Valgrande, scala difficoltà a parte?

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Valgrande, scala difficoltà a parte?

Messaggioda Gigi64 » mar set 05, 2006 12:04 pm

Sabato e domenica sono stato in Valgrande, il parco nazionale in provincia di Verbania, uno dei luoghi che preferisco, però molta gente conosce quel posto soltanto per la frequentazione di alcune cime e creste che ne delimitano i confini, o sentieri che scendono all'interno ma, per così dire, "classici", perciò discretamente segnati, se però ci si addentra in alcuni luoghi molto meno frequentati si capisce perchè quella zona è stata eletta come una delle massime espressioni del wilderness presenti nel nostro paese e non solo, conosco anche gente che dice che questa fama è immeritata in quanto esistono altre zone dove il cosiddetto wilderness è molto marcato, queste persone parlano così perchè non sono mai stati nelle vere zone wilderness di questo parco, dove la sensazione di isolamento è completa, le possibilità di perdersi e di farsi male o peggio sono veramente consistenti, i sentieri a volte, anzi, spesso, non esistono, i passaggi delicati non si contano, il clima è spesso umido anche quando l'umidità generale dell'aria non c'è, il trovarsi sotto ad un temporale in questi luoghi porterebbe dei pericoli molto maggiori di quelli già consistenti che ci possono essere quando ci si trova in montagna intesa nel senso "tradizionale", per questi e per altri motivi le difficoltà potrebbero essere più paragonate ad un ambiente simile ad una giungla piuttosto che ad un ambiente di montagna vero e proprio, perciò parlando di questo con alcuni compagni di escursione sabato notte, mentre ci si apprestava a dormire nel bosco nei pressi dei ruderi di una vecchissima alpe (non per appoggiarci ai ruderi che oramai non danno più riparo, ma perchè era uno dei pochissimi pezzi dove c'era qualche metro quadro più o meno pianeggiante), ci si chiedeva che tipo di gradi di difficoltà si potrebbero attribuire a quei percorsi, partendo dal presupposto che siamo abbondantemente sopra al cosiddetto EE, non si può però andare sui gradi alpinistici in quanto si tratta di un altro tipo di difficoltà.

Tenendo presente che molti tra quelli che facevano parte di questo gruppo sono persone che fanno arrampicata, alpinismo, 4000, ecc, ecc, e da tantissimi anni, perciò un termine di paragone ce l'hanno, erano tutti concordi nell'attribuire dei gradi di difficoltà notevoli per quel giro, ma... che gradi???

Qualcuno conosce una scala di difficoltà che si potrebbe applicare a luoghi di questo genere?

Bye :)
Gigi
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Messaggioda ram| » mar set 05, 2006 13:22 pm

gradi? gesù. non vedi quanto la domanda che fai è fuori luogo rispetto a quello che dici poco più sopra? cioè vorresti sapere che grado ha la tua wilderness o se sei più wilderness tu o un tuo amico di catania? mi spieghi il senso?
r
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Re: Valgrande, scala difficoltà a parte?

