Quali motivi spingono l'uomo di oggi ad andare per monti?

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda grizzly » mer apr 04, 2007 18:41 pm

roccia75 ha scritto:Il libro è "La stagione degli eroi - Castiglioni, Comici, Gervasutti" di Cammanni, Ribola e Spirito.


Grassie della segnalasiun del libro. Non l'ho ancora mai letto... lo leggerò.
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Messaggioda Giampo » mer apr 04, 2007 20:19 pm

Falco5x ha scritto: ...
-salire per specchiarsi sulle rocce...


Caro Falco,
questa affermazione (solo questa) potrei dire di condividerla :wink:













:!: :!: Aho!
mo' nun m'attaccate perchè ho risposto a 'sto topic vecchio e consunto, detto e ridetto, trito e ritrito.

Io so' pischello... e i vecchi post nun l'ho letti!
Fatece parla' pure a noantri che semo giovani e se dovemo da forma'!

Vabbè?!
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Messaggioda robertom » mer apr 04, 2007 20:36 pm

non c'è soddisfazione senza fatica :lol: :lol:
è come un pellegrinaggio , un avvicinamento alla nuova vita senza i problemi materiali. :lol: :lol:
TOGHETER WE STAND, DIVIDED WE FALL
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Messaggioda REDda » mer apr 04, 2007 23:03 pm

La soddisfazione più grande di colui che va in montagna è quella che si prova quando ci si volta e guardando la strada percorsa si ragiona sull'immensità della nuatura rispetto al piccolo uomo...
E' la su dove la Terra finsce e con una mano tocco il cielo che trovo il mio Essere e la mia metà
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Messaggioda Mago del gelato » gio apr 05, 2007 17:13 pm

the_serpent2006 ha scritto:io mi chiedo piuttosto perché c'é gente che si rovina la vita a lavorare, che si ingegna a metterlo nel c__o agli altri (perchè diciamocelo, questa è l'anima del commercio...) per comprarsi poi una macchina da 100.000 euro alla soglia della pensione oppure non sapendo che farci col surplus di soldi compra un appratamentino per il figlio/figlia (rovinandolo/a)...

... questo si che mi è incomprensibile, non chi vive, e rischia, e mette in gioco la sua la vita andando in montagna, navigando in barca a vela in mare, andando in grotta, chi esplora nell'infinitamente piccolo, nell'infinitamente grande, nelle teorie del tutto, chi vuol capire come e perchè c'è la vita su questa Terra...

la domanda bisognerebbe proprio rovesciarla ( e farla soprattutto in altra sede): ma perché non andate in montagna, perché andate ad imbottigliarvi nel traffico la domenica, bestemmiando colla radiolina all'orecchio.... perchè guardate sanremo, i pippi baudi, i grandi fratelli...

t_s


FANTASTICO, quoto al mille per mille.
La liberazione dello spirito generò la liberazione del gesto, e nacque il Free Climbing
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Messaggioda climber » gio apr 05, 2007 17:36 pm

Ma è veramente troppo vero!!! 8)
Provare x credere!!
Si entra in un mondo parallelo..... ma quello sbagliato resta quello dove viviamo tutti i giorni, aspettando il venerdì sera che si apra il portale per il nostro personale fantastico mondo!!!!!!! 8)
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Messaggioda maxkalzone » ven apr 06, 2007 14:15 pm

the_serpent2006 ha scritto:io mi chiedo piuttosto perché c'é gente che si rovina la vita a lavorare, che si ingegna a metterlo nel c__o agli altri (perchè diciamocelo, questa è l'anima del commercio...) per comprarsi poi una macchina da 100.000 euro alla soglia della pensione oppure non sapendo che farci col surplus di soldi compra un appratamentino per il figlio/figlia (rovinandolo/a)...

... questo si che mi è incomprensibile, non chi vive, e rischia, e mette in gioco la sua la vita andando in montagna, navigando in barca a vela in mare, andando in grotta, chi esplora nell'infinitamente piccolo, nell'infinitamente grande, nelle teorie del tutto, chi vuol capire come e perchè c'è la vita su questa Terra...

la domanda bisognerebbe proprio rovesciarla ( e farla soprattutto in altra sede): ma perché non andate in montagna, perché andate ad imbottigliarvi nel traffico la domenica, bestemmiando colla radiolina all'orecchio.... perchè guardate sanremo, i pippi baudi, i grandi fratelli...

t_s


grande serpent. d'accordissimo :wink:
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Messaggioda Vivaldi » dom apr 08, 2007 20:27 pm

Ehi!
Qui si fanno discorsi seri...
E pensavate che un violinista avrebbe resistito alla tentazione di dire la sua...?

