così pur parlè.... eh ? che sostanzialmente non me ne frega un gran che sto topic,
lo sappiamo benissimo tutti che piu muoviamo la macchina piu inquiniamo, e che se andiamo a piedi, in bici, con le pelli, con le pedule inquiniamo molto meno.
Indi....
premesso che tanti articoli/ricerche su riviste di montagna hanno spesso lo stesso valore che le pubblicazioni scentifiche su novella2000....
comunque,
cominciamo almeno a fare alcuni distinguo:
innanzi tutto precisiamo che per sci alpinismo intendo solo lo scialpinismo classico con pelli di foca, quindi: no impianti, no freeride, no eliski.
Detto questo, non prevedendo tale attività l'impiego di mezzi meccanici o motorizzati, ne abbisognando di alcuna infrastruttura, la giudicherei già a basso impatto ambientale.
Se poi si vuole fare un analisi del l'eventuale inquinamento dovuto all'indotto effettivamente qualche dato e alcune riflessioni potrebbero anche essere interessanti.
Va da se che la componente piu' importante dovrebbe essere proprio l'utilizzo dell'auto. Non credo che l'inquinamento dovuto al consumo di attrezzatura (sci pelli eccetera...) sia molto rilevante (poi si lo so c'e anche chi cambia sci ogni anno ma vabbè...)
L'impiego dell'auto sicuramente dipende molto da:
- dove si abita
- dalle proprie abitudini/stile di vita.
Dalla mia esperienza vedo che lo scialpinista medio (e mi ci metto dentro in pieno) non va in montagna solo con gli sci ma spesso pratica anche altre discipline. Chi ha la tendenza a fare tanti km per fare pelli, ha la stessa tendenza a farli per mille alti motivi. Se il milanese è costretto a farsi due ore per andare a far pelli in orobie, in svizzera o al sempione spesso è portato a fare la stessa cosa per arrampicare, fare trekking a piedi o con la bici.
Scagli la prima pietra il minalese che non è mai andato ad arrampicare ad Arco, a Finale o in Dolomiti
e che non ha mai pensato di andare in Verdon, sul Gran Sasso o a San Vito lo Capo
in Sardegna o a Kalymnos....
eccetera eccetera eccetera

"Forse essere vivi è proprio questo:andare alla ricerca degli istanti che muoiono". Muriel Barbery dall'Eleganza del Riccio