Luca A. ha scritto:kala ha scritto:Al Coldai non ricordo alberi, al Tissi penso non ci siano, sarà mica il Vazzoler? In ogni caso, Albert, penso sia solo questione di abitudini. Io non ho confidenza con gli animali domestici e mai mi sognerei di introdurli in casa: quindi trovo normalissimo che in un qualsiasi edificio pubblico non li facciano entrare, mi stupirei (e in effetti mi stupisco talvolta) del contrario.
Già qualche mese fa c'era stato un topic di lamentela di qualcuno perché il rifugista non aveva consentito l'ingresso del cane all'interno del rifugio... tacendo però che trattavasi di "rifugio" raggiunto in auto dal lamenteloso... quindi di fatto un bar-ristorante, peraltro con tettoia esterna dove il cane avrebbe potuto tranquillamente starsene riparato senza pretendere di voler entrare.
Non è certo questo il caso segnalato da Alberto.
Ora, se i regolamenti igienico-sanitari o le consuetudini non permettono o non consigliano che entrino cani in una sala da pranzo (e molti rifugi vecchio stile di fatto hanno una unica grande sala che fa da sala da pranzo e da soggiorno) giustamente un cane non ci deve entrare.
E' sciocco fare il paragone tra un cane e una persona (che anche se puzza di sudore dopo l'ascensione e anche se è antipatica, è sempre una PERSONA).
E ovviamente, superfluo precisare che ogni proprietario di cane considera il suo animale dolcissimo, docile, mansueto., pulito ed educato... quindi la parola del padrone va sempre presa con le pinze.
Detto tutto ciò, ritengo che (come più volte ho potuto osservare), dato l'acquazzone e data l'assenza di adeguato spazio con tettoia, si sarebbe dovuta applicare una sana elasticità e consentire l'accesso del cane NON nella sala comune/da pranzo, ma sicuramente nel disimpegno o nel locale scarponi/zaini o legnaia che sia. L'ho sempre visto fare, e pur non essendo affatto un amante dei cani (li rispetto ma li voglio a distanza) la cosa non mi ha mai infastidito.
Credo che appunto il titolo di Alberto sia giusto: elasticità...
sembri il mio avvocato