A costo di essere considerato un po' noir...

io vado in montagna perchè quando ti sembra di poterla perdere la vita fa un po' meno sgiai... è una condizione strana... l'avvicinarsi, anche di poco, alla morte è l'unica cosa che può farti dimenticare la morte stessa... l'essere appeso ad una cordicella ti fa sentire più decisamente attaccato alla vita e quando torni sei maggiormente determinato nell'apprezzare i frutti dei compromessi propinati dal consorzio sociale... riceverò critiche ed ironie forse...

ma...
come diceva quel poeta...?

"Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita"

Veglia, G. Ungaretti.
A. Vivaldi :-({|=

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Messaggioda roccia75 » lun apr 09, 2007 12:10 pm

Credo proprio che Vivaldi abbia tirato una sviolinata a tutti!
Questo intensificarsi dell'attaccamento alla vita forse è più una conseguenza dell'andar per monti e allo stesso tempo il motivo: credo anzi che la montagna sia come dicevano i vecchi alpinisti e anche montanari (anche e soprattutto di stampo clericale) "maestra di vita". Insegna la pazienza, l'umiltà, rafforza l'amicizia, la condivisione delle difficoltà e delle cose belle...tutte cose che nella società moderna sono un po' (troppo) dimenticate!
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Messaggioda Roberto » lun apr 09, 2007 15:06 pm

Scusate la franchezza, ma a me sembrano un po tutte seghe mentali ... Si fa alpinismo perché siamo parte di una socoetà opulenta e ricca, che ha tempo libero e denaro da spendere in "passatempi"; si fa alpinismo perché il fine settimana si hanno risorse sufficenti per andare, perché abbiamo messo alle spalle la fatica di vivere.
Oggi possiamo permetterci di non sentirci realizzati, di cercare nella scalata una ragione, una molla.
Non è un caso che l' alpinismo è iniziato in società progredite e ricche come quella inglese, nella cui terra neppure ci sono montagne, mentre in Italia, dove le montagne non mancano, i montanari avevano altro a cui pensare, che salire in cima al picco che dominava il loro paese da sempre.
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L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
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Messaggioda AlbertAgort » lun apr 09, 2007 17:14 pm

roccia75 ha scritto:Il libro è "La stagione degli eroi - Castiglioni, Comici, Gervasutti" .

che brutto aggettivo eroi..avessero fatto qualcosa di utile... :roll:

i conquistatori dell inutile, ognuno a misure diverse, da reinhold a me, trovano nella montagna un proprio benessere, io sopratutto quando scendo.
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Messaggioda roccia75 » mar apr 10, 2007 16:14 pm

Rispondo a Roberto, in merito al fatto che il mondo dell'alpinismo sarebbe un mondo da ricchi, con risorse da spendere per il proprio "passatempo", e che i montanari avevano ben altro a cui pensare. Mio bisnonno, con 7 anni di guerra alle spalle (era reduce di Caporetto e della guerra di Libia), montanaro DOC, frequentava le vette delle alpi Marittime per svago, e non era ricco...con 4 mucche nella stalla e 4 figli da sfamare, non credo fosse un magnate dell'agricoltura alpina. Eppure trovava il tempo per girar per vette, alla ricerca di svago: probabilmente non poteva essere considerato un'alpinista completo, ma ricordo che le montagne, ancora ai primi del '900, eran viste con rispetto e sospetto dalla gente "semplice".
Anzi ho un sospetto: i primi grandi esploratori delle alpi si affidavano ai montanari per farsi "aiutare" a salire le cime più inaccessibili; per esempio il Corno Stella è stato salito da De Cessole, ma chi ha aperto la via sono due "guide locali", i signori Plent e Ghigo, due montanari..chissà quante volte eran saliti su quelle pareti (definite "Inaccessibili" proprio dagli inglesi e dai francesi) alla ricerca di erbe per curarsi o per far liquori!

Sull'aggettivo eroi, vorrei puntualizzare un concetto: la definizione di eroi dell'alpinismo non va affiancata al concetto di "far qualcosa di utile", ma semplicemente nel coraggio che avevano questi uomini a salire pareti vergini, praticamente privi di ogni sicurezza (una corda di canapa legata in vita e dei chiodi fatti casa, praticamente erano un supporto psicologico e nulla più).
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