GUIDE ALPINE/FASI e GALERA

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda Enzolino » ven ott 28, 2005 18:51 pm

Caro Anti-Cialtrone,

complimenti, i tuoi interventi son stati chiari e precisi.

Mi sembra di capire che anche il giudice, in tutta questa faccenda, ha fatto la sua parte. :evil:
Condivido in toto la conclusione di Vinicio ed il testo di Daneri.

Aggiungo che, per la stragrande maggioranza delle professioni, esistono figure intermedie. Nei primi interventi ho fatto l'esempio del tecnico-chimico ed il laureato in chimica, ma ce ne sono tanti altri.
Maestro elementare, insegnante di scuola superiore, professore universitario.
Idraulico, ingegnere.
Muratore, architetto, geometra, ingegnere civile.
Eccetera ...

Quindi, la realta' professionale non e' in bianco e nero come l'hai dipinta tu, facendo l'esempio del notaio o l'ingegnere, ma ha tante sfumature, ed in questa faccenda sembra proprio che le guide alpine vogliano appropriarsi di tutti i colori.

In conclusione, mi sembra che, o le varie parti in causa si siedono veramente attorno ad un tavolo, oppure questa faccenda portera' ad una vera e propria guerra tra bande. E l'unica a rimetterci, ahime', sara' proprio l'arrampicata.

Per finire non mi e' ancora chiara una cosa. Gli istruttori Fasi insegnano senza scopo di lucro, in quanto il rimborso spese non implica profitto. Quindi, perche' il povero Roberto e' stato condannato?
A questo punto mi chiedo veramente se, come sembra suggerire anche Daneri, se porto un'amico o i boy scout per i sentieri, in falesia o in montagna, sono perseguibile dalla legge oppure no?

Grazie :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Payns » ven ott 28, 2005 19:04 pm

Enzolino ha scritto:Copia e incolla da www.pareti.it

Io, che non conosco Gigi e che invece dirigo una rivista d?arrampicata...
...Allo stato attuale dei fatti chiunque porti un amico in falesia, anche senza farsi pagare, e si azzardi ad insegnargli come si fa un otto e come si usa un gri gri... č potenzialmente denunciabile ed accusabile di esercizio abusivo della professione..Andrea Gennari Daneri


Massima stima e considerazione per Gennari e la sua bella rivista, ma questa frase, assolutamente non logica e fuori dal contesto ragionevole del resto dell'articolo, non fa che aumentare la confusione e l'incertezza anzichè dipanarla.

Continuate pure, a livello amatoriale, ad insegnare al vostro amico come si fa un otto, come si appoggia un piede o la posizione base di arrampicata. Al limite non spiegategli il gri gri ma il secchiello! :wink:

Ricordatevi solo che un conto è essere molto bravi in tutto, un altro è avere la capacità didattica per insegnare.
Ad Anticaprie, testimone il buon Grizzly, abbiamo visto una ragazza, mollare corda e gri gri perchè su un monotiro il ragazzo che arrampicava da primo ha detto: "arrivato". Pensate un pò se caricava la corda per farsi calare cosa succedeva...

Preoccupatevi di non farlo se operate in qualsivoglia associazione o federazione e a qualunque titolo che non sia il CAI. In questo caso lo "spontaneismo" ovvero il dire a un amico fai così piuttosto che cosà, decade ed entra in gioco ciò che avevo detto. Un "corso" è a tutti gli effetti un contratto di tipo oneroso. E' questo è appannaggio o delle Guide o del CAI.
Punto.
Vivevamo in uno stato di magnifica confusione (A. Gobetti)

Io, ancora adesso...(Payns)

Le vie vecchie sono bellissime....
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Messaggioda conanramon » ven ott 28, 2005 20:04 pm

biemme ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto: .......Il discorso sarebbe molto interessante se qualcuno esponesse per bene come si è arrivati a questa situazione. Dove lo stesso, identico, medesimo istruttore, se in ambito Cai può insegnare? se in ambito Uisp no!!! (CUT)
.


....... è molto semplice: il CAI "conserva" una prerogativa.................. D'altra parte... abbiamo un Presidente del Consiglio.........


grazie, anticialtrone, per avermi risparmiato la risposta. Vedo che siamo in perfetta sintonia sia su questioni "ludiche" che su quelle politiche :wink:

Yashin ha scritto:Caro Biemme,
prima della talpa ( reale, esistente, viva e vegeta ) le guide hanno effettivamente ammonito la FASI dal tenere corsi su roccia, così come ammoniscono il CAI di tenere corsi etc etc... ma poichè nessuno se le cagava membri... direi di un certo rilievo nel panorama guide alpine della lombardia... hanno deciso di far accadere un incidente che mettesse ordine ad una situazione da par loro intollerabile...e qui mi fermo...

