ULTIME SU SVILUPPI SU IMPIANTO CRESTA ROSSA A INDREN

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ULTIME SU SVILUPPI SU IMPIANTO CRESTA ROSSA A INDREN

Messaggioda zeo saverio » ven nov 11, 2005 17:11 pm

Dalla padella alla brace !!!!!! :cry: :cry: :cry:
lo sapevo che finiva così.... :cry: :cry:
copio ed incollo


Sci, il futuro non passa più per Indren

«Ipotesi tecniche di rilancio del protocollo di intesa tra le Regioni Piemonte e Valle d'Aosta inerente la realizzazione del ?Comprensorio sciistico integrato del Monte Rosa Alagna/Gressoney?.

PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLE QUOTE ALTE.
Ipotesi A. Realizzazione di due nuovi impianti, in territorio interamente valdostano, costituiti da un primo tratto dal Passo dei Salati (2.970 metri) fino a quota 3.280 (partenza vecchia sciovia Roccette) e da un secondo tratto che raggiunge un'area a oggi individuabile in Dente di Bors o Forcella di Bors (poco al di sotto di Cresta Rossa, circa 3.550 metri di quota). Le due tratte sarebbero realizzate con impianti Funifor e nell'area Roccette verrebbe realizzato un Centro servizi attrezzato con bar e ristorante a servizio dell'area in quota. Al fine di garantire l'accesso al versante piemontese, tale ipotesi deve prevedere opere di sbancamento della roccia in cresta (alcune centinaia di metri cubi) nella zona della Forcella, già in passato transitabile e ora non più per l'abbassamento del ghiacciaio di circa una decina di metri. Poiché la cresta demarca il confine tra le due regioni, l'intervento interessa entrambi i territori.
Tale soluzione, se attuata nella sua interezza (entrambe le tratte, contestualmente o eventualmente consequenzialmente, sembra coerente al soddisfacimento delle aspettative mentre esclude ogni funzionalità di Punta Indren che, anche a fini ambientali, dovrebbe essere smantellata. L'accesso ai rifugi Gnifetti e Mantova sarebbe comunque garantito mediante un percorso più breve, che vedrebbe altresì il versante valdostano quale accesso estivo privilegiato. Tale soluzione richiede una precisa assunzione di impegno su completezza, copertura finanziaria e tempistica da parte delle due Regioni attraverso un accordo di programma.
Dal punto di vista tecnico, tale soluzione non sembra presentare criticità; in particolare, data la preesistenza di impianti sull'area (come la sciovia Roccette) l'intervento si pone quale rifacimento di impianti esistenti con tipologie (Funifor) di minor impatto in quanto impianti aerei non appoggiati sul ghiacciaio.
Proceduralmente tale ipotesi richiede, per la realizzazione dei due impianti su territorio valdostano, unicamente autorizzazioni della Regione Valle d'Aosta; per le opere di sbancamento nella stazione di arrivo più alta, autorizzazioni di entrambe le Regioni.
Il costo previsto per la realizzazione delle due tratte di impianti, del centro servizi, del potenziamento della rete elettrica e dello sbancamento per la sede della stazione alta è stimabile nell'ordine di 25 milioni di euro.
Questa ipotesi comporta lo smantellamento della funivia attuale da Bocchetta delle Pisse a Indren (edifici e impianti) e di tutti gli altri volumi in quota.
Nel nuovo protocollo bisognerà decidere quale delle due Regioni sopporterà i costi. Se non si precisa nulla restano a carico della società Monterosa 2000 spa, attuale proprietaria degli impianti. Il costo è stimabile in 2 milioni di euro.

Ipotesi B. Realizzazione di due tratte funiviarie, Passo dei Salati-Punta Indren (su prevalenza di territorio piemontese) e Punta Indren-Cresta Rossa (partenza e arrivo su territorio valdostano e sorvolo su territorio piemontese). Tale soluzione riprende il tracciato del progetto già presentato da parte della Valle d'Aosta (e bocciato dalla conferenza dei servizi per problemi di sicurezza, ndr).
Tecnicamente si potrebbero superare le criticità rilevate in sede di Conferenza dei servizi piemontese; resta da verificare il possibile posizionamento della stazione di partenza del secondo tratto ed eventuali necessità di ulteriori sostegni.
Proceduralmente è da verificare se si possa prevedere una approvazione disgiunta delle due tratte, secondo tale ripartizione: 1º tratta Piemonte, 2º tratta Valle d'Aosta sempre che il sorvolo non comporti prevalenza e quindi titolarità piemontese. Per quanto concerne i costi è prevedibile un investimento nell'ordine di 20/21 milioni di euro con un sovra costo rispetto al progetto originario non autorizzato nell'ordine dei due milioni di euro.
Tale ipotesi comporterebbe lo smantellamento della sola funivia Bocchetta-Indren e il recupero della stazione di Punta Indren da valutare in relazione alle destinazioni scelte.
E' da segnalare che, anche se esperite positivamente le verifiche sopra richiamate, la praticabilità di tale soluzione potrebbe ripresentare ancora le stesse criticità autorizzative già manifestatesi nel precedente progetto rispetto, in particolare, all'antropizzazione dell'area di Cresta Rossa.

