Valgrande mondo segreto di rocce e piante", Guerini ha dato anche svariati nomi a picchi e cime minori che prima ne erano privi, per esempio sulla cima Pedum ha distinto le sottocime "Torre della desolazione", "Torre Liquefatta", "Picco del Pedum",....
Comunque su alcuni aspetti mi trovo d'accordo con Gigi64, per la pericolosità, la poca intuibilità,l'intricatezza di alcuni itinerari, insomma la Val Grande non è da sottovalutare, e la valutazione EE rispetto ad altri itinerari EE presenta moltissime differenze.
Certo sarebbe impensabile inventare una scala escursionistica al pari dei gradi francesi su roccia, ma un EE valgrandino vi assicuro che richiede molto più impegno e soprattutto esperienza di un EE ad alta quota come per esempio in Val Formazza o al Devero.
Concordo su tutto Max!
Per questo chiedevo, ripeto, più per curiosità che per altro, se esisteva una scala di difficoltà ad esempio per ambienti di foresta più che di montagna, comunque chi pensa di recarsi nelle parti interne della Valgrande e di valutare le difficoltà su se stesso con un EE potrebbe rischiare veramente molto, da considerare che all'interno l'uso del telefonino è pressochè inesistente, e anche in caso di smarrimento o di incidenti trovare una persona è molto più difficile che trovarla in ambienti di montagna tradizionale, ad esempio pensa che molti anni fa ci fu un disperso, morì e trovarono i suoi resti dopo molto tempo, in una stagione invernale (lui era caduto in una stagione in cui c'era vegetazione), scoprendo però che era scivolato poco sotto ad un sentiero, perciò a pochi metri da dove i soccorritori erano passati, ma non l'avevano visto, oppure ci sono mille canalini con molta vegetazione dove puoi scivolare, o che stai percorrendo mentre cerchi di uscire...
L'anno scorso, un tedesco (o uno svizzero tedesco, non ricordo...) è morto precipitando in Val Negra, ci sono dei passaggi molto delicati su di un torrente, è precipitato penso per circa 80 mt da quanto mi hanno detto, perchè non era solo e l'altro è andato a cercare aiuto, anche se era troppo tardi, ma se era da solo o precipitavano tutti e due in quel posto rischiavano di non essere più trovati se non avevano lasciato detto l'intinerario, ci passeranno due gruppi all'anno a dir tanto in quelle zone, addirittura il sentiero del fiume dal Ponte Casletto è fortemente sconsigliato anche dalla forestale con tanto di cartelli per la sua pericolosita, e al proposito se vai nella riserva integrale è vero che non potresti, ma è quasi impossibile beccare la forestale lì per quanto è difficoltoso, da quanto si sa l'ultimo della forestale che vi è entrato è stato negli anni 50, sotto la Corona di Ghina, e ha avuto un incidente, ma gli è andata bene, si è solo spaccato una gamba, a pensare che allora lo hanno portato fuori a braccia con una lettiga fatta al momento con dei tronchi!
Insomma, va presa molto con le pinze, e da non pensare che tutta la Valgrande sia come fare la traversata da Malesco a Premosello passando per In la Piana, una lunga passeggiata, dove comunque qualcuno è riuscito a perdersi anche lì, ritrovandosi anzichè all'Alpe Serena, sotto la Colma di Premosello, nell'Alpe Quaggiui, sotto la Bocchetta dell'Usciolo, perciò con un dislivello maggiore da affrontare e un sentiero meno intuitivo, il sopraggiungere della notte e di un po di neve aveva fatto sì che intervenissero i soccorsi, che dopo averli cercati a lungo sotto la Colma di Premosello qualcuno ha capito dove erano finiti veramente! (me lo ha raccontato un amico che ha fatto parte dei soccorsi, comunque era anche sui giornali locali)
Quello è però un classico esempio di gente che sottovaluta queste zone, magari sa muoversi in montagna anche a livello apinistico, ma lì trovi un altro genere di difficoltà.....
Ciao
