benedetto ha scritto:Soprattutto d?inverno, anzi d?inverno si andava in giro abbastanza poco, lo sci-alpinismo lo si praticava in primavera.
30 anni fa le conoscenze e gli studi sul manto nevoso non erano quelle del giorno d'oggi....è una frase fatta come dire che non esistono più le mezze stagioni....
benedetto ha scritto:E? chiaro che occorre prevedere l?incolumità dei meno esperti, ricordo che le ultime valanghe sono cadute a quote piuttosto basse e hanno coinvolto persone che camminavano senza attrezzatura.
perchè ci sono persone, come te, che legano il pericolo valanghe alla quota o perchè è il giretto dietro casa.....cosa significa dire: a beh la quota è bassa non serve l'attrezzatura...... che poi senza una conoscenza specifica della neve...non c'è attrezzo che tenga
benedetto ha scritto:Un segnale non può essere un foglietto dattiloscritto messo all?inizio di un sentiero (oltre il quale magari si arriva da qualche altra parte) ma un segnale più vistoso, valido per una certa zona, indice di un divieto che va fatto rispettare, se no è inutile metterlo, è solo uno scaricarsi la coscienza degli enti preposti.
il segnale non è nemmeno da mettere... c'è un bollettino valanghe... ci sono le carte topografiche con curve di livello??? ci sono gli strumenti per valutare il pendio??? si. basta.
benedetto ha scritto:Da ricordare poi che molto spesso sono coinvolte persone ?esperte? che hanno sottovalutato il pericolo, che mettono in pericolo altre persone che si trovano in zona..... o gli eventuali soccorritori come recentemente accaduto.
penso non sia neanche da toccare questo argomento.... ti dico solo che un esperto non è invulnerabile...è in grado di decidere quali rischi correre.
benedetto ha scritto:Sbob ha scritto:Per non parlare dell'inutilita' di una legge del genere: la maggior parte degli incidenti avviene con rischio 3, ovvero in condizioni piu' o meno sicure ma che richiedono valutazione personale dei pendii. Cioe' quando non si puo' vietare lo scialpinismo perche' non esiste una condizione oggettiva di rischio e solo sul posto si puo' capire cosa e' sicuro e cosa no.
Questo ragionamento non vale quando il rischio 3 è a bassa quota e quindi può coinvolgere i turisti come è avvenuto ieri.
e ridaiiie.... vorrei una spiegazione su questa fissa legata alla quota.... ma secondo te se a Ventimiglia che è a picco sul mare con pendii a 50 gradi facesse 1 metro di neve, non ci sarebbe pericolo perchè la quota è bassa???? ma che vuol dire???
benedetto ha scritto:Il cai gestisce la ?montagna giocattolo?.
Di conseguenza appena vede qualcuno che gli tocca il suo giocattolo subito si mette in difensiva.
la montagna giocattolo è fortemente voluta dai cittadini che partono da milano come nel tuo caso per farsi le ferie... e chi crea il giocattolo sono i parchi e non il CAI...
Vorrei ricordarti che se trovi i sentieri, alcuni rifugi, i bivacchi, i famosi cartelli che tanto ti piacciono... devi ringraziare il CAI....
Purtroppo tra i morti che leggiamo, ci sono anche persone nate in quei luoghi che conoscono ogni sasso, sentiero e abitudine della montagna... purtroppo ogni tanto capita..
benedetto ha scritto:Vorrei aggiungere che sono felicemente pensionato, che dopo una vita mi godo e conosco la montagna in maniera completamente diversa da quei ragazzotti scriteriati che la vedono solo come un campo di gioco dove esaltarsi.
e si... e poi il nuoto è uno sport completo, tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampinio, e i giovani sono tutti drogati....
se tu se veramente avessi trascorso una vita in montagna seriamente e non a mangiare e bere nelle osterie...sapresti da solo la cazzata che hai detto....ci sono giovani "scriteriati" che alla domenica pomeriggio sono chiamati gratuitamente per andare a recuperare i felici pansionati che si storgono la caviglia sul sentiero al rientro da una bevuta colossale in rifugio.......