attenzione al rifugio Torino!!!

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda Fokozzone » lun set 06, 2004 12:47 pm

Alcuni particolari osservati al rifugio Torino mi hanno sollevato delle perplessità e posto delle domande.
Nei bagni è posto un vistoso cartello che afferma "acqua non potabile trattata chimicamente" seguita da due pittogrammi che vietano di berla e di usarla per lavare le pentole.
Le domande che sorgono spontanee sono:
1) se quest' acqua non potabile contiene trattamenti chimici che rendono pericolosa persino la pulizia delle pentole, non sarà anche pericolosa per lavarsi la faccia (avendo magari un contatto con gli occhi) e i denti?
2) se questa è l' acqua del rifugio con cosa lavano le pentole in cucina?
3) Per fare la pastasciutta e il minestrone usano dunque acqua minerale, possiamo esserne sicuri?

Credo che girerò quanto prima queste interessanti questioni alla ASL di Aosta, perché i casi sono due: o si mette in regola il rifugio, o si mette in regola il cartello dei bagni, la situazione attuale non ammette compatibilità tra il cartello e una situazione igienica a norme.

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Messaggioda grigna » lun set 06, 2004 13:21 pm

Fokozzone ha scritto:Alcuni particolari osservati al rifugio Torino mi hanno sollevato delle perplessità e posto delle domande.
Nei bagni è posto un vistoso cartello che afferma "acqua non potabile trattata chimicamente" seguita da due pittogrammi che vietano di berla e di usarla per lavare le pentole.
Le domande che sorgono spontanee sono:
1) se quest' acqua non potabile contiene trattamenti chimici che rendono pericolosa persino la pulizia delle pentole, non sarà anche pericolosa per lavarsi la faccia (avendo magari un contatto con gli occhi) e i denti?
2) se questa è l' acqua del rifugio con cosa lavano le pentole in cucina?
3) Per fare la pastasciutta e il minestrone usano dunque acqua minerale, possiamo esserne sicuri?

Credo che girerò quanto prima queste interessanti questioni alla ASL di Aosta, perché i casi sono due: o si mette in regola il rifugio, o si mette in regola il cartello dei bagni, la situazione attuale non ammette compatibilità tra il cartello e una situazione igienica a norme.

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puo darsi che x i bagni utilizzano acqua proveniente da serbatoi mentre x fare da mangiare utlizzano acqua di fusione.
ciao
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Torino? tenda tre volte meglio!!!

Messaggioda Franz77 » lun set 06, 2004 17:26 pm

ciao tutti,
purtroppo una volta ci son cascato anch'io...
ma era nel lontano 1996...

questo weekend eravamo lì per dente del gigante e cresta di rochefort (eccezionali!!!)

e abbiam piazzato le nostre due tendine alla massima depressione del colle del gigante.

bellissimo.
la notte c'era +1°C all'interno, ma col sacco giusto si stava da Dio...

buffa la cosa che le scale che provengono dall'arrivo della funivia arrivano proprio nella bocca del lupo: sei proprio dentro il rifugio: l'ingresso più brutto che abbia mai visto.

e siam anche riusciti a prendere l'ultima funivia ieri (qualche inconveniente coi nostri nuovi compagni di cordata ci ha leggermente ritardato...) in beffa ai rifugisti che avranno sicuramente "comprato" l'orario delle funivie!!!!

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Messaggioda flicker » lun set 06, 2004 17:34 pm

grigna ha scritto:
Fokozzone ha scritto:Alcuni particolari osservati al rifugio Torino mi hanno sollevato delle perplessità e posto delle domande.
Nei bagni è posto un vistoso cartello che afferma "acqua non potabile trattata chimicamente" seguita da due pittogrammi che vietano di berla e di usarla per lavare le pentole.
Le domande che sorgono spontanee sono:
1) se quest' acqua non potabile contiene trattamenti chimici che rendono pericolosa persino la pulizia delle pentole, non sarà anche pericolosa per lavarsi la faccia (avendo magari un contatto con gli occhi) e i denti?
2) se questa è l' acqua del rifugio con cosa lavano le pentole in cucina?
3) Per fare la pastasciutta e il minestrone usano dunque acqua minerale, possiamo esserne sicuri?

