da miss_jekyll » mer giu 06, 2007 16:04 pm
da Dolmen » mer giu 06, 2007 16:07 pm
AlbertAgort ha scritto:al ha scritto:
La domanda è: perchè allora fai un'altra gita?
hai presente la cocaina? si sa che ci si può far male eppure si continua, ma a differenza della cocaina non cè la volontà di smettere, perchè un altra gita serve all animo come poche altre cose. Vi è mai capitato di ricordare un passaggio particolare in roccia (ci sul 3° chi sul 7°) e trovare strano che siano già passati diversi mesi? Sono momenti intensi, un momento di difficoltà, un momento di risoluzione, l'arrivo sulla cima, una visuale sorprendente, che rimangono nella mente a lungo.
da il.bruno » mer giu 06, 2007 16:09 pm
Dolmen ha scritto:Si ma secondo quello che hai scritto prima sul rischio tu non dovresti ricordare nulla visto che si rischia sempre un po' a fare questo sport...
da AlbertAgort » mer giu 06, 2007 16:10 pm
miss_jekyll ha scritto:
Perché io devo combattere per conquistare ogni centimentro verso il prossimo appiglio (con il cuore che pompa nelle orecchie) mentre un altro lancia senza sapere verso cosa sta lanciando?
" Coraggiosi? "
da AlbertAgort » mer giu 06, 2007 16:12 pm
il.bruno ha scritto:Dolmen ha scritto:Si ma secondo quello che hai scritto prima sul rischio tu non dovresti ricordare nulla visto che si rischia sempre un po' a fare questo sport...
si vede che non ti è mai capitato ad esempio di esserti accorto di aver fatto qualche cazzata
da Dolmen » mer giu 06, 2007 16:16 pm
miss_jekyll ha scritto:da un paio di giorni c'è una domanda sulla quale mi arrovello... una domanda che nasce da casini miei personali che nulla hanno a che vedere con l'arrampicata e che però in qualche modo, marginalmente ne sfiora alcuni aspetti... La domanda riguarda il Coraggio e la Paura... Coppia beffarda e pericolosa, con rapporti ambigui che spesso diventano un Triangolo, con la comparsa dell'incoscienza, dell'orgoglio, della codardia... mah, è un gran casino...
Ecco, io ho un gran rispetto per quelle persone che corteggiano la montagna sottovoce, riuscendo a conquistarne le vette con le sole proprie forze, attrezzando la via, curando ogni passaggio... ma cos'è che fa si che io, su un passaggio un po' più duro 10 metri sopra l'ultima protezione e con il vuoto sotto al culo mi paralizzi e un altro no? perché in me il pensiero che quella protezione potrebbe non essere sufficiente e un'eventuale caduta potrebbe essere l'ultima, o comunque avere conseguenze serie, mi blocca, mentre altri vanno avanti e anzi vanno a cercare proprio quello, quel limite, quell'adrenalina che fa sentire vivi (dicono...)... Perché io devo combattere per conquistare ogni centimentro verso il prossimo appiglio (con il cuore che pompa nelle orecchie) mentre un altro lancia senza sapere verso cosa sta lanciando?
E' vero, la falesia e la montagna non c'azzeccano proprio... la montagna è fatta di testa e quella non ce l'ho. Ma mi piacerebbe. Forse la conquisterò.
Forse riuscirò a mandare a cagare qualcuno anche a rischio di beccarmi un cazzotto.. o forse no... ma da dove passa questa via mi chiedo, che fa diventare Coraggiosi?
da n!z4th » mer giu 06, 2007 16:17 pm
da Dolmen » mer giu 06, 2007 16:19 pm
il.bruno ha scritto:Dolmen ha scritto:Si ma secondo quello che hai scritto prima sul rischio tu non dovresti ricordare nulla visto che si rischia sempre un po' a fare questo sport...
si vede che non ti è mai capitato ad esempio di esserti accorto di aver fatto qualche cazzata
da n!z4th » mer giu 06, 2007 16:19 pm
miss_jekyll ha scritto:da un paio di giorni c'è una domanda sulla quale mi arrovello... una domanda che nasce da casini miei personali che nulla hanno a che vedere con l'arrampicata e che però in qualche modo, marginalmente ne sfiora alcuni aspetti... La domanda riguarda il Coraggio e la Paura... Coppia beffarda e pericolosa, con rapporti ambigui che spesso diventano un Triangolo, con la comparsa dell'incoscienza, dell'orgoglio, della codardia... mah, è un gran casino...
