da Godurioso » mar dic 29, 2009 12:48 pm
da bernina4049 » mar dic 29, 2009 12:55 pm
da pasasò » mar dic 29, 2009 13:24 pm
bernina4049 ha scritto:Ieri ad un intervista al tg non ho capito bene se un membro del soccorso alpino ho un amico delle vittime ha risposto alle domenade sull'accaduto con tre semplici parole, tre parole che solo un alpinista o comuqnue chi frequenta la montagna possono capirne il significato, la sua risposta è stata:
"E' LA MONTAGNA"
parole vere semplici e piene di significato.!!!!
Un cordoglio alle vittime!!!
da Cosacco » mar dic 29, 2009 13:36 pm
da bernina4049 » mar dic 29, 2009 14:33 pm
Cosacco ha scritto:Ovviamente sono contrario ad ogni voce che parla di chiusura della montagna, ma penso sarebbe opportuno mettere delle regole di responsabilità, cioè ritengo sarebbe giusto che ogni persona che effettua attività con un certo grado di difficoltà abbia una copertura assicurativa come responsabilità civile, inoltre dopo certi gradi di rischio valanghe l?obbligo di avere l?arva. E? chiaro che non parliamo di mettere posti di blocco per verificare l?equipaggiamento o il pagamento della polizza assicurativa, ma nel caso di bisogno a fine intervento di soccorso si potrebbe sanzionare i malcapitati?Credo sia il caso di cominciare anche a responsabilizzare-ci tutti anche i più "esperti"
da Cosacco » mar dic 29, 2009 14:48 pm
bernina4049 ha scritto:Cosacco ha scritto:Ovviamente sono contrario ad ogni voce che parla di chiusura della montagna, ma penso sarebbe opportuno mettere delle regole di responsabilità, cioè ritengo sarebbe giusto che ogni persona che effettua attività con un certo grado di difficoltà abbia una copertura assicurativa come responsabilità civile, inoltre dopo certi gradi di rischio valanghe l?obbligo di avere l?arva. E? chiaro che non parliamo di mettere posti di blocco per verificare l?equipaggiamento o il pagamento della polizza assicurativa, ma nel caso di bisogno a fine intervento di soccorso si potrebbe sanzionare i malcapitati?Credo sia il caso di cominciare anche a responsabilizzare-ci tutti anche i più "esperti"
una copertura assicurativa, be la cosa più sbagliata perchè dal mio punto di vista spingerebbe molti a osare di più tanto sarebbero coperti e remunerati dall'assicurazione in caso di incidente.
Bisogna fare solo una cosa aumentare la propria responsabilità e sopratutto mai superare i propri limiti!!!!!!!!!!! mai!!!!
da Dolasilla » mar dic 29, 2009 15:05 pm
da ste_car » mar dic 29, 2009 17:11 pm
da selbego » mar dic 29, 2009 17:32 pm
da mb » mar dic 29, 2009 17:40 pm
ste_car ha scritto:in linea generale non sopporto il fatto che in Italia (non so come sia all'estero tranne gli USA) tutte (o quasi) le forme di soccorso siamo a livello volontario. Non so, io lo trovo al quanto scandaloso. Il primo soccorso è una delle "azioni" più importanti che ci siano e noi abbiamo Soccorso Alpino, personale delle ambulanze a livello volontario...
Non so... solo io lo trovo scandaloso?
Non sarebbe corretto averle a livello professionistico? Gente che fa quello di mestiere sempre.
da ste_car » mar dic 29, 2009 18:41 pm
mb ha scritto: Sarebbe possibile avere solo un numero limitato di professionisti, a scapito quindi della capillarità del servizio.
Il soccorso volotario funziona perché permette di avere una rete estesa di stazioni con personale adeguatamente preparato in grado di intervenire in qualunque momento. Non è detto che una rete meno diffusa di professionisti avrebbe la stessa efficacia.
Dei professionisti con capacità di intervento in molti ambiti ci sono già, sono i pompieri. Sono in grado di intervenire nella maggior parte dei casi, quindi vale la pena sostenere costi per averne a disposizione in molte località (e nonostante questo hanno lo stesso grossi problemi di finanziamenti...)
Per ambiti specifici che richiedono una preparazione particolare, come soccorso alpino e speleologico, i soccorritori più adatti (in gran parte già preparati) sono proprio gli alpinisti e gli speleologi.
da Herman747 » mar dic 29, 2009 18:50 pm
bummi ha scritto:Herman747 ha scritto:bummi ha scritto:Ogni volta che muoiono dei soccorritori c'è qualche "benpensante" che si lancia in affermazioni strampalate perchè non tiene conto di due elementi fondamentali:
1) il CNSAS è una struttura che si fonda sul volontariato di appassionati di montagna che si mettono a disposizione di altri appassionati come loro;
2) quasi tutti gli incidenti che avvengono in montagna sono frutto di un errore, il fatto che vengano commessi da esperti cambia poco la cosa, sono essere umani anche loro e sbagliano come tutti gli altri.
Chi non tiene conto di questi due semplici elementi secondo me non capisce cosa significa avere la passione per l'alpinismo e cosa sia lo spirito di solidarietà che accomuna noi che abbiamo questa passione. Non conoscevo nessuno dei 4 soccorritori che sono morti, ma sono sicuro che incarnassero alla grande entrambi questi aspetti.