Credo che girerò quanto prima queste interessanti questioni alla ASL di Aosta, perché i casi sono due: o si mette in regola il rifugio, o si mette in regola il cartello dei bagni, la situazione attuale non ammette compatibilità tra il cartello e una situazione igienica a norme.

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puo darsi che x i bagni utilizzano acqua proveniente da serbatoi mentre x fare da mangiare utlizzano acqua di fusione.
ciao


l'acqua è la stessa, ma a quella usata per i servizi igienici viene aggiunto un potente disinfettante come succede in quasi tutti gli sciacquoni dei servizi degli esercizi pubblici per motivi d'igiene.
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Messaggioda max76 » mar set 07, 2004 13:34 pm

ciao a tutti!
è da un pò che non scrivo ma il computer ce l'ho solo in ufficio ed ero in vacanza...
La questione dei rifugi, dei loro prezzi, della loro pulizia e in generale del trattamento da loro riservato a chi li frequenta ecc., ha creato una discussione veramente interessante che dovrebbe esser portata all'attenzione del CAI, il quale non può e soprattutto NON DEVE fare finta di niente e disinteressarsene.
io posso dirvi che quest'estate sono stato in in tre rif al Brenta: il Graffer, il Tuckett ed il Brentei. La mezza pensione è stata compresa tra i 30 e i 31 euro ed il trattamento ottimo. Tali prezzi, che definirei assolutamente ragionevoli, son probabilmente duvuti al fatto che al graffer arriva una carrozzabile e tutto vien portato su con fuori strada, mentre negli altri due i rifornimenti son assicurati da una teleferica. questi rif son sempre strapieni (sopratutto stranieri...mai visto tanti tedeschi!). mi chiedo allora come sia possibile che altri rif che come il Torino hanno i rifornimenti facilitati e meno costosi rispetto a quelli dell'elicottero applichino dei prezzi così alti....
ci son poi altri rif, come il ferrioli in valsesia e gli altri 3 sopra Rima e Carcoforo (sempre in valsesia), che pur dovendo utilizzare l'alicottero non applicano dei prezzi normali (in tali rif, però, ci son stato alcuni anni fa e solo a mang, ma i prezzi eran molto più bassi di altri).
quest'estate son stato anche al rif torrani (che utilizza anch'esso una teleferica) sul civetta e i 4 abb speso solo 38 euro a testa per la mezza pensione e bevendo "l'impossibile".
Anche al Crete seche in valpelline per la mezza pens ho pagato una trentina di euro o poco più, non ricordo...e qui ci arriva solo l'elicottero!!
perchè tutte queste discrepanze??? il CAI dovrebbe risponderci, non credo che chi fa prezzi più bassi sia un buon samaritano che non guadagna un centesimo!!! che sia solo più onesto??
Per quanto riguarda l'acqua non so fino a che punto nei rif dove non c'è la fuori la fontanella ciò sia dovuto per evitare che alla gente gli venga la cacarella...secondo me la maggior parte lo fa per obbligarci a comprare l'acqua in rif...ed è carissima...costa meno il vino!!! personalmente io bevo anche quella che sgorga da piccoli sorgenti o da torrentelli e non mi è mai venuto niente...basta assicurarsi di non esser nelle vicinanze di un apleggio e di un rif...
mi chiedo altresì se gli orari delle funivie sian concordati con i rifugi, visto che quasi sempre le ultime corse son tra le 4.30 e le 5.30...quale altro motivo potrebbe esserci???
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Messaggioda Davide62 » mar set 07, 2004 16:17 pm

Fokozzone ha scritto:Alcuni particolari osservati al rifugio Torino mi hanno sollevato delle perplessità e posto delle domande.
Nei bagni è posto un vistoso cartello che afferma "acqua non potabile trattata chimicamente" seguita da due pittogrammi che vietano di berla e di usarla per lavare le pentole.
Le domande che sorgono spontanee sono:
1) se quest' acqua non potabile contiene trattamenti chimici che rendono pericolosa persino la pulizia delle pentole, non sarà anche pericolosa per lavarsi la faccia (avendo magari un contatto con gli occhi) e i denti?
2) se questa è l' acqua del rifugio con cosa lavano le pentole in cucina?
3) Per fare la pastasciutta e il minestrone usano dunque acqua minerale, possiamo esserne sicuri?