Quando toccherà al CAI?


caro Yashin,
non metto in dubbio che la talpa fosse viva e vegeta, hai ragione, ho sbagliato termine, dovevo dire "esca viva". Ti ringrazio perchè mi è già di aiuto, per capire la dinamica di questa brutta storia, scoprire dalle tue parole (non lo si sapeva, almeno io) che le guide avevano già ammonito la fasi prima di quest'episodio, e che "nessuno se le cagava"(ulteriore aggravante per la federazione ei suoi responsabili). Così l'aspetto della questione già cambia, ma non al punto, secondo mio modesto parere, da decidere di mandare apposta una cavia a "trovarsi in difficoltà" durante un corso fasi. Avrei trovato molto meno "di bassissimo profilo" che il professionista o il collegio professionale che si sentiva (e su questo ha il mio totale appoggio) leso, denunciasse direttamente la cosa all'autorità giudiziaria, anche perchè quest'ultima avrebbe dovuto comunque agire automaticamente e aprire un'indagine, in quanto l'esercizio abusivo di professione è un reato procedibile d'ufficio (non necessità cioè di querela di parte).

Che significa quando toccherà al cai ? se una guida intravede un esercizio abusivo da parte di un'istruttore cai (che, ad esempio, opera extracai dietro compenso, magari mascherandosi in altre associazioni, ecc.) che si sbrighi a denunciarli (è un suo pieno e legittimo diritto) e troverà tutto l'appoggio di TUTTI, per primi, di quegli istruttori che al cai dedicano giornate e giornate di ferie non retribuite e di passione :wink:

personalmente ho sempre rispettato e ammirato il ruolo della guida alpina, ma in questo caso il "basso profilo" di cui parlo non riguarda il se, ma il come è stato portato all'attenzione questo problema dell'abusivismo

saluti



parole sante biemme

alla fine penso tutti diano delle ragioni alle guide alpine ma e' il come hanno gestito questa vicenda che e' vergognoso

ciao conan
conanramon
 
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Messaggioda cialtrone » ven ott 28, 2005 21:33 pm

Maurizio ha scritto:...secondo me quello schifoso di Cialtrone :lol: :lol: :lol: :wink: :wink: sta facendo il corso guide di nascosto, tanto abita in una regione ricca, magari Formigoni (che lui avrà sicuramente votato) glielo paga per il 70 per cento! :twisted: :roll: :wink:
C@zzo! Una sequenza di insulti mica da ridere :lol: brutto bastardone sardo-sabaudo!
Ma il peggiore di tutti, sicuramente è darmi del formiconiano! Piuttosto mi sparo su un piede.
Ciao, neh?
cialtrone
 

Messaggioda tclimb_2 » ven ott 28, 2005 21:52 pm

biemme ha scritto:
[cut]

L'UISP E ALTRE ASSOCIAZIONI NON POSSONO INSEGNARE
ARRAMPICATA E/O ALPINISMO PERCHE' LA LEGGE CONSENTE CIO' SOLO ALLE GUIDE (a titolo professionale) e AL CAI (a titolo non professionale)

[cut]


saluti
biemme


ci sono protocolli di intesa con il coni, esattamente identici a quelli della fasi. tornando a bomba, il giudice allora ha fatto benissimo a citare anche il coni.
la cosa preoccupante e' l'assicurazione, che non e' assolutamente valida se qualcuno si fa male durante un corso in falesia, montagna. e li , come si dice in francese, "so' veramente cazzi".

staremo a vedere
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Messaggioda cialtrone » ven ott 28, 2005 22:21 pm

Zio Vare ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto:Quindi non resta che... :idea: diventare Guide Alpine.
L'unica via di uscita.
E' una follia :!:
No.
Penso che Anti abbia già detto molto e molto chiaramente tutto (mi stupisce la lucidità di Anti...andrò a trovarlo per verificare che non faccia uso di eccitanti, ultimamente... :mrgreen:).

Dico solo che le guide alpine, che sono, per chi non lo sapesse, una sezione del CAI, hanno già partorito la figura di Accompagnatore di Media Montagna, nel 1989, una figura che di professione porta a spasso gente su "percorsi escursionistici". La formazione di tale professionista è di circa 55 giorni, ed è a carico del collegio delle Guide alpine, che, naturalmente, per alcune materie di insegnamento, si avvale di professionisti della materia specifica.
Evidentemente c'è spazio, nell'universo montagna, per altre figure intermedie, che diano più completezza all'offerta delle Guide Alpine, formate dalle Guide Alpine stesse.