Messaggioda stealth » mar set 05, 2006 15:09 pm

Gigi64 ha scritto:Sabato e domenica sono stato in Valgrande, il parco nazionale in provincia di Verbania, uno dei luoghi che preferisco, però molta gente conosce quel posto soltanto per la frequentazione di alcune cime e creste che ne delimitano i confini, o sentieri che scendono all'interno ma, per così dire, "classici", perciò discretamente segnati, se però ci si addentra in alcuni luoghi molto meno frequentati si capisce perchè quella zona è stata eletta come una delle massime espressioni del wilderness presenti nel nostro paese e non solo, conosco anche gente che dice che questa fama è immeritata in quanto esistono altre zone dove il cosiddetto wilderness è molto marcato, queste persone parlano così perchè non sono mai stati nelle vere zone wilderness di questo parco, dove la sensazione di isolamento è completa, le possibilità di perdersi e di farsi male o peggio sono veramente consistenti, i sentieri a volte, anzi, spesso, non esistono, i passaggi delicati non si contano, il clima è spesso umido anche quando l'umidità generale dell'aria non c'è, il trovarsi sotto ad un temporale in questi luoghi porterebbe dei pericoli molto maggiori di quelli già consistenti che ci possono essere quando ci si trova in montagna intesa nel senso "tradizionale", per questi e per altri motivi le difficoltà potrebbero essere più paragonate ad un ambiente simile ad una giungla piuttosto che ad un ambiente di montagna vero e proprio, perciò parlando di questo con alcuni compagni di escursione sabato notte, mentre ci si apprestava a dormire nel bosco nei pressi dei ruderi di una vecchissima alpe (non per appoggiarci ai ruderi che oramai non danno più riparo, ma perchè era uno dei pochissimi pezzi dove c'era qualche metro quadro più o meno pianeggiante), ci si chiedeva che tipo di gradi di difficoltà si potrebbero attribuire a quei percorsi, partendo dal presupposto che siamo abbondantemente sopra al cosiddetto EE, non si può però andare sui gradi alpinistici in quanto si tratta di un altro tipo di difficoltà.

Tenendo presente che molti tra quelli che facevano parte di questo gruppo sono persone che fanno arrampicata, alpinismo, 4000, ecc, ecc, e da tantissimi anni, perciò un termine di paragone ce l'hanno, erano tutti concordi nell'attribuire dei gradi di difficoltà notevoli per quel giro, ma... che gradi???

Qualcuno conosce una scala di difficoltà che si potrebbe applicare a luoghi di questo genere?

Bye :)
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Scusa se intervengo senza rispondere alla tua domanda ma potresti descrivere il giro che avete fatto? Che cartografia avete usato? Grazie!
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Messaggioda Gigi64 » mer set 06, 2006 0:46 am

ram| ha scritto:gradi? gesù. non vedi quanto la domanda che fai è fuori luogo rispetto a quello che dici poco più sopra? cioè vorresti sapere che grado ha la tua wilderness o se sei più wilderness tu o un tuo amico di catania? mi spieghi il senso?
r



Non me ne frega niente di confrontarmi con il mio amico di Catania, questo è un cinema che ti sei fatto tu, chiedevo soltanto per pura e semplice curiosità se per il tipo di percorso che avevo fatto esiste una scala dei gradi di difficoltà come esiste per l'escursionismo classico e l'alpinismo, possibile che quello che risponde soltanto per il gusto di fare polemica ci deve sempre essere? Mi spieghi tu il senso del tuo intervento? Grazie... :roll:
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Messaggioda Donatello » mer set 06, 2006 1:11 am

Purtroppo conosco pochissimo quella zona che effettivamente deve essere proprio anomala (pregevolmente anomala); gradi ad-hoc non ne esistono, nell'escursionismo si applicano sempre i classici T-E-EE-EEA...
Detto questo, per mia convinzione, il gradare a tutti i costi stona molto con la libertà di certi luoghi. Il grado è la rovina dell'andare in montagna, il grado "grada" e seppur involontariamente "fa classifica" e questo ha portato in moltissimi casi a grosse stonature nel rapporto uomo-ambiente alpino.
Il bello di questi luoghi è proprio la mancanza delle regole dettate dall'uomo, la necessità di dover valutare molte cose senza avere tutto "preconfezionato" come avviene in moltissimi posti... concediamogli un po' di incertezza... ed evitiamo di classificarli :wink:

La mia è una visione un po' estremista... ma è attualmente il mio modo di vivere la montagna :D
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Re: Valgrande, scala difficoltà a parte?

Messaggioda Gigi64 » mer set 06, 2006 1:22 am

stealth ha scritto:Scusa se intervengo senza rispondere alla tua domanda ma potresti descrivere il giro che avete fatto? Che cartografia avete usato? Grazie!


