da Enzolino » ven nov 11, 2005 13:08 pm
Ricevo e riporto il seguente Comunicato della Presidenza nazionale UISP.
Guide alpine e promozione sociale della montagna
Trasmettiamo il comunicato che la Presidenza nazionale UISP ha diffuso oggi in merito al tema delle guide alpine ripercorrendo le tappe che hanno portato ad esprimere questo parere in merito alla informativa recapitatagli dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, ma anche rispetto alla ?Sentenza di Milano?, vicenda che ha creato tanto allarmismo tra le associazioni affiliate alla UISP, gli istruttori ed i soci.
- Dicembre 2004 - Il Tribunale di Milano dopo otto anni dall?inizio del procedimento, condanna a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali, due istruttori FASI con l?accusa di ?Esercizio abusivo della professione di Guida Alpina?
- Aprile 2005 ? Il presidente della Lega Montagna esprime solidarietà al presidente della FASI, Ariano Amici, a nome della Lega Montagna e si rende disponibile a eventuali iniziative di protesta.
- Aprile 2005 ? La Lega Montagna si mette in contatto con il Collegio Nazionale delle Guide Alpine e concorda un incontro, che non verrà mai fatto.
- Maggio 2005 ? Il servizio informazione e comunicazione della Lega Montagna diffonde un numero speciale del Montagna News dedicato a tale sentenza.
Negli articoli di Brunella Settesoldi e Santino Cannavò viene chiarita la posizione della Lega Montagna.
Contemporaneamente vengono attivati i contatti necessari tra la dirigenza della Lega e la direzione nazionale UISP.
- Giugno 2005 ? Viene eletto Filippo Fossati a presidente nazionale della UISP.
- Luglio 2005 ? Il presidente della UISP, il presidente della Lega Montagna, le associazioni iscritte alla Lega Montagna UISP ricevono una informativa dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, in cui vengono riportati stralci della legge n° 6 del 2 Gennaio 1989 che regole la professione della Guida Alpina.
- Agosto 2005 ? Richiesta di vari pareri legali dalla direzione nazionale UISP in merito a tale vicenda.
- Settembre 2005 ? Firenze - Primo Consiglio Nazionale UISP
Incontro tra i dirigenti nazionali della Lega Montagna e la presidenza della UISP..
- 10 Novembre 2005 Comunicato della Presidenza Nazionale riportato a seguire
Il Tribunale di Milano (sentenza del 08/10/2004) ha condannato in primo grado due istruttori della FASI per esercizio abusivo della professione di guida alpina in quanto avevano organizzato un corso di arrampicata sportiva a pagamento, nell?ambito del quale accompagnavano i partecipanti su un sentiero utilizzando tecniche di sicurezza alpinistica. A seguito di tale sentenza ? non ancora passata in giudicato e soggetta ad impugnazione in appello - il collegio nazionale guide alpine italiane ha inviato all?UISP e alla Lega Montagna una informativa in cui ? di fatto ? si diffidava l?associazione dall?organizzare attività di insegnamento delle tecniche alpinistiche o scialpinistiche, di accompagnamento in ascensione su roccia e su ghiaccio e di escursioni in montagna quando dirette a terzi.
Si ritiene pertanto necessario evidenziare quanto segue.
1. L?esercizio dell?attività di guida alpina e la promozione di attività sportive
La Legge 2 gennaio 1989, n. 6, recante ?Ordinamento della professione di guida alpina? , nasce per regolamentare e definire la figura professionale della guida alpina e dall?esigenza di tutelare chi pratica detta attività sportiva assicurando una specifica preparazione agli istruttori/guide.
Accanto a tale figura il legislatore (articolo 20 della legge in esame) prevede però quella degli istruttori ? non professionisti e non remunerati ? che si occupano di attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche e naturalistiche.
L?articolo in esame riconosce la facoltà di formare tali istruttori al CAI ma non prevede alcuna esclusiva in capo al Club alpino italiano.