Dico solo questo e mi astengo dal dare giudizi morali (avendo io un corso guide in ballo... :lol:)
Alè Anti-cialtrone! :-)
cialtrone
 

Messaggioda Maurizio » sab ott 29, 2005 7:37 am

cialtrone ha scritto:
Zio Vare ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto:Quindi non resta che... :idea: diventare Guide Alpine.
L'unica via di uscita.
E' una follia :!:
No.
Penso che Anti abbia già detto molto e molto chiaramente tutto (mi stupisce la lucidità di Anti...andrò a trovarlo per verificare che non faccia uso di eccitanti, ultimamente... :mrgreen:).

Dico solo che le guide alpine, che sono, per chi non lo sapesse, una sezione del CAI, hanno già partorito la figura di Accompagnatore di Media Montagna, nel 1989, una figura che di professione porta a spasso gente su "percorsi escursionistici". La formazione di tale professionista è di circa 55 giorni, ed è a carico del collegio delle Guide alpine, che, naturalmente, per alcune materie di insegnamento, si avvale di professionisti della materia specifica.
Evidentemente c'è spazio, nell'universo montagna, per altre figure intermedie, che diano più completezza all'offerta delle Guide Alpine, formate dalle Guide Alpine stesse.

Dico solo questo e mi astengo dal dare giudizi morali (avendo io un corso guide in ballo... :lol:)
Alè Anti-cialtrone! :-)


acqua, fuochino....mi sorprende come Cialtrone sia sempre informatissimo su tutto :evil: :evil: :evil: secondo me ha una cimice in Via Petrella :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Io cmq, in quanto accademico, sono al di fuori di ogni sospetto :mrgreen: :mrgreen: (ma stiamo pure noi in Via Petrella)

ciao

Maurizio
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Messaggioda cialtrone » sab ott 29, 2005 8:16 am

Maurizio ha scritto:acqua, fuochino....mi sorprende come Cialtrone sia sempre informatissimo su tutto :evil: :evil: :evil: secondo me ha una cimice in Via Petrella
Io sono una cimice...:mrgreen:
Alè Mauri!
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Messaggioda Zio Vare » sab ott 29, 2005 14:24 pm

cialtrone ha scritto:Dico solo che le guide alpine, che sono, per chi non lo sapesse, una sezione del CAI, hanno già partorito la figura di Accompagnatore di Media Montagna, nel 1989, una figura che di professione porta a spasso gente su "percorsi escursionistici".

E le Guide Alpine non potrebbero formare insieme alla FASI una nuova figura di Istruttore di Arrampicata Sportiva? Fare tutto il percorso di formazione da Guida Alpina (sci, ghiaccio etc.) per l'insegnamento dell'arrampicata sportiva mi sembra eccessivo. Potrebbe esserci una figura intermedia in collaborazione Guide-FASI che può insegnare ad arrampicare su pannello e soprattutto su roccia anche su vie di più tiri ma ben protette e limitati pericoli oggettivi (e a questo punto basterebbe individuare il tipo di protezioni e la loro distanza massima) senza dover scomodare certificazioni delle falesie e cose del genere!
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Messaggioda Enzolino » lun ott 31, 2005 9:34 am

Yashin ha scritto:prima della talpa ( reale, esistente, viva e vegeta ) le guide hanno effettivamente ammonito la FASI dal tenere corsi su roccia, così come ammoniscono il CAI di tenere corsi etc etc... ma poichè nessuno se le cagava membri... direi di un certo rilievo nel panorama guide alpine della lombardia... hanno deciso di far accadere un incidente che mettesse ordine ad una situazione da par loro intollerabile...e qui mi fermo...

Quando toccherà al CAI?
In quanto associazioni senza scopo di lucro, mi chiedo come mai, se alla FASI ed al CAI non sarebbe concesso di istruire sulla roccia, cosa potrebbe succedere all'amatore che porta degli amici sulla roccia per insegnarli a scalare e, nuovamente, che succedera' a tutte quelle associazioni come WWF, gruppi speleologici o di trekking, che organizzano uscite in montagna.

Inoltre mi domando, come mai se la legge quadro delle guide e' stata formulata DOPO lo statuto della Fasi, nessuno e' stato in grado di coglierne le contraddizioni in anticipo?
Saro' malizioso, ma mi chiedo se le Guide abbiano fatto di tutto per disegnare una legge che garantisse il loro monopolio nella gestione/fruizione dell'ambiente alpino. :evil:

Ciao

Lorenzo
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Messaggioda Enzolino » lun ott 31, 2005 16:42 pm

Per chi e' interessato, nel sito

http://www.guidealpine.lombardia.it

nella voce "Normativa", si trovano varie leggi Quadro.