Credo che girerò quanto prima queste interessanti questioni alla ASL di Aosta, perché i casi sono due: o si mette in regola il rifugio, o si mette in regola il cartello dei bagni, la situazione attuale non ammette compatibilità tra il cartello e una situazione igienica a norme.

Fokozzone

Io ho imparato ad adottare la seguente strategia proprio per le ragioni che hai citato nei tuoi due post, ossia: sapendo che fuori stagione la funivia parte alle 8.30 parto con l'intenzione di pernottare per non avere la menata di fare tutto in fretta.
Faccio il biglietto A/R fino al Torino, salgo le famigerate scale fino al rif. nuovo e lascio uno zaino con la tenda e il materiale da bivacco all'ingresso del rif., proprio accanto alle scale.
Faccio la mia salita e torno a prendere la roba, quindi vado fin sotto il col Flambeaux e pianto la tenda, mi faccio qualche cosa di caldo e il giorno dopo mi alzo tardi e con comodo rientro.
Oppure lascio direttamente lo zaino con l'occorrente per la nottata sotto le rocce alla dx del col Flambeaux, rientro e monto la tendina.
Trovo che così facendo sia tutto meno stressante, più gratificante e meno oneroso.
Resta il fatto che tra le funivie, l'autostrada e il viaggio è una piccola batosta economica che costringe i più , me compreso, a centellinare le salite sul Bianco.
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Messaggioda ftc » gio set 09, 2004 11:46 am

Quest'estate sono stato in norvegia e ho fatto conoscienza del DNT,
un po il cai locale. Sono stato in due rifugi, precisamente alle lofoten, uno servibile comodamente in macchina, l'altro che viene rifornito in elicottero. Nessuna differenza di prezzo, luoghi e struttura incantevole, indovinate quanto ho speso? circa 12 euro.
Dove sta la gabola? non sono gestiti. Sono casette perfette, con stufa a legna, cucinotto a gas, letti una scorta di candele e accendini, una legnaia all'esterno e un apprvvigionamento di acqua che può essere lago, sorgente o anche acqua corrente dove possibile. Cessetto chimico. Piumoni, tavoli, sedie, servizi di piatti, libri sulla montagna, sembra di stare in uno chalet. Sembrava di stare in paradiso.
Se i nostri rifugi fossero così? Quanto risparmieremmo, quanto sarebbe più gradevole stare in un rifugio, quante persone in meno ci troveremmo?
Peccato che qui siamo in Italia e ai sogni ho smesso di credere da un pezzo.
Dimenticavo: il pagamento è sulla fiducia. Ritiri la chiave del rifugio su cauzione, sei tu che devi registrarti, sei tu che devi lasciare il pagamento nell'appossita cassettina o pagare per posta quando torni. Quanti in questo paese farebbero i furbi? Secondo me più che non pagare il rischio è che si portino via tutto, compressa la cassetta dei pagamenti.
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Messaggioda julio77 » gio set 09, 2004 12:01 pm

ftc ha scritto:Quest'estate sono stato in norvegia e ho fatto conoscienza del DNT,
un po il cai locale. Sono stato in due rifugi, precisamente alle lofoten, uno servibile comodamente in macchina, l'altro che viene rifornito in elicottero. Nessuna differenza di prezzo, luoghi e struttura incantevole, indovinate quanto ho speso? circa 12 euro.
Dove sta la gabola? non sono gestiti. Sono casette perfette, con stufa a legna, cucinotto a gas, letti una scorta di candele e accendini, una legnaia all'esterno e un apprvvigionamento di acqua che può essere lago, sorgente o anche acqua corrente dove possibile. Cessetto chimico. Piumoni, tavoli, sedie, servizi di piatti, libri sulla montagna, sembra di stare in uno chalet. Sembrava di stare in paradiso.
Se i nostri rifugi fossero così? Quanto risparmieremmo, quanto sarebbe più gradevole stare in un rifugio, quante persone in meno ci troveremmo?
Peccato che qui siamo in Italia e ai sogni ho smesso di credere da un pezzo.
Dimenticavo: il pagamento è sulla fiducia. Ritiri la chiave del rifugio su cauzione, sei tu che devi registrarti, sei tu che devi lasciare il pagamento nell'appossita cassettina o pagare per posta quando torni. Quanti in questo paese farebbero i furbi? Secondo me più che non pagare il rischio è che si portino via tutto, compressa la cassetta dei pagamenti.


