da Roberto » lun nov 17, 2008 9:05 am
Un estate ?solo? al Gran Sasso.
Questa estate la voglio passare scalando da solo, libero da discussioni e mediazioni.
Dopo tanti anni di scalate con chi capita, con belli e brutti e dopo che Ezio è andato dritto alla curva della sua vita, non mi sento di condividere con altri l? ormai incondivisibile.
Sono diventato misantropo, ?solo da solo?, mi ritrovo.
Solo? sono certo che sono solo?
Già dal momento che attacco il sentiero che passa dall? ?albergo diruto? e mi sposto sul lato destro della cresta per evitare la fatica dell? ?appettata?, eccolo ancora vicino a me.
Lo vedo chiaro, attraverso il ricordo.
Come sempre, in questo punto Ezio torna e ripenso a quella volta che salivamo, carichi come somari, verso il rifugio, pieni di attese e curiosità per la prossima via che avremmo aperto.
Giungo all? arrivo della seggiovia e mi fermo un attimo a rimirare la cresta nord dell? Anticima. Ezio mi indica, per l? ennesima volta, che di la, secondo lui, ci potrebbe passare una nuova via. Tutte le volte me lo rammenta, ormai da 4 anni.
Comincio a traversare sui prati del ?Ventricini?, sotto la nord del Corno Piccolo e della Prima Spalla; Ezio mi indica la bella placca in alto, per lui la dobbiamo andare senza indugi. Ed infatti andammo e aprimmo la nostra ultima via.
Poi, scendo il canale dell? Inferno e giungo alla Terza Spalla. Scavo un po di spazio piatto in cima alla crestina erbosa che è davanti alla parete e mi sistemo per dormire.
Non faccio a tempo ad assopirmi ed ecco ancora Ezio accanto a me; mi da delle involontarie gomitate mentre si massaggia per resistere al freddo, come quella volta sulla Nord del Camicia. Anzi, sono di nuovo in quel buco, stretto a lui mentre aspettiamo che faccia giorno per terminare la nostra ?Vacanze romane?.
La mattina presto attacco la mia scalata solitaria e, anche se non ho nulla da ricordare di Ezio su questa parete, ogni tanto lo vedo con la coda dell? occhio; lui c? è sempre quando sono solo.
Scalo anche la Seconda Spalla e all? imbrunire sono in cima.
E? tardi, mi sistemo per un secondo bivacco... non mi meraviglio affatto quando sento la prima gomitata.
La mattina è freddo, il vento è fortissimo ed io sono anche stanco. Senza indugi rinuncio alla mia idea di continuare per la Prima Spalla e inizio a scendere per il Camino Bonacossa.
Rientro mesto, ma non insoddisfatto, ho passato due giorni con il mio amico Ezio.
14/10/2007
da Raven » mar nov 18, 2008 13:57 pm
da sergio-ex63-ora36 » mer nov 19, 2008 11:22 am
Roberto ha scritto:Da soli, quando si bivacca, c' é molto più tempo per riflettere e, quando c' è qualcuno da ricordare, legato a quei luoghi e a quelle avventure, il ricordo può diventare un' ossessione quasi piacevole, pur se piena di rimpianti.
...
da das » mer nov 19, 2008 11:47 am
da n!z4th » mer nov 19, 2008 12:34 pm
ho iniziato a odiare quel posto quando il mio socio ha iniziato a russare come una trombone fino al mattino alle cinque
da sergio-ex63-ora36 » mer nov 19, 2008 12:34 pm
das ha scritto:purtroppo l'unico bivacco che ho fatto è stato a 4100m sul rosa... vento fortissimoche faceva vibrare le lamiere del bivacco, e freddo intenso.
quel giorno eravamo in dieci, io e il mio socio più sei spagnoli e due scialpinisti che arrivati a mezzanotte hanno iniziato a fare un bordello allucinante con pentole e quant'altro rovinano quel minimo di sonno che si poteva avere.