Art. 20
Scuole e istruttori del C.A.I.
1. Il Club alpino italiano, ai sensi delle lettere d) e e) dell?articolo 2 della legge 26 gennaio 1963, n. 91, come sostituito dall?articolo 2 della legge 24 dicembre 1985, n. 776, conserva la facoltà di organizzare scuole e corsi di addestramento a carattere non professionale per le attività alpinistiche, sci ? alpinistiche, escursionistiche, speleologiche, naturalistiche e per la formazione dei relativi istruttori.
2. Gli istruttori del C.A.I. svolgono la loro opera a carattere non professionale e non possono ricevere retribuzioni.
3. Le attività degli istruttori e delle scuole del C.A.I. sono disciplinate dai regolamenti del Club alpino italiano.
4. Al di fuori di quanto previsto dalla presente legge, le altre attività didattiche per le finalità di cui al comma 1 non possono essere denominate ?scuole di alpinismo? o ?di sci ? alpinismo? e i relativi istruttori non possono ricevere compensi a nessun titolo.


Non mi e' chiaro se per "compenso" si intenda anche un banale "rimborso spese" o altro.
Mi chiedo anche come mai la FASI o altre eventuali associazioni di arrampicata siano state completamente ignorate dalla legge. :?
Mah ...

Ciao

Lorenzo
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Comunicato della Presidenza nazionale UISP

Messaggioda Enzolino » ven nov 11, 2005 13:08 pm

Ricevo e riporto il seguente Comunicato della Presidenza nazionale UISP.

Guide alpine e promozione sociale della montagna
Trasmettiamo il comunicato che la Presidenza nazionale UISP ha diffuso oggi in merito al tema delle guide alpine ripercorrendo le tappe che hanno portato ad esprimere questo parere in merito alla informativa recapitatagli dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, ma anche rispetto alla ?Sentenza di Milano?, vicenda che ha creato tanto allarmismo tra le associazioni affiliate alla UISP, gli istruttori ed i soci.
- Dicembre 2004 - Il Tribunale di Milano dopo otto anni dall?inizio del procedimento, condanna a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali, due istruttori FASI con l?accusa di ?Esercizio abusivo della professione di Guida Alpina?
- Aprile 2005 ? Il presidente della Lega Montagna esprime solidarietà al presidente della FASI, Ariano Amici, a nome della Lega Montagna e si rende disponibile a eventuali iniziative di protesta.
- Aprile 2005 ? La Lega Montagna si mette in contatto con il Collegio Nazionale delle Guide Alpine e concorda un incontro, che non verrà mai fatto.
- Maggio 2005 ? Il servizio informazione e comunicazione della Lega Montagna diffonde un numero speciale del Montagna News dedicato a tale sentenza.
Negli articoli di Brunella Settesoldi e Santino Cannavò viene chiarita la posizione della Lega Montagna.
Contemporaneamente vengono attivati i contatti necessari tra la dirigenza della Lega e la direzione nazionale UISP.
- Giugno 2005 ? Viene eletto Filippo Fossati a presidente nazionale della UISP.
- Luglio 2005 ? Il presidente della UISP, il presidente della Lega Montagna, le associazioni iscritte alla Lega Montagna UISP ricevono una informativa dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, in cui vengono riportati stralci della legge n° 6 del 2 Gennaio 1989 che regole la professione della Guida Alpina.
- Agosto 2005 ? Richiesta di vari pareri legali dalla direzione nazionale UISP in merito a tale vicenda.
- Settembre 2005 ? Firenze - Primo Consiglio Nazionale UISP
Incontro tra i dirigenti nazionali della Lega Montagna e la presidenza della UISP..
- 10 Novembre 2005 Comunicato della Presidenza Nazionale riportato a seguire

Il Tribunale di Milano (sentenza del 08/10/2004) ha condannato in primo grado due istruttori della FASI per esercizio abusivo della professione di guida alpina in quanto avevano organizzato un corso di arrampicata sportiva a pagamento, nell?ambito del quale accompagnavano i partecipanti su un sentiero utilizzando tecniche di sicurezza alpinistica. A seguito di tale sentenza ? non ancora passata in giudicato e soggetta ad impugnazione in appello - il collegio nazionale guide alpine italiane ha inviato all?UISP e alla Lega Montagna una informativa in cui ? di fatto ? si diffidava l?associazione dall?organizzare attività di insegnamento delle tecniche alpinistiche o scialpinistiche, di accompagnamento in ascensione su roccia e su ghiaccio e di escursioni in montagna quando dirette a terzi.
Si ritiene pertanto necessario evidenziare quanto segue.