Ipotesi C. Realizzazione di due nuovi impianti su territorio interamente valdostano, costituiti da un primo impianto Funifor dal Passo dei Salati (2.970 metri) fino a quota 3.280 (partenza vecchia sciovia Roccette) e da un secondo impianto di seggiovia che dalla base della partenza della sciovia Indren (metri 3.150) raggiunge la stazione di Punta Indren (3.260) e l'accesso alla pista Balma. Tale secondo impianto è finalizzato al puro trasferimento degli utenti e solo utilizzabile in inverno e sci ai piedi.
Tale ipotesi risulterebbe coerente per quanto concerne un uso invernale della struttura esistente, comunque da verificare attentamente negli aspetti economico-gestionali.
Tecnicamente sono da evidenziare altresì forti criticità relativamente alla realizzazione di una seggiovia a quota 3.200 metri con prevedibili difficoltà di funzionamento per forte presenza di vento, basse temperature a cui sarebbero sottoposti gli utenti, prevedibili livelli di innevamento tali da poter sommergere in tutto o in parte l'impianto compromettendone il funzionamento e il mantenimento, difficoltà di approvvigionamento elettrico e di materiali di consumo.
Proceduralmente tale ipotesi richiederebbe esclusivamente autorizzazioni valdostane. Il costo degli impianti è stimabile in 12,4 milioni di euro per la prima tratta e circa 1,7 milioni per il collegamento seggioviario con Punta Indren. Lo smantellamento della funivia dovrebbe costare circa un milioni mentre è da valutare il possibile recupero della stazione di Punta Indren.
Le criticità tecniche sembrano però tali da escluderne una sua concreta fattibilità.

PER IL RIENTRO DALLA DISCESA DELLA BALMA.
Per quanto concerne l'impianto Balma bisogna anzitutto considerare che si tratta di un impianto, dovunque lo si collochi, destinato a un numero relativamente basso di passaggi. Esso trova una giustificazione solo come motivo di attrazione per i caratteri della discesa lungo il ghiacciaio del Bors. A seconda delle soluzioni che saranno adottate, la remunerazione per passaggio varia rispettivamente da 0,7 a 1,8 euro per passaggio. In una società relativamente piccola, quale è per esempio Monterosa 200 spa, l'impianto Balma, visto isolatamente, non si autosostiene e potrebbe generare rilevanti problemi gestionali.
In via tecnica, si possono delineare due ipotesi alternative.

Ipotesi 1. Rifacimento di un nuovo impianto sul tracciato di quello esistente con un impianto di tipologia Pulsé di portata oraria 350/600 persone. Tale soluzione presenta i seguenti aspetti: - necessita di un nuovo elettrodotto da Pianalunga a Bocchetta delle Pisse con forti problemi di alimentazione in quanto al momento non c'è disponibilità di corrente elettrica; - dal punto di vista gestionale il tracciato porta al trasferimento del flusso di utenti che percorrono la pista Balma all'impianto Funifor esistente, già al momento saturo nelle giornate di maggior afflusso; - la ripetitività della pista obbliga altresì gli utenti all'utilizzo di cinque impianti percorribili in un tempo non trascurabile.
L'investimento richiesto è di 3,5 milioni di euro per l'impianto e di circa 500mila euro per l'elettrodotto, fatta salva la disponibilità di alimentazione elettrica da parte dell'Enel.

Ipotesi 2. Realizzazione di un nuovo impianto da Sperone Miniere (lungo il tracciato della pista Balma) fino a Passo dei Salati con un impianto Funifor di dimensioni ridotte e portata oraria di seicento persone.
Tale soluzione presenta i seguenti aspetti: - necessità di un potenziamento dell'elettrodotto su un tracciato già esistente e con già attuale disponibilità di corrente; - buone condizioni di innevamento e quindi di fruibilità della pista: l'impianto parte da una zona pianeggiante a quota circa 2.500 metri dove storicamente non vi sono problemi di innevamento e risultano minimi gli interventi necessari per sistemazione della pista; - dal punto di vista gestionale il tracciato prevede il trasporto degli utenti in quota senza incrementare l'afflusso del Funifor esistente; - la ripetitività della pista risulta possibile mediante l'utilizzo di tre impianti e, in alternativa alla pista Balma, si offre all'utente la possibilità di discesa nella pista Olen; - l'uniformità della tipologia di quattro impianti Funifor nel comprensorio potrebbe determinare sensibili economie gestionali sia per quanto concerne manutenzioni e pezzi di ricambio, sia per formazione e turnazione del personale.
L'investimento richiesto è di 5,5 milioni per l'impianto e 500mila euro per il potenziamento dell'elettrodotto che verrebbe alimentato dalla corrente elettrica disponibile dalla Valle d'Aosta.

Per entrambe le ipotesi le autorizzazioni ricadono tutte sul versante piemontese e sarebbe utile poter effettuare una preliminare verifica dell'esistenza di eventuali criticità».
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Messaggioda Fabio23 » dom nov 13, 2005 15:31 pm

Ma la domenda è: si fa qualcosa o non si fa? Chi deciderà dove, come e quando? Non si capisce molto...

Ciao

Fabio
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