mi piange il cuore dirlo, ma come nazione non siamo ancora (lo saremo mai?) così maturi dal punto di vista civico.
è un peccato, ma un posto così qui sarebbe come minimo svuotato o occupato permanentemente (a mo' di casetta delle vacanze).
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Messaggioda Maxxo » gio set 09, 2004 12:21 pm

julio77 ha scritto:
ftc ha scritto:Quest'estate sono stato in norvegia e ho fatto conoscienza del DNT,
un po il cai locale. Sono stato in due rifugi, precisamente alle lofoten, uno servibile comodamente in macchina, l'altro che viene rifornito in elicottero. Nessuna differenza di prezzo, luoghi e struttura incantevole, indovinate quanto ho speso? circa 12 euro.
Dove sta la gabola? non sono gestiti. Sono casette perfette, con stufa a legna, cucinotto a gas, letti una scorta di candele e accendini, una legnaia all'esterno e un apprvvigionamento di acqua che può essere lago, sorgente o anche acqua corrente dove possibile. Cessetto chimico. Piumoni, tavoli, sedie, servizi di piatti, libri sulla montagna, sembra di stare in uno chalet. Sembrava di stare in paradiso.
Se i nostri rifugi fossero così? Quanto risparmieremmo, quanto sarebbe più gradevole stare in un rifugio, quante persone in meno ci troveremmo?
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mi piange il cuore dirlo, ma come nazione non siamo ancora (lo saremo mai?) così maturi dal punto di vista civico.
è un peccato, ma un posto così qui sarebbe come minimo svuotato o occupato permanentemente (a mo' di casetta delle vacanze).

e che dire dei rifugisti, sarebbero felici di mollare l'osso, pur non guadagnadoci, come dicono??? 8)
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Messaggioda marinoroma » gio set 09, 2004 12:33 pm

ftc ha scritto:Quest'estate sono stato in norvegia e ho fatto conoscienza del DNT,
un po il cai locale. Sono stato in due rifugi, precisamente alle lofoten, uno servibile comodamente in macchina, l'altro che viene rifornito in elicottero. Nessuna differenza di prezzo, luoghi e struttura incantevole, indovinate quanto ho speso? circa 12 euro.
Dove sta la gabola? non sono gestiti. Sono casette perfette, con stufa a legna, cucinotto a gas, letti una scorta di candele e accendini, una legnaia all'esterno e un apprvvigionamento di acqua che può essere lago, sorgente o anche acqua corrente dove possibile. Cessetto chimico. Piumoni, tavoli, sedie, servizi di piatti, libri sulla montagna, sembra di stare in uno chalet. Sembrava di stare in paradiso.
Se i nostri rifugi fossero così? Quanto risparmieremmo, quanto sarebbe più gradevole stare in un rifugio, quante persone in meno ci troveremmo?
Peccato che qui siamo in Italia e ai sogni ho smesso di credere da un pezzo.
Dimenticavo: il pagamento è sulla fiducia. Ritiri la chiave del rifugio su cauzione, sei tu che devi registrarti, sei tu che devi lasciare il pagamento nell'appossita cassettina o pagare per posta quando torni. Quanti in questo paese farebbero i furbi? Secondo me più che non pagare il rischio è che si portino via tutto, compressa la cassetta dei pagamenti.


ce ne sono anche in svizzera cosi', uno su tutti il rif des aiguilles dorées, uno chalet come dici tu, oppure la tête de chalin, con le sue belle pantofoline ricamate. pero' non ce ne sono in vicinanza di vie molto battute, perché nonostante sia un paese con una coscienza civiva molto sviluppata, c'é poco da fare, la massa crea caos.
comunque alla faccia della coscienza civica ho notato che sono sparite le cassette per lasciare i soldi e si puo' solo piu' pagare per versamento perché c'erano stati molti furti......
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Messaggioda Pierluigi Vesica » gio set 09, 2004 13:58 pm