1. L?esercizio dell?attività di guida alpina e la promozione di attività sportive
La Legge 2 gennaio 1989, n. 6, recante ?Ordinamento della professione di guida alpina? , nasce per regolamentare e definire la figura professionale della guida alpina e dall?esigenza di tutelare chi pratica detta attività sportiva assicurando una specifica preparazione agli istruttori/guide.
Accanto a tale figura il legislatore (articolo 20 della legge in esame) prevede però quella degli istruttori ? non professionisti e non remunerati ? che si occupano di attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche e naturalistiche.
L?articolo in esame riconosce la facoltà di formare tali istruttori al CAI ma non prevede alcuna esclusiva in capo al Club alpino italiano.
Il comma 4 prevede infatti che ?Al di fuori di quanto previsto dalla presente legge, le altre attività didattiche (ulteriori rispetto a quelle organizzate dal CAI) per le finalità di cui al comma 1 (ovvero organizzare corsi di addestramento a carattere non professionale per le attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche, naturalistiche) non possono essere denominate «scuole di alpinismo» o «di sci-alpinismo» e i relativi istruttori non possono ricevere compensi a nessun titolo?. Ne consegue che altri soggetti possono organizzare tali attività nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) le strutture che costituiscono non possono essere denominate «scuole di alpinismo» o «di sci-alpinismo»;
b) gli istruttori non possono ricevere compensi. La norma non esclude pertanto la possibilità di promuovere la conoscenza dell?ambiente alpino, la divulgazione delle esperienze motorie e delle conoscenze tecniche relative alle discipline di montagna.
2. Il ruolo dell?UISP nella promozione dell?attività. La presidenza nazionale della UISP, prendendo atto della lettera inviatale dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, dove si ribadisce che l?attività professionale di accompagnamento in ascensioni su roccia e ghiaccio, in escursioni in montagna, in uscite scialpinistiche, così come l?insegnamento delle tecniche relative, è loro esclusiva competenza, esprime la più netta contrarietà a tale gesto perché nei modi e nella forma è un tentativo per scoraggiare le proprie associazioni, impegnate nelle discipline di montagna, dallo svolgere sia l?attività di accompagnamento che di formazione. L?UISP non ha mai inteso, con le proprie attività, mettere in discussione il ruolo delle guide alpine, tecnici preparati e appassionati, nonché spesso amici e talvolta nostri soci, che accompagnano e istruiscono chi a loro si affida, garantendo ad ognuno un percorso personalizzato e adeguato alle proprie aspettative, nella migliore tradizione dei rapporti di lavoro tra liberi professionisti e clienti. Altri sono i nostri intenti, le aspettative dei nostri soci, la grande tradizione della storia dell?associazionismo italiano: noi vogliamo trasferire ai nostri soci non solo le conoscenze tecniche acquisite negli anni di attività, ma anche gli scopi e le finalità della nostra associazione di appartenenza, vogliamo condividere con loro le occasioni della vita associativa, in un avvicendarsi di ruoli, che solo è cartina al tornasole di effettiva democrazia. E proprio perché vogliamo difendere la nostra storia e la nostra realtà che affermiamo che chiunque abbia intenzione di associare strumentalmente persone per svolgere attività personali, è fuori dell?Uisp. Poiché la nostra attività non ha carattere lucrativo ed è diretta esclusivamente ai nostri soci e non a utenti indistinti, con le nostre proposte rendiamo un servizio agli iscritti; e crediamo che nessuno possa sindacare sul fatto che ricerchiamo, anche sulla base dei nostri progetti, nuovi affiliati, poiché non siamo una loggia chiusa, ma un?aggregazione aperta che persegue l?incremento dei partecipanti alla propria vita associativa. Riteniamo doveroso per il proseguo delle attività della Lega Montagna e per garantire serenità ai nostri dirigenti, ribadire con forza e contro ogni attacco da qualsiasi parte provenga, la legittimità della proposta sportiva e culturale della lega stessa nell?ambito della UISP. La presidenza nazionale della UISP, è consapevole che non si può più procrastinare la denuncia della realtà discriminatoria dovuta al mancato esplicito riconoscimento del ruolo sociale dell?attività educativa svolta dai nostri istruttori verso i propri soci. Si impegna quindi a portare avanti, nelle sedi istituzionali deputate, la richiesta di un chiarimento definitivo per attuare davvero il dettato costituzionale e dare contenuti al riconoscimento che vantiamo, di Associazione di promozione sociale, anche per quanto riguarda le attività di montagna.
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Re: Comunicato della Presidenza nazionale UISP

Messaggioda gug » ven nov 11, 2005 14:06 pm

Enzolino ha scritto:Ricevo e riporto il seguente Comunicato della Presidenza nazionale UISP.