Non c'è problema Stealth, diciamo che in Valgrande c'è una zona che è particolarmente selvaggia ma che in teoria non potresti percorrere in quanto riserva integrale, oppure ci sono valloni come il Sottosasso che sono già abbastanza selvaggi e non sono dentro tale riserva, o altre zone, generalmente le cartine che usiamo di più sono le IGM e, su una scala più grande, io trovo ottima la cartina svizzera di Domodossola, forse meglio delle Kompass che oltre tutto spezzano questo territorio su due cartine differenti, però abbiamo trovato delle incongruenze tra la IGM e quello che abbiamo trovato, poi cerchiamo tracce, spesso molto vaghe, di passaggi umani, resti di muretti a secco, rami che sembrano essere stati spezzati da esseri umani anzichè da animali, segni di insediamenti, in mancanza di questi segni cerchiamo anche eventuali sentieri di camosci, si sa che questi a volte portano poi in posti dove per noi esseri umani è dura passare, ma spesso sono meglio di niente, il resto è molto a vista e in base all'esperienza, ma una risorsa che spesso viene dimenticata è quella umana, il riuscire a parlare con vecchi alpigiani o boscaioli, ancora meglio trovare qualche vecchio bracconiere, questi ultimi poi sanno di passaggi che sembrano incredibili!

Dietro un buon bicchiere di rosso e qualche fetta di salame o di formaggio con un po di pane saltano fuori di quelle indicazioni che nemmeno il miglior GPS ti saprebbe indicare!!! :D

Un sito di un altro amico che descrive giri piuttosto selvaggi è questo, però scrivere ad esempio pubblicamente che uno è stato ad esempio in Val Caurì, che è la zona veramente più selvaggia, non sarebbe consigliabile in quanto illegale, per il fatto che si trova nella riserva integrale, capisci cosa voglio dire Stealth? ;)

Questo topic l'ho aperto più che altro per soddisfare la curiosità sul discorso gradi, anche se me ne può fregare di meno per me stesso, però l'utilità di dare dei gradi di difficoltà anche a questi percorsi potrebbe essere nel momento stesso che un amico a cui piacciono questi tipi di percorsi dovesse voler venire a fare un giro, oppure se io dovessi voler andare a fare un giro su percorsi con questi tipi di difficoltà in altri luoghi, in fondo ha l'utilità di tutte le scale, dall'arrampicata all'escursionismo, per capire se si tratta di cose che si possono fare o meno, senza rischiare per se stessi, per la propria sicurezza, o anche solo per evitare di rovinare l'escursione ad altri dovendo interromperla in quanto troppo difficoltosa per le proprie capacità.....

Ciao :)
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Messaggioda MICKA » mer set 06, 2006 1:22 am

valgrande? uno dei luoghi preferiti di ivan guerini,vero dones? :wink:
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer set 06, 2006 1:23 am

personalmente la valgrande mi attira molto ed anche se è un pò lontana da casa mia prima o poi ci passo....

ti dico però che son convito che gran parte delle difficoltà di un certo tipo di escursionismo in ambiente non addomesticato nascano dalla ormai scarsa abitudine alla vita all'aria aperta....

della serie che mio padre che è del trenta ma da quando è bambino va per boschi (a sei anni stava da solo in malga... :wink: ) e lo fà ancora adesso troverebbe molto più facile di tanti di noi alpinisti...

e una mia idea beninteso (ovviamente in generale che la valgrande, come detto, purtroppo non la frequento)
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Messaggioda Gigi64 » mer set 06, 2006 1:54 am

Donatello ha scritto:Purtroppo conosco pochissimo quella zona che effettivamente deve essere proprio anomala (pregevolmente anomala); gradi ad-hoc non ne esistono, nell'escursionismo si applicano sempre i classici T-E-EE-EEA...
Detto questo, per mia convinzione, il gradare a tutti i costi stona molto con la libertà di certi luoghi. Il grado è la rovina dell'andare in montagna, il grado "grada" e seppur involontariamente "fa classifica" e questo ha portato in moltissimi casi a grosse stonature nel rapporto uomo-ambiente alpino.
Il bello di questi luoghi è proprio la mancanza delle regole dettate dall'uomo, la necessità di dover valutare molte cose senza avere tutto "preconfezionato" come avviene in moltissimi posti... concediamogli un po' di incertezza... ed evitiamo di classificarli :wink:

La mia è una visione un po' estremista... ma è attualmente il mio modo di vivere la montagna :D


Inanzi tutto grazie Donatello :)

Se leggi la risposta che ho dato a Stealth capisci il perchè della mia domanda, poi sono d'accordo anch'io nel ritenere persino stonato l'attribuire gradi ad ambienti in cui c'è una natura talmente aspra e selvaggia da toglierti il fiato per la sua bellezza e la sua forza, una natura che ti riconduce, pur con tutta la tecnologia dei nostri materiali moderni, ad uno stato in cui principalmente è solo l'uomo che si confronta con la natura, e spesso si deve confrontare con essa usando delle capacità che pensiamo siano un patrimonio esclusivo degli animali che si trovano in quei luoghi, mentre poi scopri che qualcosa dei nostri progenitori è rimasto anche dentro di noi, basta stimolarlo, magari.... con tanta fatica! :D

Non vorrei essere frainteso nella domanda che ho posto, ma soprattuto non vorrei essere frainteso nello spirito con cui affronto tali escursioni, come purtroppo è già successo in questo thread.... :)

Per dirti come sono io considera che ad esempio corro a piedi, faccio percorsi che arrivano sino ad una ventina di km, ma se ne parlo con amici molti di loro fanno delle gare e iniziano a farmi domande sui tempi, sul perchè non faccio gare, ma per me correre vuol dire macinare km in mezzo ai boschi e sulle colline, vicino al Ticino dove abito da quando sono nato, vedere animali, sentirmi a contatto con la natura, perciò se c'è una persona che è lontana dallo stereotipare cose che non lo devono essere quello sono io, però nello stesso tempo alcuni parametri a volte sono utili, ad esempio prendi l'arrampicata, se un amico mi propone di fare una via in montagna, a me risulta utile sapere come è gradata, perchè io che sono una pippa ad arrampicare sopra un 6a mi sarebbe al momento praticamente impossibile andarci, perciò se lui è notevolmente più bravo deve comunque cercare una via adeguata alle mie capacità o un compagno meno pippa :D, la stessa cosa la puoi applicare su altri esempi, chessò, magari vai a correre con uno che va più o meno forte di te, fa più o meno km, perciò stabilire alcuni parametri sulle difficoltà che si sanno affrontare a volte può essere utile...
Più che altro, a mio avviso, è l'estremizzazione di queste cose che stona veramente, per esempio nell'arrampicata a volte sento gente disquisire se quel tiro è un 5c+ o un 6a.... ovviamente rapportalo anche su altri gradi, però boh, a me così sembra eccessivo, magari sbaglio...

Ciao :)
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Messaggioda Gigi64 » mer set 06, 2006 2:22 am

sergio-ex63-ora36 ha scritto:personalmente la valgrande mi attira molto ed anche se è un pò lontana da casa mia prima o poi ci passo....

ti dico però che son convito che gran parte delle difficoltà di un certo tipo di escursionismo in ambiente non addomesticato nascano dalla ormai scarsa abitudine alla vita all'aria aperta....

della serie che mio padre che è del trenta ma da quando è bambino va per boschi (a sei anni stava da solo in malga... :wink: ) e lo fà ancora adesso troverebbe molto più facile di tanti di noi alpinisti...

e una mia idea beninteso (ovviamente in generale che la valgrande, come detto, purtroppo non la frequento)