Davide62 ha scritto:
Fokozzone ha scritto:Alcuni particolari osservati al rifugio Torino mi hanno sollevato delle perplessità e posto delle domande.
Nei bagni è posto un vistoso cartello che afferma "acqua non potabile trattata chimicamente" seguita da due pittogrammi che vietano di berla e di usarla per lavare le pentole.
Le domande che sorgono spontanee sono:
1) se quest' acqua non potabile contiene trattamenti chimici che rendono pericolosa persino la pulizia delle pentole, non sarà anche pericolosa per lavarsi la faccia (avendo magari un contatto con gli occhi) e i denti?
2) se questa è l' acqua del rifugio con cosa lavano le pentole in cucina?
3) Per fare la pastasciutta e il minestrone usano dunque acqua minerale, possiamo esserne sicuri?

Credo che girerò quanto prima queste interessanti questioni alla ASL di Aosta, perché i casi sono due: o si mette in regola il rifugio, o si mette in regola il cartello dei bagni, la situazione attuale non ammette compatibilità tra il cartello e una situazione igienica a norme.

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Io ho imparato ad adottare la seguente strategia proprio per le ragioni che hai citato nei tuoi due post, ossia: sapendo che fuori stagione la funivia parte alle 8.30 parto con l'intenzione di pernottare per non avere la menata di fare tutto in fretta.
Faccio il biglietto A/R fino al Torino, salgo le famigerate scale fino al rif. nuovo e lascio uno zaino con la tenda e il materiale da bivacco all'ingresso del rif., proprio accanto alle scale.
Faccio la mia salita e torno a prendere la roba, quindi vado fin sotto il col Flambeaux e pianto la tenda, mi faccio qualche cosa di caldo e il giorno dopo mi alzo tardi e con comodo rientro.
Oppure lascio direttamente lo zaino con l'occorrente per la nottata sotto le rocce alla dx del col Flambeaux, rientro e monto la tendina.
Trovo che così facendo sia tutto meno stressante, più gratificante e meno oneroso.
Resta il fatto che tra le funivie, l'autostrada e il viaggio è una piccola batosta economica che costringe i più , me compreso, a centellinare le salite sul Bianco.

Caro Davide
il tuo intervento è come sempre puntuale e circostanziato; e il messaggio che ne ricavo è il seguente: non è che noi alpinisti cominciamo a perdere lo spirito di iniziativa e diventiamo irrimediabilmente pigri?
Stiamo parlando del "Torino" e tu giustamente consigli la gratificante alternativa dell'Hotel Flambeaux". Il pargolo rampicante, sovente squattrinato, non se lo pone il problema e infatti piazza la sua tendina. Non è giustificabile che ad esempio il sottoscritto, dopo circa 25 anni di onorata attività, e solo perchè ha qualche soldino in più, si debba sobbarcare di stess per alloggiare al Torino o similari (vedi prenotazioni, affollamento, vitto e trattamento schifoso etc. etc.).
Solo oggi ho letto di un tuo intervento riguardante il Monzino. Idem come sopra, ma che ci vado a fare? Che vantaggi ho nello stazionare in un luogo che si trova ad ore 1,30 dal parcheggio della Val Veny.
Che senso ha soggiornarci se poi la nostra meta sono gli "Eccles"? Eppure molti si ostinano a farlo e poi si rodono giustamente il fegato per i costi esorbitanti richiesti dai nuovi gestori Gallici; che poi la situazione anni addietro non era comunque migliore anche quando c'èra l'eccellente Franco Garda.
In un'intervento precedente si citano il Brentei (dove da ragazzino lavavo i piatti), il Tucket e lo stesso Torrani come esempi di un ottimo rapporto qualità prezzo e la cosa non mi meraviglia perchè essi sono gestiti da persone intelligenti. Sono purtroppo un caso isolato o cominciano ad esserlo.
In definitiva, e mi scuso con tutti per la lungagine, se tutti decidessimo di privarci di qualche piccolo agio, nel tempo molti gestori sarebbero costretti a rivedere un pò i loro piani, i loro atteggiamenti, le loro aspettative.
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Messaggioda Redpoint » gio set 09, 2004 14:12 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:Il pargolo rampicante, sovente squattrinato, non se lo pone il problema e infatti piazza la sua tendina.
Bellissima questa definizione che mi sento di fare mia... :D :D :wink:

sempre meglio di "barabba"... :twisted: :evil: :wink:
Ma urmài sun chè... in mèzz al tempuraal
tuìvess föe di bàll che a me me piaas inscè...
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Messaggioda Pierluigi Vesica » gio set 09, 2004 14:29 pm