Guide alpine e promozione sociale della montagna
Trasmettiamo il comunicato che la Presidenza nazionale UISP ha diffuso oggi in merito al tema delle guide alpine ripercorrendo le tappe che hanno portato ad esprimere questo parere in merito alla informativa recapitatagli dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, ma anche rispetto alla ?Sentenza di Milano?, vicenda che ha creato tanto allarmismo tra le associazioni affiliate alla UISP, gli istruttori ed i soci.
- Dicembre 2004 - Il Tribunale di Milano dopo otto anni dall?inizio del procedimento, condanna a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali, due istruttori FASI con l?accusa di ?Esercizio abusivo della professione di Guida Alpina?
- Aprile 2005 ? Il presidente della Lega Montagna esprime solidarietà al presidente della FASI, Ariano Amici, a nome della Lega Montagna e si rende disponibile a eventuali iniziative di protesta.
- Aprile 2005 ? La Lega Montagna si mette in contatto con il Collegio Nazionale delle Guide Alpine e concorda un incontro, che non verrà mai fatto.
- Maggio 2005 ? Il servizio informazione e comunicazione della Lega Montagna diffonde un numero speciale del Montagna News dedicato a tale sentenza.
Negli articoli di Brunella Settesoldi e Santino Cannavò viene chiarita la posizione della Lega Montagna.
Contemporaneamente vengono attivati i contatti necessari tra la dirigenza della Lega e la direzione nazionale UISP.
- Giugno 2005 ? Viene eletto Filippo Fossati a presidente nazionale della UISP.
- Luglio 2005 ? Il presidente della UISP, il presidente della Lega Montagna, le associazioni iscritte alla Lega Montagna UISP ricevono una informativa dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, in cui vengono riportati stralci della legge n° 6 del 2 Gennaio 1989 che regole la professione della Guida Alpina.
- Agosto 2005 ? Richiesta di vari pareri legali dalla direzione nazionale UISP in merito a tale vicenda.
- Settembre 2005 ? Firenze - Primo Consiglio Nazionale UISP
Incontro tra i dirigenti nazionali della Lega Montagna e la presidenza della UISP..
- 10 Novembre 2005 Comunicato della Presidenza Nazionale riportato a seguire

Il Tribunale di Milano (sentenza del 08/10/2004) ha condannato in primo grado due istruttori della FASI per esercizio abusivo della professione di guida alpina in quanto avevano organizzato un corso di arrampicata sportiva a pagamento, nell?ambito del quale accompagnavano i partecipanti su un sentiero utilizzando tecniche di sicurezza alpinistica. A seguito di tale sentenza ? non ancora passata in giudicato e soggetta ad impugnazione in appello - il collegio nazionale guide alpine italiane ha inviato all?UISP e alla Lega Montagna una informativa in cui ? di fatto ? si diffidava l?associazione dall?organizzare attività di insegnamento delle tecniche alpinistiche o scialpinistiche, di accompagnamento in ascensione su roccia e su ghiaccio e di escursioni in montagna quando dirette a terzi.
Si ritiene pertanto necessario evidenziare quanto segue.

