E da chi?
Da una commissione del CAI?
sarebbe bello dal buon senso della gente

ma è impossibile lo so

da granparadiso » gio nov 15, 2007 13:34 pm
E da chi?
Da una commissione del CAI?
da Roberto » gio nov 15, 2007 21:50 pm
Roberto ha scritto:In tutti i casi, anche se mettono un' antenna sull' Everest, l' Himalaya è così grande che ci saranno sempre montagne senza collegamenti, inviolate, belle e difficili da salire. Occorre solo non farsi prendere dalle mode, dalle "rotte commerciali dell' alpinismo".
Dove siamo andati noi bastava puntare con un dito e andare a scalare quella montagna, di certo mai nessuno ci aveva mai messo piede (e mano).
Solo che non sono "ottomila", non sono famose, spesso sono scomode e lontane e non fanno curriculum, ma vi assicuro che l' avventura la puoi trovare e la troverai ancora per cento anni, basta non farsi intruppare dalle scelte di massa, dai nomi famosi, svincolarsi dalle suggestioni e dai miti.
da il.bruno » gio nov 15, 2007 23:36 pm
da muller » ven nov 16, 2007 0:05 am
da SCOTT » ven nov 16, 2007 0:08 am
il.bruno ha scritto:non dico che il ripetitore li stia bene... però quante menate questo Messner sulla poesia e l'avventura.
tanto già con il satellitare da anni puoi telefonare dalla vetta dell'everest, e con tutti i soldi che si spendono per andar lassù non ditemi che un satellitare non fa parte della dotazione standard.
da AlpineKid® » ven nov 16, 2007 11:46 am
da Roberto » ven nov 16, 2007 12:01 pm
da MacOnions » ven nov 16, 2007 12:25 pm
al ha scritto:Messner ha rotto il c***o.
Si può dire?
Se invece di sbandierare ai quattro venti che era possibile salire sull'everest senza ossigeno se lo fosse tenuto per lui le cose sarebbero state diverse.
da SCOTT » ven nov 16, 2007 13:53 pm
AlpineKid® ha scritto:E allora già che ci siamo, facciamo aprire un ristorante al campo base, impianti sciistici in zona, aeroporto internazionale di Rongbuk, negozi specializzati, ...
da Siloga66 » ven nov 16, 2007 14:04 pm
granparadiso ha scritto:non sono un alpinista
ma amo le montagne!
quando vado per monti, tutto quello che non è naturale mi da fastidio
e siccome sono sempre andato solo il telefonino me lo porto(spento perche non voglio essere disturbato)
lasciando perdere il ripetitore cinese, che un commento è del tutto superfluo
sono daccordissimo che la modernità ti toglie l'avventura, questo è vero,
ma quanti trà voi alpinisti sarebbero veramente disposti a rischiare
come facevano i primi pionieri negli anni 30/40 o 50?
da DZs » ven nov 16, 2007 14:39 pm
Siloga66 ha scritto:granparadiso ha scritto:non sono un alpinista
ma amo le montagne!
quando vado per monti, tutto quello che non è naturale mi da fastidio
e siccome sono sempre andato solo il telefonino me lo porto(spento perche non voglio essere disturbato)
lasciando perdere il ripetitore cinese, che un commento è del tutto superfluo
sono daccordissimo che la modernità ti toglie l'avventura, questo è vero,
ma quanti trà voi alpinisti sarebbero veramente disposti a rischiare
come facevano i primi pionieri negli anni 30/40 o 50?
Ah ecco. Ben detto (il discorso vale anche per me ovviamente). Personalmente la possibilità che il cellulare prenda in cima all' Everest, lo vedo solo come una sicurezza in più. Mi da molto più fastidio una via come Gancetto felice sulle Pale, o Oro e Cabone, Spittomania, Spitagoras e tante altre, che un ripetirorino che permetta di captare le onde dalla cima dell' Everest. Che il cell prenda o no, non rovina di certo l'ambiente in se stesso. Per cui...ben prenda il cellulare.