Il comma 4 prevede infatti che ?Al di fuori di quanto previsto dalla presente legge, le altre attività didattiche (ulteriori rispetto a quelle organizzate dal CAI) per le finalità di cui al comma 1 (ovvero organizzare corsi di addestramento a carattere non professionale per le attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche, naturalistiche) non possono essere denominate «scuole di alpinismo» o «di sci-alpinismo» e i relativi istruttori non possono ricevere compensi a nessun titolo?. Ne consegue che altri soggetti possono organizzare tali attività nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) le strutture che costituiscono non possono essere denominate «scuole di alpinismo» o «di sci-alpinismo»;
b) gli istruttori non possono ricevere compensi. La norma non esclude pertanto la possibilità di promuovere la conoscenza dell?ambiente alpino, la divulgazione delle esperienze motorie e delle conoscenze tecniche relative alle discipline di montagna.
2. Il ruolo dell?UISP nella promozione dell?attività. La presidenza nazionale della UISP, prendendo atto della lettera inviatale dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, dove si ribadisce che l?attività professionale di accompagnamento in ascensioni su roccia e ghiaccio, in escursioni in montagna, in uscite scialpinistiche, così come l?insegnamento delle tecniche relative, è loro esclusiva competenza, esprime la più netta contrarietà a tale gesto perché nei modi e nella forma è un tentativo per scoraggiare le proprie associazioni, impegnate nelle discipline di montagna, dallo svolgere sia l?attività di accompagnamento che di formazione. L?UISP non ha mai inteso, con le proprie attività, mettere in discussione il ruolo delle guide alpine, tecnici preparati e appassionati, nonché spesso amici e talvolta nostri soci, che accompagnano e istruiscono chi a loro si affida, garantendo ad ognuno un percorso personalizzato e adeguato alle proprie aspettative, nella migliore tradizione dei rapporti di lavoro tra liberi professionisti e clienti. Altri sono i nostri intenti, le aspettative dei nostri soci, la grande tradizione della storia dell?associazionismo italiano: noi vogliamo trasferire ai nostri soci non solo le conoscenze tecniche acquisite negli anni di attività, ma anche gli scopi e le finalità della nostra associazione di appartenenza, vogliamo condividere con loro le occasioni della vita associativa, in un avvicendarsi di ruoli, che solo è cartina al tornasole di effettiva democrazia. E proprio perché vogliamo difendere la nostra storia e la nostra realtà che affermiamo che chiunque abbia intenzione di associare strumentalmente persone per svolgere attività personali, è fuori dell?Uisp. Poiché la nostra attività non ha carattere lucrativo ed è diretta esclusivamente ai nostri soci e non a utenti indistinti, con le nostre proposte rendiamo un servizio agli iscritti; e crediamo che nessuno possa sindacare sul fatto che ricerchiamo, anche sulla base dei nostri progetti, nuovi affiliati, poiché non siamo una loggia chiusa, ma un?aggregazione aperta che persegue l?incremento dei partecipanti alla propria vita associativa. Riteniamo doveroso per il proseguo delle attività della Lega Montagna e per garantire serenità ai nostri dirigenti, ribadire con forza e contro ogni attacco da qualsiasi parte provenga, la legittimità della proposta sportiva e culturale della lega stessa nell?ambito della UISP. La presidenza nazionale della UISP, è consapevole che non si può più procrastinare la denuncia della realtà discriminatoria dovuta al mancato esplicito riconoscimento del ruolo sociale dell?attività educativa svolta dai nostri istruttori verso i propri soci. Si impegna quindi a portare avanti, nelle sedi istituzionali deputate, la richiesta di un chiarimento definitivo per attuare davvero il dettato costituzionale e dare contenuti al riconoscimento che vantiamo, di Associazione di promozione sociale, anche per quanto riguarda le attività di montagna.