Sbob ha scritto:Enzolino ha scritto: il punto non e' Dolomiti o Sardegna, ma il buon senso, l'esperienza e la conoscienza dei capi.
E questo, secondo me, riguarda soprattutto il gruppo, piuttosto che l'associazione.
Non sono d'accordo. L'attivita' fondante dello scoutismo e' il campismo e almeno su questo dovrebbe esserci una formazione dei capi, se no con lo stesso criterio potremmo dire che la formazione degli istruttori del CAI dovrebbe essere lasciata alle sezioni.
A me e' sempre sembrato che l'associazione si
faccia altri problemi, dimenticando proprio lo scoutismo.
La pensiamo diversamente.
Lo scautismo riguarda piccoli, adolescenti e teenager e per ogni fascia di eta' esistono degli strumenti educativi e dei contesti dei quali la vita all'aperto e' uno dei tanti. Per me importante, ma non centrale.
Campismo non e' alpinismo.
Anche se fai fare dei corsi questo non ha nulla a che fare con la montagna, dalla quale, almeno gli scout dell'eta' di reparto, dovrebbero stare alla larga.
Sbob,
un capo deve prima di tutto essere un educatore. Una persona equilibrata in grado di tirare fuori il meglio dei ragazzi, essere per loro un modello, motivarli e capire le loro dinamiche.
Se uno sa fare il fuoco, piazzar la tenda, orientarsi, ecc sara' pure un
rambo ma non necessariamente un educatore ... poi se il problema dell'incompetenza tecnica esiste eventualmente hai ragione e l'Agesci dovrebbe mettere a disposizione dei corsi di formazione a riguardo, ma per me ed i miei vecchi amici questa sarebbe stata una perdita di tempo ... e chi sa per quanti altri che hanno ferie contate ...
Ovviamente la competenza tecnica e' importante ma, ribadisco, prima di tutto un capo dev'essere un educatore ...
Albertagort,
se vuoi facciamo ogni giorno la lista degli incidenti in montagna ... giusto per ricordare
altri pirla vestiti da cretini ... gli alpinisti ...
