da OdinEidolon » mar gen 21, 2014 10:14 am
da Pié » mar gen 21, 2014 10:43 am
lamontagnadiluce ha scritto:Per come è chiodata attualmente la Vinatzer allo Stevia non ha l'obbligatorio.
Il passo duro alla Valgrande è azzerabile con un bel friend.
Christoph Hainz in una recente ripetizione della Vinatzer alla Furchetta pare abbia trovato duro.
da adriano » mar gen 21, 2014 11:39 am
Pié ha scritto:lamontagnadiluce ha scritto:Per come è chiodata attualmente la Vinatzer allo Stevia non ha l'obbligatorio.
Il passo duro alla Valgrande è azzerabile con un bel friend.
Christoph Hainz in una recente ripetizione della Vinatzer alla Furchetta pare abbia trovato duro.
sticazzi![]()
Messner in settimo grado (mi sembra) diceva che dopo la Solleder gli era venuta la tentazione di salire la Vinatzer in solitaria, tentazione che poi era rimasta lì nel cassetto.
Sempre se non mi ricordo male una delle prime vie dove venne apertamente dichiarato il VII fu la Casarotto-De Donà (originale) allo Spiz de Lagunaz, anche se il De Donà non era d'accordo.
da VYGER » mar gen 21, 2014 11:50 am
lamontagnadiluce ha scritto:Boh...eravamo noi e altre due cordate quel giorno(agosto 94),a parte il passo cazzuto che si vede là in alto nella mediocre foto,non ci sembrò di aver fatto chissà che cosa.
Era una di quelle vie che si faceva quando Arabba dava temporali nel primo pomeriggio.
Notare i Patagonia fucsia...e il casco Motoguzzi..![]()
da Franz the Stampede » mar gen 21, 2014 11:54 am
OdinEidolon ha scritto:Non ho capito, VII ufficiale al momento del completamento della via o la via temporalmente aperta per prima ad essere oggi giudicata di VII?
da VYGER » mar gen 21, 2014 12:03 pm
da Pié » mar gen 21, 2014 12:12 pm
Franz the Stampede ha scritto:OdinEidolon ha scritto:Non ho capito, VII ufficiale al momento del completamento della via o la via temporalmente aperta per prima ad essere oggi giudicata di VII?
Non credo che conti, come vedi alcuni postano anche ascensioni che non c'entrano e anche quelle che c'entrano son senza una data, credo che il topic sia già andato in vacca.
da VYGER » mar gen 21, 2014 12:20 pm
Un'impresa di grande rilievo viene compiuta il 7 luglio 1968 dai fratelli Messner sull'inviolato Pilastro di Mezzo del Sass dla Crusc. La salita di questo pilastro comporta infatti il superamento di quattro metri particolarmente difficili. Reinhold Messner va da capocordata e tenta più volte il passaggio, riuscendo infine a passarlo quando ormai era tentato di rinunciare[11]. Il passaggio Messner non fu più ripetuto per oltre dieci anni (i salitori successivi aggirarono il passaggio), quando nel 1979 Heinz Mariacher lo superò valutandolo di grado VII+/VIII-. La salita di Messner era quindi la prima in cui il settimo grado, già toccato da Vinatzer, veniva superato[10]
da VYGER » mar gen 21, 2014 12:24 pm
da OdinEidolon » mar gen 21, 2014 12:26 pm
da OdinEidolon » mar gen 21, 2014 12:28 pm
da funkazzista » mar gen 21, 2014 12:30 pm
da OdinEidolon » mar gen 21, 2014 12:32 pm
funkazzista ha scritto:Venerdì-ì?!?
Ma qui c'è ggente che non ci dormono la notte: come sarebbe "Venerdì"?
da VYGER » mar gen 21, 2014 12:41 pm
OdinEidolon ha scritto:Be' di vinatzer di VII ce ne sono almeno 2-3 dal '32 al '36.
http://www.angeloelli.it/alpinisti/file ... 93%29.html
Resta di discutere se "ufficialmente accettate". Ma ad oggi almeno la via del '32 e' considerata VII, e la via alla sud della marmolada mi han detto sia un 6+ un po' strettino.
1932 - Gian Battista Vinatzer con Vincenzo Peristi riprende la Via Solleder sulla parete Nord della Furchetta e sale fino al Pulpito Dulfer. Invece di attraversare per evitare la giallastra e friabile muraglia sommitale, egli prosegue direttamente per 200 metri fino alla vetta, superando difficoltà veramente allucinanti, definite dai pochissimi ripetitori di questa variante come l?opera di un pazzo o di un irresponsabile, le difficoltà erano intorno al VII grado.