Mah, guarda Sergio, sono d'accordo con il fatto che se sei abituato a muoverti nei boschi trovi meno difficoltà in ambienti boschivi anche se sono più estremi dei boschi che si possono trovare in pianura o in collina, ad esempio io faccio parte di una generazione dove la Play Station non esisteva, freddo o caldo si andava a giocare nei boschi, si andava a pescare al Ticino, mio padre mi portava spesso a pescare o a funghi, mia povera nonna aveva una bella casa in campagna (quelle di una volta con i muri spessi mezzo metro!!!) e le mie ferie erano lì, andavo a pescare trote in un fiumiciattolo che passava in quei posti, ci si arrampicava sulle piante per rubare le ciliegie, le pesche e le albicocche, e come eri bravo ad arrampicare dovevi essere un gatto a saltare giù se arrivava il padrone, adesso vedo che per molti ragazzini questa è una realtà impensabile, penso che però tutto questo mi abbia portato dei vantaggi per quanto riguarda la mia passione per la montagna e per luoghi come la Valgrande, però ci sono dei percorsi che sono veramente pesanti da fare, ti posso citare le parole di un amico di Brescia, grande appassionato di montagna, che ad un certo punto sabato mi ha detto che 200 mt di dislivello in quelle condizioni erano peggio di 1000 anche su montagne aspre, oppure passaggi sui torrenti magari su pendii di terra talmente scoscesi da dover valutare ben bene ogni passo in quanto la terra franava, sembrava come quando sei in cordata su certi pendii con la neve, e se scivoli in quel caso ti sfracelli sul torrente qualche decina di mt sotto, oppure la battuta di un altro amico domenica che con quel poco di fiato che ci era rimasto ad un certo punto fa "stiamo riprovando l'ebrezza della famosa.... arrampicata su erba!!!" per dirti da dove stavamo risalendo, e anche lì se "partivi" non la raccontavi, volendo guardare dovresti in alcuni pezzi metterti in cordata, in altri usare una piccozza, in altri i bastoncini, in altri le mani, in altri magari dei ramponcini sarebbero utili, o anche quelle catenelle da ghiaccio sarebbero utili su alcuni tratti di roccia "saponosa", in realtà per utilizzare tutto questo dovresti portarti un armadio al posto dello zaino, perciò usi semplicemente... la testa! :D Però la base di sapersi muovere nei boschi è molto utile, ma ci sono difficoltà aggiuntive notevoli date dall'asprezza del territorio valgrandino....

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Messaggioda Max Grivel » mer set 06, 2006 11:02 am

MICKA ha scritto:valgrande? uno dei luoghi preferiti di ivan guerini,vero dones? :wink:


Certo! Uno dei posti preferiti di Ivan Guerini per le sue "arrampicate esplorative", ha scritto anche un libro sulla Valgrande e le sue linee di arrampicata tracciate "Valgrande mondo segreto di rocce e piante", Guerini ha dato anche svariati nomi a picchi e cime minori che prima ne erano privi, per esempio sulla cima Pedum ha distinto le sottocime "Torre della desolazione", "Torre Liquefatta", "Picco del Pedum",....
Comunque su alcuni aspetti mi trovo d'accordo con Gigi64, per la pericolosità, la poca intuibilità,l'intricatezza di alcuni itinerari, insomma la Val Grande non è da sottovalutare, e la valutazione EE rispetto ad altri itinerari EE presenta moltissime differenze.
Certo sarebbe impensabile inventare una scala escursionistica al pari dei gradi francesi su roccia, ma un EE valgrandino vi assicuro che richiede molto più impegno e soprattutto esperienza di un EE ad alta quota come per esempio in Val Formazza o al Devero.
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Messaggioda ram| » mer set 06, 2006 11:05 am

Gigi64 ha scritto:
ram| ha scritto:gradi? gesù. non vedi quanto la domanda che fai è fuori luogo rispetto a quello che dici poco più sopra? cioè vorresti sapere che grado ha la tua wilderness o se sei più wilderness tu o un tuo amico di catania? mi spieghi il senso?
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Non me ne frega niente di confrontarmi con il mio amico di Catania, questo è un cinema che ti sei fatto tu, chiedevo soltanto per pura e semplice curiosità se per il tipo di percorso che avevo fatto esiste una scala dei gradi di difficoltà come esiste per l'escursionismo classico e l'alpinismo, possibile che quello che risponde soltanto per il gusto di fare polemica ci deve sempre essere? Mi spieghi tu il senso del tuo intervento? Grazie... :roll:


l'obiezione era semplicissima: hai bisogno di un numero o di una scala (stabilita magari da altri) per valutare quello che fai in montagna?
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Messaggioda Gigi64 » mer set 06, 2006 12:56 pm

