decas ha scritto:Ciao ales mi rivolgo direttamente a te visto che sei nel settore; io sono architetto e lavoro in uno studio di ingegneria... In facoltà mi hanno insegnato a usare i segni e a spiegarmi graficamente.
Come progettisti dobbiamo non solo pensare alla migliore soluzione formale ma anche al miglior modo per esprimerla, in maniera che in cantiere capiscano cosa fare.
Quando si fanno i concorsi poi è ancora peggio, spiegare un intervento urbanistico con una, due o tre tavole credimi non è facile.
Ci sono delle direttive da seguire e in base a queste nasce il progetto, la relazione che ne esce è il sunto, la sintesi del pensiero progettuale.
Ora se il marchio in questione viene visto dal punto di vista di un progettista non funziona in primis perchè non si vedono ne le montagne ne tanto meno le forme, i colori e i paesaggi dolomitici. Inoltre se chi l'ha pensato ci ricama sopra una marea di idiozie per giustificare le proprie scelte mi girano pure... Così mi prende per il culo!
Come ultima cosa, il mondo della comunicazione, che credo si basi soprattutto sulla forma, imporrebbe anche una certa attenzione verso la bellezza intesa in modo oggettivo, ma dai commenti che leggo in rete e anche dal mio punto di vista, questo logo viene giudicato un obbrobrio.
Quindi la mia domanda è: questo logo è all'altezza di quello che deve rappresentare e riesce a ricordare le dolomiti con i paesaggi, le genti e le tradizioni che comprendono?
Posto che non ho nessun titolo per valutare il lavoro di altri, secondo me no, non è all'altezza. Non suscita nulla, non invoglia ad approfondire la conoscenza. E soprattutto non può essere compreso da praticamente nessuno al mondo.
domani magari argomento meglio, se interessa.
'notte
