A questo punto consentitemi un "cin" di polemica.
Sono un cittadino e non me ne vergogno.
So andare in montagna, ci cammino da almeno 40 anni e non mi sono mai perso anche se ci vado spesso da solo, né sono mai stato salvato da un montanaro.
Non mi ritengo uguale a tutti gli altri cittadini, ciascuno dei quali, d'altra parte, è uguale solo a se stesso.
Che dire dei montanari? Beh, a volte se la godono un sacco a depistare i cittadini. Ad esempio succede spesso di trovare in mezzo al bosco un sentiero devastato dal passaggio di un mezzo meccanico per trasporto tronchi. Il conducente del mezzo suddetto non si è minimamente curato di ciò che calpestava, e la sua perfidia è arrivata al punto da suggerirgli la seguente strategia: seguire per un tratto il sentiero, devastandolo, e poi a un certo punto deviare astutamente in modo che il percorritore ignaro non possa riconoscere il punto di deviazione, e quindi depistato dalla larga traccia del mezzo meccanico perda il sentiero in modo definitivo.
Ho la presunzione di credere che un escursionista cittadino, in genere molto più sensibile all'ambiente e alla cultura della segnalazione dei sentieri, non farebbe mai uno scempio simile, o comunque metterebbe un segnale nel punto cruciale in modo che il percorritore del sentiero possa riconoscerne il punto di distacco dal solco devastatore.
E in generale riguardo al taglio alberi e al tracciamento di strade devastanti ho la sensazione che il montanaro pratichi con troppa disinvoltura e gusto questa attività, considerando il bosco non come casa sua bensì come "roba" sua. Se un padre trattasse suo figlio come certi montanari trattano il bosco credo che un tribunale gli toglierebbe la patria potestà.
Auspico analoghi provvedimenti anche per i boschi.
E la prossima volta che trovo un montanaro spaesato tra le calli di Venezia, gli do indicazioni tali da farlo girare in tondo finché non viene soccorso dalla capitaneria di porto.

Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.