Max Grivel ha scritto:
MICKA ha scritto:valgrande? uno dei luoghi preferiti di ivan guerini,vero dones? :wink:


Certo! Uno dei posti preferiti di Ivan Guerini per le sue "arrampicate esplorative", ha scritto anche un libro sulla Valgrande e le sue linee di arrampicata tracciate "Valgrande mondo segreto di rocce e piante", Guerini ha dato anche svariati nomi a picchi e cime minori che prima ne erano privi, per esempio sulla cima Pedum ha distinto le sottocime "Torre della desolazione", "Torre Liquefatta", "Picco del Pedum",....
Comunque su alcuni aspetti mi trovo d'accordo con Gigi64, per la pericolosità, la poca intuibilità,l'intricatezza di alcuni itinerari, insomma la Val Grande non è da sottovalutare, e la valutazione EE rispetto ad altri itinerari EE presenta moltissime differenze.
Certo sarebbe impensabile inventare una scala escursionistica al pari dei gradi francesi su roccia, ma un EE valgrandino vi assicuro che richiede molto più impegno e soprattutto esperienza di un EE ad alta quota come per esempio in Val Formazza o al Devero.



Concordo su tutto Max! ;)

Per questo chiedevo, ripeto, più per curiosità che per altro, se esisteva una scala di difficoltà ad esempio per ambienti di foresta più che di montagna, comunque chi pensa di recarsi nelle parti interne della Valgrande e di valutare le difficoltà su se stesso con un EE potrebbe rischiare veramente molto, da considerare che all'interno l'uso del telefonino è pressochè inesistente, e anche in caso di smarrimento o di incidenti trovare una persona è molto più difficile che trovarla in ambienti di montagna tradizionale, ad esempio pensa che molti anni fa ci fu un disperso, morì e trovarono i suoi resti dopo molto tempo, in una stagione invernale (lui era caduto in una stagione in cui c'era vegetazione), scoprendo però che era scivolato poco sotto ad un sentiero, perciò a pochi metri da dove i soccorritori erano passati, ma non l'avevano visto, oppure ci sono mille canalini con molta vegetazione dove puoi scivolare, o che stai percorrendo mentre cerchi di uscire...
L'anno scorso, un tedesco (o uno svizzero tedesco, non ricordo...) è morto precipitando in Val Negra, ci sono dei passaggi molto delicati su di un torrente, è precipitato penso per circa 80 mt da quanto mi hanno detto, perchè non era solo e l'altro è andato a cercare aiuto, anche se era troppo tardi, ma se era da solo o precipitavano tutti e due in quel posto rischiavano di non essere più trovati se non avevano lasciato detto l'intinerario, ci passeranno due gruppi all'anno a dir tanto in quelle zone, addirittura il sentiero del fiume dal Ponte Casletto è fortemente sconsigliato anche dalla forestale con tanto di cartelli per la sua pericolosita, e al proposito se vai nella riserva integrale è vero che non potresti, ma è quasi impossibile beccare la forestale lì per quanto è difficoltoso, da quanto si sa l'ultimo della forestale che vi è entrato è stato negli anni 50, sotto la Corona di Ghina, e ha avuto un incidente, ma gli è andata bene, si è solo spaccato una gamba, a pensare che allora lo hanno portato fuori a braccia con una lettiga fatta al momento con dei tronchi!