1. L?esercizio dell?attività di guida alpina e la promozione di attività sportive
La Legge 2 gennaio 1989, n. 6, recante ?Ordinamento della professione di guida alpina? , nasce per regolamentare e definire la figura professionale della guida alpina e dall?esigenza di tutelare chi pratica detta attività sportiva assicurando una specifica preparazione agli istruttori/guide.
Accanto a tale figura il legislatore (articolo 20 della legge in esame) prevede però quella degli istruttori ? non professionisti e non remunerati ? che si occupano di attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche e naturalistiche.
L?articolo in esame riconosce la facoltà di formare tali istruttori al CAI ma non prevede alcuna esclusiva in capo al Club alpino italiano.
Il comma 4 prevede infatti che ?Al di fuori di quanto previsto dalla presente legge, le altre attività didattiche (ulteriori rispetto a quelle organizzate dal CAI) per le finalità di cui al comma 1 (ovvero organizzare corsi di addestramento a carattere non professionale per le attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche, naturalistiche) non possono essere denominate «scuole di alpinismo» o «di sci-alpinismo» e i relativi istruttori non possono ricevere compensi a nessun titolo?. Ne consegue che altri soggetti possono organizzare tali attività nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) le strutture che costituiscono non possono essere denominate «scuole di alpinismo» o «di sci-alpinismo»;
b) gli istruttori non possono ricevere compensi. La norma non esclude pertanto la possibilità di promuovere la conoscenza dell?ambiente alpino, la divulgazione delle esperienze motorie e delle conoscenze tecniche relative alle discipline di montagna.
2. Il ruolo dell?UISP nella promozione dell?attività. La presidenza nazionale della UISP, prendendo atto della lettera inviatale dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine, dove si ribadisce che l?attività professionale di accompagnamento in ascensioni su roccia e ghiaccio, in escursioni in montagna, in uscite scialpinistiche, così come l?insegnamento delle tecniche relative, è loro esclusiva competenza, esprime la più netta contrarietà a tale gesto perché nei modi e nella forma è un tentativo per scoraggiare le proprie associazioni, impegnate nelle discipline di montagna, dallo svolgere sia l?attività di accompagnamento che di formazione. L?UISP non ha mai inteso, con le proprie attività, mettere in discussione il ruolo delle guide alpine, tecnici preparati e appassionati, nonché spesso amici e talvolta nostri soci, che accompagnano e istruiscono chi a loro si affida, garantendo ad ognuno un percorso personalizzato e adeguato alle proprie aspettative, nella migliore tradizione dei rapporti di lavoro tra liberi professionisti e clienti. Altri sono i nostri intenti, le aspettative dei nostri soci, la grande tradizione della storia dell?associazionismo italiano: noi vogliamo trasferire ai nostri soci non solo le conoscenze tecniche acquisite negli anni di attività, ma anche gli scopi e le finalità della nostra associazione di appartenenza, vogliamo condividere con loro le occasioni della vita associativa, in un avvicendarsi di ruoli, che solo è cartina al tornasole di effettiva democrazia. E proprio perché vogliamo difendere la nostra storia e la nostra realtà che affermiamo che chiunque abbia intenzione di associare strumentalmente persone per svolgere attività personali, è fuori dell?Uisp. Poiché la nostra attività non ha carattere lucrativo ed è diretta esclusivamente ai nostri soci e non a utenti indistinti, con le nostre proposte rendiamo un servizio agli iscritti; e crediamo che nessuno possa sindacare sul fatto che ricerchiamo, anche sulla base dei nostri progetti, nuovi affiliati, poiché non siamo una loggia chiusa, ma un?aggregazione aperta che persegue l?incremento dei partecipanti alla propria vita associativa. Riteniamo doveroso per il proseguo delle attività della Lega Montagna e per garantire serenità ai nostri dirigenti, ribadire con forza e contro ogni attacco da qualsiasi parte provenga, la legittimità della proposta sportiva e culturale della lega stessa nell?ambito della UISP. La presidenza nazionale della UISP, è consapevole che non si può più procrastinare la denuncia della realtà discriminatoria dovuta al mancato esplicito riconoscimento del ruolo sociale dell?attività educativa svolta dai nostri istruttori verso i propri soci. Si impegna quindi a portare avanti, nelle sedi istituzionali deputate, la richiesta di un chiarimento definitivo per attuare davvero il dettato costituzionale e dare contenuti al riconoscimento che vantiamo, di Associazione di promozione sociale, anche per quanto riguarda le attività di montagna.


...sti cazzi: questo è parlare e perlomeno affrontare la questione, non come ha fatto la FASI con la sua testa sotto la sabbia.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Re: Comunicato della Presidenza nazionale UISP

Messaggioda gug » ven nov 11, 2005 14:12 pm

UISP ha scritto:- Dicembre 2004 - Il Tribunale di Milano dopo otto anni dall?inizio del procedimento, condanna a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali, due istruttori FASI con l?accusa di ?Esercizio abusivo della professione di Guida Alpina?


Mi era sfuggito che fossero passati otto anni dalla denuncia del fatto: è un errore o è davvero così?
Mi ero fatto l'idea di una vicenda "cotta e mangiata" molto velocemente.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Re: Comunicato della Presidenza nazionale UISP

Messaggioda dags1972 » ven nov 11, 2005 14:14 pm

gug ha scritto:
UISP ha scritto:- Dicembre 2004 - Il Tribunale di Milano dopo otto anni dall’inizio del procedimento, condanna a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali, due istruttori FASI con l’accusa di “Esercizio abusivo della professione di Guida Alpina”


Mi era sfuggito che fossero passati otto anni dalla denuncia del fatto: è un errore o è davvero così?
Mi ero fatto l'idea di una vicenda "cotta e mangiata" molto velocemente.


dal 96?
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Messaggioda Topocane » ven nov 11, 2005 15:53 pm

Ok, la UISP esprime la più netta contrarietà a tale gesto...

e quindi?!?!

intanto i due istruttori han sul groppone la condanna di primo grado....

e quelli esprimono contrarietà?!?!
i prossimi a cui può accadere ciò... contrariati o meno, son loro, ehh! :roll:

non capisco l'utilità, di tale lettera.
a che/chi giova??