ho iniziato a odiare quel posto quando il mio socio ha iniziato a russare come una trombone fino al mattino alle cinque... questa la mia unica terrificante esperienza in bivacco
da n!z4th » mer nov 19, 2008 12:35 pm
sergio-ex63-ora36 ha scritto:das ha scritto:purtroppo l'unico bivacco che ho fatto è stato a 4100m sul rosa... vento fortissimoche faceva vibrare le lamiere del bivacco, e freddo intenso.
quel giorno eravamo in dieci, io e il mio socio più sei spagnoli e due scialpinisti che arrivati a mezzanotte hanno iniziato a fare un bordello allucinante con pentole e quant'altro rovinano quel minimo di sonno che si poteva avere.
ho iniziato a odiare quel posto quando il mio socio ha iniziato a russare come una trombone fino al mattino alle cinque... questa la mia unica terrificante esperienza in bivacco
sei un attimo OT....
bivaccare in parete ed in montagna in genere s'intende solitamente passar la notte sotto le stelle...
dormire in un bivacco fisso o in un rifugio è un'altra storia...
da das » mer nov 19, 2008 12:36 pm
sergio-ex63-ora36 ha scritto:das ha scritto:purtroppo l'unico bivacco che ho fatto è stato a 4100m sul rosa... vento fortissimoche faceva vibrare le lamiere del bivacco, e freddo intenso.
quel giorno eravamo in dieci, io e il mio socio più sei spagnoli e due scialpinisti che arrivati a mezzanotte hanno iniziato a fare un bordello allucinante con pentole e quant'altro rovinano quel minimo di sonno che si poteva avere.
ho iniziato a odiare quel posto quando il mio socio ha iniziato a russare come una trombone fino al mattino alle cinque... questa la mia unica terrificante esperienza in bivacco
sei un attimo OT....
bivaccare in parete ed in montagna in genere s'intende solitamente passar la notte sotto le stelle...
dormire in un bivacco fisso o in un rifugio è un'altra storia...
da Roberto » mer nov 19, 2008 12:43 pm
da n!z4th » mer nov 19, 2008 12:52 pm
da giorgiolx » mer nov 19, 2008 12:53 pm
Roberto ha scritto:E' come il cacciatore che mette via il fucile a caccia la preda a mani nude.
da Roberto » mer nov 19, 2008 13:07 pm
giorgiolx ha scritto:Roberto ha scritto:E' come il cacciatore che mette via il fucile a caccia la preda a mani nude.
scusa????che centra?
Il bivacco in parete o alla base di una parete, insomma, il bivacco all'addiaccio, non voluto o previsto, è come un momento senza compromessi, alla pari con l' ambiente della montagna, dove accetti certe regole e devi giocare senza barare. Pronto a godere dell' esperienza o soffrire degli inconvenienti.
E' come il cacciatore che mette via il fucile a caccia la preda a mani nude.
da giorgiolx » mer nov 19, 2008 13:29 pm
da Roberto » mer nov 19, 2008 13:44 pm
Parlo di bivacchi in parete, non di campeggi all' aria aperta, con il sentiero comodo o la carrozzabile a pochi minuti. Parlo di bivacchi in cui ti metti in gioco e accetti i lati belli, come i possibili risvolti negatrivi.giorgiolx ha scritto:io credo che ci sia un po troppa retorica nel tuo discorso.
un conto è dormire in parete sotto un temporale senza vestiti adeguati;
un conto è dormire su una comoda cengia erbosa con il bel cielo stellato e attrezzatura adeguata;
un conto è dormire in mezzo ad un bosco all'addiaccio...in italia non ci sono orsi grizzly o tigri che possano venire a mangiarti e in quest'ultimo caso non ci sono pericoli...
Ho un amico che da bambino (7,8 anni) seguiva tutte le estati con suo zio boscaiolo. Per dei mesi vivevano in mezzo al bosco dentro una capanna fatta di corteccia e tasa...quando mi parla di quel periodo sento dalle sue parole un infinito amore per la natura ma non ricorda mai quell'esperienza come una guerra o una lotta per la sopravvivenza.