Ecco, io ho un gran rispetto per quelle persone che corteggiano la montagna sottovoce, riuscendo a conquistarne le vette con le sole proprie forze, attrezzando la via, curando ogni passaggio... ma cos'è che fa si che io, su un passaggio un po' più duro 10 metri sopra l'ultima protezione e con il vuoto sotto al culo mi paralizzi e un altro no? perché in me il pensiero che quella protezione potrebbe non essere sufficiente e un'eventuale caduta potrebbe essere l'ultima, o comunque avere conseguenze serie, mi blocca, mentre altri vanno avanti e anzi vanno a cercare proprio quello, quel limite, quell'adrenalina che fa sentire vivi (dicono...)... Perché io devo combattere per conquistare ogni centimentro verso il prossimo appiglio (con il cuore che pompa nelle orecchie) mentre un altro lancia senza sapere verso cosa sta lanciando?
E' vero, la falesia e la montagna non c'azzeccano proprio... la montagna è fatta di testa e quella non ce l'ho. Ma mi piacerebbe. Forse la conquisterò.
Forse riuscirò a mandare a cagare qualcuno anche a rischio di beccarmi un cazzotto.. o forse no... ma da dove passa questa via mi chiedo, che fa diventare Coraggiosi?
da marcov » mer giu 06, 2007 16:22 pm
il.bruno ha scritto:come altra differenza, almeno tra spit (o chiodi già in posto) e friend (o clessidre) c'è anche che i primi fanno da "segnavia", i secondi no.
da marcov » mer giu 06, 2007 16:23 pm
n!z4th ha scritto:La differenza caro marcov non la fa lo spit, il chiodo, la clessidra, il fix, il nut o il friend.
La differenza la fa quanto è sicura la protezione, o meglio, quanto noi reputiamo sicura l'ultima protezione. E' tutto un fattore psicologico.
Che poi ci sia come luogo comune che gli spit tengano più di un nut...bè quello è un altro discorso...![]()
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da marcov » mer giu 06, 2007 16:26 pm
miss_jekyll ha scritto:da un paio di giorni c'è una domanda sulla quale mi arrovello... . ma cos'è che fa si che io, su un passaggio un po' più duro 10 metri sopra l'ultima protezione e con il vuoto sotto al culo mi paralizzi e un altro no?
da il.bruno » mer giu 06, 2007 16:43 pm
marcov ha scritto:il.bruno ha scritto:come altra differenza, almeno tra spit (o chiodi già in posto) e friend (o clessidre) c'è anche che i primi fanno da "segnavia", i secondi no.
Tanti luoghi comuni, come al solito. Su una fessura che prosegue diritta e perfetta per 60 metri completamente schiodata, posso mettere un fiend ogni due metri che sarà a prova di bomba, e non ho problemi di "segnavia". Posso attrezzare una sosta quando sono stanco, posso fare un resting, un A0 su un nut in qualsiasi momento, e cosi' via.
Su una placca liscia dove c'è come segnavia uno spit ogni sette-otto metri ci sono buone probabilità che se non domino la difficoltà mi perda, esca fuori via e cada giu' con conseguenze non felici.
Non ci sono spit O chiodi, ci sono protezioni buone o meno buone, fitte o rade.... ci sono vie facili da trovare e difficili da trovare, protette bene o protette male.... in maniera completamente indipendente dal tipo di protezione usato.
da MacOnions » mer giu 06, 2007 16:47 pm
n!z4th ha scritto:Che poi ci sia come luogo comune che gli spit tengano più di un nut...bè quello è un altro discorso...![]()
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missJekill ha scritto:ma da dove passa questa via mi chiedo, che fa diventare Coraggiosi?
da marcov » gio giu 07, 2007 11:26 am
da Dolmen » gio giu 07, 2007 11:59 am
marcov ha scritto:chheeeeee? Ho visto bene? La foto di Dolmen, l'eroe dell'arrampicata da rischio di morte, chiodi marci e dieci metri sotto, appeso ad una corda su una paretina da mortadellari, piena di spitssss?
Non puo' essere lui, non puo'.....
da marco* » gio giu 07, 2007 20:44 pm
Dolmen ha scritto:a me piace pensare che un po' eroi lo siamo, certo le protezioni che mettiamo se messe bene tengono, il mio socio ha fatto un volo di 15 metri su un friend messo da lui e si è solo rotto entrambe i piedi per la botta sulla parete ma il friend è rimasto li e ho dovuto calarlo da li fino alla sosta 35 metri più giù sempre su quel friend e senza che lui potesse appoggiare i piedi!!!
da al » ven giu 08, 2007 10:24 am
da miss_jekyll » ven giu 08, 2007 11:34 am
al ha scritto:Come diceva Don Abbondio:
"il coraggio se uno non c'è lo ha, nessuno glielo può dare"
da al » ven giu 08, 2007 12:00 pm
miss_jekyll ha scritto:al ha scritto:Come diceva Don Abbondio:
"il coraggio se uno non c'è lo ha, nessuno glielo può dare"
non sono d'accordo... credo si possa crescere, maturare, conquistare, o almeno combattere...
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