Insomma, va presa molto con le pinze, e da non pensare che tutta la Valgrande sia come fare la traversata da Malesco a Premosello passando per In la Piana, una lunga passeggiata, dove comunque qualcuno è riuscito a perdersi anche lì, ritrovandosi anzichè all'Alpe Serena, sotto la Colma di Premosello, nell'Alpe Quaggiui, sotto la Bocchetta dell'Usciolo, perciò con un dislivello maggiore da affrontare e un sentiero meno intuitivo, il sopraggiungere della notte e di un po di neve aveva fatto sì che intervenissero i soccorsi, che dopo averli cercati a lungo sotto la Colma di Premosello qualcuno ha capito dove erano finiti veramente! (me lo ha raccontato un amico che ha fatto parte dei soccorsi, comunque era anche sui giornali locali)
Quello è però un classico esempio di gente che sottovaluta queste zone, magari sa muoversi in montagna anche a livello apinistico, ma lì trovi un altro genere di difficoltà.....

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Messaggioda Gigi64 » mer set 06, 2006 13:09 pm

ram| ha scritto:
l'obiezione era semplicissima: hai bisogno di un numero o di una scala (stabilita magari da altri) per valutare quello che fai in montagna?
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Mah, il discorso Ram l'ho spiegato abbondantemente nei miei post sopra, io posso pensarla come te o come Donatello sul fatto che sembra di snaturare certi ambienti dandogli dei gradi, però spesso questa cosa si fa anche per valutare gente che potrebbe venire con te e che non conosci così bene da sapere se è in grado di fare quello che andrà a fare, la cosa non vale per gli amici, i compagni abituali di escursione, con i quali hai un'intesa tale che spesso non c'è bisogno nemmeno di parlare per coordinarsi in certe situazioni, ma è come se rapportiamo la cosa all'arrampicata, se io so che faccio al massimo un 6a, anche da secondo, se mi portano dove c'è un 7a non riesco a farlo, rovino l'uscita sia a me che agli altri, o addirittura rischio la mia incolumità forzandomi su difficoltà troppo alte per la mia preparazione, capisci il senso?

Se ad esempio uno dovesse dirmi che fa tranquillamente percorsi escursionistici EE non so se potrei portarlo in certe zone della Valgrande anche se quei percorsi sono definiti in tale modo... (vedi i post sopra con Max)

Comunque ripeto, più che altro la mia era semplice curiosità, se trovo risposte alla mia domanda ok, altrimenti alla notte dormo allo stesso :D e in Valgrande ci vado comunque con lo stesso gusto di sempre, non vedo perchè aprire un processo come se... chiedendo se esiste una gradazione delle difficoltà in tale ambiente non sono abbastanza... "puro", o per mettere in discussione il mio approccio con tali zone, boh..... :roll:
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer set 06, 2006 13:37 pm

Gigi64 ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:personalmente la valgrande mi attira molto ed anche se è un pò lontana da casa mia prima o poi ci passo....

ti dico però che son convito che gran parte delle difficoltà di un certo tipo di escursionismo in ambiente non addomesticato nascano dalla ormai scarsa abitudine alla vita all'aria aperta....

...

e una mia idea beninteso (ovviamente in generale che la valgrande, come detto, purtroppo non la frequento)


Mah, guarda Sergio, sono d'accordo con il fatto che se sei abituato a muoverti nei boschi trovi meno difficoltà in ambienti boschivi anche se sono più estremi dei boschi che si possono trovare in pianura o in collina,

....

, ma ci sono difficoltà aggiuntive notevoli date dall'asprezza del territorio valgrandino....

Ciao :)


con le mie note volevo anche evidenziare l'abilità di chi quegli ambienti, valgrande compresa, la abitata e vissuta per generazioni... :wink:

p.es.
due anni fà ho percorso il bellissimo e facile sentiero ad anello della val codera...tutti i fianchi della valle sono un unico castagneto bello ripido fin sull'orlo del salto sul torrente di fondo valle...una volta li ci mandavano anche i bambini a raccogliere le castagne ora il novanta percento delle persone si ammazza... :wink:
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Re: Valgrande, scala difficoltà a parte?