da AlbertAgort » ven nov 16, 2007 15:00 pm
da AlpineKid® » ven nov 16, 2007 16:47 pm
AlbertAgort ha scritto:eccoli problemi molto più grandi. E un problema è anche il tono con cui scrive il giornalista, sapere che cè gente favorevole a cose del genere
Pechino: «Finiremo i lavori in tempo per farci passare la fiamma olimpica»
FRANCESCO SISCI
PECHINO
È il record dei record, quello imbattibile per definizione, perché è il cumulo dei primati: l?autostrada sulla montagna più alta del mondo che congiunge i due Paesi più popolosi del mondo. La Cina ha infatti annunciato ieri che costruirà una autostrada sull?Everest, la cui cima sfiora i novemila metri, in tempo per farvi passare la torcia olimpica l?anno prossimo. Il nuovo nastro di asfalto nero, che segnerà come un tratto di inchiostro il panorama immacolato di nevi eterne, creerà una comunicazione stradale tra Cina e il subcontinente indiano, insieme patria di quasi la metà del genere umano.
L?autostrada non nascerà dal nulla. Seguirà la traccia di una pista sterrata di 108 chilometri che si inerpica dalle pendici della montagna fino a un?altezza di 5200 metri. Per questa impresa Pechino prevede di spendere soltanto 15 milioni di euro e di completare l?opera in quattro mesi. Contemporaneamente Pechino sta lavorando ad allungare la ferrovia che già parte dalla capitale cinese e arriva a Lhasa. L?obiettivo per questa estate è portare la strada ferrata nella seconda città santa del Tibet, Xigaze, sede del Panchen Lama, dopo il Dalai la seconda autorità religiosa del Tibet.
Percorso dalla strada ferrata e da quella asfaltata, il Tibet, l?altipiano più alto della Terra, finirà il suo isolamento millenario. Anzi, da barriera insormontabile tra mondo cinese e mondo indiano, diventerà quasi una piattaforma di dibattito comune, un ponte tra i due lati del continente asiatico. Secondo l?agenzia ufficiale Nuova Cina, che ha dato l?annuncio, anche la nuova strada asfaltata, come già la ferrovia, sarà destinata a diventare grande meta turistica, e porterà queste montagne proibite e proibitive all?altezza di viaggiatori di massa, o quasi.
I tibetani in esilio, oppositori del governo di Pechino, gridano alla profanazione. La sacralità del Tibet sarà persa con le torme di villeggianti, escursionisti, gitanti che a milioni, potenzialmente, potranno visitare queste lande semideserte. Per secoli da questi altipiani è passata la cultura indiana che si diffondeva in Cina. Da qui è partita la missione religiosa dei buddhisti indiani che hanno poi convertito la Cina. Qui resta oggi il centro vibrante del buddhismo del mondo, quasi scomparso in India e molto indebolito in Cina.
Viaggiatori in più significherà tanti curiosi, forse anche tanti poliziotti di Pechino, ma vorrà dire anche tanti pellegrini, gente che, con o senza fede, non potrà che ammirare la grandezza della civiltà religiosa buddhista tibetana. Del resto il flusso di visitatori e turisti non ha reso meno santi San Pietro e il Vaticano, anzi. Offerte e donazioni nel corso dei secoli ne hanno finanziato gli enormi progetti artistici e architettonici.
da Cervino » ven nov 16, 2007 17:25 pm
da Siloga66 » ven nov 16, 2007 19:49 pm
DZs ha scritto:Siloga66 ha scritto:granparadiso ha scritto:non sono un alpinista
ma amo le montagne!
quando vado per monti, tutto quello che non è naturale mi da fastidio
e siccome sono sempre andato solo il telefonino me lo porto(spento perche non voglio essere disturbato)
lasciando perdere il ripetitore cinese, che un commento è del tutto superfluo
sono daccordissimo che la modernità ti toglie l'avventura, questo è vero,
ma quanti trà voi alpinisti sarebbero veramente disposti a rischiare
come facevano i primi pionieri negli anni 30/40 o 50?
Ah ecco. Ben detto (il discorso vale anche per me ovviamente). Personalmente la possibilità che il cellulare prenda in cima all' Everest, lo vedo solo come una sicurezza in più. Mi da molto più fastidio una via come Gancetto felice sulle Pale, o Oro e Cabone, Spittomania, Spitagoras e tante altre, che un ripetirorino che permetta di captare le onde dalla cima dell' Everest. Che il cell prenda o no, non rovina di certo l'ambiente in se stesso. Per cui...ben prenda il cellulare.