Io non ho mai dormito in parete ma per boschi tante volte e non mi sono mai sentito un guerriero o un cacciatore che lotta per la vita.
lo so che sono una nullità visto che non ho mai bivaccato in parete ma qui si parlava anche di bivacchi all'addiaccio
da giorgiolx » mer nov 19, 2008 13:55 pm
Roberto ha scritto:
Parlo di bivacchi in parete, non di campeggi all' aria aperta, con il sentiero comodo o la carrozzabile a pochi minuti. Parlo di bivacchi in cui ti metti in gioco e accetti i lati belli, come i possibili risvolti negatrivi.
Bivacchi senza tanti confort, fatti in condizioni "naturali", in cui un cambiamto metereologico può essere problematico, oppure una caduta di sassi drammatica.
Poi, se si sta appesi ad un portledge o sotto una tendina minima, cambia poco, dipende da dove sei.
Noi in Himalaya (ma anche sulle nostre montagne) abbiamo dormito in parete senza nulla, con il sacco o con la tenda, ma sempre in alto, "dentro la montagna", coinvolti, e le sensazioni che sentivo (sentivamo) erano quelle che ho scritto.
Non è un vanto, non sto facendo sfoggio dei mie bivacchi, la mia è solo necessita di condividere e comunicare ciò che tanto mi appaga.
Mi spiace che leggi nelle mie parole la retorica in senso spregiativo, la retorica è il succo del convolgimento proprio e di chi ti ascolta (legge), ma può diventare falsa se esagerata e questo non è nelle mie intenzioni.
Non ho detto che se non fai bivacchi sei una nullità, se mai che dopo certe esperienze io mi sento nullo senza, ma non è una bella cosa: la via non si misura da quanto è stimolante!
da Roberto » mer nov 19, 2008 14:03 pm
Se vuoi leggere quello che pare a te nelle mie parole è inutile che continuiamo.... io non sono un guerriero e parlo di bivacchi in parete, che paragone è il barbone con i suoi bivacchi sul marciapiede?giorgiolx ha scritto:Roberto ha scritto:
Parlo di bivacchi in parete, non di campeggi all' aria aperta, con il sentiero comodo o la carrozzabile a pochi minuti. Parlo di bivacchi in cui ti metti in gioco e accetti i lati belli, come i possibili risvolti negatrivi.
Bivacchi senza tanti confort, fatti in condizioni "naturali", in cui un cambiamto metereologico può essere problematico, oppure una caduta di sassi drammatica.
Poi, se si sta appesi ad un portledge o sotto una tendina minima, cambia poco, dipende da dove sei.
Noi in Himalaya (ma anche sulle nostre montagne) abbiamo dormito in parete senza nulla, con il sacco o con la tenda, ma sempre in alto, "dentro la montagna", coinvolti, e le sensazioni che sentivo (sentivamo) erano quelle che ho scritto.
Non è un vanto, non sto facendo sfoggio dei mie bivacchi, la mia è solo necessita di condividere e comunicare ciò che tanto mi appaga.
Mi spiace che leggi nelle mie parole la retorica in senso spregiativo, la retorica è il succo del convolgimento proprio e di chi ti ascolta (legge), ma può diventare falsa se esagerata e questo non è nelle mie intenzioni.
Non ho detto che se non fai bivacchi sei una nullità, se mai che dopo certe esperienze io mi sento nullo senza, ma non è una bella cosa: la via non si misura da quanto è stimolante!
chi ha mai parlato di campeggi all'aria aperta...si parlava di notti all'addiaccio...
trovo molto più coraggioso chi dorme per strada tutte le notti.
Ecco., ciò che hai scritto descrive perfettamente quello che deve provare un barbone tutte le sere prima di infilarsi dentro il solito scatolone...
Ma io in mezzo alla natura anche condizioni estreme non mi sento un guerriero, anzi.
da alberto60 » gio nov 20, 2008 12:58 pm
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