Messaggioda stealth » mer set 06, 2006 13:55 pm

Gigi64 ha scritto:Un sito di un altro amico che descrive giri piuttosto selvaggi è questo, però scrivere ad esempio pubblicamente che uno è stato ad esempio in Val Caurì, che è la zona veramente più selvaggia, non sarebbe consigliabile in quanto illegale, per il fatto che si trova nella riserva integrale, capisci cosa voglio dire Stealth? ;)


Ero curioso infatti di sapere quali sono i posti piu "selvaggi" senza pero sconfinare troppo nell'illegale..
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Messaggioda Gigi64 » ven set 08, 2006 1:09 am

sergio-ex63-ora36 ha scritto:
Gigi64 ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:personalmente la valgrande mi attira molto ed anche se è un pò lontana da casa mia prima o poi ci passo....

ti dico però che son convito che gran parte delle difficoltà di un certo tipo di escursionismo in ambiente non addomesticato nascano dalla ormai scarsa abitudine alla vita all'aria aperta....

...

e una mia idea beninteso (ovviamente in generale che la valgrande, come detto, purtroppo non la frequento)


Mah, guarda Sergio, sono d'accordo con il fatto che se sei abituato a muoverti nei boschi trovi meno difficoltà in ambienti boschivi anche se sono più estremi dei boschi che si possono trovare in pianura o in collina,

....

, ma ci sono difficoltà aggiuntive notevoli date dall'asprezza del territorio valgrandino....

Ciao :)


con le mie note volevo anche evidenziare l'abilità di chi quegli ambienti, valgrande compresa, la abitata e vissuta per generazioni... :wink:

p.es.
due anni fà ho percorso il bellissimo e facile sentiero ad anello della val codera...tutti i fianchi della valle sono un unico castagneto bello ripido fin sull'orlo del salto sul torrente di fondo valle...una volta li ci mandavano anche i bambini a raccogliere le castagne ora il novanta percento delle persone si ammazza... :wink:


Ma guarda Sergio che concordo con te su quanto scrivi, a parte quelli con passioni come le nostre che ci portano a saperci muovere su terreni anche molto accidentati siamo andati e stiamo andando verso delle intere generazioni che si muovono sempre più come.... gatti di marmo, molto tecnolocizzati ma.... in difficoltà se devono superare un muretto di mezzo metro!!! :D

Permettimi questo termine che prendo a prestito da mio padre! :D
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Re: Valgrande, scala difficoltà a parte?

Messaggioda Gigi64 » ven set 08, 2006 1:11 am

stealth ha scritto:
Gigi64 ha scritto:Un sito di un altro amico che descrive giri piuttosto selvaggi è questo, però scrivere ad esempio pubblicamente che uno è stato ad esempio in Val Caurì, che è la zona veramente più selvaggia, non sarebbe consigliabile in quanto illegale, per il fatto che si trova nella riserva integrale, capisci cosa voglio dire Stealth? ;)


Ero curioso infatti di sapere quali sono i posti piu "selvaggi" senza pero sconfinare troppo nell'illegale..


Vedo che hai compreso il senso della mia risposta, e scusami se sono stato un po... criptico! ;)

Ciao :)
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Messaggioda quchibu » ven set 08, 2006 9:11 am

gigi64 suppongo che sta per l'anno di nascita


cioè 42 anni e ancora ti fai le pippe mentali,

però hai abbastanza esperienza cultura e proprietà di linguaggio per cercare di giustificarlo con altre pippe mentali.


complimenti.
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Messaggioda Gigi64 » sab set 09, 2006 15:26 pm

quchibu ha scritto:gigi64 suppongo che sta per l'anno di nascita


cioè 42 anni e ancora ti fai le pippe mentali,

però hai abbastanza esperienza cultura e proprietà di linguaggio per cercare di giustificarlo con altre pippe mentali.


complimenti.


Toh, è arrivato il "duro del road house" in versione forumistica....

Complimenti a te! ;)

Scusa, una curiosità, ma sei uomo o donna?
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