Redpoint ha scritto:
Pierluigi Vesica ha scritto:Il pargolo rampicante, sovente squattrinato, non se lo pone il problema e infatti piazza la sua tendina.
Bellissima questa definizione che mi sento di fare mia... :D :D :wink:

sempre meglio di "barabba"... :twisted: :evil: :wink:

Non essere suscettibile, mi riferivo alla capigliatura riccioluta!
E poi stiamo alla storia; Barabba era un rivoluzionario, un fico, una sorta di Emiliano Zapata. Se i suoi amici lo hanno messo "libero" e Gesù Cristo "centrocampista" non è mica colpa sua!
P.S.
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Messaggioda Davide62 » gio set 09, 2004 15:47 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:....se tutti decidessimo di privarci di qualche piccolo agio, nel tempo molti gestori sarebbero costretti a rivedere un pò i loro piani, i loro atteggiamenti, le loro aspettative.
CIAO

Sono daccordo, basta davvero poco materiale per poter passare una notte confortevole praticamente ovunque.
Oggi più che mai la qualità migliore degli indumenti, dei sacchi e delle tendine da un kg consente (naturalmente in buone condizioni meteo) di passare le poche ore della notte che precedono una salita tranquillamente al calduccio.
Io sono per i "bivacchi" agli attacchi delle vie, come direbbe Bonatti "alla belle etoile".
Ma volete mettere il fascino di una notte trascorsa in questo modo, al contatto di ciò che stiamo cercando, piuttosto che una nottataccia spesa in un rifugio, magari puzzolente e costoso.
Rimango dell'opinione di Pierluigi, vogliamo star troppo comodi e così ci scomodiamo.
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Messaggioda Redpoint » gio set 09, 2004 16:08 pm

Davide62 ha scritto:Ma volete mettere il fascino di una notte trascorsa in questo modo, al contatto di ciò che stiamo cercando, piuttosto che una nottataccia spesa in un rifugio, magari puzzolente e costoso.
Rimango dell'opinione di Pierluigi, vogliamo star troppo comodi e così ci scomodiamo.
Aggiungo anche in camerata con gente "chiassosa", per non dire russatori scoreggioni.. :evil: :evil: ... e poi gli orari... non sono mai stato uno molto in orario... detesto gli orari imposti... almeno nel w.e. vorrei poter fare come dico...

è tutto un'altro andare... non c'è storia...

ascoltare in silenzio il sumore del vento... metter fuori la testa e vedere il cielo stellato... 8) 8) :wink:

certo sono cose che si pagano in scomodità... ma sono cose che non sono paragonabili...

è come fare una salita con la guida o farla da soli... due mondi differenti... :wink: sensazioni assolutamente imparagonabili... :wink:
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Messaggioda Davide62 » gio set 09, 2004 16:27 pm

Esatto, non ci sono paragoni, certo che se il tempo volge al brutto la faccenda cambia.........però.... :roll:
Resta il fatto che una notte all'aria aperta è fantastica, anche la salita il giorno dopo ha un sapore differente.
Personalmente provo un senso di libertà impagabile, rispetto gli orari che mi impongono il mio ritmo e la montagna.
Secondo me è davvero un modo diverso di muoversi, certo, il sacco magari pesa un pò di più ma ne vale la pena.
Chiunque di noi, che amiamo questo mondo minerale, dovrebbe almeno una volta provarci.
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Messaggioda sergio63 » gio set 09, 2004 16:34 pm

Quand'ero giovane e squattrinato dormivo nei rifugi e alla bell'etoile...
passavo interi fine settimana in montagna

adesso che avrei qualche soldino in più corro come un disgraziato partendo da casa ad orari impossibili (l'importante è aver collaborato a mettere a letto i tre pargoli) per rientrare in tempo per rimetterli a letto nuovamente (raccontandogli le favole senza addormentarsi...) dopo 10-12 ore molto intense :?
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Messaggioda Davide62 » gio set 09, 2004 16:40 pm

sergio63 ha scritto:Quand'ero giovane e squattrinato dormivo nei rifugi e alla bell'etoile...
passavo interi fine settimana in montagna

adesso che avrei qualche soldino in più corro come un disgraziato partendo da casa ad orari impossibili (l'importante è aver collaborato a mettere a letto i tre pargoli) per rientrare in tempo per rimetterli a letto nuovamente (raccontandogli le favole senza addormentarsi...) dopo 10-12 ore molto intense :?