8)
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Messaggioda Zio Vare » ven nov 11, 2005 16:06 pm

Topocane ha scritto:Ok, la UISP esprime la più netta contrarietà a tale gesto...

e quindi?!?!

intanto i due istruttori han sul groppone la condanna di primo grado....

e quelli esprimono contrarietà?!?!

Non mi sembra che si esprima solo contrarietà ma anche un riferimento esplicito alla legge 6/89

Il comma 4 prevede infatti che ?Al di fuori di quanto previsto dalla presente legge, le altre attività didattiche (ulteriori rispetto a quelle organizzate dal CAI) per le finalità di cui al comma 1 (ovvero organizzare corsi di addestramento a carattere non professionale per le attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche, naturalistiche) non possono essere denominate «scuole di alpinismo» o «di sci-alpinismo» e i relativi istruttori non possono ricevere compensi a nessun titolo?. Ne consegue che altri soggetti possono organizzare tali attività nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) le strutture che costituiscono non possono essere denominate «scuole di alpinismo» o «di sci-alpinismo»;
b) gli istruttori non possono ricevere compensi. La norma non esclude pertanto la possibilità di promuovere la conoscenza dell?ambiente alpino, la divulgazione delle esperienze motorie e delle conoscenze tecniche relative alle discipline di montagna.


che secondo la loro lettura mette in regola gli istruttori UISP. E quelli della FASI? Tutto sembra ruotare intorno al "ricevimento di compensi"
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Messaggioda Enzolino » ven nov 11, 2005 16:10 pm

Topocane ha scritto:non capisco l'utilità, di tale lettera.
a che/chi giova??
La UISP, in maniera simile alla FASI ed al CAI, organizza corsi didattici di arrampicata o attivita' in montagna.

Secondo me mette in luce diversi aspetti.

La riluttanza delle guide al dialogo.

Il fatto che l'istruzione sulle attivita' in montagna non e' esclusivo appannaggio delle guide e del CAI.

Al di la' del fatto se quanto scritto sia legislativamente vero o no, la posizione della UISP, di fatto, ribadisce il suo diritto all'attivita' didattica in montagna anche in virtu' di quanto dice la legge. Poi vedremo a cosa portera' la cosa ma, a mio avviso, il fatto che le ammonizioni delle Guide vengano ufficialmente respinte, e' di per se' positivo.

Personalmente spero che, come auspicato nella lettera su PM, le varie associazioni e le GA, si riuniscano intorno ad un tavolo e decidano qualcosa.

Ciao

Lorenzo
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Messaggioda Topocane » ven nov 11, 2005 16:30 pm

ok... era 'na provocazione la mia :wink:

anche perchè, giuricamente, gli unici con *il culo* parato, e qui nn so per quanto ancora, sono il CAI.

E BASTA.

tutto il resto, è un pour parler. :?

quindi, le guide potranno anche sedersi al tavolo di chi vuoi,
ma finchè non si siederanno, intenzionati a *lasciar* correre anceh sulle altre associazioni che nn son il CAI, anche col legislatore....

resta tutto, appunto, un pour parler.

e, apropò.... ti pare che le guide sian disposte anche solo a batter ciglio???
guarda quante visite ha questo post,
guarda quanti interventi di GA vedi,
traine le tue conclusioni....

tristi, purtroppo :?

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Messaggioda dags1972 » ven nov 11, 2005 17:00 pm

Topocane ha scritto:ok... era 'na provocazione la mia :wink:

anche perchè, giuricamente, gli unici con *il culo* parato, e qui nn so per quanto ancora, sono il CAI.

E BASTA.

tutto il resto, è un pour parler. :?

quindi, le guide potranno anche sedersi al tavolo di chi vuoi,
ma finchè non si siederanno, intenzionati a *lasciar* correre anceh sulle altre associazioni che nn son il CAI, anche col legislatore....

resta tutto, appunto, un pour parler.

e, apropò.... ti pare che le guide sian disposte anche solo a batter ciglio???
guarda quante visite ha questo post,
guarda quanti interventi di GA vedi,
traine le tue conclusioni....

tristi, purtroppo :?

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IL CAI è tutelato...nelle sue figure di IA, INSA...etc etc e tutti i volontari che prestano il loro tempo al Cai e agli altri soci...sono in qualche modo tutelati?
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