Bellissime...da fare assolutamente...
da Siloga66 » ven nov 16, 2007 19:52 pm
AlpineKid® ha scritto:AlbertAgort ha scritto:eccoli problemi molto più grandi. E un problema è anche il tono con cui scrive il giornalista, sapere che cè gente favorevole a cose del genere
Pechino: «Finiremo i lavori in tempo per farci passare la fiamma olimpica»
FRANCESCO SISCI
PECHINO
È il record dei record, quello imbattibile per definizione, perché è il cumulo dei primati: l?autostrada sulla montagna più alta del mondo che congiunge i due Paesi più popolosi del mondo. La Cina ha infatti annunciato ieri che costruirà una autostrada sull?Everest, la cui cima sfiora i novemila metri, in tempo per farvi passare la torcia olimpica l?anno prossimo. Il nuovo nastro di asfalto nero, che segnerà come un tratto di inchiostro il panorama immacolato di nevi eterne, creerà una comunicazione stradale tra Cina e il subcontinente indiano, insieme patria di quasi la metà del genere umano.
L?autostrada non nascerà dal nulla. Seguirà la traccia di una pista sterrata di 108 chilometri che si inerpica dalle pendici della montagna fino a un?altezza di 5200 metri. Per questa impresa Pechino prevede di spendere soltanto 15 milioni di euro e di completare l?opera in quattro mesi. Contemporaneamente Pechino sta lavorando ad allungare la ferrovia che già parte dalla capitale cinese e arriva a Lhasa. L?obiettivo per questa estate è portare la strada ferrata nella seconda città santa del Tibet, Xigaze, sede del Panchen Lama, dopo il Dalai la seconda autorità religiosa del Tibet.
Percorso dalla strada ferrata e da quella asfaltata, il Tibet, l?altipiano più alto della Terra, finirà il suo isolamento millenario. Anzi, da barriera insormontabile tra mondo cinese e mondo indiano, diventerà quasi una piattaforma di dibattito comune, un ponte tra i due lati del continente asiatico. Secondo l?agenzia ufficiale Nuova Cina, che ha dato l?annuncio, anche la nuova strada asfaltata, come già la ferrovia, sarà destinata a diventare grande meta turistica, e porterà queste montagne proibite e proibitive all?altezza di viaggiatori di massa, o quasi.
I tibetani in esilio, oppositori del governo di Pechino, gridano alla profanazione. La sacralità del Tibet sarà persa con le torme di villeggianti, escursionisti, gitanti che a milioni, potenzialmente, potranno visitare queste lande semideserte. Per secoli da questi altipiani è passata la cultura indiana che si diffondeva in Cina. Da qui è partita la missione religiosa dei buddhisti indiani che hanno poi convertito la Cina. Qui resta oggi il centro vibrante del buddhismo del mondo, quasi scomparso in India e molto indebolito in Cina.
Viaggiatori in più significherà tanti curiosi, forse anche tanti poliziotti di Pechino, ma vorrà dire anche tanti pellegrini, gente che, con o senza fede, non potrà che ammirare la grandezza della civiltà religiosa buddhista tibetana. Del resto il flusso di visitatori e turisti non ha reso meno santi San Pietro e il Vaticano, anzi. Offerte e donazioni nel corso dei secoli ne hanno finanziato gli enormi progetti artistici e architettonici.
GRIDA VENDETTA.
Bisognerebbe andare là e sabotare tutto. Comunque cerchiamo di far sentire la nostra voce anche qui in Europa. La wilderness è patrimonio di tutti.
In ogni caso non devi andare lontano per trovare "gente favorevole a cose del genere". Basta sentire i vari Siloga66, SCOTT, ilbruno, Roberto, al e tutti gli altri finti amanti della montagna che scrivono cavolate su questo forum...
da Siloga66 » sab nov 17, 2007 10:39 am
da scheggia » sab nov 17, 2007 11:07 am
da il.bruno » sab nov 17, 2007 11:50 am
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