Spalanchi una porta aperta :cry: , anch'io faccio così :( :( , però talvolta (e sarà così il WE del 18/09 8) ) riprendo la strada del "bivacco all'attacco" della via........tiè :wink:
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Messaggioda flicker » gio set 09, 2004 17:56 pm

ftc ha scritto:Quest'estate sono stato in norvegia e ho fatto conoscienza del DNT,
un po il cai locale. Sono stato in due rifugi, precisamente alle lofoten, uno servibile comodamente in macchina, l'altro che viene rifornito in elicottero. Nessuna differenza di prezzo, luoghi e struttura incantevole, indovinate quanto ho speso? circa 12 euro.
Dove sta la gabola? non sono gestiti. Sono casette perfette, con stufa a legna, cucinotto a gas, letti una scorta di candele e accendini, una legnaia all'esterno e un apprvvigionamento di acqua che può essere lago, sorgente o anche acqua corrente dove possibile. Cessetto chimico. Piumoni, tavoli, sedie, servizi di piatti, libri sulla montagna, sembra di stare in uno chalet. Sembrava di stare in paradiso.
Se i nostri rifugi fossero così? Quanto risparmieremmo, quanto sarebbe più gradevole stare in un rifugio, quante persone in meno ci troveremmo?
Peccato che qui siamo in Italia e ai sogni ho smesso di credere da un pezzo.
Dimenticavo: il pagamento è sulla fiducia. Ritiri la chiave del rifugio su cauzione, sei tu che devi registrarti, sei tu che devi lasciare il pagamento nell'appossita cassettina o pagare per posta quando torni. Quanti in questo paese farebbero i furbi? Secondo me più che non pagare il rischio è che si portino via tutto, compressa la cassetta dei pagamenti.


visto come riducono i bivacchi in italia, vedi al florio mt. dolent, è una pura chimera

visto che gli italiani danno la colpa ai francesi, che la danno agli spagnoli , che questi la danno ai tedeschi e via così.

allora chi è che riduce i bivacchi da schifo :?:

chi sono questi merdoni :?:

tutti dicono: siamo in italia mo facciamo come c***o ci pare.

scusatemi lo sfogo, ma non ne posso più di entrare in certi bivacchi che sono peggio dei cessi.

dimenticavo i francesi danno un bel esempio con la loro latrina, ehm ..... scusate il lapsus, bivacco Vallot. :twisted:

berghail
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RIFUGI

Messaggioda piera » gio set 16, 2004 16:32 pm

Bisognerebbe semplicemente tornare a pensare al concetto di RIFUGIO e al concetto di ospitalità... allo stesso tempo chi si ferma dovrebbe rendersi conto di non essere in un albergo e di essere un OSPITE!!!
Ultimamente si focalizza solo su se stessi e sui propri bisogni diventando spesso arroganti.

Ci sono tanti rifugi e rifugisti che fanno il proprio lavoro con passione e dedizione che amano dare accoglienza e ospitalità... dare informazioni sui percorsi e sulla storia delle montagne e dell'alpinismo...

Il cliente tipico di un rifugio spesso si comporta solo come un villeggiante che visto che paga un tot... (e a volte è vero che si paga molto ...) pretende trattamenti esagerati.

Io sto dalla parte dei bravi rifugisti e dalla parte degli alpinisti che chiedono "rifugio"... Cerchiamo di ritornare a un equilibrio che renderà meno polemico e più piacevole sia il lavoro dei rifugisti che il soggiorno degli ospiti!!! OVVIAMENTE CI VORREBBE UN TARIFFARIO NAZIONALE !!! Il CAI non può continuare a chiudere gli occhi.
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