[...]
1933 - Gian Battista (Hans) Vinatzer con Vincenzo Peristi innalzano le difficoltà fino alla soglia del VII (o per meglio dire del 6a+). In una parete soleggiata, al di sopra di verdi prati, si innalza una fessura di 200 metri che incide la parete della Stevia, sopra S. Caterina in Val Gardena.
Usano le manchon, scarpette di feltro pressato su pedolina scamosciata (messe a punto da Hans Kresz), unica alternativa alle quali sono le scarpe da pallacanestro adoperate anche da Emilio Comici, ma che costringevano ad un?arrampicata esterna al massimo: busto in fuori, piedi contro la parete e braccia tese a controbilanciare. Sia con le manchon, che con le scarpe da pallacanestro, mancando la rigidità della suola non è possibile alcuna presa di spigolo laterale e tanto meno di punta, ma di aderenza. Molti preferiscono addirittura bagnarne la suola prima del passaggio difficile, ed in mancanza di altro non esitano ad usare un liquido ottenuto ?in modo del tutto naturale?. Per ottenere il massimo d?aderenza perciò si arrampica staccati dalla roccia, con il corpo proteso in fuori ad arco; le mani e le braccia sostengono lo sforzo principale. E? importante la velocità: si sta su grazie alla velocità (come in bicicletta). Dal punto di sosta si parte dopo aver individuato più in alto ?il grosso appiglio?, poi ci si lancia di corsa per cinque, sei, dieci metri. Arrivati ?al grosso appiglio? ci si può fermare giusto il tempo per chiodare prima della corsa seguente. Gian Battista Vinatzer e Vincenzo Peristi, poco quindi possono sulle placche, ma con incastri e contorcimenti sulla fessura riescono a passare. Assistiamo così ad un nuovo innalzamento delle difficoltà: il VII nasce in fessura.
Karl Poppinger, accortosi che qualcosa sta cambiando, propone inascoltato di introdurre nella scala il VII grado. Ma contro di lui è la parete stessa, mancante di quei requisiti oggettivi necessari a classificarla anche solo di VI°. Anche se il concetto non è ancora presente la via è su una struttura bassa ed insignificante che negli anni ?80 diventerà catalitica del Free climbing: la Falesia.
1936 ? 2/3 settembre. Gian Battista Vinatzer ad unanime giudizio, la sua impresa capolavoro fu la via aperta il sulla parete Sud della Marmolada di Rocca con Ettore Castiglioni, certamente la via più dura e difficile aperta sulle Dolomiti prima della Seconda Guerra Mondiale. Ettore Castiglioni, seppur arrampicatore di classe eccezionale, dovette ammettere che in quella occasione Gian Battista Vinatzer gli su superiore e che seppe superare da capocordata difficoltà in arrampicata libera che forse egli non avrebbe potuto vincere se si fosse trovato a condurre. Può darsi che la situazione abbia dato un certo fastidio a Ettore Castiglioni, il quale tuttavia in ogni occasione seppe riconoscere il valore di Gian Battista Vinatzer e valorizzò sempre le imprese del gardenese. Però i due non arrampicarono più insieme.
Soprattutto nella prima metà della parete, la via della Marmolada di Rocca è un concentrato di difficoltà che raramente si incontrano in montagna: i passaggi in arrampicata libera sono veramente ardui e sovente si sale solo perché si sa che qualcun altro prima è già passato oppure perché si scorge un chiodo che indica il cammino.
da adriano » mar gen 21, 2014 12:56 pm
da VYGER » mar gen 21, 2014 13:07 pm
adriano ha scritto:A me pareva che il tratto piu difficile fosse sul diedro piu in alto![]()
vabbè...
da Pié » mar gen 21, 2014 14:02 pm
da Pié » mar gen 21, 2014 14:04 pm
VYGER ha scritto:Quindi la prima sarebbe la Furchetta.
Per esperienza personale, un pass. nella parte iniziale della Vinatzer a Punta Rocca secondo me arriva dalle parti del VII [L3 o L4]. Ma è sempre stato dato tradizionalmente VI+. Io ricordo di aver tirato il ch...
da funkazzista » mar gen 21, 2014 14:44 pm
Pié ha scritto:... adesso devo accendere il fuoco!
da VYGER » mar gen 21, 2014 14:50 pm
Pié ha scritto:ah.. il buon V+/A0
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