Ci sono diversi tipi di errori, un conto è quando avviene una valanga su un itinerario considerato a poco rischio,oppure su un itinerario ad alto rischio ma con basso pericolo di valanghe generale, un conto è una valanga in un posto ad alto rischio con alto rischio valanghe generale.
Andare a fare punta penia (per fare un esempio lampante) con pericolo 4 non è solo un errore di valutazione, è un incoscienza bella e buona soprattutto se ci si considera esperti. Stesso discorso per la val lasties,
Il soccorritore in montagna è un pò come il pompiere, si butta anche nel pericolo per una nobile causa
Il fatto oggettivo alla fine resta che 4 soccorritori sono morti per causa di 2 persone che hanno affrontato un itinerario risaputo (guide e quantaltro)da farsi con neve assestata anche se considerato facile e strafrequentato
Onore ai 4 soccorritori
Non credo che in montagna ci sia una scala di errori, un errore grosso non è diverso da un errore piccolo, sono sempre frutto di un'errata valutazione dell'uomo e sempre potenzialmente letali.
A maggior ragione se li si osserva dall'angolo visuale del soccorritore, che soccorre a prescindere dai motivi che hanno richiesto il suo intervento. Così come i vigili del fuoco che intervengono senza curarsi dei motivi che hanno provocato un incendio anche i volontari del CNSAS vanno comunque in montagna quando ci sono dei dispersi. Inorridirei se si prendesse la decisione di intervenire solo dopo aver valutato il comportamento tenuto da chi si va a soccorrere. Si aprirebbe uno spiraglio terribile.
Chi va in montagna e non rimane a casa commette sempre un errore, perchè si reca in un ambiente che non perdona disattenzioni di nessun genere. Noi che lo facciamo assiduamente siamo potenzialmente più a rischio di altri. Questa è la lezione che secondo me dobbiamo imparare da episodi simili.
da Godurioso » mar dic 29, 2009 21:30 pm
da Valerio79 » mar dic 29, 2009 22:22 pm
Godurioso ha scritto:Eppoi il soccorso in montagna va assolutamente regolamentato in quanto parliamo di professionisti con le palle (non parliamo certo del volontariato in città su di un'ambulanza che con tutto il rispetto lo può fare chiunque) che meritano gettoni pesanti e tutele legali ben precise.
Quindi caro Bertolaso vedi di fare qualcosa e che queste quattro vite spezzate non lo siano state come al solito invano.
da bummi » mar dic 29, 2009 22:43 pm
Herman747 ha scritto:Senza parole, veramente.
Se anche quelli che fanno scialpinismo non riescono a cogliere la differenza tra un itinerario generalmente sicuro e uno da fare con manto nevoso assestato associati ad un alto pericolo valanghe, forse allora hanno ragione a vietare il tutto.
Però spero che la direzione sia quella di spiegare a tutti, come dicono quelli del soccorso investire nella formazione, in modo da ridurre al minimo il rischio e che la gente come te capisca che
di errori ce ne sono tanti e di diversa natura, per ridurli al minimo ovviamente con la convinzione che è impossibile eliminarli totalmente.
La mia convinzione, forse utopica leggendo le tue dichiarazioni, è che la gente capisse che anche con elevato pericolo valanghe (3- 4) si possano fare itinerari con una grande percentuale di sicurezza, senza pensare che chi va in montagna con quelle condizioni è un "assassino"
da bummi » mar dic 29, 2009 22:46 pm
Valerio79 ha scritto:Godurioso ha scritto:Eppoi il soccorso in montagna va assolutamente regolamentato in quanto parliamo di professionisti con le palle (non parliamo certo del volontariato in città su di un'ambulanza che con tutto il rispetto lo può fare chiunque) che meritano gettoni pesanti e tutele legali ben precise.
Quindi caro Bertolaso vedi di fare qualcosa e che queste quattro vite spezzate non lo siano state come al solito invano.
Guarda che non è così.
Ti posso garantire, al giorno d'oggi, che chi presta soccorso come volontario sulle ambulanze, ha la stessa preparazione tecnica di un professionista, anzi, se si fà con passione, in qualche caso, si può essere anche migliori.
Per quanto riguarda i rischi, credimi, esistono anche in ambulanza in città come dici tu, eccome se ci vogliono le palle.
Ad es. non è bello essere assaliti in un campo nomadi, essere accoltellati da un tossico, essere investiti su un incidente stradale, cappottarsi con l'ambulanza, perdere la patente in emergenza per un autovelox, tentare di rianimare una piccola creatura sotto lo sguardo dei genitori, sentire qualcuno che urla bruciando vivo dentro l'auto, raccogliere i pezzettini di qualcuno sulla ferrovia, molti soccorritori finiscono in cura psichiatrica a causa di alcuni interventi svolti, e quando sbagli vieni inc....o per bene.
Tutto questo gratis, solo per passione, se non c'è la passione e la preparazione, volontario e non, città mare o montagna, è impossibile svolgere queste attività.
Per fortuna in italia, i volontari 118 o che prestano altri indispensabili servizi non di emergenza, sono molti, garantendo così una copertura molto vasta, e tempi di intervento ridotti.
Sono andato OT, ma volevo chirire la situazione "volontario da città".
da margnac » mar dic 29, 2009 22:47 pm
da Godurioso » mar dic 29, 2009 22:50 pm
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